Mentre i fotografi professionisti (quelli veri) discutono su quale modalità di autofocus sia migliore rispetto ad un’altra, quale ammiraglia offra la raffica migliore e quale sistema sia più performante, dallo spazio ci arrivano segnali incredibili: anche Nikon D5 può scattare selfie. Se fino ad oggi pensavate che tale tipo di scatto potesse far rompere l’obiettivo, sappiate che non è così, e anche con un’ammiraglia, nello spazio, otterrete un risultato concreto e valido.
Nikon D5 nello spazio: ecco i dettagli
La notizia che sta facendo il giro dello spazio in questi giorni riguarda l’astronauta Jessica Meir, 42enne californiana in missione sulla sonda Soyuz MS-15 e con un rientro alla base previsto per questa primavera. L’opinione pubblica si è detta “colpita” quando, qualche giorno fa, sono apparsi su twitter due autoscatti catturati tramite una Nikon D5, fotocamera della categoria “ammiraglia” proprio perché dedicata alla fotografia sportiva e ai professionisti del settore.
Ho deciso di riportarvi la notizia per il semplice motivo che vorrei un po’ smarcare il fattore “clickbaiting”, perché in effetti è così che viene visto da molti (e non si sbagliano). Per quanto mi riguarda, ognuno può fare ciò che vuole con i propri prodotti e la propria fotocamera, chiaramente se sei in orbita, lavori per la NASA e stai usando una fotocamera Nikon D5, è normale che se ne parli, anche solo per interesse.
Fine, visor up this time – but at least the magnificent Earth still makes an appearance too. All #spacewalk #selfies (and other photos) made possible with a Nikon D5 with a 28 mm lens in a protective housing (visible in center of 2nd photo). #SelfieSunday pic.twitter.com/AlmUjvCWDj
— Jessica Meir (@Astro_Jessica) January 26, 2020
Ciò che è giusto, sicuramente, è approfondire la notizia e vedere nel dettaglio cosa c’è dietro a livello tecnico in questi due “selfie”. Sono stati pubblicati dall’astronauta su Twitter con l’hashtag #SundaySelfie, il primo è un classico scatto dove si vede solo il viso, l’altro riprende tutto il corpo. La particolarità interessante, e visibile nel secondo scatto a figura intera, riguarda sicuramente il particolare case protettivo sviluppato appositamente per proteggere la fotocamera nello spazio e garantirne il funzionamento. Ecco, questa è la notizia interessante, più sicuramente di un selfie nello spazio (che per carità, è sempre meglio di quelli fatti in bagno con dietro il WC). La Meir ha spiegato che per le foto ha usato, come già scritto, una Nikon D5 con ottica 28mm e, per l’appunto, il case protettivo. Come reso pubblico qualche tempo fa, la NASA ordinò nel 2017 ben 53 Nikon D5 “originali” con l’intenzione di usarle per catturare tutte le attività dell’ISS così come allenamenti degli astronauti e attività a bordo dei vari veicoli.
Nikon D5 nello spazio: perché è importante
Sicuramente mi piacerebbe approfondire di più l’aspetto di fotografia nello spazio, perché lì tutto cambia, tutto è diverso e tutto ha nuove regole, ma di fatto, resta affascinante il costante contributo degli astronauti non solo per la ricerca scientifica ma anche per il tentativo di simulare normali routine quotidiane da vita terrestre anche a migliaia di km di distanza da qui.