In questo periodo, lo sappiamo tutti, c’è un gran bisogno di ridere. Per fortuna Netflix crede nella risata e ha una nutrita line-up di speciali di Stand-Up Comedy. Ce ne sono di ottimi, di carini e di quelli che non fanno ridere, nemmeno se respirate l’Ossido di Diazoto, comunemente noto con il nome di Gas Esilarante. Per districarsi in questa giungla, abbiamo pensato di parlarvi dei 5 Migliori Stand-Up femminili Netflix, con in più la caratteristica di essere speciali scritti, diretti, prodotti e interpretati da donne. Primo perché non ci piacciono le cose semplici, quindi ci mettiamo da soli più paletti possibili, secondo perché vogliamo smentire il falso mito che le donne non fanno ridere.
“Le donne non fanno ridere” è diventato quasi un mantra, almeno qui in Italia. Oltreoceano non lo so per certo, ma secondo me un po’ di sessismo da quelle parti c’è, altrimenti La Fantastica Signora Maisel non avrebbe senso di esistere, non sarebbe così attuale e non avrebbe avuto tutto il successo che ha. Però questo mantra è penetrato così a fondo nel nostro immaginario che c’è gente convinta che sia una verità assoluta e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: provate a fare un po’ una proporzione di quanti comici maschi e quante comiche donne vedete in Tv. Dalla mia posso dirvi che, quando vado a fare le serate di Stand-Up Comedy corali, la maggior parte dei comici sono uomini. Anche su Netflix la proporzione è leggermente a favore degli uomini, ma oggi voglio segnalarvi gli speciali con protagoniste femminili. Poi non dite che non vi voglio bene.
I 5 Stand-Up Comedy Special che seguono, sono, a mio insindacabile parere, quelli che vale proprio la pena vedere per tutta una serie di motivi che vi spiegherò nel dettaglio di ogni singolo speciale. Ne avrei scelti di più, purtroppo ho dovuto lasciarne fuori qualcuno che meritava, per esempio The Honeymoon Stand-Up Special di Natasha Leggero e suo marito Moshe Kasher perché è uno special diviso in 3 parti, la prima con Natasha, la seconda con Moshe e la terza con loro due insieme, quindi non è solo femminile, anche se vi consiglio vivamente di vederlo perché fa morire dal ridere. Un altro Stand-Up Comedy Special che ho escluso è quello di Maria Bamford, Old Baby, perché è un po’ tanto particolare, sia lo show, sia perché lei è molto particolare e non è di facile digestione per tutti, quindi guardatelo a vostro rischio e pericolo.
Ultima piccola premessa, poi vi giuro che passiamo agli speciali, quella che segue non è un classifica, l’ordine lo capirete solo leggendo.
Migliori Stand-Up femminili Netflix: Ali Wong – Baby Cobra
Lei è piccola, asiatica-americana, pungente e tremendamente incinta. Ali Wong sembra inoffensiva, ma ha una lingua tagliente e velenosa, è lei il vero Baby Cobra del titolo.
A prima vista sembra inoffensiva, ma Ali Wong è capace di farmi imbarazzare come una scolaretta quando apre bocca: scordatevi che parli della gravidanza nel solito modo, anzi, lo spettacolo è la spiegazione dell’elaborato piano messo in atto per incastrare l’uomo che poi è diventato suo marito, passando per le difficoltà di lavorare in ufficio, soprattutto per i bagni comuni, fino alla sua ferma volontà di tornare all’era pre-femminista, quando le donne stavano davvero bene, non come ora, fino al finale a sorpresa, con un ribaltone che fa tanto colpo di scena esilarante.
Quello di Ali Wong è lo spettacolo più leggero di tutti, in quanto a contenuti, ma non risparmia frecciatine davvero pungenti al sessismo imperante e alla condizione della donna negli Stati Uniti.
Se lo vedete e vi piace, sempre su Netflix c’è un altro spettacolo di Ali Wong, in cui è nuovamente incinta: Hard Knock Wife. È, secondo me, un po’ sottotono rispetto a Baby Cobra, ma è comunque divertente.
Migliori Stand-Up femminili Netflix: Amy Schumer – Growing
Amy Schumer da noi non è molto famosa, ma negli USA sì e, dal 2013 al 2017, ha avuto addirittura uno show che portava il suo nome: Inside Amy Schumer. Poi è stata candidata a vari Emmy, ha vinto vari premi, partecipato a un sacco di cose, scritto e interpretato film, insomma, è una di quelle che in America hanno fatto il botto.
Su Netflix era già uscito un suo Stand-Up Comedy Special nel 2017: Amy Schumer: The Leather Special, ma purtroppo non è un granché.
Quello che voglio consigliarvi è Growing, del 2019. Perché? Beh, perché come dice il titolo, Amy Schumer in questo spettacolo è effettivamente cresciuta. Si è sposata, è incinta (anche lei!) e ha abbandonato le frivolezze dell’uscire con i ragazzi per poi parlarne male dal palco, a favore di qualcosa di più profondo come i vantaggi di un matrimonio con un Asperger, la gravidanza vista da una persona che non avrebbe mai pensato di essere incinta, la crescita personale e Meghan Markle. Perché? Boh, la Duchessa del Sussex fa sempre ridere e nella Stand-Up Comedy si può scherzare su tutto, non ci sono argomenti taboo.
Amy Schumer è una Stand-Up Comedian navigata, conosce bene il suo mestiere, il palco è il suo ambiente naturale e c’è solo da imparare da lei. Growing è consigliato, fa ridere, lei è divertente e vi consiglio di non skippare i titoli di coda, perché ci sono gli outtakes e qualche errore durante la registrazione, sempre divertente vederli.
Migliori Stand-Up femminili Netflix: Sarah Silverman – A Speck Of Dust
Sarah Silverman è impossibile non conoscerla. Scommetto la macchina fotografica più costosa di Ricky Delli Paoli che l’avete vista in un film o in una serie Tv. Magari non ve la ricordate, magari avrà fatto una parte minuscola, ma è apparsa ovunque, persino nel video dei Maroon 5, Girls Like You, insieme a un sacco di altre VIPs.
Appurata l’importanza e il potere mediatico della nostra Sarah Silverman, posso dire che, tra i 5 Stand-Up Comedy Special qui elencati, il suo, A Speck Of Dust, è in assoluto il migliore e il più divertente. Parte da battute sul suo essere ebrea, sulla sua famiglia, la sorella Rabbina e l’altra ubriacona, passando sull’eutanasia preventiva per il suo cane, fino alla pericolosa operazione che ha subito alla gola e che lei ha affrontato con stoicità e una sana dose di droghe, anche se secondo lei non era abbastanza fatta, tanto che riusciva a fare discorsi politici più coerenti e significativi di quelli che fanno i politici.
Politicamente scorretta, come ogni buona Stand-Up Comedian dovrebbe essere, senza alcun imbarazzo ad andare contro la morale comune, che sia stupro o sesso, Sarah Silverman tiene saldamente il palco per un’ora e un quarto, senza peli sulla lingua, mettendo in discussione la fede di uno spettatore. A Speck Of Dust è uno Stand-Up Comedy Special da guardare fino alla fine, titoli di coda compresi perché Sarah Silverman riesce a dare spettacolo pure sotto anestesia.
Spero che Netflix ne faccia uscire presto un altro suo, perché questo è datato 2017.
Migliori Stand-Up femminili Netflix: Ellen Degeneres – Relatable
Passi Sarah Silverman, che magari non ve la ricordate, ma Ellen Degeners, davvero, non potete non conoscerla. Se non per la comicità, effettivamente erano 15 anni che non si esibiva in uno spettacolo di Stand-Up Comedy, è una donna troppo influente e importante nel mondo dello spettacolo per ignorarla.
Innanzitutto è stata la prima a fare outing dichiarando in una puntata di Ellen, la sua sit-com personale all’apice del successo, di essere lesbica. Questo le è costato due anni di ban totale dal mondo dello spettacolo e con lei sono stati allontanati tutti quelli che la circondavano o che avevano partecipato a quella serie. È questo il motivo per cui Laura Dern a un certo punto ha smesso di fare film, per esempio.
Relatable, che in italiano può essere tradotto come Qualcosa Di Cui Parlare (più o meno), si concentra proprio su questo. Ellen Degeneres ha scritto uno Stand-Up Comedy Special molto intimo: parla di quanto è ricca e di quanto il pubblico la veda ricca, con un po’ autoironia e un po’ di autocompiacimento. Si interroga sul fatto che lei, nella sua posizione, con i suoi soldi e il suo potere, abbia ancora qualcosa da dire. Parla dell’omofobia latente che impregna lo show biz e di quanto può essere spietato. Poi Ellen Degeneres si accartoccia su se stessa, con quell’autocompiacimento di cui prima e si immagina da vecchia, parla di quanto ha sofferto, parla delle sue origini, dei suoi primi passi in Tv. Insomma, nello special l’unica cosa davvero di cui valga davvero il Relatable è Ellen Degeners.
Non fraintendetemi, questo special è divertente, però lo consiglio perché viene fuori davvero la vera persona che è Ellen, sia la “perfettina” che il pubblico adora, sia quella che è recentemente finita nel piccolo scandalo del maltrattamento dei collaboratori. E questa seconda Ellen, forse, non era prevista.
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Piccolissima parentesi curiosa, l’anno scorso è uscito un film, che non si è filato nessuno, intitolato E Poi C’È Katherine, con Emma Thompson, che. non so se sia un caso o meno, ma sembra che parli proprio di Ellen Degeners e dello scandalo di cui sopra, anche se è una notizia recente.
Migliori Stand-Up femminili Netflix: Hanna Gadsby – Nanette
L’ultimo Stand-Up Comedy Special che vi consiglio, è Nanette di Hannah Gadsby e per un motivo ben particolare: quando è uscito l’anno scorso, ha spaccato in due il mondo della Stand-Up. C’era chi era d’accordo sullo special, chi non era d’accordo e, in tutto questo, Hannah Gadsby, tasmaniana come Taz dei Looney Tunes, è diventata famosa ovunque, pure negli Stati Uniti, dove pensavano che la Tasmania fosse stata inventata nei film della Marvel. E infatti è uscito il suo secondo Stand-Up Comedy Special su Netflix: Douglas.
Ma perché Nanette ha fatto tutto questo scalpore? ci arriviamo.
Hannah Gadsby è lesbica, per sua stessa ammissione, ed è una di quelle lesbiche che da lontano sembra un ragazzo, con tutti i pro e i contro che questo comporta. Non sono io a dirlo, è proprio l’incipit di Nanette. E da questo inizio, Hannah Gadsby comincia a parlare di quanto sia stato difficile confessare alla sua famiglia di essere omosessuale, di come l’hanno presa, di come sia stato difficile essere omosessuale in Tasmania che fino al 1997 considerava l’omosessualità un reato.
Poi comincia a parlare di storia dell’arte come metafora, e fidatevi che è una iperbole perfetta, della violenza sulle donne e dell’omofobia. E dichiara apertamente che non farà più battute. E non ne fa più, lo special non è più Stand-Up, ma è uno sfogo di rabbia contro se stessa, contro la violenza, contro quello che lei ha permesso che succedesse, semplicemente stando in silenzio e pensando di essere nel torto. Tutta la seconda metà dello spettacolo non fa ridere, vi avviso, ma prende allo stomaco, la rabbia sale anche nello spettatore e il palco si trasforma in un pulpito.
È questo che ha diviso il mondo della Stand-Up Comedy: la risata deve essere il fine o il mezzo? La Stand-Up Comedy deve fare ridere per forza o può permettersi di non fare ridere? Il palco può essere un punto da cui urlare la propria rabbia oppure certe cose devono rimanere tra te e il tuo psicologo?
Sembrano domande stupide, ma sono importanti. Sono domande che noi Stand-Up Comedian ci facciamo spesso e a cui troviamo difficile davvero rispondere. Quella determinata battuta la faccio così, omofoba/razzista/anti religiosa/politicamente scorretta com’è, oppure la devo contestualizzare per darle un senso, per prendere in giro lo stereotipo e non la persona?
Ognuno, poi, la sua risposta la trova sul palco, nel momento stesso in cui quella battuta esce di bocca e arriva alle orecchie del pubblico. In quel momento, e solo in quel momento, si capisce se la battuta è solo una battuta o abbiamo espresso un pensiero, abbiamo cercato di far passare un messaggio, abbiamo utilizzato la risata come veicolo o come fine ultimo.