Tra i molti fotografi presenti all’edizione 2021 di Cortona On The Move, abbiamo avuto il piacere di intervistare Marco Garofalo con il suo progetto “Energy Portraits” cercando di capire con lui quali siano state le difficoltà realizzative, le curiosità e i racconti di questa serie incredibile di ritratti e di reportage puro dedicato alla sostenibilità. Ecco com’è andata
Tante emozioni, tantissimi progetti, tanta voglia di fare, capire, raccontare, questo ed altro nell’edizione 2021 di Cortona on the Move, l’annuale festival di fotografia giunto alla sua undicesima edizione. Nel corso dei due giorni dedicati alla stampa, sono felicemente riuscito ad intervistare un fotografo molto stimato (anche da me personalmente) sul suolo italiano e non solo: Marco Garofalo.
Marco Garofalo Cortona 2021: il progetto Energy Portraits
Marco Garofalo, classe 1976, è un fotoreporter impegnato a raccontare temi sociali e culturali, principalmente nella città di Milano e in Africa, oltre a vari progetti architettonici e di ricerca personale. Marco è fotografo e curatore per Africa Magazine, motivo per cui di storie ne ha vissute tante e ha molto da raccontare.
La cornice magica di Cortona non riesce ad essere rovinata dalla banale pioggia, ed è stato proprio sotto ad un cielo incerto che, a Palazzo Baldelli, al piano terra, ho avuto modo di ascoltare alcune interessanti storie raccontate da Marco circa il suo progetto Energy Portraits.
Per dovere di cronaca, faccio un piccolo passo indietro e vi racconto meglio di cosa parla questo progetto fotografico, dov’è ambientato, come, quando e perché.
Energy Portraits, organizzato da Fondazione AEM e realizzato da Marco Garofalo, ritrae luoghi significativi nei quali è in corso una vera e propria sfida globale inerente all’accesso all’energia. Con questi scatti, il fotografo è entrato rispettosamente nell’intimità di decine di famiglia in Africa, Sud America, India ed Europa per ritrarre le persone insieme alle loro dotazioni elettriche. Uno dei temi centrali scelti da Garofalo per rappresentare al meglio la mission di questo progetto riguarda il modo in cui il settore industriale energetico italiano ed europeo sta affrontando la transizione energetica per le generazioni future e come i singoli cittadini si stiano preparando a questa sfida globale per creare un flusso continuo di immagini dai Paesi meno sviluppati a quelli più sviluppati.
A partire dal 2015, infatti, garantire l’accesso universale a fonti di energia economica, affidabile, sostenibile e moderna è diventato uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite da raggiungere entro il 2030. Un obiettivo certamente non facile in quanto l’accesso all’energia è la chiave per affrontare la povertà e la disuguaglianza, allo stesso modo però, lo stesso accesso all’energia ricavata dai combustibili fossili è la causa principale del collasso ambientale.
Marco Garofalo Cortona 2021: curiosità sul progetto, la nostra intervista
Intervistando Marco, il mio interesse era quello di capire le sue idee “intime” sul progetto, le difficoltà, l’esperienza e perché no, qualche piccola storiella legata alla vita vissuta durante la realizzazione. Vi dirò, normalmente non sono assolutamente il tipo di persona che pubblica un’intervista con domande e risposte, tendo più a sintetizzare, romanzare, raccontare, però in questo caso ho deciso di “lasciare tutto così” per il semplice motivo che Marco è una persona amabilmente discorsiva, quel classico tipo di persona simpatica con cui devi parlare dal vivo, pertanto l’idea di pubblicare domanda-risposta forse, in qualche modo, potrebbe farvi rendere l’idea un po’ di più rispetto al mio solito modo di romanzare. In grassetto troverete la mia domanda, in corsivo la risposta.
Qual è stata la tua più grande difficoltà legata al progetto
Ho sempre a avuto la preoccupazione di individuare l’energia, come la fotografo? Cosa vuol dire energia? Come la rappresento?
Non è stato facile, perché siamo talmente permeati dall’energia che è difficile da catturare, non posso mettermi a fotografare lampadine. Una delle soluzioni che ho trovato è stata proprio quella dei ritratti energetici, questo perché, secondo me, è molto più importante far capire alle persone che le esigenze sono identiche ovunque nel mondo piuttosto che far vedere degli impianti di produzione, fare foto di idroelettrico e solare (che ho comunque fatto), ma che in questo caso non reputavo giuste. Il modo giusto, secondo me, è stato fare ritratti di famiglia, un po’ come se avessimo messo degli specchi davanti a noi; tutti noi abbiamo bisogno di energia, ma le difficoltà di accesso sono diverse.
Noi diamo per scontato che l’energia arrivi da tre buchi sul muro, ma non è affatto così.
Avevi delle routine particolari durante le giornate?
É inevitabile, anzi fondamentale, fare una ricerca prima di partire, soprattutto nei paesi che non conosci – ma anche nei paesi che conosci, magari spesso devi relazionarti con situazioni che non hai mai visto o vissuto prima. Ricerca di contatti, di persone del posto, dei famosi “fixer”, è tutto fondamentale. In tutti i luoghi in cui sono stato erano necessarie persone del posto. Pertanto, partivamo sicuramente con una ricerca, ma poi tale ricerca si incrociava con ciò che noi incontravamo sul campo, cosa succedeva, e spesso ci capitava di partire con un’idea e tornare con un’altra.
Un momento che porti nel cuore?
Ne ho tantissimi, ma posso raccontarvene uno; guardando la foto dei bambini in Tanzania di notte, ho pensato a questo: in Africa le scuole non sono tantissime, le persone sono però moltissime e raggiungono le scuole da più punti, tanto da costringere le scuole ad effettuare anche tre turni, mattina, pomeriggio e sera. Nel turno serale l’elettricità molto spesso manca, a volte anche di giorno, certo, ma maggiormente di notte. Pertanto, i ragazzi sono costretti ad utilizzare delle torce per illuminare i libri, in più si mettono in gruppetti con una singola torcia per risparmiare energia. Ho scattato questa foto ed ero molto provato ed emozionato in quanto una scena del genere è molto “potente” agli occhi di noi occidentali. Alla fine degli scatti sono rimasto lì una mezz’oretta per dire qualche parola ai ragazzi, qualcosa come “ragazzi, sono molto contento di avervi fotografato, avete una grandissima energia interiore che vi spinge e vi muove a cercare la cultura e l’emancipazione, una cosa che noi in occidente difficilmente abbiamo” al che un ragazzino mi dice “grazie delle belle parole, ma se poteste installarci tre neon saremmo più felici” – e mi ha “smontato” tutto (sorride, ndr).
Indipendentemente da questo progetto, c’è qualche desiderio futuro che vorresti realizzare? Un grande sogno nel cassetto, ad esempio.
Come molti fotografi ho la cartella “progetti” nel mio computer. Questo lavoro mi ha dato tantissima soddisfazione e conto di non finirlo mai. A Natale usciremo con il libro e questo chiuderà una fase dedicata all’obiettivo di sviluppo numero 7 dell’agenda delle Nazioni Unite per il 2030, però in realtà io conto di continuare anche nei prossimi anni una mia “ricerca di energia”, anche dal basso, dedicata magari agli ultimi utilizzatori, a chi ha difficoltà, a chi ha un legittimo bisogno, come tutti, di avere un accesso all’energia.
Marco Garofalo Cortona 2021: galleria fotografica
Ecco alcune foto scattate in occasione della presentazione del progetto Energy Portraits nel corso di Cortona On The Move 2021
Marco Garofalo Cortona 2021: date e luogo per vedere Energy Portraits
La mostra dedicata al progetto Energy Portraits è presente a Cortona e sarà disponibile fino alla chiusura dell’evento, cioè il 3 ottobre 2021. Per gli interessati, è sufficiente recarsi a Palazzo Baldelli al piano terra. Per maggiori informazioni sul progetto, potete visitare il sito ufficiale cliccando qui.