Nikon ha appena rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale annuncia che non parteciperà a NAB2020 a causa della diffusione di COVID-19. L’azienda preferisce non mettere inutilmente in pericolo la salute dei propri clienti e dei suoi lavoratori, vediamo insieme i dettagli.
Nikon non parteciperà al NAB2020: l’annuncio
Il NABshow è la fiera organizzata a Las Vegas con cadenza annuale dalla National Association of Broadcasters, è rivolta ad un pubblico di professionisti nell’ambito di media, intrattenimento e tecnologia, quest’anno si dovrebbe tenere dal 19 al 22 aprile 2020 al Las Vegas Convention Center. Si tratta di uno degli eventi più importanti per il settore e che si tiene dal 1923. Vediamo la dichiarazione ufficiale di Nikon:
MELVILLE, NY – La prima priorità di Nikon è sempre la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti, partner e clienti. Mentre continuiamo a monitorare attentamente e misurare l’impatto del COVID-19, Nikon Inc. e MRMC, una società del Gruppo Nikon, hanno preso la decisione di non partecipare a NAB 2020. Continueremo a valutare attentamente le nostre politiche di viaggio, i programmi e le attività per mitigare i rischi.
Il Coronavirus ha causato l’annullamento di molti eventi e fiere (compreso il CP 2020 Cancellato) provocando inoltre un ritardo nella spedizione di alcuni prodotti Nikon (hai letto il nostro articolo Nikkor 120-300 ritardo?), oltre al fatto che Canon chiude cinque fabbriche in Giappone. Al momento l’altro evento importantissimo per il mondo della fotografia non subisce cambiamenti: Photokina 2020 confermato.
Nikon non parteciperà al NAB2020: le nostre conclusioni
Gli organizzatori delle fiere si trovano sicuramente in un momento difficile. Annullare un evento di simile portata crea danni grandissimi all’economia, e non solo quella del settore, con gli espositori che non presentano i propri prodotti ricevendone un danno d’immagine. È un problema anche economico, pensate a tutti i visitatori che non parteciperanno all’esposizione: ci saranno meno guadagni sui voli, sugli alberghi, sulla ristorazione, solo per citare i settori più ovvi. Credo che allo stato attuale delle cose la scelta migliore e soprattutto la più responsabile sia quella di spostare (e quindi non annullare!) la manifestazione, come hanno fatto altri eventi in Italia come il Vinitaly. Ritardare la diffusione della malattia, oltre a proteggere la parte di popolazione più debole, dà il tempo di testare farmaci e vaccini, e ha anche il vantaggio di non creare un’inutile isteria collettiva (quanti pacchi di tonno e pasta avete comprato? Potete rivendere le mascherine al mercato nero?). Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.