Se vi trovate in questa che parla di modalità misurazione esposizione è perché, probabilmente, avete appena finito di leggere Tempo di esposizione, altra guida dedicata ad uno dei pilastri della fotografia. La domanda è: ma non vi siete ancora stufati di leggere cose che riguardano il tempo di esposizione? No? Bravi, è questo lo spirito.
In questa guida andrò ad approfondire tutto ciò che concerne proprio le varie modalità con le quali si può misurare l’esposizione. Se siete stati attenti infatti, vi ho parlato dell’esposimetro a luce riflessa, quello integrato nelle fotocamere digitali moderne. Tale strumento utilizza diverse modalità per capire l’esposizione perfetta delle vostre foto, pertanto è giusto capire quale scegliere, quale usare a seconda del tipo di foto che state facendo e così via. Sì, perché il tipo di misurazione dell’esposizione cambia in funzione di ciò che state fotografando: se si tratta di un ritratto, dovrete concentrarvi sul viso della modella / modello, se è una foto di paesaggistica potreste dover porre attenzione al cielo e così via. Scopriamo quindi cosa significa “modalità misurazione esposizione” e come usarle al meglio.
Modalità misurazione esposizione: cosa sono e come si usano
Come già scritto, esistono varie modalità misurazione esposizione con cui è possibile comprendere al meglio la luce in ingresso attraverso l’obiettivo della fotocamera (TTL) e quindi fare in modo che l’aiuto che un esposimetro a luce riflessa ci dà sia il più adeguato possibile. Nelle fotocamere moderne, siano esse reflex, mirrorless e così via, ci sono degli appositi algoritmi di lettura capaci di interpretare il tipo di informazione che viene passata dalla cellula fotosensibile. Gli algoritmi, di solito, si dividono in tre tipi (quelli più comuni e “universali”):
- Lettura Matrix (detta anche “valutativa)
- Lettura Spot
- Lettura media pesata al centro (detta anche “ponderata al centro” oppure “semispot”)
Tali letture vengono dette anche “misurazioni” (è indifferente, si tratta comunque di una lettura) e, in soldoni, servono a differenziare ciò che state facendo. Il percorso fotografico comune, quello che quindi vedo più spesso negli aspiranti fotografi, è quello di sceglierne una delle tre, usarla per un po’ di tempo e poi imparare a capire le differenze.
Non sto dicendo che sia un metodo sbagliato o giusto, dico solo che ognuno, alla fine, fa tesoro di quanto appreso e lo sperimenta come meglio crede, se però vi interessa avere una completezza totale delle informazioni, è giusto che passiate anche da questo articolo che per molti è paragonabile all’episodio 10 della S3 di Breaking Bad, quello della mosca (facilmente tradotto in “noioso da morire ma significativo e necessario”).
Tramite queste tre modalità quindi, le più diffuse e meno complesse, vi è possibile ridurre gli errori dell’esposimetro in quanto, in parole povere, state andando a dire nel dettaglio alla fotocamera come misurare e dove. Avete presente quel quadratino che vedete all’interno del mirino oppure nel display in live view? Quello non solo serve per la messa a fuoco ma anche per misurare l’esposizione (non proprio sempre sempre eh).
Lettura spot: come funziona
La lettura spot è una modalità misurazione esposizione estremamente precisa che basa il proprio funzionamento attraverso la selezione di un’area decisamente ristretta (di solito il 3% del totale della scena). Questo tipo di lettura di solito si usa nella ritrattistica sul volto della modella / modello, perché ci interessa fare in modo che proprio quella parte della foto o della scena sia illuminata nel modo migliore e, di conseguenza, esposta perfettamente.
Sistema di lettura Matrix: come funziona
Il sistema di lettura Matrix, detto anche “misurazione valutativa” permette che l’esposizione venga effettuata avendo come fonte di misurazione effettiva l’intera scena inquadrata. In questo caso quindi tutto il frame sarà la sorgente per la lettura dell’esposimetro. È sicuramente il sistema più diffuso e più usato, che non funziona bene soltanto in alcuni tra i casi borderline illustrati nella guida dedicata al tempo di esposizione. Per questo motivo, dato che la lettura è praticamente totale, si tratta di una modalità misurazione esposizione particolarmente indicata per la fotografia paesaggistica.
Lettura media pesata al centro: come funziona
Tra le tre modalità misurazione esposizione mostrate in questa guida dedicata, una di quelle disponibili, nonché l’ultima di questa selezione, è la lettura media pesata al centro. Si tratta di un algoritmo di lettura simile a quello della misurazione valutativa in quanto viene effettivamente analizzata l’intera scena ma poi, per i calcoli finali, viene pesata maggiormente la parte centrale dell’inquadratura. Ecco perché si chiama “pesata al centro”. Dopo l’evoluzione tecnologica che ha permesso l’arrivo del sistema di lettura Matrix, tale tipo di misurazione è stato piuttosto abbandonato in favore del sistema più nuovo e preciso. Tuttavia, qualora sia il caso di fare un ritratto in un buon paesaggio, dando enfasi ad entrambi i soggetti, potreste valutare l’utilizzo di una misurazione media pesata al centro.
Modalità misurazione esposizione: conclusioni
Era necessario spiegarti questa parte un po’ più tecnica per permetterti di fare pratica al meglio, con la giusta cultura fotografica di base. Se stai ancora imparando e vorresti sapere qualcosa di più su come imparare a fotografare, non dimenticarti di dare un’occhiata alle altre guide di questo percorso formativo:
- Triangolo dell’esposizione
- Sensibilità Iso