Z Fc in offerta
Nikon Z FC è la nuova fotocamera mirrorless del produttore presentata e uscita in un florido momento “retrò” per le fotocamere che ormai va avanti da qualche tempo. In un mondo in cui molti hanno già proposto soluzioni esteticamente vintage, Nikon cerca di rimediare a quanto fatto tempo fa con un bellissimo modello, Nikon Df, giudicato però da molti eccessivamente costoso. Vediamo come si è comportata questa nuova fotocamera dalle interessanti caratteristiche e dalle bellissime linee retrò.
Sarò sincero, come mi piace fare sempre in ogni mia recensione o articolo: ho seguito con grande interesse la presentazione di Nikon Z Fc, tuttavia, dopo aver visto le prime foto del prodotto, sono rimasto profondamente deluso dall’estetica, giudicandola non all’altezza del vero obiettivo che il produttore voleva raggiungere. In sostanza, da quanto visto in foto, la fotocamera non mi è assolutamente piaciuta fin da subito, ciò non significa che non fossi curioso di provarlo. Questo giudizio “cattivo” e forse un po’ impulsivo è stato completamente ribaltato nel momento in cui Nikon Z Fc è arrivata in redazione: un’estetica che in fotografia non rendeva assolutamente giustizia al prodotto, linee curate, materiali interessanti e una buona ergonomia nonostante la totale assenza di un’estrusione.
Insomma, prima opinione in foto brutta, prima opinione dal vivo assolutamente straordinaria, questo è quanto a volte può succedere con la fotografia, ma alla fine tutto è bene ciò che finisce bene.
Nikon Z Fc recensione: a chi è adatta?
Questa nuova fotocamera mirrorless fa parte del segmento “mid range” in quanto non è a tutti gli effetti una pura entry level (anche se potrebbe essere considerata una entry level evoluta o comunque di fascia superiore rispetto alla “base”) e integra un sensore DX, cioè il modo con cui Nikon definisce gli APS-C. Questo, sotto certi punti di vista, potrebbe far capire fin da subito che Nikon Z Fc non è un prodotto pensato strettamente per un professionista, infatti la sua scheda tecnica non nasconde assolutamente questa caratteristica.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: a chi è adatta Nikon Z Fc?
Sicuramente non ai professionisti, ma può essere perfetta per principianti, appassionati e anche “viaggiatori” che necessitano di un prodotto molto leggero, compatto e performante.
Allo stesso modo, sarebbe sbagliato pensare che questa fotocamera non possa essere adatta anche a chi cerca un primo prodotto con cui iniziare a fotografare, pur però sapendo che, prima di tutto, l’estetica deve piacere e, in secondo luogo, il budget per l’acquisto sfiora i 1000€ per il solo corpo, che non è sempre una cifra papabile per chi sta iniziando e deve ancora capire tante cose.
Ciò non significa però che non inizierete con un prodotto straordinario che sarà in grado di farvi vivere delle grandi emozioni fornendovi anche un’ottima qualità di scatto, un bellissimo mirino elettronico, un display reclinabile e l’attacco Z, che negli ultimi due anni ha fatto faville interessanti tra i fotografi. Chiaramente il “compromesso” non solo estetico riguarda anche le ghiere: a differenza di una “classica” fotocamera di oggi, qui avrete più ghiere “old style” che per alcuni potrebbero essere scomode (non per me). Ad esempio, per regolare gli ISO avrete una ghiera superiore nella parte sinistra, mentre per tempi e modalità una ghiera sulla destra. Per regolare il diaframma potrete usare la ghiera classica nella parte frontale del corpo macchina. Ovviamente i vari tasti sono configurabili, le ghiere anche, quindi potenzialmente potreste arrivare ad avere un’esperienza di utilizzo “normale”, ma certamente si perderebbe il senso di acquistare un prodotto come questo.
Sono certo che si tratti di un prodotto non adatto a tutti per i motivi di cui sopra, diversamente però, il fotografo evoluto che deciderà di acquistare questo prodotto per una questione di gusto, certamente non resterà deluso. Se proprio desiderate una Nikon su questa fascia di prezzo e con caratteristiche molto simile avendo però un’estetica più moderna, potreste tranquillamente valutare Nikon Z50, fotocamera che condivide molto con Nikon Z Fc (estetica a parte, ovviamente).

Ad onor del vero, come già scritto nell’introduzione, non è la prima volta in cui Nikon “ci prova” con un corpo macchina moderno dalle linee vintage: era il 2013 quando Nikon lanciò Df, una fotocamera di cui, in realtà, mi innamorai fin da subito, ma i problemi erano molteplici. Il prodotto era in grado di garantire un’ottima qualità d’immagine ed una raffica interessante in quanto condivideva sensore e processore con Nikon D4, che all’epoca era l’ammiraglia. Tuttavia però, alcuni controlli vennero implementati un po’ male e il prezzo era ben più alto di quanto concepibile per quel tipo di prodotto, motivo per cui, alla fine, le vendite non si impennarono più di tanto, sfortunatamente. Questo nuovo “tentativo” però nasce sotto una luce totalmente diversa, come ad esempio nuove tecnologie, corpo più compatto, sensore più piccolo, controlli meglio gestiti ed un prezzo certamente più accessibile. Ovviamente le differenze con Nikon Df sono nette anche solo a partire dal fatto che la fotocamera del 2013 aveva sensore Full Frame e questa è APS-C, ma ormai, ad oggi, abbiamo notevolmente compreso come questo non sia affatto un problema.
Nikon Z Fc recensione: design e materiali
A livello estetico, le linee di Nikon Z Fc si ispirano a quelle della storica Nikon FM2, una fotocamera che fu prodotta a partire dal 1982 e fino al 2001 (un gran record a livello di anni). Innegabile comunque, ovviamente, il richiamo estetico del prodotto. La prima somiglianza che salta all’occhio con FM2 riguarda sicuramente il design triangolare della calotta centrale che nasconde il mirino elettronico e la slitta hotshoe ma non il flash, non presente in questo prodotto (ehm, per fortuna?).
Il corpo macchina è costruito in un elegante mix di lega di magnesio e acciaio, caratteristiche che forniscono solidità alla fotocamera pur privandola della tropicalizzazione totale come nei prodotti più professionali.
Ciò a cui dovrete inevitabilmente abituarvi mentre utilizzate questa fotocamera sono le persone che vi chiederanno che tipo di rullino usate con questo prodotto e dove farlo sviluppare. Voi, dal mio punto di vista, dovreste rispondere innanzitutto che possono leggere la nostra guida dedicata a dove sviluppare rullini fotografici in Italia, ma poi subito aggiungere che si tratta di una fotocamera digitale, cosa che, obiettivamente, anche agli occhi di un esperto potrebbe risultare difficile (se vista da lontano).
Sì, perché se invece vi avvicinate al prodotto noterete subito il logo Z, che la rende compatibile anche con le ottiche full frame del brand a discapito di un crop pari a 1.25x, il mirino elettronico e il display posteriore reclinabile. Ciò che vi scrivo è frutto di esperienza personale, quindi fidatevi, succederà anche a voi se porterete al collo Nikon Z Fc.
La versione mandatami da Nikon Italia era quella standard argento e nero, ma le colorazioni sono ben sette (totali) per questo prodotto: bianco, rosa, turchese, grigio, arancione e sabbia. Personalmente, per una questione di gusto personale, acquisterei Nikon Z Fc esattamente di questa colorazione, in quanto evoca a pieno lo stile vintage, ma i gusti sono gusti.
Analizzando il resto del corpo macchina, nella parte superiore troviamo ben tre ghiere: la prima, a sinistra, permette di variare la sensibilità ISO nella parte superiore, mentre nella parte inferiore risulta essere una ghiera dei programmi che permette di scegliere tra la modalità manuale, priorità di apertura, priorità dei tempi, program e auto. Si continua poi con la calotta centrale che nasconde il mirino elettronico OLED da 2360 punti con luminosità a 7 livelli e la slitta hotshoe. Nella parte verso destra troviamo poi un’altra doppia ghiera, questa volta per gestire il tempo di esposizione (con tanto di tempo di sincro X e modalità Bulb) e lo switch tra modalità foto e video. Presente poi lo switch di accensione con anche il tasto di scatto, un tasto dedicato alla registrazione video, una ghiera per la compensazione dell’esposizione e un piccolo ed elegante display necessario unicamente a mostrare il diaframma in uso (e a notare la variazione dello stesso). Apprezzabile comunque e da notare la presenza del tasto dedicato alla registrazione video, già citato poco fa, che mostra un carattere moderno di questo prodotto dalle linee vintage. Nelle varie campagne pubblicitarie infatti, Nikon ci ha tenuto molto a sottolineare come Z Fc, data la sua leggerezza, possa essere adatta anche per fare vlog e, in generale, “filmati di viaggio”. Lo stesso “richiamo” al video si nota anche, banalmente, dallo switch “Video-Foto” presente nella parte inferiore della ghiera dei tempi.
La parte frontale di Nikon Z Fc è molto spoglia, pulita, semplice e priva anche di una qualsivoglia estrusione, caratteristica che tendenzialmente avrei odiato, ma che non è così male nel feeling globale di scatto con questo prodotto. A colpo d’occhio si nota subito l’elegante denominazione modello, la luce d’ausilio per l’AF, la ghiera frontale personalizzabile, il tasto di sgancio per l’ottica e il tasto per l’anteprima della profondità di campo, anch’esso personalizzabile. Come non citare, ovviamente, il “già citato” (ripetizione obbligatoria) triangolo centrale che ricorda molto Nikon FM2 e che, in questa parte frontale, fa ancora più capolino rispetto, ovviamente, alla vista superiore.
Guardando Nikon Z Fc da dietro, notiamo subito molta meno “pulizia” rispetto alla parte frontale, in quanto sono presenti molti tasti per altrettante funzioni di utilizzo. I puristi, forse, in questo caso avrebbero adorato maggior minimalismo, ma nel complesso la disposizione dei tasti non si fa odiare e offre tutto ciò che può essere utile nell’utilizzo “spiccio” del prodotto.
Non mancano quindi i vari tasti funzione, un D-Pad con tasto “OK” centrale, un’altra ghiera posteriore, il tasto AE-L – AF-L e così via. A completare la parte posteriore ci pensano display reclinabile e mirino elettronico: il primo, apprezzato e necessario per fare vlogging, offre un pannello LCD touchscreen da 7,5cm (3,2″ circa) con angolo di visione di 170° ad angolazione variabile, 11 livelli di luminosità e 1040K punti che, tradotti, corrispondono a 1.040.000 pixel, sufficienti ma non in grado di mostrare la vera qualità del sensore dopo lo scatto. Il mirino elettronico, invece, è un OLED da 1,0 cm da 2.360.000 punti XGA con bilanciamento colore e controlli automatici e manuali della luminosità su 7 livelli.
Sempre guardando la fotocamera da dietro, ma parlando delle parti laterali, sulla destra non c’è nulla e il design rimane invariato e minimale, con quella texture vintage che non stufa e che offre un grip migliori, dal lato opposto invece, come di consueto, troviamo lo slot delle varie connessioni tra cui una micro HDMI, una porta USB Type-C e un jack per collegare un microfono esterno al fine di migliorare la registrazione audio dei filmati. Assente, purtroppo, un jack per le cuffie.
Piccola nota importante per quanto riguarda la connettività: con questa porta USB Type-C, che è una 3.2 Gen 1, è possibile sia alimentare la fotocamera quando è accesa, sia ricaricare la batteria. Allo stesso modo, un’altra aggiunta interessante per Nikon, lato firmware, è che questa Z Fc può essere aggiornata, lato firmware, tramite WiFi utilizzando Snapseed, caratteristica quasi mai presente nelle fotocamere Nikon nonché altro punto (finalmente) di recupero sulla concorrenza.
Nella parte inferiore, infine, troviamo il solito attacco a vite per il treppiede e lo slot che nasconde batteria e Memory card. La memory è una classica SD con supporto SDHC/SDXC fino all’UHS-I (anche qui “purtroppo”), mentre la batteria è una EN-EL25 da 1120mAh, sufficienti ad alimentare la fotocamera per circa 300 scatti a piena carica, un risultato in linea con il segmento, esattamente come la presenza di un singolo slot.
Nikon Z Fc recensione: caratteristiche e specifiche tecniche
Questa nuova fotocamera mirrorless dalle linee vintage integra un “cuore” molto simile a quanto già visto con Nikon Z50, pur avendo una linea estetica completamente diversa e dedicata ai “moderni puristi”. Nikon Z Fc integra infatti un sensore DX (APS-C) da 20 megapixel con un sistema AF da 209 punti a rilevazione di fase, range ISO da 100 a 51200 espandibile fino a 204800, una raffica da 11 fps con AF/AE Tracking, processore EXPEED 6 derivato dalle professionali, monitor touchscreen vari-angle, possibilità di registrare video in 4K UHD fino a 30fps, supporto per le Live Streaming, Snapbridge, Wi-Fi, Bluetooth 4.2 e 300 scatti (circa) di autonomia in 400 grammi di peso con misure pari a 134,5 x 93,5 x 43,5 mm (L X A X P). A dirla tutta, in realtà, la fotocamera è capace anche di arrivare al 1080p Full HD fino a 120fps in NTSC (100 fps in PAL), permettendovi comunque di provare a fare buoni slow motion. Non mancano poi le varie modalità HDR, Bracketing in camera (senza merging), riduzione dell’effetto flickering e vari “filtri” da usare.
Ecco, a tal proposito, è giusto fare una piccola specifica: i “filtri” o effetti fotografici applicabili in real-time sono gli stessi che si trovano comunemente nelle fotocamere Nikon e che, obiettivamente, non usa quasi nessuno. Questo perché se è vero che Nikon offre già degli ottimi colori e incredibili possibilità di recupero dai RAW (anche con questo prodotto) è altrettanto vero che, data la linea e lo stile vintage di questo modello, forse il produttore avrebbe potuto realizzare qualcosa ad-hoc per quanto concerne la parte “effetti visivi da applicare in tempo reale”, giusto magari per andare incontro alle esigenze dell’appassionato che decide di acquistare un corpo del genere. Difetto comunque perdonabile, perché dal punto di vista tecnico, per questo segmento, praticamente non manca nulla.
Assente ovviamente lo stabilizzatore d’immagine integrato, che avrebbe fatto impennare notevolmente il prezzo a discapito, magari, di un disinteresse da parte degli utenti su questo budget (comunque improbabile). Allo stesso modo, manca anche la piena tropicalizzazione, di norma presente sui prodotti più professionali. Attenzione quindi agli utilizzi con condizioni meteorologiche avverse.
Detto questo, pertanto, che caratteristiche tecniche ha Nikon Z Fc? Che sensore monta Nikon Z Fc? Ecco un breve riepilogo qui sotto:
- Attacco Z Mount (con supporto a lenti F tramite adattatore opzionale)
- Sensore DX da 23.5mm x 15.7mm con 20,9 megapixel
- Foto fino a 5568×3712 pixel (24×16)
- Supporto RAW 12 o 14 Bit
- Iso da 100 a 51200 espandibile fino a 204.800
- Autofocus con 209 punti a rilevazione di fase
- Raffica da 11 fps con AF/AE Tracking
- Processore EXPEED 6
- Display touchscreen Vari-Angle da 7,5cm (3,2″ circa) con angolo di visione di 170° ad angolazione variabile, 11 livelli di luminosità e 1040K
- Mirino elettronico OLED da 1,0 cm con 2.360.000 punti (XGA) con bilanciamento colore e controlli automatici e manuali della luminosità su 7 livelli
- Tempi di esposizione fino a 1/4000
- Suporto al sistema Advanced Wireless Lightning di Nikon e ai flash i-TTL / HSS
- Registrazione video in 4K UHD fino a 30p a 3940×2160 oppure in Full HD a 1920 x 1080 fino a 120fps con modalità slow motion fino a x5
- Supporto codec H.264/MPEG-4
- Supporto Time-Lapse video in camera, sistema di riduzione delle vibrazioni e time code
- Connessioni USB Type-C, HDMI Type D, Audio input 3.5mm per microfono
- WiFi IEEE 802.11b/g/n 2.4GHz
- Bluetooth 4.2 con funzione Low Energy
- Supporto Snapbridge
- Alimentatore EH-7P venduto separatamente
- Dimensioni pari a 134,5 x 93,5 x 43,5 mm (L X A X P)
- Temperature di utilizzo da 0°C a 40°C
- Peso pari a circa 445 grammi con batteria e Memory card, 390 grammi senza nulla.
Nikon Z Fc recensione: prestazioni
Impugnare questa fotocamera, fin dai primi momenti, rievoca molte gioie del passato, sembra quasi di essere tornati negli anni ’80, in un mondo più semplice e più felice, una vita ormai “distrutta” in cui, sempre in passato, non eri obbligato, come fotografo, a confrontarti con il CUGGINO della sposa che fa il servizio fotografico con uno smartphone a molto meno di te. Un feeling misto di emozioni varie che però risulta piacevole e che in qualche modo riesce a distoglierti dalla laboriosità delle giornate odierne.
Allo stesso modo, questo magico connubio tra passato, presente e futuro, viene lievemente destabilizzato da una piccola “fatica ulteriore” nella pressione del tasto di scatto, che richiede un po’ di abitudine prima di riuscire a capire che la forza da imprimere per procedere allo scatto è tendenzialmente superiore rispetto ad altri corpi macchina (anche del brand). Questa è sicuramente una scelta stilistica che denota come, innegabilmente, i piccoli dettagli siano stati curati nel modo migliore. Ovviamente tale caratteristica può piacere oppure no, ma credetemi, dopo qualche ora a scattare con Nikon Z Fc vi dimenticherete di questo dettaglio. Inizialmente è un po’ come passare da un’automobile moderna con sterzo idraulico ad una del passato senza servosterzo: inizialmente vi accorgerete di quanto si faccia fatica a sterzare, poi ve ne dimenticherete dopo qualche KM.
Ho provato Nikon Z Fc in un momento storico in cui non c’era nessun tipo di profilo di lettura disponibile per Lightroom, Photoshop e affini, pertanto nella prima fase di post-produzione mi sono trovato a dover fronteggiare i vari software di Nikon che, ahimè, sono tutt’altro che di piacevole utilizzo. Sicuramente Nikon ha da lavorare sull’operatività e sull’intuitività dei software gratuiti dedicati alla gestione dei file RAW. Tutto è cambiato quando, fortunatamente, a ridosso della pubblicazione di questa recensione, Adobe ha pubblicato un aggiornamento per Lightroom che ha aggiunto proprio il profilo di lettura di questa Nikon Z Fc, cambiando completamente le carte in tavola.
É stato in quel momento che mi sono reso conto il vero potenziale dei file RAW di questa Nikon Z Fc, confermatosi ancora una volta come eccezionale, prestante, in grado di “tirar fuori” colori impressionanti pur trattandosi di un sensore DX. Il giudizio è cambiato in maniera drastica, e lo specifico, non che prima fosse negativo guardando “solo” i file JPEG, tuttavia, ho avuto modo di provare il vero recupero di ombre e alte luci, caratteristica davvero lodevole.
Ho portato con me Nikon Z Fc nelle mie brevissime vacanze in Toscana, passando nuovamente per il Cortona On The Move 2021 sempre con enorme piacere ed emozione e fotografando qualche meraviglioso panorama che questa regione italiana offre. Il vantaggio principale di questa fotocamera, utilizzata per viaggiare, è che risulta estremamente leggera, compatta e comoda per il trasporto, caratteristiche che, ovviamente, cambiano in base alla lente che montate o al set di obiettivi che portate con voi. Io personalmente ho usato questa Nikon Z Fc esclusivamente con il Nikkor Z 28mm f/2.8 SE, un’ottica full frame e anche in edizione speciale.
Ecco, a tal proposito, a causa dell’ottica in formato full frame, il crop effettivo era pari a 1.25x, nulla di troppo trascendentale. A proposito invece dell’edizione speciale di quest’ottica, si tratta di un prodotto nuovo, uscito da poco, che integra la modernità della recente tecnologia di realizzazione degli obiettivi, unita ad un design vintage che si sposa in maniera davvero perfetta con questo corpo macchina. Parlando di combinazione perfetta, mi chiedo come mai Nikon non abbia realizzato una sorta di 24mm f/2.8 DX da usare e vendere in combinazione perfetta con questo prodotto. Certamente c’è da dire che anche il 28mm si comporta egregiamente, magari però (e sottolineo “magari”) ai puristi APS-C potrebbe non piacere.
Per quanto concerne la facilità d’uso di questo prodotto, a livello di menù non è nulla di diverso dalle altre fotocamere Z, motivo per cui un utente Nikon storico non avrà assolutamente problemi a gestire questo prodotto. Chi invece la acquista come prima fotocamera potrà abituarsi facilmente, perché effettivamente le voci del menù sono ben disposte, ordinate, essenziali e facili da comprendere, come praticamente ogni fotocamera del brand.
Sebbene la concorrenza sia arrivata ben prima sulle fotocamere moderne in stile vintage, c’è sicuramente da dire che l’ingresso sul mercato di Nikon Z Fc sta già facendo molto meglio in termini di feedback rispetto a quanto fatto, all’epoca, da Nikon Df. Certamente il fattore prezzo fa la differenza in maniera notevole, motivo per cui Nikon ha giustamente optato per un sensore APS-C e non Full Frame.
Nikon Z Fc recensione: qualità d’immagine
Come già descritto poco sopra, per la parte iniziale di questa recensione mi sono dovuto basare esclusivamente sulla qualità d’immagine del formato JPEG in quanto, fino a pochissimi giorni fa, non era possibile leggere i file RAW con i normali programmi dedicati all’editing. Come ogni recensione fatta in momenti di “uscita” o “pre-uscita” di un prodotto, ho scattato tutto sia in JPEG (Super Fine) sia in RAW (senza compressione), motivo per cui mi è stato possibile anche fare molti confronti prima di terminare la recensione, notando come il recupero dei RAW sia un’interessante conferma, nuovamente, in una fotocamera Nikon.
Partendo già dal JPEG si notano colori fedeli, brillanti e un ottimo sfocato, denotato comunque da una lente prestante e adatta a questo corpo, forse anche più dell’ottica in kit fornita con l’acquisto di questo prodotto. Ok, cancellate il forse.
Sono sempre stato un utente Nikon, sono anche un NPS, quindi un professionista registrato come “Nikon Professional Service”, pertanto conosco bene i prodotti del brand, so effettivamente come, nel segmento full frame, il recupero dei file RAW sia sempre stato qualcosa di eccelso, perfetto e anche “importante”. Certamente so anche, per esperienza, che molte cose cambiano con un sensore APS-C, a partire anche dal recupero dei file RAW. Niente di più sbagliato in questo caso, perché per un attimo mi è quasi sembrato di avere un corpo full frame in mano, parlando sempre di recuperi.
La gamma dinamica è eccezionale anche in questo sensore “più piccolo”, mentre ovviamente le vere differenze con il full frame si vedono ad alti ISO e nelle condizioni di scarsa luminosità (entrambe caratteristiche praticamente sempre “insieme”). Provando infatti a fare qualche scatto ad ISO decisamente alti per questo sensore, come ad esempio sopra i 12.800, i risultati sono decisamente ingestibili. La caratteristica che stupisce, dato il sensore, è che comunque si riescono a mantenere ottimi livelli di dettaglio anche a ISO 6400, iniziando ad intravedere una grana che, in fin dei conti, non dà nemmeno troppo fastidio.
Per fare la “prova del 9” mi sono diretto in chiesa (no, Federico non c’entra), con una luce “standard” da matrimonio e ho scattato qualche foto a persone di spalle (non c’era un matrimonio in corso, purtroppo); sono rimasto colpito e sorpreso dalla buona qualità, in realtà paradossalmente sufficiente anche per un servizio matrimoniale (seppur magari come seconda camera a supporto). Ad ogni modo, ci sono prodotti della concorrenza che hanno sensore APS-C e vengono comunque usati nei matrimoni, pertanto perché stupirsi così tanto? Perché pensare che solo il full frame può essere usato per lavoro? Ad oggi abbiamo avuto più volte la dimostrazione che non è sempre così, bene che anche Nikon sia arrivata a questo traguardo.
Interessantissimo anche il fatto che la sensibilità ISO sia invaiante, ciò significa che si può scegliere di scattare a bassi ISO (al fine di preservare le alte luci) per poi dare una schiarita in Lightroom, Photoshop o affini e ottenere lo stesso risultato come se aveste aumentato fisicamente la sensibilità ISO in camera durante la fase di scatto.
Insomma, in termini di qualità d’immagine, se vi stessi parlando di full frame vi direi “riconferma”, trattandosi però di APS-C / DX vorrei dire “recupero“, perché in fondo Nikon aveva bisogno di un prodotto come questo nel segmento APS-C, soprattutto per andare a colpire quella fascia di utenti che non avevano gradito il design di Z50 (ora non avete più scuse però).
Nikon Z Fc recensione: autofocus
Ho provato il sistema di messa a fuoco automatica da 209 punti di Nikon Z Fc anche in condizioni di scarsa luminosità vedendo comunque precisione e reattività senza problemi, e questo è il primo punto fondamentale. L‘Eye AF è scattante quasi come su Z6, individua gli occhi rapidamente, si adatta alle situazioni. É un sistema che non si spaventa granché nemmeno se nella scena ci sono occhi piccoli o più lontani del previsto, e questo è un punto molto importante per questo segmento. C’è qualche sbavatura in realtà nel momento in cui si tratta di un occhio che si sposta, cioè un viso che si gira dall’altra parte. Il recupero in questi casi non è perfetto, la velocità non sempre tra le migliori, ma funziona in questo modo anche con gli animali, restando un autofocus preciso nella maggior parte dei casi, ma non in tutti. In sostanza, il funzionamento è quasi perfetto nel momento in cui il soggetto guarda in camera, nei movimenti rapidi tentenna un po’ ma “ci sta”, dato il sensore e il segmento. Sicuramente un punto migliorabile ma non inutilizzabile, calcolando anche che si tratta di un AF a rilevazione di fase, caratteristica importantissima che non proprio tutta la concorrenza, su questa fascia, offre. Qualche problema anche se ci sono tanti soggetti nella scena, ma meglio di tanti altri sistemi.
La scelta migliore tra le varie modalità AF, a mio avviso, ricade sull’area dinamica in quanto, nonostante imposti un punto singolo, vengono utilizzati anche i punti circostanti per mantenere il soggetto nitido e tracciato. Alternativamente, l’area più piccola funziona altrettanto bene. Le altre varie modalità sono la Wide, la Pinpoint e le classiche già viste in tutti i prodotti, sempre a scelta tra AF-S e AF-C, che corrispondono ai punti singoli o continuativi.
Una piccola / grande mancanza in questa fotocamera, secondo me, è il Joystick per gestire la messa a fuoco, che però considero di più una questione di abitudine e qualcosa di “decisamente moderno”, perché, a conti fatti, forse forse una caratteristica del genere avrebbe spezzato troppo il design. Se il mirino elettronico può essere “camuffato” da uno stile estetico che ricorda un telemetro e il display può essere ruotato verso la parte interna (che di fatto lo nasconde completamente), il Joystick rimarrebbe molto visibile, quindi forse la scelta di Nikon è stata fatta proprio in funzione di questo.
Nikon Z Fc recensione: video
Certamente c’è da dire che forse, per molti, questa non sarà la fotocamera perfetta per i video, ed è giusto così. Questo non significa però che non possa essere un buon inizio, un buon aiuto o comunque “un valido assistente”. Si perchè in fin dei conti le prestazioni lato video sono le stesse di Nikon Z50, con la differenza che però qui c’è anche l’Eye AF per i video. Buono il fatto che il 4K venga registrato senza crop e che sia possibile arrivare a registrare fino al Full HD a 120p. Allo stesso modo, risulta ottimo il monitor orientabile, perché in questo modo diventa davvero qualcosa di utilizzabile lato vlogging per chi vuole avventurarsi con un corpo leggero. Dal mio punto di vista inoltre, chi vuole fare vlog a livello amatoriale o leggermente avanzato certamente non si mette a registrare in Log di gamma usando un monitor esterno e cercando un oversampling sul sensore. C’è bisogno di qualcosa di più “spiccio”, veloce, che non abbia troppo bisogno di particolare color correction. In questo senso, Nikon Z Fc è immediata, comoda ed efficace.
Ad ogni modo, se andate a “cercare il capello” e volete quel qualcosa in più, sappiate che in questa Nikon Z Fc è possibile abilitare il focus peaking per gestire al meglio l’AF manuale, si può abilitare uno Zebra pattern per gestire l’esposizione, c’è una gestione avanzata dei livelli audio, si può collegare un microfono esterno ed è possibile bloccare il tempo di esposizione e l’apertura per gestire la registrazione soltanto tramite la ghiera di compensazione dell’esposizione.
Sul lato più tecnico e puntiglioso però , il video in 4K è buono, ma effettivamente non è registrato con oversampling come buona parte della concorrenza di questo segmento fa. Anche in questo caso però si tratta di un “dettaglio da nerd” che tuttavia va evidenziato.
Non c’è uno stabilizzatore d’immagine integrato, ma c’è elettronico, ovviamente con l’aggiunta di crop. I risultati non sono straordinari, tuttavia si tratta di qualcosa di accettabile, una stabilizzazione che ovviamente migliora utilizzando una lente stabilizzata.
Nikon Z Fc recensione: galleria fotografica
Nikon Z Fc recensione: scarica i file RAW
Come per ogni nostra recensione, anche in questo caso è possibile scaricare i File RAW prodotti con questa fotocamera per provare voi stessi a gestire la post-produzione e capire se il prodotto possa fare al caso vostro. Chiaramente, è necessario avere le ultimissime versioni dei vari programmi di editing come Photoshop, Lightroom e affini, diversamente non vi sarà possibile leggere i file. Potete scaricare i file cliccando qui oppure sul bottone qui sotto.
Nikon Z Fc recensione: conclusioni
Questa nuova Nikon dalle linee vintage piace e personalmente mi è piaciuta. Come scrivevo nella recensione, la prima “vista” dalle immagini ufficiali pubblicate dal brand non mi aveva affatto colpito, anzi, l’esatto opposto. Mi sono dovuto ricredere una volta avuta in mano, perché effettivamente è proprio bella da vedere, soprattutto con quel 28mm in edizione speciale. Si comporta bene sul campo, dimostrando che anche lei ha i muscoli e puoi rinascere dalle ceneri di Nikon Df che, a suo tempo, non aveva avuto quel giusto sprint sul mercato.
Buona, anzi buonissima la qualità d’immagine, buono l’autofocus e soprattutto buona anche la gestione della sensibilità ISO, che sorprende. Non si pone come fotocamera professionale, quanto più adatta ad un amatore evoluto, a chi cerca quel design ricercato, un po’ vintage. Arriva in ritardo forse rispetto ad altri ma si fa perdonare per un’ottima qualità d’immagine ed un perfetto rapporto qualità-prezzo. Manca qualche lente Z adatta a gestire questo buon sensore, ma arriveranno (si spera) a breve.
Nikon Z Fc è disponibile all’acquisto al prezzo di 949,00€ per il solo corpo oppure 1089,0€ in kit con ottica 16-50VR. Qui sotto potete trovare le migliori offerte per acquistare Nikon Z Fc:
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Recensione in breve
Z Fc
Nikon Z Fc è un'ottima fotocamera, frutto di una buona esperienza ormai nel mercato delle mirrorless da parte del produttore e di tanta voglia di "rimediare" ad una Df di qualche anno fa non eccelsa. Non si pone come professionale, quanto più adatta ad un amatore evoluto, a chi cerca quel design ricercato, un po' vintage. Arriva in ritardo forse rispetto ad altri ma si fa perdonare per un'ottima qualità d'immagine ed un perfetto rapporto qualità-prezzo. Manca qualche lente Z adatta a gestire questo buon sensore, ma arriveranno (si spera) a breve.
PRO
- Superba qualità d'immagine
- Dal vivo è proprio bella da vedere e curata
- Ricarica tramite USB, gestione dell'alimentazione e supporto Webcam
- Interessante anche per i vlog
- AF e Sensibilità ISO performanti per questo segmento
- Aggiornamento firmware tramite smartphone
CONTRO
- Con la batteria si poteva fare qualcosa di più
- Mancano lenti Z DX adeguate a questo prodotto
- Manca il jack delle cuffie
- La porta USB Type-C si sarebbe potuta utilizzare anche per collegare cuffie, come fanno molti