Luminar AI in offerta
Abbiamo avuto il piacere di provare Luminar AI, il conosciuto e apprezzato software per l’editing fotografico di Skylum per un mese al fine di realizzare questa recensione. Abbiamo utilizzato il programma mostrandovi anche il workflow tramite le nostre dirette Twitch e siamo giunti ad una conclusione: il software ci avrà convinto? Si sarà rivelato all’altezza delle aspettative? Tutto oro quel che luccica? Andiamo ad analizzare insieme i punti di forza di Luminar AI e alcune problematiche del software.
Luminar AI recensione: introduzione
Provare un programma dedicato all’editing fotografico non è semplice perché significa testare un nuovo modo di lavorare e capire, il più possibile, i suoi pregi e i suoi difetti. L’approccio a Luminar AI, da parte mia, è stato molto semplice: il mio metro di paragone sono io, il mio modo di lavorare e di muovermi mentre edito fotografie. Non ho pensato ad altro per fare questa recensione e vi dico subito il perché: ognuno ha il proprio workflow lavorativo e sarebbe veramente pretenzioso scrivere un parere pensando che valga per tutti. Quindi, ve lo anticipo, le mie considerazioni su questo programma sono prettamente mie e dettate dal mio modo di muovermi quando elaboro le foto al computer.
Ragionando sul mio workflow lavorativo, ho dovuto per forza di cose paragonare Luminar AI ad Adobe Lightroom: chi di voi ha assistito alle nostre dirette Twitch Lunedìting, quelle che teniamo alle 18 di ogni lunedì per intenderci, ha potuto vedere con i suoi occhi il programma in azione e ha assistito a comparazioni in tempo reale con Lightroom. Ho deciso di fare questi test identici sui due programmi per vedere le differenze e fare una recensione il più onesta possibile nei vostri confronti. Non mi piace prendere in giro le persone: non l’ho mai fatto e mai lo farò. Con nessuno, e per nessuno. Avrei potuto tranquillamente scrivervi che funziona in modo incredibile dandogli una promozione a pieni voti, ma così non sarà perché perfetto il software non è. Non vi nascondo che, mentre scrivo queste parole, ho un po’ di dubbi: sono convinto che Luminar, da programma giovane qual è, abbia tantissime caratteristiche interessanti ma, al contempo, soffre di problematiche che non me lo farebbero mai e poi mai scegliere come software principale per il mio editing. Ora, non portiamoci troppo avanti perché avremo tempo di discutere di queste considerazioni andando ad analizzare attentamente tutti i vari punti che mi sono segnato, positivi e negativi.
Il funzionamento di Luminar AI su prodotti Apple è diverso? A quanto pare si, le prestazioni cambiano notevolmente: Skylum lanciò questi software per Mac e solo nel 2017 arrivò la versione per Windows. Quindi è probabile che sia questo il motivo per cui Luminar AI funzioni meglio su quei device, per via di un’ottimizzazione superiore.
Per la recensione di Luminar AI ho utilizzato un computer Windows assemblato per l’editing fotografico e il montaggio video, quindi un PC capace di arrivare ad altissime prestazioni. Per intenderci, normalmente uso Lightroom, Photoshop e DaVinci Resolve aperti contemporaneamente senza il minimo problema. Il funzionamento di Luminar AI su prodotti Apple è diverso? A quanto pare si, le prestazioni cambiano notevolmente: Skylum lanciò questi software per Mac e solo nel 2017 arrivò la versione per Windows. Quindi è probabile che sia questo il motivo per cui Luminar AI funzioni meglio su quei device, per via di un’ottimizzazione superiore.
Luminar AI recensione: l’interfaccia software
Cos’è Luminar AI? Per chi non lo sapesse, Luminar AI è un software completo per l’editing fotografico che negli ultimi anni ha fatto parlare molto di sé per alcune caratteristiche decisamente innovative e di qualità, come la sostituzione del cielo (che, come vedremo più avanti, è una bomba). Il software richiama un po’ quella che è la combinazione Lightroom + Photoshop, nonostante molte caratteristiche siano diverse. Infatti è possibile svolgere tutta una serie di operazioni: parametri vari riguardo le tonalità, effettuare ritagli, modificare la palette colori, sostituire il cielo, snellire i corpi, aumentare la nitidezza, realizzare filtri radiali e graduali, e via dicendo. Un software per l’editing fotografico completo sotto tutti i punti di vista e, secondo me, forte di un’interfaccia pulita e molto semplice da capire. Nonostante, forse, non sia l’ideale (ancora) per i professionisti più esigenti.
Luminar AI ha un’impostazione molto semplice: una volta avviato, ci si ritrova in una schermata vuota dove ci viene richiesto di importare le foto, singole o in cartelle. Una volta importate nel software, si apre l’interfaccia di editing: nella parte superiore troviamo tre sezioni, ossia Catalogo, Modelli e Modifica, accompagnate dal + (per importare file) e da Esporta. Subito, quindi, Luminar fa capire una cosa molto importante: si punta tutto sulla semplicità di utilizzo e sull’immediatezza. Non ci sono fronzoli, tutto risulta pulito e si capisce subito in quale sezione andare. Cliccando sulle varie sezioni si cambia leggermente l’interfaccia del software, facendo apparire diversi parametri e tools sulla destra. Le foto importate, come nella maggior parte dei software per l’editing fotografico, sono accatastate sotto.
Andando ad analizzare per bene le varie sezioni, notiamo le principali differenze: cliccando su Catalogo si apre una finestra in cui appaiono tutte le immagini a cui stiamo lavorando. Abbiamo la possibilità di visionare tutte le foto su Luminar o solo quelle presenti in una specifica cartella, così da tenere il workflow lavorativo molto più ordinato. Cliccando con il tasto destro su una delle immagini possiamo contrassegnarla in diversi modi, ruotarla, mostrarla sul PC e creare un album nuovo. Poche possibilità, ma tutte utili e precise. La sezione Modelli invece ci presenta quelli che potremmo definire banalmente preset utilizzabili già pronti che vanno ad applicare determinati effetti agli scatti. Anche in questo caso tutti i vari modelli disponibili sono presenti sulla destra, e sono davvero tanti: dalla fotografia ritrattistica a quella di paesaggio e still life, Luminar AI offre tantissime colorazioni già ottimali per molti utilizzi. Sotto i vari modelli troviamo poi l’indicatore “Il tuo modello”: andando a muovere il cursore è possibile diminuirne l’effetto, in un modo simile a quello che avviene su molte applicazioni mobile dedite al fotoritocco. Arriviamo ad una delle caratteristiche che più mi sono piaciute di questo programma: in alto a destra troviamo il prima/dopo, funzionalità che ci permette di vedere grazie ad una “finestra” che divide l’immagine in due l’editing fatto. Questo pulsante, presente sia qui che nella sezione Modifica, è davvero figo ed è un piacere muovere la linea lungo la foto per vedere le novità applicate. Sempre in alto è presente la percentuale di zoom, applicabile anche andando a muovere comodamente la rotella del mouse.
La sezione “Modifica” di Luminar AI è quella più importante, non solo ai fini di questa recensione: è il luogo in cui avviene la magia, ossia l’editing vero e proprio degli scatti realizzati. Anche qui le parole d’ordine sono semplicità e ordine, dato che tutti i vari parametri sono selezionabili sulla destra. Una cosa molto carina che ho notato di Luminar è che quando si va ad aprire un nuovo parametro, quello precedente viene chiuso per mantenere il più ordinato possibile il tutto. Mi spiego meglio: se si stiamo modificando i cursori del colore e passiamo ai Dettagli, la finestra del Colore si chiude automaticamente (qualità che molti altri software non offrono, lasciando decine di finestre aperte). Ogni finestra di modifica poi ha tutta una serie di sottofinestre che permettono di andare ad elaborare nel modo più minuzioso possibile il RAW. Affianco troviamo infine il tool per il mascheramento locale, utilissimo per andare ad agire in determinate zone dell’immagine.
L’ultima sezione è “Esporta”, forse la più deludente di Luminar AI: con Lightroom sono abituato ad avere tantissimi parametri di esportazione mentre con questo software ce ne sono decisamente pochi. Non fraintendetemi, quelli che ci sono sono quelli che servono: Luminar dà la possibilità di scegliere se salvare l’immagine su disco, inviarla per email o pubblicarla direttamente su SmugMug e 500px (social fotografico ancora molto utilizzato dai professionisti). Andando a cliccare su “Salva su disco”, si apre una finestra con diversi settaggi: dove collocare l’immagine, il nome, il formato, la nitidezza, le dimensioni, lo spazio colore, la risoluzione in pixel e la qualità. Questa finestra mi ha ricordato molto quella di Photoshop per la sua semplicità, anche se adoro infinitamente le possibilità che offre Lightroom. Per quanto Luminar permetta di esportare uno scatto con tutti i crismi del caso, sento la mancanza (in questa sezione) di alcune feature come la possibilità di inserire la filigrana.
Luminar AI recensione: un software potente, ma lento (su Windows)
Abbiamo visto che Luminar AI è un programma molto pulito ed essenziale, perfetto tanto per chi si sta approcciando alla fotografia quanto ad un esperto che sa già come muoversi (nel senso che conosce il significato dei vari parametri da modificare). Il software è, però, effettivamente potente? La risposta è decisamente sì, anche se ci sono diverse problematiche che ho riscontrato durante le mie ore di utilizzo. Tra tutte, non nascondiamoci, la stabilità.
Provandolo per diverse ore ho potuto constatare come Luminar AI sia un programma completo sotto (quasi) tutti i punti di vista, capace di offrire un’esperienza di utilizzo semplice e intuitiva pur senza tralasciare la qualità degli algoritmi di elaborazione. Le fotografie si modificano che è un piacere e il risultato finale dell’export a massima qualità rende perfettamente giustizia ai file prodotti. Nel paragrafo dedicato agli elogi, non posso non parlarvi dell’intelligenza artificiale di Luminar AI, probabilmente una delle migliori mai viste: la sostituzione del cielo è qualcosa che, per quanto io la reputi priva di senso e lontana dalla Fotografia, funziona divinamente e si riesce ad andare ad applicare l’effetto senza problemi anche in presenza di elementi disturbanti come alberi ricchi di fogliame. I cieli presenti nel programma sono molti e spaziano da quelli con un tramonto incredibile a quelli notturni in cui si può ammirare la Via Lattea, con la possibilità di acquistarne di nuovi sul sito di Luminar.
Al contempo, le modifiche dedicate al ritratto funzionano in modo egregio: le finestre Viso, Pelle e Corpo permettono di modificare lineamenti e fisionomia del soggetto, il tutto senza andare a lavorarci manualmente perché l’IA farà tutto al posto vostro. Voi dovrete solo muovere il cursore a destra e sinistra e vedere l’effetto. Sono rimasto piacevolmente stupido dal risultato, perché decisamente simile a quello che si può ottenere con Photoshop andando però a delineare a mano ogni singolo angolo. Qui funziona tutto grazie agli algoritmi e va tutto dannatamente bene. L’unico fattore da tenere in considerazione è la presenza di eventuali oggetti vicino al corpo della persona ritratta: ho provato ad attivare la modifica del corpo su una delle foto fatte ad una modella mentre è appoggiata al palo e, ovviamente, anche il palo ha subito le modifiche, stortandosi vistosamente.

Tutte le modifiche vengono quindi elaborate egregiamente da Luminar AI, ma sarebbe fuorviante non parlarvi in questa recensione di un problema che, personalmente, reputo gravissimo: la lentezza del programma, nonché la sua pessima stabilità. Queste due problematiche, ve lo dico, mi fanno propendere per un “non lo utilizzerei mai per lavorare”. E non scherzo. Ora, io non so se sono sfigato o se qualcosa girava storto in quel momento, perché a Ricky il programma ha girato bene senza problemi sul suo Mac. Io ho Windows ma, prima di lanciarvi in frasi tipo “Ecco, colpa di Windows“, una cosa: ho un computer con 32 gb di RAM, scheda video dedicata e un SSD. Possiedo un assemblato pensato per l’editing fotografico e il montaggio video e spesso mi capita di utilizzare Lightroom aperto con Photoshop e DaVinci Resolve contemporaneamente. Rallentamenti? Quasi zero, crash mai avvenuti. Luminar AI invece mi ha fatto letteralmente disperare in tantissime situazioni: durante la prima live Twitch in cui l’abbiamo utilizzato è crashato 8 volte perché cambiavo troppo velocemente foto, quando effettui uno zoom, prima che metta a fuoco l’immagine, passano dieci secondi, le modifiche vengono applicate dopo 20 secondi e, quando ci si sposta nel catalogo di foto raccolte sotto nella sezione modifica, spesso la preview rimane scurita per molti secondi (potete vedere dalla foto che vi metto qui). Come se non bastasse, durante la quarta live dedicata al software abbiamo esportato quattro foto, di cui due editate e due no: ci ha messo ben 2.57 minuti per esportarle. Lo ripeto: 2.57 minuti per esportare 4 fotografie. Un’eternità, letteralmente. Inizialmente ho pensato di aver esagerato con le modifiche e con l’export a massima qualità, allora ho provato a ridurre la qualità delle foto al minimo e ad esportarle nuovamente: 2.45 minuti. No ragazzi, non ci siamo proprio.
Lo dico senza peli sulla lingua: stavo impazzendo, e chi era in live su Twitch l’ha visto. Non è letteralmente possibile che un programma così ben strutturato e con un’intelligenza artificiale così evoluta si perda in queste cose, che sia meno stabile del Titanic dopo aver colpito l’iceberg e più lento di una tartaruga in fuga. Va bene che nella favola la tartarughina arriva prima, ma qui stiamo parlando di un software che dovrebbe garantire velocità e immediatezza tanto a chi fotografa per passione tanto a chi invece lo fa per lavoro. E sono onesto a dirvi che no, non ci penso proprio ad utilizzarlo per lavoro perché darei di matto a vederlo crashare, a vedere le immagini sfocate per 10 secondi mentre le carica, a vedere le modifiche applicate dopo una lunghissima attesa e a dover aspettare 1 minuto per esportare due foto. Cioè, non ci siamo proprio. Il problema è uno: per me puoi avere il software più figo del mondo, semplice e pulito come nessun altro, ma la stabilità e la velocità sono tutto per chi lavora. E anche per un semplice appassionato. Durante la live di Twitch (quindi tutto documentato), ho aperto contemporaneamente Lightroom e ho provato a stressarlo allo stesso modo: entrambi aperti e in entrambi passavo velocemente le foto del catalogo. Risultato? Lightroom, che reputo un programma lento, ce l’ha fatta. Luminar AI è crashato. La stessa cosa, tuttavia, non succede su macOS.
Luminar AI recensione: elaborazione del cielo
Prendiamoci qualche secondo in questa recensione di Luminar AI per analizzare una delle sue caratteristiche più peculiari, ossia la sostituzione del cielo. Per quanto io reputi queste cose anni luce distanti dalla fotografia, perché per me la fotografia è raccontare qualcosa senza andare a cambiarla drasticamente (e sostituire il cielo di Fara Gera d’Adda con quello del Gran Canyon è annotabile nel fotoritocco pesante e non nel semplice editing), devo ammettere che funziona davvero bene. Non ho mai visto in vita mia un programma elaborare con questa precisione delle modifiche automatiche, e sono rimasto piacevolmente stupido. Sostituire il cielo non è mai stato così semplice perché è davvero possibile farlo con un click veloce e indolore.
Il nostro Nico Lanubile (altra voce di FotoNerd Podcast), per esempio, ha sfruttato la sostituzione del cielo di Luminar per fare una mostra fotografica in cui riportava l’immagine originale insieme a quella col cielo sostituito, senza dire quale fosse quella originale e lasciando all’osservatore il compito di decidere. Un’idea geniale che denota anche la qualità di questa feature: pochi sono riusciti a capire quale fosse il cielo originale, quindi l’elaborazione avviene davvero senza nessuna pecca. E, dulcis in fondo, una piccola stranezza: modificare un cielo richiede calcoli su calcoli, eppure Luminar AI svolge questa operazione più velocemente di qualsiasi altra enormemente più semplice, come anche il “banale” scorrimento delle foto della libreria. Davvero paradossale.
Luminar AI recensione: conclusioni
Siamo arrivati alla fine della nostra recensione di Luminar AI, ed è ora di tirare le somme. Il programma è semplice, intuitivo e lo reputo perfetto per tutti coloro che hanno e amano un workflow molto snello. L’interfaccia utente è pulita e si capisce subito dove si trovano i vari parametri modificabili; la sezione Modelli offre spunti interessanti da sfruttare sia come editing definitivo che come punto di partenza, la sezione esportazione ha i settings necessari (seppur, dal mio punto di vista, soffra di alcune mancanze). L’elaborazione delle immagini avviene senza perdita di informazioni e gli export hanno una grandissima qualità, l’intelligenza artificiale è tra le migliori mai viste e la sostituzione del cielo è una gioia per gli occhi per quanto precisa e pulita.
Luminar AI però, per la mia esperienza, soffre anche di molte problematiche gravi: estrema lentezza che genera frustrazione, crash improvvisi, export che si fa in tempo a prepararsi due caffè. Queste cose mi hanno davvero colpito nel profondo, abbassando di tantissimo la mia valutazione. Può sembrarvi estremista, soprattutto dopo le buone cose che vi ho elencato, ma io come fotografo che lavora con la fotografia ho bisogno di velocità e reattività tanto quanto di immediatezza e semplicità. Queste caratteristiche devono andare insieme, devono essere linee parallele e non incroci che si schiantano. Ad ogni modo, è vero, per questa versione è un parametro molto grave la lentezza, tuttavia si tratta di qualcosa che può tranquillamente essere risolto con un aggiornamento software. Come molti di voi certamente sapranno, ogni software esistente e in ogni versione pubblicata soffre di vari bug che potrebbero precludere il funzionamento di alcune impostazioni o funzionalità.
Dato il fatto che su macOS tutti questi problemi non sono presenti, è assolutamente possibile che il produttore possa rilasciare una sorta di “bug fix” mirato per poter velocizzare il programma al punto giusto anche su Windows.
A chi consiglierei questo programma? Per quella che è stata la mia esperienza, e valutando il costo d’acquisto, lo consiglio a quei fotografi che non necessitano di tutte le finestre e impostazioni di Lightroom, Photoshop o Capture One ma vogliono un software più immediato che possa garantire loro un ottimo risultato senza doversi imparare a memoria la locazione dei vari valori. Un programma semplice, adatto a chi si sta approcciando alla fotografia ma anche a coloro che sono in quello step superiore.
Luminar AI può essere acquistato direttamente sul sito ufficiale, cliccando su questo link, ad un prezzo che parte da 79,00€ con licenza perpetua per due computer con la garanzia 30 giorni soddisfatti o rimborsati e assistenza tecnica 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Se volete esplorare poi tutti i pacchetti disponibili, come ad esempio il bundle con Aurora HDR, potete cliccare qui.
Recensione in breve
Luminar AI
Luminar AI è un programma di editing fotografico che basa i suoi punti di forza sulla semplicità di utilizzo e l'immediatezza. La pulizia dell'interfaccia utente è incredibile e ogni cosa è precisamente al suo posto, gli algoritmi dell'intelligenza artificiale lavorano perfettamente e vedere la sostituzione del cielo è una gioia per gli occhi. Contemporaneamente, Luminar AI soffre, a quanto pare solo su Windows, di lentezza e problematiche di stabilità che vanno per forza di cose a rallentare il workflow di un fotografo e ad abbassarne il giudizio (sempre per la versione Windows) - nessun problema sulla versione macOS.
PRO
- Semplicità e immediatezza
- Interfaccia pulita ed essenziale
- Un software all-in-one
- Intelligenza artificiale incredibile
- La sostituzione del cielo è qualcosa di fenomenale
CONTRO
- Estrema lentezza nel caricamento foto e nell'export (su Windows)
- Stabilità del software ampiamente da rivedere (su Windows)
- Sezione di Export priva di alcuni parametri
- Forse non ancora adatto ad un professionista