Tra i tanti progetti che si potrebbero fare, quello della NASA è veramente particolare: trasformare in suono e musica le foto dello spazio profondo. Come è possibile? Continuate nella lettura dell’articolo per scoprire la tecnica dietro questo incredibile lavoro.
NASA suono foto dello spazio: le immagini in musica
Si possono realizzare tantissimi progetti, se lo si vuole. Questo è quello che deve aver pensato la NASA, l’agenzia governativa più conosciuta del mondo, quando ha deciso di trasformare in suono e musica le foto dello spazio profondo. La tecnica con cui sono riusciti a realizzare il video che via abbiamo allegato ad inizio articolo si chiama sonificazione, ossia prendere le immagini dai telescopi e trasformarle in suoni simili a quelli di un sistema operativo. Ad aver ideato questo strampalato progetto (in senso buono) sono stati gli scienziati dell’Osservatorio a raggi X Chandra.
Il progetto di trasformare in suono le foto dello spazio non ha lasciato nessuno indifferente, e gli stessi scienziati della NASA ci hanno tenuto a dire la loro. “I telescopi ci danno la possibilità di ammirare l’universo. Traducendo i dati digitali che vengono catturati, gli astronomi creano rappresentazioni visive che altrimenti sarebbero invisibili. La sonificazione è un processo di traduzione dei dati in suono. Partendo dal lato sinistro e spostandosi verso destra, il sistema legge le file verticali di pixel e crea suoni che rappresentano la posizione e la luminosità degli oggetti presenti nell’immagine. Ciò che controlla l’intensità dei suoni, praticamente, è l’intensità della luce”.
NASA suono foto dello spazio: conclusioni
Un progetto interessante e decisamente originale, che sta spopolando sul web. Il video che vi abbiamo linkato è un esempio, e sul sito della NASA si possono recepire tutte le informazioni aggiunti riguardo il processo. Personalmente mi ha lasciato abbastanza esterrefatto in senso positivo questo processo di sonificazione, e non sarebbe male se queste “canzoni” si trasformassero in suonerie del cellulare, no? In effetti sarebbe molto carino.