Ecco la nostra recensione dell’episodio 1×01 di Loki, Gloriosi propositi. Si, perché finalmente oggi è il 9 giugno, data che attendevo più di quella fissata per la prenotazione del Vaccino anti COVID-19, il che è tutto dire. Quindi senza ulteriori perdite di tempo, tuffiamoci direttamente nel primo, spettacolare episodio!
Loki 1×01 recensione: Gloriosi propositi
Per traghettarvi al meglio all’interno di questa serie, noi di FotoNerd abbiamo scritto una guida dettagliata su Loki, che vi invito a leggere prima della visione per fare un piccolo ripassino su alcuni particolari del dio dell’inganno. Se invece siete già pronti e ferratissimi passiamo direttamente alla recensione dell’episodio 1×01 di Loki, dal titolo Gloriosi propositi. Vi segnalo la presenza di alcuni spoiler in questo articolo, quindi se non volete anticipazioni, abbiate cura di guardare prima la puntata, per poi tornare qui, a commentarla insieme!
Ok, sono le 9 del mattino e so per certo di non essere l’unica davanti ad una bella tazza di caffè formato famiglia ad attendere con impazienza il debutto di Loki. Tutti pronti? Play!
Inizialmente ritraghettati in Avengers: Endgame (2019), troviamo finalmente Loki imprigionato a seguito della sconfitta della Battaglia di New York. Il dio dell’inganno raccoglie il Tesseract momentaneamente incustodito e si lancia verso l’infinito e oltre, che si rivela essere un po’ deludentemente il deserto del Gobi. Le sue speranze di fuga vengono bruscamente distrutte dalla Time Variance Authority, un’agenzia che governa le realtà, che lo accusa di aver abbandonato il suo percorso prestabilito sulla loro Sacra Linea Temporale (che ha un nome che mi ricorda troppo la SCU per abbreviarlo e farci una battuta), e lo arresta, dicendogli “In alto le mani”, come se fosse su una giostra. Che bello. Su le mani Milanoooooooooooooooooooooooo!!!! Ok, anche no. Grazie. Che bella scelta di doppiaggio.
Loki si ritrova nel quartiere generale, dove gli viene sequestrato il Tesseract, è privato di tutti i suoi vestiti (le fan ringraziano!) e costretto a firmare un completo rendiconto di tutte le parole da lui mai dette. Insomma, la TVA sa essere inesorabile e pedante, come una fidanzata gelosa quando ha voglia di rompere le scatole. “Martedì 8 giugno alle 20 e 11 mi hai detto che sono brutta“. Si, sono una ragazza e non ho remore ad ammetterlo, e se tu che stai leggendo sei donna e neghi….stai mentendo!
Un perplesso Loki si vede poi presentato a Miss Minute, un buffo orologino arancione che ha come compito l'” aggiornarvi prima che veniate processati per i vostri crimini“. Scopriamo quindi che il motivo dell’esistenza della TVA è legato al fatto che numerosi anni fa le linee temporali si diedero battaglia, provocando la completa e reciproca distruzione. Da tutto ciò emersero i Custodi del Tempo che riorganizzarono la linea temporale creando ordine e pace. Nacque in questo modo la Sacra Linea Temporale. Ogni volta che qualcuno devia dal percorso prestabilito dal suo flusso temporale genera una così detta “Variante” che provoca un evento “Nexus” che, se non controllato, potrebbe portare ad un’altra guerra nel Multiverso. Ma nessuna paura! Per evitarla, la TVA corregge la linea temporale e spazza via le varianti, come Loki, che ora deve affrontare un processo per i suoi crimini. Presiede il giudice Ravona Lexus Renslayer, interpretata da Gugu Mbata-Raw.
Dando prova di un grande spirito di osservazione, Loki si dichiara innocente, attribuendo la colpa della variazione agli Avengers, tornati indietro nel tempo per porre rimedio a qualcosa. Purtroppo il tentativo del dio dell’inganno non va a buon fine e viene condannato ad essere resettato. Fortunatamente per Loki, l’agente Mobius (Owen Wilson) ha altri progetti in mente e lo arruola per inseguire un fuggitivo, responsabile di una scena del crimine appena vista ad Aix-En-Provence, nel 1549, e di altri 5 attacchi, avvenuti nell’arco degli ultimi 7 giorni. L’asgardiano interpretato magistralmente da Tom Hiddleston, naturalmente afferra l’ancora di salvezza ma inizia a pianificare la sua prossima fuga, complice Mobius che blandisce la sua pericolosità definendosi specializzato in ricerca di varianti pericolose, mentre il figlio di Laufey è solo “un micetto”. Si, come Yzma ne “Le follie dell’imperatore”.
Mobius sembra incrinare il guscio duro di Loki, mostrandogli alcuni eventi del suo passato, del presente e del futuro, un po’ come gli spiriti del Natale di Canto di Natale di Charles Dickens, inclusa una simpaticissima clip che finalmente spiega chi fosse D. B. Cooper, il celebre criminale statunitense che, dopo aver dirottato un Boeing 727 nel 1971, si è lanciato nel vuoto rubando il riscatto di 200.000 dollari, e che scopriamo finalmente essere stato Loki, a causa di una scommessa persa con Thor.

Approfittando della temporanea distrazione di Mobius, Loki tenta la prima fuga, durante la quale si imbatte in una marea di Gemme dell’Infinito. Il protagonista di questa recensione ha quindi un’epifania, comprendendo finalmente quanto sia grande il potere delle linee temporali e quanti rischi derivino dal modificare il corretto flusso cronologico.
Questa consapevolezza lo spinge ad analizzare gli avvenimenti che Mobius gli stava mostrando, e a commuoversi alla vista di alcuni punti salienti che lo hanno reso il personaggio complesso e ben delineato che amiamo.
Grazie a questo interessantissimo espediente, Loki riesce a raggiungere un po’ di quella maturità che, accoppiata all’ironia beffarda che caratterizza il personaggio, ce lo ha fatto amare nei film successivi della saga, ossia Thor: Ragnarok e Avengers: Infinity War, ma senza farlo crescere del tutto, lasciando trapelare dal guscio di tracotanza e sicurezza alcuni aspetti di insicurezza e vulnerabilità in grado di risvegliare lo spirito di crocerossina che alberga in tutte noi e da permettere al pubblico maschile di rivedere uno spirito affine.
Da perfetto psicologo, però Mobius offre anche la carota dopo il bastone, e fornisce a Loki un obiettivo: scovare una nuova minaccia sulla linea temporale, che nel frattempo a Salina, Oklahoma, nel 1858, ha eliminato un’altra unità di Minutemen, rubando anche qualcosa di estremamente prezioso.
Mobius svela inoltre l’identità di questa pericolosissima variante temporale, scoperta che lascia Loki, e noi con lui, con un sopracciglio alzato domandandoci “WAAAAAAAAAT?”.
Loki 1×01 recensione: conclusioni
“Non mi diverte ferire le persone, lo faccio perché devo farlo. È il crudele ed elaborato trucco creato dai deboli per incutere timore nel disperato tentativo di controllo.”
Questa citazione del dio dell’inganno riassume alla perfezione il mood di questa recensione della puntata 1×01 di Loki. È troppo tardi per Loki per diventare un eroe, abbandonando le vesti di cattivo che ha ricoperto per tutti questi anni?
Mobius e Loki si qualificano come una coppia impensabilmente in grado di funzionare, con il personaggio di Owen Wilson che con la sua energia e il suo ottimismo fa da perfetto contrappunto all’aria di strafottente menefreghismo che Loki usa come un mantello per nascondere i suoi veri sentimenti.
Chi ha letto la pagina di approfondimento dedicata a Loki sa quanto fossi impaziente di godermi una produzione interamente dedicata ad un personaggio così sfaccettato e complesso come il dio dell’inganno, privo della scontatezza che a volte caratterizza gli eroi buoni e che finalmente ha la scena tutta per sè, senza il suo fratellino tanto bello e tanto buono.
Fin dalle prime scene della puntata 1×01 di Loki, ci appare evidente come questa produzione sembra aver preso il meglio delle due serie precedenti, Wandavision e The Falcon and the Winter Soldier (delle quali potete trovare le nostre recensioni rispettivamente qui e qui), generando una struttura fresca, leggera e divertente, ma più coerente rispetto alla serie dedicata alla Scarlet Witch alla quale si assomiglia anche per via dei salti temporali. Ma Loki ambisce anche ad avere la profondità psicologica della produzione dedicata a Sam e Bucky, alla quale è accumunata anche dal tono leggero con la quale vengono trattati aspetti così complessi della psicologia del personaggio.
Estremamente interessante è anche il tema della libertà che appare in questo episodio, Loki sostiene che “per quasi ogni essere vivente la scelta porta rimpianto e incertezza e vergogna” ma al contempo riesce a mettersi a nudo in una maniera davvero impensata, comprendendo infine di non essere creato per governare, ma per portare nella vita degli altri dolore, sofferenza e morte, facendoli diventare in questo modo la migliore versione di sè stessi. Dietro l’apparente dolore che provocano parole simili, si cela una verità enorme, nessuno di noi sarebbe la persona complessa che è oggi se non avesse affrontato tutte le piccole o grandi difficoltà che ha incontrato sul suo cammino. Tornare indietro e cambiare gli avvenimenti sarebbe inutile ed improduttivo, porterebbe alla creazione di persone più piatte e meno consapevoli, come ha scoperto Loki a sue spese, giunto alla TVA senza aver vissuto gli eventi dei film Thor e The Avengers. Ed io non posso che essere concorde, le azioni che abbiamo compiuto e vissuto hanno forgiato le persone meravigliose che siamo.
E voi? Cosa ne pensate del debutto di questa attesissima serie? Vi aspettavate un personaggio così complesso e profondo? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto! Io vi aspetto qui, mercoledì prossimo, per proseguire con la recensione della puntata 1×02 che potete leggere a questo indirizzo!
Recensione in breve
Loki 1x01
Loki 1x01 è la prima puntata di una delle serie più attese dell'anno e ci traghetta verso uno show divertente ma al contempo in grado di offrire ad un personaggio come il dio dell'inganno una profondità impensata, senza però fargli perdere la sua imprevedibilità, rendendolo simpatico e più umano. Riuscirà Loki a diventare buono? Oppure lo è già senza rendersene conto?
PRO
- Ottime premesse per un personaggio profodissimo
- Momenti ironici perfettamente alternati ad altri di grande introspezione
- Tom Hiddleston e la sua recitazione
- L'umanità di Mobius, perfetta spalla e contrapposizione di Loki
CONTRO
- Rischio di cadere nel ridicolo in alcune scene all'interno della TVA
- Mancanza delle scene post-credit tipiche Marvel