Minecraft su una Canon EOS 200D? Perché dovrebbe interessarvi? E soprattutto, perchè è stato fatto? Il mondo si sa, è bello perché è vario, e notizie come questa ci servono a capire che anche prodotti entry level come EOS 200D hanno in realtà un’architettura alla base in grado anche di far funzionare uno dei più famosi videogiochi di sempre. Ecco i dettagli di questo “hacking”.
Minecraft Canon EOS 200D: i dettagli
Parliamoci chiaro: non è la news dell’anno e siamo certi che sareste potuti sopravvivere anche senza sapere tutto questo, ma ci piace potervi riportare imprese come queste, perché alla fine siamo FotoNerd, quindi cerchiamo di parlare di tutto ciò che riguarda la fotografia, ovviamente anche negli aspetti più nerd. Questa notizia riguarda infatti un aspetto particolarmente Nerd della fotografia e dell’informatica; si tratta di qualcosa non propriamente alla portata di tutti e che interesserà una ristrettissima nicchia di persone. Sarà il caso di dire “non fatelo a casa”? Certamente si, soprattutto perché vi ricordiamo che ogni tipo di manomissione come questa ai software di sistema può invalidare la garanzia del prodotto e anche creare danni irreversibili.
La storia di oggi riguarda Turtius, un hacker / developer / nerdone mastro che si diverte spesso a postare su GitHub vari script utili a diversi tipi di progetti; si parla prevalentemente di script per Arduino, ma recentemente sono stati pubblicati e testati da Turtius stesso degli script inerenti a Magic Lantern, il famoso tool di “jailbreaking” per molte fotocamere Canon che “sblocca” molte funzionalità a discapito però dell’invalidazione della garanzia, con una particolare variante “Minecraft Server“.
Se avete avuto modo di giocare almeno una volta a Minecraft, saprete anche che per ogni sessione c’è un server che esegue solo “il mondo” che poi viene visualizzato e giocato sul computer dell’utente. Tanti anni fa, quando uscirono le prime versioni di Minecraft su PC, ricordo con un po’ di malinconia che anch’io avevo il mio server di Minecraft creato con pochi costi e componentistica decisamente “di base”, perché alla fine il punto era proprio “tenere” delle risorse per poi eseguirle sul client dell’utente (il giocatore in questo caso) caricando le texture. La base però del server è che, ovviamente, condividendo l’indirizzo IP della macchina è possibile far collegare remotamente altri utenti, per giocare insieme o continuare costruzioni. Il concetto alla base del server Minecraft su questa Canon EOS 200D è il medesimo.
Minecraft Canon EOS 200D: il video
Nel video pubblicato da Turtius si vede esattamente quanto descritto nei paragrafi precedenti: viene fatto partire il server Minecraft su Canon EOS 200D e poi viene inquadrato il computer dove nel frattempo è stato fatto l’accesso alla sessione di gioco. Turtius ha spiegato che l’hacking è stato eseguito utilizzando avrcraft, un server Minecraft ottimizzato per dispositivi a 8 Bit.
L’hacker ha spiegato poi il dettaglio dell’operazione:
“avrcraft è completamente in esecuzione sulla fotocamera. Ho decodificato il modulo di rete utilizzato da Canon, che sfrutta un socket basato su Unix, per poi eseguire avrcraft tramite uno script integrato con Magic Lantern. L’hacking esegue un’implementazione personalizzata fornita dal sistema operativo Canon e sfrutta uno script per interagire con l’hardware.”
Oltre a questo, l’hacker ha messo a disposizione nella sua repo su GitHub tutto il codice sorgente utilizzabile, ma vi sconsigliamo vivamente anche solo di provare a pensare di replicare tale “impresa” in quanto, qualora non siate super esperti, potreste letteralmente distruggere la vostra fotocamera (per qualcosa che poi, lasciatemelo dire, alla fine non serve a nulla se non a dimostrare una competenza molto tecnica)
Turtius ha utilizzato una versione modificata del componente aggiuntivo gratuito del firmware Magic Lantern e ha scritto codice specifico per Rebel SL2. Puoi trovare il codice sorgente completo su GitHub ma attenzione: fallo solo se sai cosa stai facendo altrimenti rischi di murare la tua fotocamera. È proprio il caso di ripeterlo: non fatelo a casa.