Z5 in offerta
Nikon Z5 recensione è una prova pensata e studiata per più di un mese per esaminare tutte le caratteristiche di questo prodotto. Questa fotocamera è stata la sorpresa estiva del produttore, una presentazione avvenuta un po’ nel nulla e anche un po’ a sorpresa per un prodotto che in realtà era molto più necessario del previso. Finora Nikon Z6 e Nikon Z7 sono state piuttosto apprezzate dal pubblico, ma anche criticate per il singolo slot. Questa nuova fotocamera full frame è considerata “entry level” ma ha un doppio slot e condivide tante caratteristiche di Nikon Z6, come si potrà imporre sul mercato quindi? L’abbiamo provata per un mese in più contesti e soprattutto tra le fresche frasche toscane. Vediamo com’è andata la fotocamera nel nostro articolo “Nikon Z5 recensione”.
Adoro sempre iniziare le mie recensioni su FotoNerd con qualche digressione o racconto emotivo che sia interessante ma anche simpatico perché non mi piace prendere troppo le prove sul serio: abbiamo già fin troppi problemi nella vita, perché crearne altri? Sulla base di queste affermazioni nasce la mia recensione di Nikon Z5, una fotocamera che ho usato davvero per tutto in circa un mese. Mi sono voluto prendere un po’ di tempo, con calma, riflettere, provare e capire. Diciamoci la verità, come sempre sarei potuto uscire anche a ferragosto con questa recensione, arrivando “primo”. Questa però non è una gara, pertanto non ho badato al timing e ho preferito fare più esperienza con quella che, secondo me, è LA fotocamera mirrorless entry level, ovvero quel prodotto che fa anche i video, vero, ma che non mi interessano. È una fotocamera prima di tutto, fa foto, ed è una cosa che a Nikon è sempre riuscita particolarmente bene.
Sebbene Nikon abbia mostrato “buoni denti” lato video con Z6 e Z7, con questa Z5 volevo capire quanto fosse possibile “riabbracciare” la pura esperienza fotografica. Non preoccupatevi, ho provato anche a fare dei video, e sono venuti decisamente bene, ma sinceramente non mi interessava particolarmente la cosa. Sono certo che chi deciderà di investire tale cifra per comprare questo prodotto lo farà principalmente per tre motivi: fotografia, portabilità, adattabilità alle lenti Nikkor AF-S / AF.
Nikon Z5 recensione: a chi è indirizzata questa fotocamera
Sono sempre del parere che ogni prodotto abbia la propria fascia d’interesse di utenti che cercano proprio quel tipo di possibilità e specifiche da applicare in vari ambiti creativi. Al giorno d’oggi si parla sempre più di fotocamere “tuttofare”, ovvero prodotti che offrono grandi qualità dal punto di vista fotografico ma che sono anche in grado di offrire molto per quanto concerne il lato video. Sotto questo punto di vista, sono felice di vedere che Nikon Z5 non è così, e non potete chiamarla “inferiore” per questo. È chiaramente una full frame entry level pensata proprio per chi cerca quel prodotto per fare il giusto ingresso in questo mercato e, soprattutto, è interessato alle foto. Si perché, diciamolo subito: Nikon Z5 fa i video, ma si ferma ad un buon 1080@60fps senza crop, che per carità, non è male, ma non è di certo il tipo di standard a cui siamo abituati oggi. Allo stesso modo, è presente la possibilità di registrare video in 4K@30fps ma solo con un crop da 1.7x, motivo per cui potrebbe non essere la scelta di molti (lato video ovviamente)
Si poteva chiedere di più? Forse si, o forse no, quello che è certo è che questo è un prodotto pensato per fotografi, e ad oggi non ha neanche più senso pensare o dire che l’attacco Z non ha abbastanza lenti, perché quasi tutte le esigenze possono potenzialmente essere accontentate e in grande stile. Ho provato Nikon Z5 con tre lenti diverse: un Nikkor Z 35mm f/1.8, un Nikkor Z 85mm f/1.8 e il 24-50mm f4-6.3 che è poi quello presente in kit. C’è da dire anche subito, pronti via, che la vera “novità” (se così possiamo chiamarla) di questa Nikon Z5 è proprio la presenza del doppio slot di memoria, gestito come sempre maniacalmente dal produttore, e che permette di avere vantaggi importanti che, banalmente, Nikon Z6 e Nikon Z7 non offrono. Quindi si, si può dire che Z7 abbia un sensore superiore e una qualità migliore all’atto pratico e tecnico così come si può dire che Z6 ha grandi potenzialità e possibilità lato video, però entrambe non hanno un doppio slot di memorie SD, cosa che questa Z5 invece offre. Potete vedere Nikon Z5 in questo modo: una specie di versione un po’ ridotta di Nikon Z6 che però offre la stessa compattezza, la stessa comodità per quanto concerne l’ergonomia e in più un secondo slot. Il resto delle differenze le vedremo man mano nel corso della recensione, ma questo vi basta come inizio. È un prodotto ovviamente indirizzato ai fotografi che vogliono qualcosa in più dal punto di vista qualitativo, anche se in effetti oggi è una definizione quasi effimera e che lascia il tempo che trova, perché più volte è stato ampiamente dimostrato come, ormai, sia possibile “lavorare” tranquillamente anche con un sensore APS-C. C’è confusione, tanta confusione oggi nel mercato delle fotocamere: tanti prodotti che fanno cose simili o quasi uguali venduti a cifre diverse con alcuni vincoli importanti. Nikon Z5 non è esattamente definibile in questo modo, in quanto è un prodotto che mancava nella linea mirrorless del produttore, una sorta di D750 per il mercato mirrorless, e sappiamo tutti quanto D750 sia piaciuta al pubblico e abbia venduto bene, motivo per cui non vedo particolari ostacoli per Nikon Z5.
Nikon Z5 recensione: design e materiali
Nikon Z5 usa lo stesso ottimo mirino elettronico visto in Nikon Z6 e Z7, quindi con 3.69 milioni di punti e privo completamente di lag. Grazie principalmente all’abilità di Nikon nel produrre questo tipo di parti (vi ricordiamo la divisione dedicata a binocoli e simili), si tratta sicuramente di uno dei migliori mirini elettronici sul mercato. In sostanza, con questo mirino elettronico Nikon ha voluto realizzare qualcosa che permettesse al fotografo di scattare senza scuse, perché tutto viene mostrato nel modo corretto: anche nelle aree particolarmente scure non avrete troppi problemi, così come nell’applicazione dei settaggi in tempo reale e molto altro. Non ci sono più “scuse” per non scattare ottime foto con mirini di questo tipo, e il discorso vale anche per Z6 e Z7. Calcolando poi che il bottone “DISP” è collocato in una zona estremamente comoda, potrete variare la serie di strumenti a vostra disposizione e visibili all’interno del mirino anche senza staccare l’occhio dallo stesso.
Se guardate da dietro Nikon Z5 e Nikon Z6 (o Z7) vi risulterà piuttosto difficile distinguerle, perché sono praticamente uguali e precise nella collocazione di schermo, tasti vari, mirino e grip. Se però alzate un po’ gli occhi verso la parte posteriore, vedrete le varie differenze: ad esempio, Z5 non ha il display superiore che invece Z6 ha, e che personalmente mi fa sempre comodo, ma ora il paradosso della scelta è diviso tra doppio slot e monitor superiore, quale scegliere? Se calcolate che nemmeno Sony a7III offre un display superiore ma ha il doppio slot, direi che abbiamo un vincitore, ma in questo caso, tra Z6 e Z5, ci sono altre differenze sottili da delineare meglio. Bando alle ciance però, vorrei, come mio solito, descrivere nel dettaglio il corpo macchina, per poi passare alle prestazioni effettive.
Guardando la fotocamera frontalmente, si riconosce lontano un miglio che è una Nikon della serie Z e soprattutto che è la versione full frame, in quanto, ad esempio, Nikon Z50 che è APS-C è decisamente più piccola delle altre Z full frame. Sempre nella parte frontale troviamo ben tre tasti: due a sinistra (sempre guardandola da davanti) che sono personalizzabili, e uno a destra per lo sgancio dell’ottica. Ho sempre avuto un fascino insaziabile per questi tasti e per il grip che offrono, tanto che, a livello psicopatico, spesso li premo mentre impugno la fotocamera solo per puro piacere. Questo significa che al tatto sono ottimi (come tutti gli altri tasti di questa fotocamera in realtà) e non è un fattore da sottovalutare. Presente poi anche l’ottimo grip già visto con le altre Z full frame, che garantisce una presa salda anche a chi ha le mani grandi. Presente poi una luce di messa a fuoco, la ghiera secondaria e, ovviamente, il devastante Z Mount che, grazie al suo importante diametro, ha permesso di realizzare obiettivi incredibilmente luminosi e di tutto rispetto (e sono certo che il meglio debba ancora arrivare a tal proposito).
Ma passiamo alla parte superiore, dove troviamo la grande estrusione offerta dal mirino elettronico EVF da 3.690.000 pixel con una copertura del 100% con anche la slitta hotshoe integrata (ovviamente). Un peccato vedere la parte sinistra superiore decisamente vuota (l’esatta ubicazione della ghiera dei programmi in Nikon Z6). Oltrepassando il mirino elettronico, troviamo la ghiera dei programmi precisamente identica a quella di Z6 con l’unica differenza del blocco della stessa: qui non è presente. Con Z6 dovrete infatti premere un tastino ogni volta che usate la ghiera per poterla sbloccare, qui scorre tutto liscio come l’olio e il design è anche gradevole, con una sottile linea bianca molto flat che indica il programma in uso. Presenti anche tre sezioni (U1, U2, U3) personalizzabili a piacere da usare come richiamo rapido per le impostazioni più usate. Troviamo poi un piccolo speaker per avere una preview dell’audio registrato in camera durante i video, la ghiera primaria con cui è possibile modificare il tempo di esposizione, il tasto di accensione/spegnimento che contorna il bottone di scatto e poi tutti i vari tasti dedicati a registrazione video, gestione sensibilità ISO e compensazione dell’esposizione. A tal proposito, una caratteristica che ho sempre amato delle fotocamere Nikon full frame (già da tempi non sospetti) è l’estrema intuitività che la collocazione dei tasti offre. Mi spiego meglio: con il tasto “ISO” posto proprio vicino allo switch d’accensione, vi basterà tenerlo premuto e usare la ghiera posteriore per modificare i valori interessati, il tutto in un attimo. Questo è un “lusso” che molte fotocamere non hanno e che, nel corso degli anni, hanno costretto altri produttori a trovare soluzioni simili o richiami vari tramite scorciatoie obbligate.
Sempre guardando la fotocamera dall’alto, a destra troviamo il tanto agognato doppio slot per schede SD che supporta fino alla tecnologia UHS-II. Lo sportello è lo stesso delle altre Z, solo che qui non troviamo una singola XQD bensì una doppia scheda SD. Dalla parte opposta troviamo invece tutte le varie connessioni, come sempre. I connettori sono coperti da una gomma resistente e facile da togliere rapidamente (cosa non sempre scontata), caratteristica che permette e garantisce la tropicalizzazione del corpo.
Tra i vari connettori presenti troviamo un’uscita per le cuffie, un ingresso per il microfono, un connettore per telecomandi esterni e intervallometri (proprietario), una porta miniHDMI e, fortunatamente, un connettore USB Type-C. Un grande vantaggio di Nikon Z5 rispetto a Nikon Z6 è la possibilità di ricarica tramite USB Type-C anche con il prodotto operativo. Parlando di Nikon Z6 infatti, essa poteva solo essere alimentata ma non ricaricata durante l’utilizzo, cosa invece resa possibile in Nikon Z5. Troviamo poi i loghi delle tecnologie Wi-Fi e Bluetooth, presenti in questa fotocamera e con piena compatibilità con il sistema Nikon Snapbridge.
La parte posteriore mostra subito il grande display da 3,2″ touchscreen e orientabile esattamente come in Z6 e Z7, questo significa che non è articolato, ma si può orientare verso l’alto e, in parte, verso il basso. Il display è di tipo LCD e offre 1.040.000 di punti, diciamo “nella norma”. Presenti poi tutti i vari tasti funzione “classici” tra cui il tasto “DISP” al centro del selettore foto/video per il liveview, il tasto “i” per le info e il menù rapido, un joystick comodo e con un ottimo grip per gestire punti AF e molto altro, un D-Pad e così via. Presente anche una seconda estrusione (rispetto alla prima vista frontalmente) che aumenta il grip al punto giusto per avere una presa salda (esattamente come succede nelle altre Z).
La parte inferiore offre, tendenzialmente, il “solito”, ovvero attacco standard per il treppiede e slot batteria. La batteria è la nuova Nikon EN-EL15C, che ha le stesse forme della “classica” EN-EL15 di Nikon, ergo potrete usarla in un vasto numero di prodotti tra cui Z6, Z7, D850, D800…etc etc. Allo stesso modo, con Nikon Z5 potrete usare tranquillamente le “vecchie” Nikon EN-EL15, pertanto, se ad esempio avete una D800 o un’altra Z full frame, le batterie non sono le stesse ma funzionano. Interessante anche il fatto che Nikon Z5 supporti lo stesso battery grip opzionale di Z6 e Z7, motivo per cui vi sarà possibile estendere l’ergonomia e l’autonomia senza problemi.
Parliamoci chiaro: in termini di design e materiali non sono stati fatti grossi stravolgimenti rispetto a Z6 e Z7, pertanto se vi siete trovati bene con le altre mirrorless di Nikon non avrete remore nell’utilizzo di Z5, ma mi rendo conto che, ovviamente, il mercato possa dividersi in due: chi pensa che Nikon avrebbe potuto fare di più per quanto concerne il design, chi pensa che è giusto che l’estetica sia uniformata allo stile della linea. Personalmente il design mi piace, come mi piaceva già con Z6, e non credo sappia di “vecchio”, perché se così fosse allora dovremmo prendercela con tutti i produttori che da anni sfruttano quasi lo stesso design per il modello evoluto di una certa fotocamera. Ad ogni modo, mi rendo conto come questo punto estetico e di comodità sia estremamente soggettivo, motivo per cui solo voi potete valutare se vi piace o no, a me si.
Nikon Z5 recensione: caratteristiche e specifiche tecniche
Che sensore ha Nikon Z5? A quanti fps scatta Nikon Z5? A che risoluzione video registra Nikon Z5? È il tempo di rispondere ad alcune possibili vostre domande circa le varie specifiche tecniche di Nikon Z5 e, come di consueto, ecco un riassuntone completo di elenco.
Nikon Z5 monta un sensore fotografico full frame da 24 megapixel di tipo CMOS che per molti potrebbe essere identico a quello montato in Nikon Z6, in realtà non è così in quanto questo non è BSI (cioè non è retroilluminato). Tuttavia, il sistema di AF di Nikon Z5 è praticamente lo stesso di Z6: si parla quindi di un sistema AF ibrido da 273 punti a rilevamento di fase che coprono il 90% del frame e offrono le varie funzioni di Eye AF, Animal Eye AF e così via. Per questo motivo, potete aspettarvi la stessa rapidità e reattività di Nikon Z6 per quanto concerne l’autofocus. La raffica è la più “lenta” tra tutte le Z full frame: si parla di un massimo di 4.5fps continuativi sfruttando l’AF. Presente poi uno stabilizzatore d’immagine in-body da 5 assi per foto e video “stabili”, un mirino elettronico da 3.69 milioni di punti, doppio slot SD UHS-II, possibilità di registrare video in 4K con un crop pari a 1.7x oppure a 1080p@60fps senza crop. Assente quindi il 1080p@100fps presente invece in Nikon Z6. Non mancano poi le varie porte per microfono e cuffie esterne e la tropicalizzazione del corpo. La fotocamera offre inoltre una sensibilità ISO che si può estendere fino a 102.400, un sensore d’immagine Nikon EXPEED 6 e connessioni Wi-Fi / Bluetooth. La fotocamera pesa 675 grammi (per il solo corpo, incluse batterie e scheda) e misura 134×100.5×69.5mm.
Come sempre, ecco il riassuntone delle specifiche tecniche di Nikon Z5:
- Sensore da 24 megapixel full frame non BSI
- Processore Nikon EXPEED 6
- Sistema AF Ibrido da 273 punti a rilevamento di fase
- Gamma ISO fino a 102.400
- Video fino al 4K@30fps con crop pari a 1.7x oppure 1080p@60fps senza crop
- Mirino da 3.690.000 di pixel con copertura del 100% e magnificazione dello 0.8x
- Doppio slot SD UHS-II
- LCD Touch screen da 3.2″ e 1.040.000 punti
- Raffica fino a 4.5fps con AF attivo
- Wi-Fi, Bluetooth e supporto a Nikon Snapbridge
- Misure pari a 134 x 100.5 x 69.5mm
- Peso di 675 grammi con batteria e scheda
Nikon Z5 recensione: differenze principali con Nikon Z6
So che molti si chiederanno cosa possa cambiare tra Nikon Z5 e Nikon Z6, e soprattutto quale scegliere, contando che il pricing è molto simile. Sebbene il sensore sia per entrambi i modelli da 24 megapixel e offre le stesse misure e megapixel, non è affatto lo stesso. Partiamo da un piccolo cavillo: Nikon Z5 ha un sensore da 24.3 megapixel, Nikon Z6 da 24.5 megapixel. Questo 0.2 che sembra essere “insulso” si traduce in una differenza che per molti potrebbe essere importante nella dimensione effettiva degli scatti finali: Nikon Z5 scatta infatti fino a 6016 x 4016, mentre Nikon Z6 arriva a 6048 x 4024. Converrete con me che non si tratta di una differenza marginale e, soprattutto, non visibile ad occhio nudo, ma a livello tecnico vi fa capire che, in realtà, delle differenze ci sono. Ad esempio, Nikon Z6 offre un sensore BSI (retroilluminato – Back Side Illuminated) che è più costoso e più prestante rispetto al non-BSI di Nikon Z5. In sostanza, la differenza chiave risiede nel fatto che un sensore BSI hanno tutto il cablaggio nella parte posteriore, mentre il non-BSI CMOS ce l’ha nella parte anteriore, tra i singoli fotodiodi, cosa che potenzialmente blocca un po’ di luce in ingresso. In sostanza, i sensori BSI offrono prestazioni superiori nelle condizioni di scarsa illuminazione.
Nonostante questo, entrambe le fotocamere offrono lo stesso range ISO “normale”, cioè a partire da ISO 100 fino a 51,200 (con gli stessi step), tuttavia però, è giusto notare come Nikon Z6 si possa estendere fino a 204.800, mentre Z5 si ferma a “soli” 102.400 ISO.
Allo stesso modo, una differenza importante (estetica minuziosa a parte come descritto qualche paragrafo sopra) riguarda ovviamente lo slot delle memorie: Nikon Z6 offre un singolo slot XQD, mentre Nikon Z5 un doppio slot SD. Per molti questo potrebbe essere un vero vantaggio (il doppio slot), tuttavia, è bene precisare che quando Nikon decise di mettere un singolo slot XQD su Z6 e Z7 lo fece proprio per una questione di sicurezza (ma non di costi). Il doppio slot SD di Nikon Z5 è più profondo (in termini di spazio interno) rispetto a quello di Nikon Z6, ma sappiate che il tasso di rottura di una scheda XQD rasenta quasi lo zero, mentre di schede SD bruciate e fuse se ne sente parlare fin troppo spesso. Per carità, non è una minaccia, ma una messa in guardia.
Ovviamente sarebbe stato molto peggio avere un singolo slot SD in questo caso, motivo per cui la sicurezza è più alta in ogni situazione, ma credetemi, il singolo slot XQD non andava così male ed è più che altro una questione mentale e psicologica (che si, spesso colpisce anche me). Uso Nikon Z6 da qualche mese ormai con la solita scheda XQD che ho da sempre (dai tempi di Nikon D850) e non ho mai avuto mezzo problema, lentezza o altro. Ecco, adesso me la sono tirata (*si tocca proprio lì mentre con l’altra mano tocca ferro*).
A questo punto la scelta è sempre dell’utente, e ora Nikon offre una maggiore possibilità e meno indecisione proprio perché da una parte c’è il singolo slot XQD, supporto duraturo, resistente ma costoso, dall’altra un doppio slot SD che sarà anche meno sicuro ma offre tutte le varie funzioni di backup ed eccedenza che abbiamo da sempre visto nelle fotocamere Nikon.
Ovviamente ci sono poi delle differenze lato video: Nikon Z6 è più prestante rispetto a Z5, offrendo anche il 1080p a 100fps e un 4K senza crop. Parlando di dimensioni e peso, Z5 è leggermente più pesante (cinque grammi circa) e 2mm più profonda rispetto a Z6 e Z7, cosa provocata sicuramente dal doppio slot.
Manca poi il monitor superiore in Nikon Z5, cosa che ho amato molto in Nikon Z6. L’impugnatura però è la stessa e la sensazione di scatto idem, motivo per cui questa Nikon Z5 ha ben poco della “entry level” se non alcuni cavilli tecnologici.
Nikon Z5 recensione: galleria prodotto
Nikon Z5 recensione: prestazioni
Partiamo da un facile presupposto: sapete bene che prima ancora delle specifiche tecniche guardo sempre l’emozione di utilizzo che mi offre un prodotto. Per questo motivo, con Nikon Z7 ero particolarmente “ansioso” e “distratto” dalla grande risoluzione, con Nikon Z6 invece dalle capacità video e dalla stabilizzazione. Parlando di Nikon Z5, lo confesso, me la sono presa con calma, grande calma. Vi dirò di più: quando mi è arrivata non ho nemmeno “ripassato” tutte le caratteristiche, ho deciso di andare “a braccio”. Si perché sapevo bene di trovarmi di fronte ad una fotocamera in tutto e per tutto, come quelle che Nikon ha sempre saputo fare. Sapete anche cosa vorrei aggiungere? Non avrei nemmeno voluto il 4K su questo prodotto, perché chi necessita di tale risoluzione, piuttosto, può comprare Z6. Mi sarebbe bastato il classico 1080p di cortesia, giusto per rendere ancora più chiaro che si trattasse di una fotocamera pura. Nikon Z5 incorpora tutto il meglio degli ultimi anni “tecnologici” di Nikon, pertanto avrete un sensore di qualità, un’ottima ergonomia classica ormai della serie Z, un menù facile e intuitivo (con anche il My Menu), la fotografia silenziosa, il focus stacking, il time lapse in 4K, lo stabilizzatore performante, un AF rapido, Nikon SnapBridge, l’auto bracketing e la modalità HDR integrata. Oltre a questo si aggiungono l’Eye AF e l’Animal Eye AF, in quanto questa Z5 è la prima ad avere quest’ultimo come nativo. Ho testato per tantissime sessioni di scatto questa Nikon Z5, arrivando a scattare più di 3000 foto tra gite a Milano, weekend al lago e gite in Toscana tra luoghi meravigliosi e serate molto stellate d’agosto. Ho usato questa fotocamera esattamente come avrei fatto con la mia “di base” e soprattutto spesso l’ho affiancata a Z6 cercando di comprendere le differenze di scatto, senza venirne a capo.
Prima di acquistare Nikon Z5 oppure prima di apprezzarla/criticarla, bisogna capirne il senso: non mi risulta che i fotografi si lamentassero anni fa di Nikon D750 quando c’era anche Nikon D810/D850 e Nikon D4/D5. Anzi, Nikon D750 è stata una delle fotocamere più apprezzate del produttore, motivo per cui non vedo come anche questa Z5 non possa esserlo. A chi pensa che non abbia senso d’esistere, sappiate che ce l’ha eccome, perché mette il mondo full frame di Nikon a portata (quasi) di tutti, offrendo qualcosa in meno rispetto al segmento superiore ma rendendosi necessaria in alcune particolari situazioni di scatto. Dico “situazioni di scatto” perché mai penserei di usare Nikon Z5 come “videocamera”, non è un prodotto pensato per i video, anche se, potenzialmente, ci sono grandi caratteristiche anche in questo caso. Certo, forse la segmentazione è chiara ma il prezzo no, perché in effetti per così poca differenza un utente potrebbe scegliere davvero Nikon Z6, ma anche qui “dipende”. Se siete nuovi del mondo mirrorless, Nikon Z5 in kit con 24-50mm costa sensibilmente meno di Nikon Z6 in kit con 24-70F4, diversamente, se prenderete solo l’adattatore per le ottiche, potreste comunque risparmiare con Z5. Questo perché, come detto più volte, si tratta di una fotocamera full frame entry level, e come tale dev’essere presa.
Se poi volete proprio sbottonarmi un parere sincero, rispetto ad una Canon EOS RP, considerata mirrorless entry level dello stesso segmento, qui ci sono alcuni spunti interessanti e una realizzazione più studiata, attesa, programmata e pensata. Ovviamente se siete utenti Canon difficilmente sarete interessati a Z5 e anzi, paradossalmente vi troverete anche male con il menù, nonostante dal mio punto di vista sia molto intuitivo (come i classici di Nikon).
In sostanza, prima di passare al lato più tecnico e specifico, vi basta sapere che ho apprezzato l’essenza fotografica di Nikon Z5, pur costatando che qualche difetto c’è (seppur in alcuni casi potrebbe essere soggettivo).
Nikon Z5 recensione: qualità di scatto
Come scritto poco sopra, ho scattato davvero tantissime foto con Nikon Z5 portandola con me per più di un mese, approfittandone anche del mese di agosto e per qualche giretto in Italia. Sono rimasto molto impressionato, globalmente parlando, perché davvero Nikon Z5 ha poco da invidiare alla sorella maggiore. Ottima ergonomia e anche ottima qualità. Ho usato questa fotocamera quasi per ogni genere fotografico: paesaggistica, fotografia notturna, still life, fotografia ritrattistica, street photography, fotografia macro, fotografia HDR / bracketing e in ogni ambito non mi ha mai deluso a livello qualitativo. Certo, ci sono alcune “piccolezze” di utilizzo che mi hanno fatto storcere il naso, ma è un discorso che potrebbe valere anche per Nikon Z6. Ad esempio, nell’esperienza d’uso, se scattate foto di notte non riuscirete ad usare l’AF in quanto la fotocamera vi dirà che non c’è luce sufficiente, nessun problema, si sposta lo switch della messa a fuoco su “M” e si fa in manuale.
Tutto molto bello, ma se usate le ottiche Nikkor Z ovviamente non hanno lo “schermino” con i valori di messa a fuoco, dovrete fare riferimento al display, che però non ha valori proprio precisi. Come sulle ottiche, l’infinito non è esattamente dove deve essere e non è facile impararlo e prendere confidenza, motivo per cui vi ritroverete costretti a fare diverse prove prima di ottenere lo scatto giusto e a fuoco. Il focus peaking è presente, ma di certo non performante a basse luci, pertanto dovrete basarvi esclusivamente sulla vostra esperienza e sui vari test. Capire poi se una foto di notte è a fuoco con il display posteriore di Nikon Z5 non è facilissimo, perché in effetti non è così tanto definitivo, e potreste trovare brutte sorprese guardando le foto con un computer o con uno schermo più grande.
In definitiva però, mi sento dire che sulla qualità di scatto effettiva c’è davvero poco da dire: di giorno l’AF funziona bene e questo vi permette di essere rapidi. Ho usato una buona varietà di lenti Z nei miei viaggi, tra cui l’85mm f/1.8, il 35mm f/1.8, il 24-70 f/4 e il 24-50mm in kit. Tra tutti, ovviamente, quello che non mi ha “fatto impazzire” è proprio quello in kit, ma c’è da dirlo: è davvero compatto e la fotocamera risulta incredibilmente leggera e facile da trasportare con quell’ottica montata. Il 35mm e l’85mm sono due piccoli capolavori in termini di qualità, sfocato, rapidità e risultato finale, e sono rimasto impressionato anche da queste lenti, soprattutto calcolando il rapporto qualità-prezzo. Se posso permettermi di fare un appunto, c’è da dire che sia l’85mm che il 35mm non sono proprio bellissimi da vedere, anzi, sembrano quasi dei pouff con una ghiera, però poco importa perché funzionano davvero bene e hanno una resa che andrà oltre le vostre aspettative, per il restyle lato design ne riparleremo con i “mark II”.
Dal punto di vista fotografico, trattandosi di una “fotocamera vera per fare foto e stop” (o quasi), mi ha un po’ deluso il fatto che gli fps si fermino a 4.5, perché in effetti anche “solo” D750 arrivava a 6.5 con un sensore molto simile, pertanto qui si poteva fare certamente di più. Imbattibile in questo caso Nikon Z6, che arriva a ben 12 fps.
“c’è da dire che sia l’85mm che il 35mm non sono proprio bellissimi da vedere, anzi, sembrano quasi dei pouff con una ghiera, però poco importa perché funzionano davvero bene e hanno una resa che andrà oltre le vostre aspettative”
Mi sento comunque di dire che la qualità di scatto giustifichi bene il prezzo di questo prodotto e si faccia notare come “di qualità” e in grado di regalarvi soddisfazioni, pertanto sono certo che, lato fotografia, non rimarrete delusi da questo prodotto, a meno che non la scegliate erroneamente per fotografia sportiva, in quel caso tra fps e buffer non proprio così prestante avrete più di un problema da gestire.
Nikon Z5 recensione: autofocus
Nonostante il sensore sia praticamente nuovo e un po’ diverso rispetto a quello di Nikon Z6, l’AF rimane praticamente lo stesso. Si parla quindi di 273 punti, ibrido e con punti che coprono il 90% del fotogramma e sono disposti in un array 21 x 13, pertanto in grado di coprire un’area ben più vasta rispetto ai moduli e motori AF integrati nelle reflex del produttore (che invece sono raggruppati intorno alla porzione centrale della cornice di AF).
Sebbene i punti siano sufficienti e ben distribuiti, con un ottima tecnologia e gradite funzioni (quali Eye AF e Animal Eye AF), la velocità non corrisponde precisamente a quella vista in altri sistemi reflex più avanzati di Nikon. Dati tutti questi punti AF disponibili, essi vengono gestiti diversamente rispetto a ciò che sono abituati gli utenti reflex storici del marchio. Tutti i punti possono infatti essere selezionati individualmente in modalità punto singolo (AF-S), poi in modalità area piccola e ampia vengono impiegati un maggior numero di punti ad incremento costante. La modalità Area AF Auto sfrutta invece tutti i 273 punti ed è possibile ottenere una sorta di modalità “Pinpoint-AF” con l’AF-S selezionato, cosa che vi permette di scegliere manualmente i punti ma impiega più tempo nella messa a fuoco. C’è poi la modalità ad area dinamica quando usate l’AF-C, utile quando il soggetto si sposta all’interno del frame.
C’è da notare però che nella modalità automatica per quanto concerne l’AF, quindi l’auto mode, Nikon Z5 si comporta abbastanza bene: traccia bene il soggetto, è reattiva, capisce i movimenti e si adatta alle varie situazioni dinamiche e non. Il soggetto rimane ben bloccato e la modalità sfrutta anche l’Eye AF quando necessario, tuttavia, parlando proprio di questa caratteristica, mi sembra meno precisa di altre fotocamere più blasonate. Allo stesso modo, il tracking sembra essere meno affidabile del 3D Tracking di altri prodotti Nikon, e non parlo necessariamente di D850 ma anche, banalmente, di D750. Certo è che Nikon ha lavorato molto per migliorare l’AF nelle mirrorless e i continui aggiornamenti firmware ne sono la prova definitiva, pertanto, questo fattore potrebbe anche migliorare in futuro.
Ottimo il Joystick, come sempre, che garantisce quella marcia in più nella gestione dei punti e di tutto ciò che riguarda l’AF.
Nikon Z5 recensione: sensibilità ISO
Parlando di ISO, ma coinvolgendo la gamma dinamica, proprio quest’ultima si comporta decisamente bene a valori iso bassi e anche medi, ma non è comparabile agli alti ISO di altri prodotti (anche della concorrenza). In generale, il rumore anche a bassi ISO sembra maggiore in alcuni tipi di scatti con poca luce, anche rispetto a Nikon Z6. Questo riguarda sicuramente la differenza che vi spiegavo qualche capitolo fa inerente al BSI, cosa che Nikon Z5 non offre. Scattare a 102.400 ISO è quasi impossibile, nel senso che in effetti la foto risulta quasi inutilizzabile, tuttavia, a valori piuttosto elevati si può ancora recuperare qualcosa.
Per quanto concerne la fotografia notturna fatta con questa Nikon Z5 non ho mai superato i 5000 ISO, e tutto sommato si è comportata in maniera sufficiente, o comunque come mi aspettavo da un corpo macchina di questo tipo. Nella fotografia notturna infatti risulta molto più difficile gestire gli ISO in post-produzione, perché la riduzione tramite software del rumore coinvolge anche le stelle nel “ragionamento informatico”, ergo, più cercate di rimuovere la grana e più rimuoverete anche varie stelle.
Tutto sommato però, Nikon Z5 risulta adatta anche alla fotografia notturna senza troppi problemi, ma badate bene, ad alti ISO diventa tutto praticamente inutilizzabile e il fatto che l’AF non sia così performante in zone con poca luce costituisce un altro problema per chi cerca un prodotto per scatti quasi praticamente solo al buio. Valutate questo prodotto come utilizzo in un range “normale”, ovvero per esigenze comuni, scatti in zone con un po’ di luce (o anche alla luce del giorno).
Ecco, a tal proposito, è proprio di giorno, a bassi ISO, che si vedono tutte le potenzialità di Nikon Z5 e la reale qualità di scatto, per il resto, in questi casi la mancanza di un sensore retroilluminato si fa particolarmente sentire. Certo, la gamma dinamica rimane una conferma, ma lo è sempre stata a parere mio con i sensori Nikon, pertanto non dovreste preoccuparvi particolarmente dei recuperi delle ombre e, in alcuni casi, anche delle alte luci. C’è comunque da dire, regola universale, che se una foto è bruciata, è bruciata, non c’è gamma dinamica o sensore che tenga, quindi certamente un po’ dipende anche dal vostro utilizzo.
Nikon Z5 recensione: video
Nikon Z5, come scritto nelle specifiche ad inizio recensione, può arrivare fino alla risoluzione 4K@30fps, oppure 1080@60fps. Resta quindi esclusa la possibilità di registrare fino a 120fps (NTSC) oppure fino a 100fps (PAL) e soprattutto la registrazione in 4K è croppata dell’1.7x, al contrario di Nikon Z6 che invece sfrutta tutta l’area del sensore anche alla massima risoluzione (qualche differenza netta doveva pur esserci tra i due modelli, no?). Questo significa che se scattate con l’ottica in kit, il 24-50mm, alla sua massima escursione (50mm), avrete un’effettiva lunghezza focale pari a 41mm registrando in 4K. In sostanza, potrete certamente registrare video, ma le lenti non si comporteranno propriamente come voi vi aspettate (proprio per il fattore di crop).
Parlando di AF e stabilizzazione, il comportamento mi è sembrato molto simile a quello della Z6, quindi decisamente prestante e senza troppi problemi, anzi, la qualità risulta buona anche rivedendo il girato in camera. Ho provato anche a fare qualche video ad artisti di strada per Lucca, e sono rimasto piacevolmente colpito proprio dalle prestazioni dell’AF, la stabilizzazione sul sensore e la qualità finale del video. Pertanto si, con Nikon Z5 potreste tranquillamente fare anche dei video di qualità, ma di certo non la comprerete per questo motivo. Non sarà un modello scelto dai videomaker, ed è giusto così perché è un prodotto prevalentemente dedicato alla fotografia.
Certo, un grande vantaggio “esperienziale” di Nikon Z5 rispetto a Nikon Z6 è proprio il fatto di poter essere ricaricata anche durante l’utilizzo, cosa che potrebbe far comodo qualora non abbiate acquistato il battery grip opzionale e abbiate bisogno di un po’ di energia in più durante, ad esempio, un’intervista. Il tempo di registrazione resta limitato a 29 minuti e 59 secondi, come per tutte le fotocamere di questa fascia di prezzo e segmento, sia per una questione di raffreddamento, sia per un motivo puramente “fiscale” (non essendo inquadrata come videocamera, sarebbe dovuta costare di più e avere altre tecnologie al suo interno).
Il fatto di poter ricaricare la fotocamera durante l’utilizzo può essere un’ottima caratteristica anche per i time lapser più incalliti che attaccano un semplice PowerBank molto capiente e continuano a scattare senza problemi con una sola batteria.
Nikon Z5 recensione: galleria fotografica
Nikon Z5 recensione: scarica i file RAW
Come per ogni recensione, anche in Nikon Z5 recensione è possibile scaricare i file RAW per vedere con i vostri occhi alcuni aspetti come gamma dinamica, sensibilità ISO e molto altro. Ricordatevi che per poter leggere correttamente i file RAW di questa Nikon Z5 è necessario avere le ultime versioni dei vari Camera RAW, Lightroom, Photoshop, Capture One e così via, pertanto assicuratevi di aver fatto l’aggiornamento. Potete scaricare i file RAW di Nikon Z5 premendo qui oppure sul bottone qui sotto.
Scarica i file RAW di Nikon Z5
Nikon Z5 recensione: le nostre conclusioni
Se dovessi descrivere Nikon Z5 con una sola parola, sarebbe “purezza”, perché in effetti si tratta di una fotocamera “pura” che volge lo sguardo ai fotografi desiderosi di avere un mezzo compatto, leggero e prestante con ottiche, ad oggi, di tutto rispetto. Ci sono molti vantaggi nello scegliere Nikon Z5 rispetto a Nikon Z6 per chi non ha ancora una mirrorless ma magari un corredo di ottiche Nikon, a partire dall’adattatore FTZ opzionale che permette di adattare lenti Nikkor AF-S e AF mantenendo eventuali automatismi. Allo stesso modo, il doppio slot SD potrebbe essere incoraggiante per chi non vuole spendere soldi ulteriori nell’acquisto di una XQD, che è più prestante ma anche più costosa.

Nel momento in cui scrivo questa recensione, Nikon Z5 viene venduta in kit con ottica 24-50mm a circa 1900€, prezzo sensibilmente inferiore rispetto agli attuali 2.741,34€ richiesti per Nikon Z6 in kit con ottica 14-30mm f/4. Diversamente, c’è anche l’opzione del solo corpo Z5 + adattatore FTZ a 2.031,00€, utile per chi necessita di adattare le proprie ottiche Nikkor al sistema mirrorless mantenendo tutti i vari automatismi. Certo, con l’adattatore e sopratutto senza ottica il prezzo diventa un po’ salato, ma non è così tanto superiore a quello di uscita della “vecchia” Nikon D750, questo comunque non è stato un fattore che non ha fatto apprezzare quella fotocamera.
In definitiva, dopo un mese con Nikon Z5 ho quasi imparato a sentirla mia, evidenziando pregi e difetti. Il lavoro “sporco” l’hanno fatto anche le ottiche, c’è da dirlo, perché, checché se ne dica, le nuove Z sono prestanti, ottime e flessibili, seppur non propriamente “belle” da vedere. Nel mio caso però, avendo anche Z6, è normale che continui a preferirla in quanto ho esigenze anche di fare video (Z6 la uso come seconda camera per i miei video su YouTube, ad esempio). Se però io non avessi esigenze video e cercassi una fotocamera “pura”, lato Nikon Z potrei scegliere sicuramente questa per il rapporto qualità-prezzo.
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Z5
Nikon Z5 è una fotocamera "pura" che regalerà ai fotografi interessati a fare solo foto grandi soddisfazioni e qualità di scatto. Ci sono delle differenze con Nikon Z6 che giustificano i prezzi diversi e lasciano più scelta agli utenti in fase d'acquisto. Sebbene non sia perfetta lato ISO e AF in zone buie, Nikon Z5 si rivela come la degna erede di Nikon D750, capostipite di una vasta generazione di reflex full frame entry level. Con questa mirrorless, se siete particolarmente interessati alla fotografia, avrete molti motivi per uscire a scattare, anche per lavoro.
PRO
- Ottima gamma dinamica
- Innesto serie Z luminoso e prestante
- AF veloce e reattivo
- Tante funzioni dedicate ai fotografi
- Menù facili da usare
- Un EVF tra i migliori sul mercato per questo segmento
CONTRO
- Al buio mostra qualche segno della mancanza di un sensore BSI
- AF non sempre prestante al buio
- Monitor posteriore non tra i migliori
- Eye AF non prestante in tutte le modalità