Nikon D780 in offerta
Nikon D780 recensione è una prova onesta e sincera come sempre qui su FotoNerd per evidenziare le prestazioni, le caratteristiche, i pregi e i difetti. Benché le fotocamere mirrorless siano ormai un punto di riferimento nella fotografia digitale odierna, c’è ancora spazio per le reflex e Nikon vuole dimostrarlo in ogni modo con questo modello definito dal produttore stesso come “ibrido”. Vediamo cosa significa nel dettaglio e come si è comportata nella mia prova di queste ultime settimane.
Nikon D780 recensione: specifiche tecniche
Questa fotocamera è stata presentata direttamente da Nikon come “reflex ibrida”, termine che in sostanza vuole significare che molte caratteristiche presenti in questo prodotto derivano da tecnologie presenti nelle fotocamere mirrorless odierne. Sebbene molte cose si potessero fare anche prima con una reflex (e in Nikon D780 non sono di certo una novità), è giusto specificare che alcune peculiarità, come il motore di messa a fuoco in LiveView, derivano effettivamente dalle mirrorless, nella fattispecie dalla serie Z. Con questa mossa “tecnica”, Nikon ha voluto dimostrare due cose importanti: innanzitutto le reflex non sono ancora morte e, in secondo luogo, la tecnologia presente nelle mirrorless può aiutare la sopravvivenza delle fotocamere reflex, ancora preferite da moltissimi amanti “storici” della fotografia in generale. Che sia per lavoro o per svago, oggi, nel 2020, ancora moltissimi utenti cercano e comprano una reflex, motivo per cui è nata l’esigenza, da parte nostra, di scrivere una guida dedicata alle migliori reflex per aiutarvi nel percorso d’acquisto. Questo significa, in soldoni, che non è vero che le reflex stanno morendo e anzi, il supporto e i nuovi prodotti andranno avanti ancora a lungo.
Questa fotocamera integra un sensore fotografico full frame da 24.5 megapixel di tipo BSI (back side illuminated – retroilluminato) CMOS con rilevazione di fase direttamente sul sensore stesso. Troviamo poi una raffica da 7 fps che può arrivare fino a 12fps grazie alla modalità di scatto con otturatore elettronico, video fino al 4K UHD @30fps su tutta la superficie del sensore e un doppio motore AF: da 51 punti supportato da un sensore RGB da 180.000 pixel quando scattate dal mirino oppure da ben 273 punti di tipo PDAF in Live View, in grado di focheggiare fino a -4EV. Il sistema di autofocus presente nella modalità live view è lo stesso disponibile per Nikon Z6, con la differenza che, nel caso della mirrorless, è utilizzabile anche tramite il mirino EVF (per ovvi motivi). Questo è un primo segno di “reflex ibrida” tra le varie specifiche di questo prodotto. Lato ISO troviamo possibilità pari a ISO 100 – 51200, connettività WiFi e Bluetooth, corpo tropicalizzato e display da 3.2″ tiltabile con touchscreen.
Rispetto a Nikon D750, troviamo un sensore leggermente più performante (cambia davvero poco in termini di megapixel, di più a livello tecnologico), una sensibilità ISO massima maggiore, una raffica il doppio più prestante, migliore risoluzione video, miglior connettività e anche un design leggermente più “grande” rispetto al passato.
Ecco un riepilogo delle specifiche tecniche di Nikon D780:
- Sensore Full Frame BSI-CMOS da 24,5 megapixel
- ISO 100 – 51200
- Nikon F Mount
- Raffica fino a 12fps
- Video fino al 4K UHD @30fps
- Connettività Wi-Fi / Bluetooth tramite Snapbridge
- Corpo tropicalizzato
- Display tiltabile touch da 3.2″
- Mirino ottico
- 840g di peso
- 144 x 116 x 76mm
Nikon D780 recensione: design e materiali
In tempi diversi, se non ci fosse stata la storia del Coronavirus, avrei fatto volentieri una comparazione, anche solo estetica, tra Nikon D750 (modello precedente) e questa nuova Nikon D780. Di fatto comunque alcune differenze estetiche ci sono, anche rilevanti, ma si notano solo con un occhio un po’ allenato e, soprattutto, con entrambi i modelli a confronto. Nikon D780 ha molte linee di design nuove, derivate anche dagli ultimi prodotti presentati: troviamo una slitta hotshoe più “triangolare” e meno “panciuta” rispetto a prima, un nuovo design per la luce di messa a fuoco frontale e un quasi completo redesign della parte posteriore, ma adesso vedremo tutto nel dettaglio.
Partendo dalla parte superiore, la ghiera dei programmi resta a sinistra e contiene più o meno tutto ciò che c’era prima: un modulo superiore con i programmi effettivi, un modulo inferiore con la scelta del tipo di scatto (singolo, raffica…etc). Presente poi la slitta hotshoe nella parte centrale che no, fortunatamente non nasconde un flash popup sotto di sé (come giustamente succede con le fotocamere più professionali, a differenza del modello precedente). Presente poi il display secondario, utile per tenere sott’occhio in un baleno tutte le varie impostazioni di scatto, oltre poi ai bottoni utili per la fase di scatto effettiva. Tra questi non mancano lo switch d’accensione, il tasto di scatto, il tasto per iniziare la registrazione di un video (a comoda portata di indice), il tasto per la sensibilità iso fotografia e il tasto per la compensazione dell’esposizione. Sotto questo punto di vista, la novità rispetto a D750 riguarda principalmente il posizionamento di alcuni tasti: prima, ad esempio, il tasto “ISO” non era vicino al bottone di scatto, la sensibilità ISO si andava a modificare tramite la pressione di due tasti nella parte posteriore (ghiera + tasto), cosa che effettivamente non era molto comoda, ora è senz’altro “un altro mondo”.
Nikon D780 recensione: tasti e novità sul corpo macchina
La parte frontale è molto semplice e pulita, come il modello precedente: il corpo è realizzato in ABS ed è tropicalizzato, quindi resistente alle intemperie. In tutto il corpo, oltre alla parte frontale, è possibile notare una texture mista in materiale gommoso per aumentare il grip nei punti più necessari, oltre ad aumentare la resistenza ad agenti atmosferici. Guardando Nikon D780 dalla parte frontale noterete la ghiera secondaria, utile per regolare il diaframma, il nuovo design della luce di messa a fuoco, il tasto di sgancio dell’ottica, la denominazione modello, il tasto per la gestione del flash esterno, il bottone per il bracketing (vi abbiamo spiegato come si usa nella guida sulla fotografia hdr), e il selettore AF / MF (che contiene anche il tasto di anteprima della PDC). Un altro dettaglio che forse è sfuggito agli occhi di molti, è un piccolo “gancettino a molla” presente proprio nella parte in alluminio del mount per gli obiettivi fotografici. Grazie a questo “pirulino” (scusate l’avanzatissimo gergo tecnico-scientifico) è assicurata la piena compatibilità non solo con le lenti AF-S moderne di Nikon ma anche con le AI-S più datate, ergo, potrete montare davvero di tutto su questa fotocamera.
Passando ai lati, c’è una novità che non vedo l’ora di dirvi, ma riguarda le connessioni, quindi tra poco: il lato destro, guardando la fotocamera da dietro, ospita il doppio slot per SD UHS-II che vi permettono di sfruttare funzioni come backup, eccedenza e così via (le solite del doppio slot insomma). Sul lato sinistro, trovano spazio le tante connessioni che possiamo trovare in questa Nikon D780, tra cui un ingresso per il microfono, un’uscita per le cuffie, il connettore proprietario per un intervallometro o telecomando esterno, una porta USB Type-C e un mini HDMI. A tal proposito, i primi giorni in cui ho ricevuto la fotocamera, ho notato nella parte posteriore una voce aggiuntiva “strana” che non avevo mai visto su una reflex Nikon: la sigla “CHG” di fianco ad una spia (un piccolo LED). Di solito “CHG” sta per “Charge”, motivo per cui il mio cervello si è avviato (la scimmia nel mio cervello, specifico) e ho subito fatto 2+2 che, come sappiamo tutti, fa 3 (ah, no?). Ad ogni modo, ciò che il mio cervello ha realizzato in quel momento non poteva essere possibile dal punto di vista funzionale e, personalmente, se funzionante sarebbe stata una cosa mai vista su una reflex fino ad oggi (potrei sbagliarmi, ma ne sono quasi certo). Forse l’avrete già capito, Nikon D780 può essere ricaricata tramite cavo USB Type-C, volendo anche da powerbank, caratteristica che di solito è presente nelle fotocamere mirrorless e che vi permette di avere la batteria sempre carica anche quando siete in tour esterni o shooting in location in cui non è facile trovare una presa di corrente. Forse a voi non interesserà molto questa caratteristica, a me invece tantissimo, in quanto un “passo” del genere nelle fotocamere reflex non era mai stato fatto a causa di diverse complicazioni dal punto di vista della pura gestione elettrica, tuttavia, ora capisco bene perché Nikon stessa definisce questa D780 una fotocamera reflex ibrida. Adesso ha senso. Adesso è una figata.
Passando alla parte inferiore troviamo il classico attacco a vite per treppiede e lo slot per la batteria, che al suo interno contiene una Nikon EN-EL15b in grado di offrire un’incredibile autonomia di 2260 scatti con una singola carica, qualcosa di mai visto prima d’ora su un prodotto di questo tipo. Badate bene però: il vantaggio di questo tipo di batteria / costruzione è che se avete una qualsiasi fotocamera Nikon di questa fascia, o che comunque usa le EN-EL15, potrete utilizzare ciò che già avete per alimentare il prodotto, tuttavia, l’autonomia cambierà (e si abbasserà) e non sarà disponibile la ricarica tramite porta USB-C. Pertanto, soltanto usando la variante “b” della EN-EL15 (già contenuta in confezione) potrete avere tale portata e la ricarica USB-C. Ho notato la mancanza dei contatti per un possibile battery grip.
Nella parte posteriore troviamo una dotazione piuttosto simile a Nikon D750 ma con qualche variazione lato estetico e funzionale. Ad esempio, il selettore foto/video/LiveView è stato spostato in alto (prima era in basso) ed è diventato decisamente più comodo da utilizzare. Il display è molto simile a quello già presente nel modello precedente: si tratta di un pannello da 3.2″ con 2.359.000 pixel inclinabile che, con un doppio tocco rapido sullo schermo, consente una visualizzazione del 100% dell’area dell’immagine. Troviamo poi i classici tasti funzione per menù, visualizzazione foto, eliminazione scatti, zoom, info e così via. Sono presenti degli inserti che migliorano l’ergonomia grazie ad una piccola estrusione nella parte laterale corrispondente a dove di solito appoggiate il pollice (impugnando la fotocamera con la mano destra). Al centro troviamo poi il mirino ottico con una magnificazione di 0,70x che offre un ampio campo visivo e una copertura del 100%. Un’interessante novità della parte posteriore riguarda certamente la presenza del tasto “AF-On“, che vi permette di attivare rapidamente l’autofocus ed evitare di configurare il tasto AE-L AF-L per questa funzione.
Parlando un attimo di display posteriore, Nikon D750 aveva già un LCD inclinabile esattamente come quello presente nel nuovo modello, con la differenza che ora la superficie è touch. Si tratta di un touch screen al 100%, nel senso che non è limitato solo al pinch to zoom o simili, ma potrete effettivamente navigare anche nei vari menù con il vostro dito.
Nikon D780 recensione: peso e connettività
Parlando di ergonomia e peso, sicuramente si tratta di un prodotto perfetto per una presa salda, come la maggior parte delle reflex di questo segmento e calibro. Avendo le mani grandi, cerco sempre prodotti che possano soddisfare la mia “sete di ergonomia”, e devo dire che con Nikon D780 non ci sono stati problemi di alcun tipo. La reflex pesa circa 840 grammi, non sono pochi, ma rimane comunque nella giusta media di questo segmento (anche più in basso della media solita direi). Ovviamente, trattandosi di una reflex semi-pro, dovrete aspettarvi un peso maggiore e uno zaino un po’ più “accogliente” per il trasporto.
Non mancano, ovviamente, le connessioni senza fili come WiFi e Bluetooth grazie al sistema Snapbridge di Nikon che vi permetterà di collegare continuamente la fotocamera e avere subito le foto sullo smartphone (Bluetooth) oppure gestire il controllo remoto, scaricare i file RAW e anche i video grazie al Wi-Fi.
Nikon D780 recensione: prestazioni
Vi dirò sinceramente: provare al meglio Nikon D780 non è stato facile e mi rammarica davvero non essere riuscito a realizzare gli scatti che mi ero prefissato. Ho usato poco questa fotocamera all’esterno giusto prima dell’inizio della quarantena, e l’ho sfruttata nuovamente durante la quarantena per un reportage autorizzato (coronavirus reportage) insieme al mio fido Nikkor 70-200 f/2.8.
Ad ogni modo, ciò che ho notato fin da subito è stata una sensazione davvero strana: se avete letto attentamente le specifiche a livello di design, avrete anche realizzato che davvero questa fotocamera assomiglia molto ad una mirrorless, motivo per cui viene definita “ibrida”. Quello che le manca è solo il mirino elettronico (lasciamo perdere il discorso del pentaprisma per un attimo) per diventare a tutti gli effetti una mirrorless per niente portatile e leggera ma con una grande autonomia ed ergonomia. Di fatto, questa reflex risolve alcuni problemi noti nelle mirrorless professionali: ergonomia ed autonomia, tuttavia però, ci si mette davanti ad un grande bivio: leggerezza e portabilità oppure grande ergonomia ed autonomia? È sempre l’eterno dilemma tra reflex e mirrorless, dubbio che affligge la scelta di moltissimi in fase d’acquisto e, ahimé, non posso fare altro che ricordarvi che è una scelta estremamente soggettiva basata su esigenze personali e budget. Certamente quello che posso dirvi nei vari feeling di scatto è che mi è piaciuta molto come fotocamera, e mi è anche mancato il mirino elettronico (cosa che non mi aspettavo perché ho sempre amato il mirino ottico). Ad ogni modo, proseguiamo con la consueta divisione degli aspetti prestazionali punto per punto.
Nikon D780 recensione: qualità d’immagine
Parlando della qualità d’immagine di una Nikon di questa fascia e segmento, credetemi, c’è davvero poco da dire. Mi spiego meglio: una cosa che ho sempre amato di questo segmento (e di quello superiore) di Nikon è la grande “malleabilità” dei file RAW: spesso si va incontro a incredibili recuperi, salvataggi fenomenali, dettagli incredibili anche con “pochi” megapixel. Sono certo che una delle qualità importanti di Nikon sia proprio quella di riuscire sempre ad avere una qualità d’immagine importante, dal punto di vista fotografico. La gamma dinamica è assolutamente buona, il risultato fotografico include grandi dettagli e buone prestazioni ad alti ISO. Ciò che mi ha colpito dei vari scatti in RAW è che risultano essere estremamente identici a quelli scattati con Z6 sotto ogni punto di vista (alte luci, contrasto, qualità globale, recupero..etc). Pertanto, mi sento di poter dire che questa Nikon D780 nasconde nel corpo una Z6 (beh, effettivamente ci starebbe anche, la mirrorless di Nikon è praticamente la metà di questa reflex).
Parlando di dettagli, che sono molto alti nei file RAW, ho notato che il filtro anti-aliasing della fotocamera è piuttosto forte paragonato ad altri prodotti della stessa fascia, cosa che potrebbe compromettere alcuni dettagli negli scatti ma offre una miglior visualizzazione dei colori, che, in effetti, raggiungono livelli molto alti anche senza post-produzione.
Nikon D780 recensione: sensibilità ISO
Anche parlando di sensibilità ISO la cara Nikon D780 non si spaventa troppo, permettendo di realizzare scatti con un’invariata gamma dinamica da ISO 100 fino a ISO 6400 e permettendo così una ridotta presenza di rumore elettronico. La grana pertanto, sarà meno visibile fino a ISO 6400 con un lento aumentare in base poi al valore selezionato.

Chiaramente, se decidete di scattare al massimo valore ISO selezionabile, cioè 51200, andrete incontro ad un importante rumore elettronico che diventerà fin troppo fastidioso da vedere e difficilmente risulterà correggibile, ma questo è assolutamente normale. Se decidete di estendere la sensibilità ISO al massimo, potrete aumentare i valori fino a ben 204800, con risultati piuttosto scarsi, ma anche in questo caso mi sento di dire che sia tutto normale. Nikon D780 non è una fotocamera con cui fare foto solo al buio: serve un po’ di luce per creare “la magia”, tuttavia, qualora vi dovesse servire per qualche scatto in particolare e “fuori dal coro”, è sicuramente meglio provare a realizzare un risultato degno di nota rispetto a fare lo stesso tentativo, ad esempio, con Nikon D850. La differenza di megapixel infatti è importante e, maggiore sarà il valore effettivo, maggiore sarà il rumore nello scatto.

Nikon D780 recensione: autofocus
La nuova Nikon D780 integra ben due sistemi diversi e distinti di autofocus, a scelta completa dell’utente sulla base delle necessità. Trovo che questa scelta, da parte del produttore, sia assolutamente vincente per un semplice motivo: a me, personalmente, è capitato fin troppe volte di scattare con reflex che integravano un AF decisamente veloce con scatto da mirino ottico e incredibilmente lento ed impreciso una volta effettuato lo switch in live view. Grazie a questo prodotto “ibrido”, avrete a disposizione un sistema da 51 punti (AF Ibrido) nel mirino ottico (lo stesso del modello precedente) e lo stesso sistema di Nikon Z6 quando usate la LiveView. Per questo motivo, i punti di AF con il monitor posteriore in uso diventano ben 273 a rilevazione di fase, un miglioramento assoluto rispetto al sistema a rilevazione di contrasto presente nel modello precedente.
Per quanto concerne questo sistema di messa a fuoco, c’è la possibilità di ottenere risultati perfetti fino a -5EV, due stop in più rispetto ai -3EV del mirino ottico (sempre usando una lente F/1.4 con cui di solito vengono svolti questi test). Trattandosi di due sistemi di messa a fuoco ben distinti, possono essere utilizzati per operazioni diverse e sulla base delle esigenze che avete. Sinceramente, la scelta che farei io, vedendo il comportamento del sistema, è quella di usare il mirino ottico per le foto e il display posteriore per i video. Certo, è la scelta più classica e anche un po’ obbligata (anche perché il mirino è ottico, non può essere usato per i video ma solo per le foto), però mi sento che in questo modo, grazie al fatto del doppio AF, è un sistema difficile da battere (parlo di altre reflex). Questo perché, lato fotografico, i 51 punti possono essere sufficienti per la maggior parte delle occasioni. Passando poi al secondo sistema AF, sul display posteriore, i 273 punti lavorano a meraviglia. Chiaramente, potreste decidere di usare il display, e quindi l’AF secondario, anche per lavori fotografici un po’ più dinamici. Provato per i video, risulta sicuramente il miglior sistema di messa a fuoco presente su una reflex ad oggi. Se poi calcolate che ho fatto tutte le prove con un ormai vecchio Nikon Nikkor 24-70mm f/2.8 non stabilizzato, potrete anche capire che si tratta di un’ottica piuttosto superata e un po’ “lenta” per quanto concerne l’AF. Nonostante questo però, ho ottenuto dei risultati eccezionali mai visti con nessun corpo reflex Nikon. A tratti mi è sembrato che l’AF fosse addirittura più veloce e preciso di Nikon Z6.
Ci sono, ovviamente, delle importanti differenze per quanto concerne le varie modalità di AF: usando il mirino avrete una sorta di rilevamento del viso, già visto su altri prodotti Nikon, che non sembra essere sempre precisissimo, lo è sufficientemente con i volti molto grandi (nel frame s’intende). Se un volto è “piccolo” (quindi lontano) risulta più difficile per il sistema trovarlo velocemente. Ovviamente passando al sistema AF integrato nel LiveView, tutto cambia, perché sono disponibili Face Detection e anche l’Eye AF, veloci, precisi e perfetti come su Nikon Z6. Ecco perché si torna al discorso di “esigenze”, perché Nikon vi mette a disposizione due sistemi AF diversi, sta a voi scegliere quale usare. Credo che questa sia la caratteristica più interessante di questo prodotto unitamente alla possibilità di caricarlo tramite USB-C (e quindi anche con un powerbank).
Nikon D780 recensione: video
Parliamoci chiaramente: dal momento in cui sono comparse sempre più mirrorless nel mercato fotografico, le reflex hanno perso sempre più terreno in campo video. Tanti anni fa, se una reflex poteva registrare video era subito “wow”, perché effettivamente non era più necessario andare in giro con fotocamera e videocamera in un solo zaino (senza contare obiettivi e lenti vari). Nel corso del tempo però questa cosa è cambiata, perché è stato quasi come se l’arrivo delle mirrorless fosse stato tradotto da tutti in “che figata, buttiamoci su quei prodotti e dimentichiamo le reflex!”.
Onestamente, non me la sento proprio di dirvi che questo prodotto potrà essere il nuovo riferimento per i videomaker, perché mentirei: le mirrorless (se vogliamo fissarci con questo paragone) sono ancora avanti di un passo in termini di possibilità, ma anche in questo, Nikon D780 ha una piccola marcia in più. Trovo che una grande mancanza di questo prodotto quasi perfetto sia proprio lo stabilizzatore, che forse, parere personale, non è così fondamentale in fotografia, ma quando si parla di video tutto cambia. Senza stabilizzatore è difficile fare riprese stabili a mano libera, e con un corpo così ergonomico sarebbe anche stato piacevole dilettarsi in qualcosa di creativo. È presente uno stabilizzatore elettronico che funziona abbastanza…beh…funziona. Certamente però se decidete di utilizzare lo stabilizzatore elettronico dovrete andare incontro ad un crop pari a 1.1x, che incide in maniera importante sulla vostra area d’immagine (ma non si poteva fare altrimenti).
Per il resto, Nikon D780 offre la possibilità di registrare in 4K fino a 30fps con una qualità d’immagine decisamente eccellente (grandi passi avanti erano già stati fatti con Nikon D780) oppure, potreste pensare di “girare” a 1080p fino a ben 120fps, ottimo per slow motion interessanti.
La caratteristica interessante, lato video, di questa fotocamera riguarda sicuramente la possibilità di avere un output a 10-bit in Log su un recorder esterno, peculiarità che farà felici i fotografi che vogliono estendere le loro conoscenze per quanto concerne il video making. Non mancano poi le porte per microfono e cuffie, pertanto sarete in grado di catturare un audio migliore e ascoltare in cuffia, in tempo reale, ciò che succede. Per questo motivo, ad esempio, se siete fotografi ma vi capita sporadicamente, per mille motivi, di registrare un’intervista, non avrete nessun problema, sia con la qualità video che con l’audio. Parlandoci chiaro poi, l’intervista è un “terreno” in cui avere uno stabilizzatore meccanico a 5 assi non fa differenza, perché tanto usate la fotocamera su un treppiede (un modello che magari avete visto nella nostra guida dedicata al miglior treppiede per foto).
Se fate parte della “schiera” di creativi che temono il rolling shutter nei video, potete dormire sonni tranquilli perché Nikon D780 ha una modalità “APS-C crop” (o “ritaglio DX” in italiano / nikoniano) che vi permette di ridurre drasticamente il possibile verificarsi di problemi di questo tipo e anche, come conseguenza, avere un’area più ingrandita.
Nikon D780 recensione: galleria fotografica
Nikon D780 recensione: scarica i file RAW
Ti ho incuriosito con i RAW fantastici di Nikon D780? Come ogni nostra recensione, anche in questo caso è possibile per voi scaricare alcuni degli scatti che ho fatto tramite un link dedicato su Amazon Drive. I file rimarranno su questo drive per sempre, pertanto non preoccupatevi, potrete scaricarli quando vorrete. Se poi fate qualche editing particolare o notate qualcosa di specifico per le vostre esigenze, fatecelo sapere.
Per scaricare i file RAW di Nikon D780 puoi cliccare qui oppure sul bottone qui sotto.
Scarica i file RAW di Nikon D780
Nikon D780 recensione: le nostre conclusioni
Nikon D780 è una fotocamera reflex che arriva in un mercato difficile, molto “dominato” dalle mirrorless, ma lo fa in grande stile e portando reali novità rilevanti. Sull’orda di “se non puoi batterlo, unisciti a lui / loro”, Nikon D780 fa proprio questo: un ibrido perfetto tra reflex e mirrorless. Capisco che molti siano inizialmente rimasti colpiti dalla parola “ibrido”, ma solo perché tra le caratteristiche c’era la possibilità di vedere la foto prima di scattarla sul monitor live view, cosa che comunque si può fare anche con altre reflex (anteprima in tempo reale delle variazioni delle impostazioni).
![Nikon D780 Body Fotocamera Reflex Digitale, 24.5 MP, CMOS FX Full Frame, 2 Slot Card SD, Face Detect in AF Live View, Mirino Ottico, fino a 12 FPS, Lexar SD 64GB 800x [Nital Card: 4 Anni di Garanzia]](https://m.media-amazon.com/images/I/41HF3db0q5L._SL160_.jpg)
Non è questo l’elemento di mix tra i due mondi fotografici, bensì tutto il resto descritto finora nella recensione, ed è importante da notare. Anche lato video, Nikon D780 stupisce: certo, forse per alcuni dettagli si poteva fare di più, ma di fatto non è un prodotto che nasce per i video, posso dire che “fa ANCHE video”, cioè è un elemento complementare ad una solida base fotografica. I file RAW, lato fotografico, sono di qualità, dettagliati, con ottimi colori, belli da vedere e molto editabili a piacere, con grandi recuperi importanti. Questo è il bello di Nikon D780: è prima di tutto una fotocamera che sfrutta la tecnologia delle mirrorless per offrire qualcosa in più e distinguersi su vari fronti. Poi però, se volete, fa ANCHE i video…e li fa molto bene.
Recensione in breve
Nikon D780
Nikon D780 è forse la prima vera fotocamera "ibrida" che prende gli elementi basilari di una reflex (come ergonomia, pentaprisma, peso e autonomia) e li mescola a quelli più importanti di una mirrorless (autofocus veloce e importante, ricarica tramite USB-C, video di alta qualità). Sicuramente si tratta di una nuova sfida importante, ma credo sinceramente che possa costituire un nuovo segmento di fotocamere ("ibride" appunto) che in futuro potrà lasciare meno dubbi a chi è indeciso se scegliere reflex o mirrorless.
PRO
- Fermi tutti, cosa? Questa reflex si può caricare con USB-C? Ma wow
- Grande qualità d'immagine
- Ergonomia perfetta
- Autonomia incredibile
- Un autofocus doppio e performante per tutti
CONTRO
- Manca lo stabilizzatore d'immagine
- Manca un Joystick per l'AF
- Non è possibile aggiungere un battery pack