Se siamo abituati a pensare “finalmente è venerdì, inizia il weekend”, nelle ultime settimane ho iniziato a pensare sempre più spesso “Finalmente è mercoledì!” e con l’arrivo di mercoledì, ecco anche giungere puntuale la recensione di Loki, giunta alla puntata 1×03 che si intitola Lamentis. Gustiamocela insieme! Come sempre, vi ricordo che nella nostra recensione sono presenti spoiler. Per evitare di rovinarvi la visione, vi invito a seguire prima l’episodio, per poi tornare qui a commentarla con noi.
Loki 1×03 recensione: Lamentis
La puntata precedente (della quale potete leggere la nostra recensione a questo indirizzo) ci aveva mostrato Loki che era finalmente arrivato sul campo, scoprendo il volto del cattivo della serie, ovvero lui stesso in versione femminile, interpretato da Sophia Di Martino. Le due varianti erano poi scomparse in un varco temporale, lasciando indietro i minutemen.
La nuova puntata si apre con una scena che ci ricorda momenti che non viviamo da un po’ ma che sono in arrivo, la comandante C-20, interpretata da Sasha Lane, è intenta a prendere un drink con una sua amica, in un bar affollato. Quanti ricordi, vero?
L’amica di C-20 si rivela essere niente meno che la variante femminile di Loki, intenta ad estorcere informazioni a C-20 approfittando dell’atmosfera rilassata. La…Loki (per fortuna fra poco avremo un nome diverso con il quale chiamarla!), è interessata ad alcune informazioni, come il numero dei guardiani che proteggono i custodi del tempo e come trovare gli ascensori per raggiungerli.
Ci ricolleghiamo quindi alla puntata precedente, con la variante femminile che varca la porta temporale per arrivare al quartier generale della TVA, senza sapere che all’interno i suoi poteri non avrebbero funzionato.
A riprova che questa versione di Loki è davvero in gamba, riesce a stendere un sacco di Minutemen armati, anche a mani nude e priva di magia. Loki maschio non è da meno, arriva e si mette sulle sue tracce, dopo aver recuperato i pugnali che Mobius gli stava affidando prima della partenza per l’ultima missione.
La variante cattiva sembra inarrestabile, plotoni di uomini grandi e grossi soccombono inerti davanti a lei, priva di armi e magie. Non so bene dirvi se sia lei che è imbattibile o se sono loro che sono dei salami, ma il risultato non cambia, non lascerei la mia sicurezza in mano a ‘sti tizi.
I due Lokies si incontrano e iniziano a menarsi, ma l’arrivo del giudice Ravona Lexus Renslayer, interpretata da Gugu Mbata-Raw, interrompe l’amorevole scazzottata fra le due varianti, che scappano in una porta temporale, per proseguire a picchiarsi, come due bravi fratellini, o come me, che dico spesso che non mi sopporto da sola. Probabilmente prendersi a pugni senza sentire male è estremamente catartico. Dovrei provare, dove si trova un altro se stesso?
Ad ogni modo, mentre la lite fra i due prosegue, una meteora viola interrompe il combattimento. Scopriamo quindi che i Lokies sono arrivati a Lamentis-1, nel 2077. Lamentis è il nome gioioso e beneaugurale di una luna contro la quale si sta per schiantare il suo pianeta. Che gioia. Siamo giunti dunque in un’altra delle apocalissi salvate sul Tem-Pad dalla Loki per nascondersi.
Temporaneamente al riparo, lei prova ad incantarlo, ma capisce che l’unico modo per sopravvivere è collaborare con lui, abbracciando il suo lato…Buono? Cattivo? Maschile? Vabbè, avete capito. Finalmente viene svelato il nome con la quale lei vuole essere chiamata, Sylvie, con mio grande sollievo che stavo impazzendo per cercare di farvi capire quando parlavo del Loki con le tette o di quello con gli addominali.La strana alleanza fra i due sembra reggere a fatica, permettendo loro di scoprire la presenza dell’arca, un’astronave per le evacuazioni. I due decidono di introdursi a bordo, ma il piano ideato da Sylvie sembra debole agli occhi di Loki, che preferisce trasformarsi in una guardia per trasportare la ragazza sul treno che li condurrà all’arca. Nonostante la performance davvero convincente di Loki (ehm, insomma!), Sylvie è costretta ad usare il suo potere per superare il controllo.
Ritrovandosi al sicuro in un bar, i due chiacchierano come vecchie varianti vecchi amici, e Loki descrive a Sylvie la madre. La figura di Frigga è nuovamente in grado di far breccia nei sentimenti di Loki, mostrando un lato di lui tenero e sensibile, bisognoso dell’approvazione della madre adottiva. Mentre tutte le fan affette dalla sindrome della crocerossina lo guardano con gli occhi a cuore, i due parlano d’amore, confermando quello che i cultori di fumetti hanno sempre saputo, ossia che Loki ha una sessualità fluida e non solo perché è in grado di cambiare sesso, ma perché ha amato “principesse e principi”, dimostrando un’ ampia preferenza di generi, ma come dargli torto. Trovare la propria anima gemella è così difficile, scegliendo uomini e donne (non il programma eh, per favore!) Loki ha raddoppiato le sue probabilità! A genius!
Tornando a noi, l’argomento amore si rivela intenso per Loki, che si ubriaca e si esibisce in una meravigliosa esibizione canora (complimenti Tom Hiddleston). In quello che sembra un momento in cui abbassa la guardia, il dio dell’inganno risponde alla domanda su cosa sia l’amore, con parole bellissime ma piene di sofferenza.
“Un pugnale. È un’arma che può essere impegnata da lontano o sa vicino. Puoi vederci la tua immagine, è bellissimo… Finché non ti fa sanguinare, ma alla fine quando cerchi di raggiungerlo… Non è reale.”
Per quanto questo momento cuore in mano sia toccante, l’esibizione di Loki ha puntato i riflettori sulla coppia, prevedibilmente. Abituata a non fidarmi del personaggio non posso che domandarmi se non fosse questo l’intento. Voluto o meno, arrivano le guardie e i due sono costretti a scendere, in maniera molto leggiadra ed elegante, ossia volano fuori dalla finestra.
La caduta si rivela catastrofica per i due, distruggendo il TemPad. Dopo qualche istante alla “il mondo sta finendo, che ne sarà di noi????????????'” (da leggere piangendo), i due decidono di cambiare il corso delle cose, dirottando l’arca e assicurandosi che lasci la luna prima della distruzione, salvando anche alcuni degli abitanti da fine certa. Mmm, ma si può cambiare il destino?
Mentre i due si dirigono all’arca, lei gli spiega come funziona l’incanto, raccontando inoltre che la mente di C-20 era molto danneggiata. Sylvie era infatti stata costretta ad estrarre un ricordo precedente all’ingresso della ragazza nella TVA. Loki rimane prevedibilmente attonito. I lavoratori della TVA non sono quindi stati creati dai custodi del tempo, a differenza di quanto credono! Si tratta di…varianti! Ma che non sanno di esserlo.
Dopo una bella scampagnata, i due arrivano all’arca in partenza, ma il pianeta che incombe sulla luna ha altri piani per loro e taglia la loro via di fuga.
Loki 1×03 recensione: conclusioni
Prima di scagliarvi contro il tema dell’amore libero che emerge in questo episodio, commentando questa tendenza sessuale dichiarandovi a favore o contro, incolpando nel frattempo i produttori della serie di cavalcare l’onda del momento in un argomento caldo, respiriamo un attimo. Vi ricordo che Loki nei fumetti è descritto così fin dalla sua creazione, e prima ancora è presentato così nella mitologia norrena che lo ha generato. Quindi sic est, non gioite e non vi arrabbiate, è un dato di fatto. (Non che in ogni caso siano affari vostri le preferenze sessuali di chi vi sta di fronte eh! È anche quello un dato di fatto, ma parlane solo perché è un argomento popolare è un altro paio di maniche).

Possiamo però disquisire per settimane sul tema del libero arbitrio e della predestinazione. Ha senso cercare di cambiare il destino di un pianeta destinato alla distruzione? Si possono salvare tutte queste persone se il loro destino è quello di morire? E chi ha deciso qual è il loro destino?
Come ha giustamente fatto notare Loki nella prima puntata, gli Avengers hanno avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo per avere un’occasione di sconfiggere Thanos salvando la Terra. Ok, sicuramente il nostro pianeta è molto più bello e meno fastidiosamente viola di Lamentis-1, ha anche un nome meno angosciante, ma perché noi si e loro no? Perché impegnarci per ottenere il meglio per noi e per gli altri se tanto è tutto prestabilito?
E chi sono questi custodi del tempo che, dall’alto della loro cattedra, stabiliscono il corretto flusso temporale, ingannando i loro stessi dipendenti?
In un mondo in rapidissima evoluzione, siamo abituati ad avere tutto e subito, incluse le risposte alle nostre domande. Il ritmo narrativo con appuntamento settimanale così tipico delle serie tv inizia a stare stretto a molti, sempre più impazienti di sapere cosa succederà adesso. In realtà 7 giorni sono quasi il numero perfetto per riguardare la puntata cogliendo altre sfumature, riflettere su quello che è successo ed attendere con estrema ansia l’appuntamento successivo.
Fateci sapere nei commenti se avete apprezzato questo episodio e le vostre opinioni su questi temi così caldi, noi ci vedremo mercoledì prossimo, il 30 giugno, quando torneremo qui con la nostra Loki 1×04 recensione!
Recensione in breve
Loki 1x03
Loki 1x03 è la terza puntata della serie dedicata al dio dell'inganno. In questa puntata vediamo i due Loki fare la reciproca conoscenza e iniziare a lavorare insieme per salvarsi.
PRO
- Tom Hiddleston, what else??
- Momenti di introspezione abbastanza profondi ma trattati con leggerezza
- Sylvie e la performance di Sophia Di Martino
CONTRO
- Il ritmo della narrazione rallenta in maniera consistente
- Dov'è Owen Wilson?