Una fotografia interattiva talmente grande che è possibile zoomare dal cielo e vedere i passanti camminare per le strade? Non stiamo fantasticando con la mente, ma stiamo parlando della nuova immagine di New York da ben 120 gigapixel realizzata da EarthCam. Siete curiosi di scoprire come sia stato possibile? Ecco tutti i dettagli.
New York 120 gigapixel: risoluzione oltre ogni immaginazione
Vorrei iniziare questo articolo con un’esclamazione: “Wow!“. Vedere l’immagine interattiva da ben 120 gigapixel di New York è un’esperienza straordinaria e, dopo aver letto l’articolo, vi invito fortemente a provarla (trovate il link nel paragrafo conclusivo). Quello che voglio fare oggi è spiegarvi, nel modo più semplice possibile, come sia stato possibile realizzare questo incredibile scatto. Tutto nasce da EarthCam, azienda che sviluppa dispositivi che possono essere montati praticamente ovunque e che vengono utilizzati (solitamente) dalle società edili per documentare le costruzioni a lungo termine o da chi necessita streaming di altissima qualità.
Per realizzare l’immagine di New York da 120 Gigapixel si è sfruttata la nuova GigapixelCam X80 che, al suo interno, integra una Sony a7RIV e monta un obiettivo 70-300mm f/4.5-5.6 G. La rinomata fotocamera del produttore giapponese è stata inserita all’interno del modello ed è il fulcro delle operazioni di imaging, andando poi a sfruttare tutte le caratteristiche sviluppate da EarthCam. Brian Cury, fondatore e CEO di EarthCam, intervistato da PetaPixel, ha spiegato che lo scopo dell’azienda era quello di ideare le migliori webcam all’aperto possibili e, in 9 anni, i vari modelli si sono evoluti sempre più fino ad arrivare a garantire una qualità d’immagine senza paragoni. Cury ha spiegato che il sistema di funzionamento di GigapixelCam X80 è molto sofisticato e, nonostante sia stata progettata per realizzare scatti da 80 gigapixel, per la foto della Grande Mela sono riusciti a spremerla fino a 120 gigapixel.
“Se stampassi questa foto, sarebbe lunga come 272 hot dog” ha esclamato a PetaPixel Cury, ridendo
Il funzionamento generale l’ha spiegato lo stesso CEO dell’azienda: si collega GigapixelCam X80 a un computer e a un alimentatore industriale in modo che possa funzionare a lungo termine, e poi si inserisce un riscaldatore e una ventola per farla funzionare al meglio. Una volta posizionata la fotocamera inizia a registrare foto da 61 megapixel e le invia ad un computer che ne unisce migliaia per ottenere lo strabiliante risultato (si possono ammirare alcuni frangenti anche dal video allegato ad inizio articolo), frutto della combinazione tra le tecnologie Sony e quelle di EarthCam.
New York 120 gigapixel: conclusioni
Brian Cury ha spiegato a PetaPixel che il processo, pur essendo automatizzato, non è perfetto al 100%, dato che alcune zone rimangono ancora sfocate o non perfettamente a fuoco ed è necessario rifare gli scatti per avere la certezza che il risultato sia ottimale in ogni singolo angolo. Potete ammirare l’immagine in tutto il suo splendore e interagirvi seguendo questo link. Buon divertimento!