Una notizia che ha letteralmente scosso il mondo del cinema: Peppino Rotunno, direttore della fotografia che ha collaborato con Fellini e nel 1980 è stato candidato agli Oscar, è morto nella sua casa di Roma all’età di 97 anni. Ripercorriamo la vita di questo maestro del cinema, in questo articolo omaggio.
Morto Peppino Rotunno: una carriera di successi
Nato a Roma il 19 marzo 1923, Giuseppe “Peppino” Rotunno è stato uno dei più importanti direttori della fotografia italiani e uno dei più stimati a livello internazionale. La sua vita lavorativa è stata contraddistinta da tantissimi lavori con registi del calibro di Fellini e Visconti. Nel 1980 ha ricevuto una candidatura agli Oscar per il suo lavoro nel film “All that jazz” di Bob Fosse, per il quale poi ha ottenuto il premio Bafta nel medesimo anno. I successi, però, non si fermano qui: nomination ai Bafta per “Il Casanova” di Fellini nel ’76, due David di Donatello più il premio speciale del Cinquantenario e ben otto Nastri d’argento.
Una carriera di successi e lavori, che hanno elevato Peppino Rotunno come uno degli esponenti maggiori della direzione della fotografia nel Bel Paese e non solo. Per farvi capire la sua importanza, nel 1966 è stato il primo direttore della fotografia non americano a essere ammesso all’American Society of Cinematographers. Peppino Rotunno è purtroppo morto all’età di 97 anni nella sua casa a Roma, lasciando un vuoto impossibile da colmare. Ci lascia dopo aver lavorato a oltre 50 pellicole, un numero decisamente elevato che denota la sua caratura internazionale.
Morto Peppino Rotunno: conclusioni
Gli ultimi anni Peppino Rotunno li ha passati come direttore del corso di Direzione della Fotografia alla Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia, insegnando tutto quello che aveva appreso in anni e anni di lavoro sul campo. La sua figura è talmente importante che, dal 2009, il Bif&st di Bari assegna un premio con il suo nome in cui gareggiano i direttori della fotografia.
Un addio che fa male e lascia un vuoto impossibile da colmare, con un toccante saluto da tutto il mondo dello spettacolo. I giovani di oggi che studiano in questo campo avranno un’eredità importante da portare avanti, nel nome di uno dei più importanti maestri italiani.