Un’altra morte nel mondo della fotografia: Lisetta Carmi, una delle figure più importanti del Novecento, ci saluta a 98 anni dopo aver passato una vita a combattere per ciò che era giusto. Un’esistenza unica, varia, ribelle, che vogliamo ricordare in questo articolo.
Lisetta Carmi morte: addio alla luce
“La libertà si può fotografare”.
Queste le parole eterne di Lisetta Carmi, una delle fotografe (e personalità) più importanti del nostro tempo, scomparsa a 98 anni dopo aver dedicato la sua intera vita a combattere per coloro che venivano considerati diversi, gli ultimi.
Nata nel 1924 a Genova, nel ’34 inizia a studiare pianoforte. Quando viene espulsa dalla scuola perché di origini ebree decide di dedicarsi completamente alla musica, sua grande passione, e riesce a sostenere gli esami presso il Conservatorio di Genova. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale è costretta, insieme alla sua famiglia, a spostarsi in Svizzera, continuando gli studi presso il conservatorio di Zurigo. Dopo essersi laureata dopo la fine della situazione bellica, inizia a fare concerti in giro per il mondo ricevendo apprezzamenti da diversi giornali di settore. Nel 1960 vuole prendere parte allo sciopero di protesta indetto dalla Camera del Lavoro di Genova: da quel momento abbandona la musica e scopre la fotografia. Parte per un viaggio in Puglia con l’amico musicologo Leo Levi, comprando la sua prima macchina fotografica: una Agfa Silette.
Da allora, potremmo dire, il resto è storia: Lisetta Carmi è diventata una delle fotografe e artiste più importanti del Novecento, lavorando su progetti che, a detta di molti, hanno salvato il mondo. Intramontabile il suo I Travestiti, reportage sulla comunità di travesti del centro di Genova, prima indagine sociale su un mondo abitato da persone considerate invisibili. Anni di ricerche, viaggi in Israele, Palestina, America, Afghanistan. Anni di battaglia per la giustizia, per coloro che non avevano voce. Una miriade di ritratti, da quelli iconici a Ezra Pund, Claudio Abbado, Charles Aznavour e Leonardo Sciascia fino a quelli meno conosciuti.
Lisetta decide di fermarsi nel 1984: in seguito all’incontro con il maestro indiano Baabaji nel 1976, decide di allentare con la fotografia per dedicarsi alla diffusione degli insegnamenti del suo maestro. Questo, però, dopo aver dato vita a un archivio immenso e importante.
Lisetta Carmi morte: la verità
Una vita dedicata alla ricerca della verità, alla sua rappresentazione più pura e veritiera. Una vita dedicata agli altri, ai valori e alla giustizia. Una vita lunga, vissuta sempre al massimo. Non possiamo che dire grazie a Lisetta. Grazie per ciò che è stata, e per ciò che sarà.