La NASA lancia il progetto “Satellite Streak Watcher” chiedendo al pubblico di utilizzare fotocamere e smartphone per aiutare a monitorare l’inquinamento luminoso causato dai satelliti. Scopriamo insieme i dettagli e come partecipare per difendere i nostri cieli notturni dall’inquinamento luminoso.
NASA: Satellite Streak Watcher perché è così fondamentale
Un progetto della NASA appena lanciato, chiamato Satellite Streak Watcher, punta a valutare l’inquinamento luminoso del cielo notturno causato da satelliti a bassa orbita utilizzando le immagini catturate dal pubblico. Nella pagina del progetto SciStarter, l’agenzia spaziale chiede a chiunque sia interessato a partecipare di “riportare fotograficamente le scie prodotte dai satelliti lungo il cielo notturno per monitorare questa forma di inquinamento del cielo.” L’agenzia spaziale spiega le sue preoccupazioni relative ai satelliti, affermando: “Quanti più satelliti vengono messi in orbita, maggiore sarà il problema per gli astronomi a terra”. I partecipanti possono utilizzare il sito web Heavens-Above per determinare quando e dove i satelliti passeranno sul loro cielo locale; in seguito le immagini verranno caricate e condivise sul sito del progetto. Il nuovo progetto NASA: Satellite Streak Watcher è pubblico e scientifico ed è la conseguenza degli annunci di una serie di società che hanno lanciato – o programmano di lanciare – un gran numero di piccoli satelliti in orbita. Ad oggi, infatti, ci sono più di 18 mila oggetti celesti di dimensioni maggiori 10 cm in orbita bassa, tra questi, 2.000 sono satelliti attivi.
NASA: Satellite Streak Watcher ed i satelliti
L’esempio più significativo viene da SpaceX, che ha trascorso gli anni passati lavorando sulla sua missione Starlink. La società spaziale privata si aspetta di lanciare in ultima analisi migliaia di piccoli satelliti in orbita terrestre molto bassa (VLEO) al fine di fornire l’accesso a Internet in tutto il mondo. L’azienda ha spedito 302 di questi satelliti nello spazio (dato aggiornato al 1° marzo) e progetta di lanciarne altri durante tutto l’anno. In questo video potete vedere la scia del passaggio degli Starlink dopo il loro lancio il 25 maggio 2019. I critici hanno espresso preoccupazioni per l’impatto negativo sul cielo notturno provocato da Starlink e da altri progetti come questo, introducendo inquinamento luminoso che disturba gli astronomi. Questi satelliti impattano anche l’astrofotografia con l’aggiunta di sottili striature luminose di luce nelle immagini a lunga esposizione, provocando molti reclami da parte di questi fotografi che sempre più lottano per combattere l’inquinamento luminoso. In particolare, il problema maggiore si verifica nelle tre ore dopo il tramonto e prima dell’alba, per la riflessione della luce solare. Ma sono davvero così disturbanti? Nell’immagine sottostante potete vedere una serie di quindici satelliti Starlink volare attraverso il cielo in una fotografia del cielo notturno.
Finora, la maggior parte degli sforzi per combattere l’inquinamento luminoso si sono concentrati sul terreno, non sul cielo. La luce prodotta da lampioni, cartelloni, luci dei parcheggi e molto altro si riflette nel cielo notturno, rendendo difficile vedere e fotografare le stelle, in particolare nelle regioni vicine alle grandi città. Il problema ha stimolato la creazione di una serie di riserve chiamate Dark Sky Reserves e presenti in tutto il mondo (purtroppo la più vicina a noi, per il momento, si trova in Francia presso il confine italiano) queste sono zone di terra, pubblica e privata, prive di luce artificiale, dove le stelle sono ammirabili in piena oscurità. Tuttavia, gli esperti hanno espresso preoccupazioni per l’inquinamento luminoso che deriva da satelliti lanciati a bassa orbita, così come per idee ridicole come la creazione di una luna artificiale o cartelloni spaziali pubblicitari (state pensando a Futurama anche voi?). Poiché questo tipo di inquinamento luminoso viene dal cielo invece che dalla superficie del pianeta, nemmeno le riserve aiuteranno i fotografi ad evitare il problema.
Secondo Astronomy.com, i satelliti Starlink sono particolarmente dannosi per il cielo notturno a causa della loro orbita così bassa, che è necessaria per garantire il servizio Internet per le persone sulla Terra. In genere i satelliti per le telecomunicazioni hanno un’orbita geosincrona, in una posizione che ci appare fissa sopra l’Equatore ad un’altezza di 36 mila km di altitudine, i satelliti come quelli di Starlink invece rimarranno in orbita bassa, a 540 km di altezza. Più di 40.000 di questi piccoli satelliti potrebbero essere lanciati con la missione Starlink, e, anche se SpaceX sta sperimentando un rivestimento antiriflesso sui suoi satelliti, non è chiaro se ciò sia sufficiente per ridurre l’inquinamento luminoso causato dalla navicella spaziale. I satelliti dipendono dal loro rivestimento riflettente che aiuta a mantenerli freddi; quello sperimentale anti riflettente potrebbe causare problemi termici per gli Starlink. SpaceX ha applicato il rivestimento sul fondo di uno dei 60 satelliti lanciati a dicembre 2019 al fine di testare il suo potenziale impatto sulle prestazioni.
NASA: Satellite Streak Watcher le conclusioni
La NASA afferma che il Satellite Streak Watcher sarà a lungo termine, al fine di raccogliere dati sull’inquinamento della luce satellitare nel corso del tempo. Il progetto conta attualmente 136 membri e 20 immagini, che comprendono scatti che vanno dai puntini luminosi sul cielo notturno fino a foto con parecchie striature lunghe di luce. Nonostante la NASA sostenga che basti utilizzare un treppiede elementare e un cellulare per catturare le immagini, gli astrofotografi che dispongono di attrezzature migliori sono i benvenuti se desidereranno condividere le loro immagini. Quindi forza ragazzi, i cieli notturni hanno bisogno di voi!