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Nikon Z6II : la nostra recensione della nuova mirrorless ibrida

Sarà un miglioramento valido? Si notano molte differenze? Ne vale la pena? Scopriamolo insieme

Ricky Delli Paoli di Ricky Delli Paoli
20 Dicembre 2020
22 minuti di lettura
Home Recensioni Fotografiche
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Z6II in offerta

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Nikon Z6II è l’erede di uno storico ingresso da parte di Nikon nel settore delle fotocamere mirrorless, con sensore full frame in questo caso. Con questo modello il produttore si è impegnato ad ascoltare tutti i feedback degli utenti per creare quello che potrebbe essere il prodotto definitivo per questa fascia di sensori / prezzo. Sarà vero? Ci sono miglioramenti? Ne vale la pena? Abbiamo provato approfonditamente Nikon Z6II e siamo pronti a dirvi la nostra, ecco la recensione!

Nikon Z6II arriva in un momento difficile, questo va detto. Nel momento in cui il prodotto è stato presentato non eravamo tutti “propriamente” in quarantena, ma, nel momento in cui mi è arrivato, eravamo in zona rossa, ergo in questi casi, come potrete bene immaginare, è difficile provare al meglio una fotocamera di questo tipo. Chiarisco subito: Nikon Z6II è uscita insieme a Nikon Z7II (di cui vedrete presto la recensione su FotoNerd), ma si distingue di netto dalla sorella maggiore nello stesso modo in cui si distinguevano i due modelli precedenti e “uscenti”: il sensore. Non è vietato fare paesaggistica con Nikon Z6 / Nikon Z6II, ma è chiaro che, dato il numero di megapixel, è sicuramente Z7 / Z7II la scelta giusta per chi vuole la qualità, i dettagli, i paesaggi nitidi e “croppabili” o le foto di Still Life con la massima “nitidezza” e definizione.

Nikon Z6II recensione

In questo caso però, proprio per via della zona rossa, la quarantena e altri vari “problemi, non ho di certo avuto modo di scorrazzare in giro, come faccio al solito, per provare al meglio la fotocamera in esterna e ho quindi deciso di testare questo prodotto in una sfida davvero ardua a livello foto / video: una campagna pubblicitaria natalizia per un brand locale che produce un liquore unico e raro. Come si sarà comportata Nikon Z6II in studio? Perché se la risposta sarà positiva, allora può aver senso valutarla anche “solo” per Still Life, cosa che, di solito, sarebbe più adatta ad una Z7 / Z7II.

Nikon Z6II offre un numero praticamente uguale di megapixel rispetto alla “sorella uscente”, cioè 24.5 megapixel, ma si tratta di una seconda generazione con importanti miglioramenti per quanto riguarda autofocus, qualità e soprattutto quel doppio slot di memoria tanto richiesto e sognato sulla prima generazione. Al di là del discorso introduttivo, Nikon Z6 è sempre stata adatta anche “semplicemente” a chi cercava un prodotto in grado di generare file nettamente più leggeri rispetto alla “pesantezza qualitativa” di una Z7II, motivo per cui Z6 è stata usata moltissimo anche per matrimoni (foto e video), ritrattistica, ed eventi generici.

Nikon Z6II recensione: a chi è adatta e a chi no

Prima di provare approfonditamente Nikon Z6II ero praticamente certo di come rispondere alle classiche domande riguardanti il target di questo prodotto, tuttavia, dopo averla provata bene sono entrato un po’ in crisi, perché mi si è ribaltata completamente la valutazione. Se prima avrei potuto dire qualcosa tipo “ottima per videomaking, buona per fotografia e sconsigliata per i paesaggi” ora mi sono reso conto invece che capire questo tipo di esigenza è molto più complesso e paradossalmente vale per ogni fotocamera oggi. Il discorso è sempre il solito: perché consigliare necessariamente una Nikon Z7II a chi vuole fare paesaggistica sfruttando come “unica” differenza la risoluzione? È vero, tra 24 e 45 megapixel c’è un abisso qualitativo (e anche di peso), ma se alla fine non volete fare grosse stampe e pubblicate sempre e solo foto sul web (o fate le classiche stampe “da mostra”), vi serve realmente una Z7 per la paesaggistica? Oppure è meglio una Z6 più “economica” e anche più “tuttofare”?

Nikon Z6II recensione

Per questo motivo è bene valutare approfonditamente le vostre esigenze prima dell’acquisto, perché potreste scoprire che una Z7II, sulla base di esigenze “web”, sarebbe assolutamente sprecata. Nikon Z6II si è sempre comportata egregiamente nelle sfide più “toste”, sebbene il mio ventaglio di utilizzo non si è esteso come avrei voluto a causa della difficile situazione che stiamo vivendo e il mio interesse verso il rispetto delle regole.

Ad ogni modo, Nikon Z6II vuole assolutamente essere vista più di quello che sembra, cioè più di un mero aggiornamento dei supporti di memorizzazione, anche se tale valutazione dipende ancora più strettamente sulla base delle vostre esigenze. Se già il funzionamento di Z6 era eccezionale per voi, lo sarà anche in Z6II, ma forse non noterete altre novità rilevanti oltre al doppio slot di memoria. Ancora una volta, la soggettività stretta la fa da padrona, ed è un tipo di risposta che solo voi potete dare a voi stessi.

Nikon Z6II recensione

Nikon Z6II recensione

Nikon Z6II recensione
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Migliori mirrorless

Nikon Z6II recensione
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Nikon Z6II recensione: scheda tecnica e specifiche della nuova mirrorless

Nikon Z6II, come già detto, integra, a livello di megapixel, lo stesso sensore del modello precedente, ovvero un BSI CMOS Full Frame da 24,5 megapixel con filtro passa basso. Troviamo poi una sensibilità ISO nativa invariata, pari quindi a ISO 100-51200, stabilizzatore a 5 assi e la stessa risoluzione di scatto effettivo, ovvero pari ad un massimo di 6048×4024. I primi cambiamenti si notano nel tipo di processore d’immagine, ora un doppio EXPEED 6 al contrario del singolo EXPEED 6 del modello precedente. Questo permette tanti miglioramenti di conseguenza, tra cui un AF più veloce, un refresh rate migliorato per l’EVF, 14 fps di raffica di scatto contro i 12 di prima, EYE AF nei video e nella modalità “Wide Area AF” e anche una modalità di registrazione video fino al 4K@60fps contro i 30 del modello precedente. Troviamo poi lo stesso EVF di prima, lato risoluzione, pari quindi ad un QVGA da 3.6 milioni di punti. Cambiano anche le possibilità che riguardano il tempo minimo (in questo caso) di scatto: prima era pari a 30 secondi in camera, ora si può arrivare fino a ben 900 secondi. Migliora poi la gestione della luce nelle situazioni di scarsa luminosità: prima era pari a -3.5EV fino a 19EV, ora c’è una lettura da -4.5EV fino a 19EV. Presente poi un output in HLG e HDR dalla porta HDMI integrata che permette il “solito” 4:2:2 10-Bit. Rimane anche lo stesso crop video, che però aggiunge anche la variante dei 60fps: troviamo un crop pari a 1x a 30fps in 4K oppure a 1.5x a 60fps (sempre in 4K).

Nikon Z6II recensione

Il display LCD posteriore rimane un tilting touch, quindi estraibile e con funzioni touch screen, da 3.2″ con 2.1 milioni di punti di definizione. In Nikon Z6 non c’era l’intervallometro integrato e non era presente il supporto all’aggiornamento firmware tramite Snapbridge, funzioni che sono ora state aggiunte (per la gioia di molti). La batteria cambia nuovamente: ora è una EN-EL15C con un’autonomia migliorata che arriva fino a 340 scatti oppure 100 minuti di video. Altra grandissima (e attesissima) aggiunta riguarda il supporto all’utilizzo della camera durante l’alimentazione / ricarica, cosa che ora rende Nikon Z6II realmente utilizzabile anche per sessioni di streaming online particolarmente durature. Il sistema di gestione dell’alimentazione permette infatti di caricare la batteria (se scarica) oppure mantenere la carica stabile (se carica). Lato memoria, lo sapete già in quanto tra le maggiori novità di rilievo, lo slot ora è doppio e fortunatamente non si tratta di due slot SD uguali, c’è quindi la possibilità di scegliere se usare il supporto precedente oppure no. Si tratta in fatti di due alloggiamenti distinti, uno SD e uno XQD con supporto CFe. A tal proposito, non posso dire di essere pienamente d’accordo con questa scelta in quanto la SD è nettamente più lenta e fragile rispetto ad una XQD. È vero, la XQD costa di più, ma è un tipo di investimento che, tendenzialmente, si fa una volta sola. Avrei preferito un doppio slot XQD per avere il massimo delle prestazioni e quindi accedere ad una velocità difficilmente raggiungibile con una SD oppure, ancora peggio come in questo caso, con una configurazione ibrida che potrebbe portare a qualche problema con i formati video più pesanti.

Nikon Z6II recensione

Certo, valutate questi ultimi paragrafi come “pippe mentali da Nerd”, ma la verità dei fatti è che, in fin dei conti, un doppio slot XQD sarebbe stato molto più sensato.

Cambiano anche peso e dimensioni, ora maggiorate: se prima ci trovavamo di fronte ad una Nikon Z6 con un peso di 585 grammi e una dimensione pari a 134×100.5×67.5mm ora abbiamo una Nikon Z6II che pesa 615 grammi e misura 134×100.5×69.5mm. Maggior peso e un “filino” di dimensione aggiunta, ma sempre la grande solita ergonomia garantita da un’estrusione già vista in Nikon Z6 che può solo essere apprezzata per la stabilità che riesce a dare ad un fotografo.

Vediamo quindi il solito e pratico ricapitolone delle specifiche tecniche di Nikon Z6II:

  • Sensore BSI CMOS Full Frame da 24.5 megapixel
  • Filtro passa basso
  • Sensibilità nativa pari a ISO 100-51.200 estensibile fino a 204.800
  • Stabilizzatore in-body da 5 assi
  • Risoluzione massima in pixel pari a 6048×4024
  • Doppio processore d’immagine EXPEED 6 (novità)
  • EVF QVGA da 3.6 milioni di punti con copertura del 100% e refresh rate migliorato
  • Doppio slot di memoria: 1x CFe / XQD + 1x SD UHS II (novità)
  • Raffica fino a 14fps (novità)
  • Buffer da 124 scatti (su Z6 era 35 scatti al massimo) – novità
  • Tempi d’esposizione fino a 1/8000 oppure 900 secondi (novità)
  • AF ibrido PDAF da 273 punti con sensibilità alla luce fino a -4.5EV (novità)
  • Eye AF abilitato nei video e nella modalità Wide Area AF (novità)
  • Video in 4K fino a 60fps con crop 1.5x, a 30fps con crop 1x oppure 1080p fino a 120fps senza crop (novità)
  • HDMI Output fino a 4:2:2 10-bit con supporto HLG e HDR (novità)
  • Display LCD Posteriore di tipo Tilting Touch da 3.2″ con 2.1 milioni di punti
  • WiFi + Bluetooth con supporto a Nikon Snapbridge
  • Intervallometro integrato + modalità Time Lapse (novità)
  • Update del firwmare tramite Snapbridge (novità)
  • Batteria EN-EL15C con autonomia fino a 340 scatti oppure 100 minuti di video (novità)
  • Supporto al nuovo Battery Grip MB-N11
  • Supporto all’alimentazione esterna continua e utilizzo durante alimentazione / ricarica (novità)
  • Peso pari a 615 grammi
  • Dimensioni pari a 134 x 100.5 x 69.5mm

Nikon Z6II recensione: design e materiali

Il corpo macchina di questa nuova Nikon Z6II rimane sostanzialmente invariato rispetto al passato, con alcune piccole differenze di dimensioni e peso come abbiamo visto nel capitolo precedente.

Per questo motivo, aspettatevi un’estetica che, ad occhio, resta invariata rispetto al passato, confermando quindi l’ottima ergonomia che ha caratterizzato anche la prima versione di queste mirrorless Z full frame. Avendo io una Nikon Z6 di prima generazione, ho provato più volte a “fregarmi da solo”, nel senso che magari le portavo in giro assieme, le mettevo nello zaino in tasche vicine, le invertivo più volte in stile “gioco delle tre carte” per confondermi le idee, e ci sono riuscito sempre. Ad un’occhiata veloce è praticamente impossibile distinguere quale tra le due sia la Z6 e quale la Z6 II, se non fosse per due motivi estetici che necessitano però di un’occhiata più “lenta”: la scritta “Z6 II” nella parte frontale e, ovviamente, il doppio slot di memoria, che ha quindi un cassettino laterale leggermente più lungo rispetto a quello di Z6 che aveva un solo slot.

Nikon Z6II recensione

Ogni logo è al proprio posto, ogni tasto anche, tutto è esteticamente come prima (a parte i piccoli dettagli che vi ho scritto poco sopra), pertanto, andate a leggervi la recensione della Z6 per il design e i materiali, vi aspetto qui.

Scherzi a parte, nella zona superiore di Nikon Z6II troviamo la sempre ottima ghiera dei programmi che necessita di essere sbloccata per poterla girare verso la funzione d’interesse. Mediante il tasto centrale è infatti possibile sbloccare la ghiera e selezionare il programma, cosa che garantisce la totale sicurezza per quanto concerne eventuali azioni che potrebbero farci cambiare le impostazioni per sbaglio o involontariamente. Presenti, esattamente come nella versione precedente, i tre slot programmabili U1, U2 e U3 con cui potrete salvare delle configurazioni / settaggi specifici per vari generi fotografici di vostro interesse oppure sessioni. L’utilità di questi “slot” è sempre apprezzabile proprio per via del fatto che velocizza notevolmente il flusso di lavoro permettendo a chi scatta spesso in scenari uguali o simili di essere pronto all’azione in un attimo. Troviamo poi il mirino EVF QVGA da 3.6 milioni di punti con copertura del 100% e un refresh rate migliorato: in effetti ora il mirino sembra molto più fluido, anche se, a parere mio, la versione precedente non aveva problemi di lentezza o cali di framerate, anzi. Sopra al mirino è presente la slitta hotshoe, alla sua destra troviamo poi un piccolo monitor che permette di dare un’occhiata al volo a settaggi e impostazioni in uso, così come alla batteria, gli scatti rimanenti sulla memoria e altri vari dati. Troviamo poi un piccolo altoparlante, posizionato nell’esatto punto del modello precedente, una ghiera posteriore e una frontale (per tempo di esposizione e regolazione del diaframma), e i vari classici tasti funzione per scatto, registrazione video, accensione, compensazione dell’esposizione e regolazione della sensibilità ISO.

Nikon Z6II recensione

Nella parte frontale troviamo una discreta “pulizia” nel design, con il proseguimento del corpo realizzato in magnesio misto ABS, che rende tra l’altro la fotocamera tropicalizzata come la versione precedente. Questo non significa, come sempre, che potete immergerla in acqua ma che resisterà a condizioni atmosferiche difficili senza troppi problemi. Presenti poi nella parte frontale il tasto per cambiare ottica e due tasti funzione configurabili a piacere.

La parte posteriore offre il display da 3.2″ con 2.1 milioni di punti che presenta la stessa modalità di orientamento del modello precedente, ergo, è possibile orientarlo verso l’alto e in parte verso il basso. Qui vi troverete di fronte ad un bivio: meglio un display completamente articolabile oppure questo? La risposta dipende soltanto dal vostro utilizzo. Dal mio punto di vista, per fare video a mano libera, quando capita, mi trovo molto meglio con questo tipo di display, perché la fotocamera viene tenuta più in basso rispetto ai miei occhi e, di conseguenza, se sono sprovvisto di monitor esterno posso controllare la situazione al meglio. Allo stesso modo, l’assenza di un’articolazione del display non disturba la presenza delle cinghie qualora vengano utilizzate per una maggior stabilità durante la registrazione dei video. Questo, tuttavia, è il mio parere e, come scritto, può essere solo soggettivo. C’è ovviamente chi si trova meglio con un display articolato (pienamente), ma anche me medesimo: spesso, per alcuni lavori, un display articolato mi farebbe comodo, ma compenso con un monitor esterno.

Nikon Z6II recensione

Questo per farvi capire che, dal mio punto di vista, l’assenza di un display articolato non può essere un contro, perché per molti potrebbe essere un contro proprio la sua presenza. Un “pro” è sicuramente la riconferma della presenza del Joystick nella parte posteriore, così come lo switch per foto/video per il LiveView, caratteristiche che ho amato per comodità, precisione e velocità nella Z6. Anche i menù rimangono uguali a prima, pertanto, se siete abituati al mondo Nikon vi troverete benissimo, diversamente, la pratica da fare è davvero poca, perché dal mio punto di vista i menù del produttore sono sempre stati chiari e ben organizzati, anche nelle reflex.

Nikon Z6II recensione

Nella parte inferiore troviamo il classico attacco a vite per treppiede e lo slot per la batteria che, indovinate un po’, è nuova anche lei. Ora si chiama Nikon EN-EL15c e offre una capacità maggiore del 20% rispetto al passato (cioè la versione b che era inclusa con Z6). Come sempre però, Nikon ha intelligentemente mantenuto il design e i contatti precedenti, così se avete molte batterie “del passato”, potete usarle senza problemi, a condizione che sappiate che le nuove funzioni di ricarica tramite USB anche durante l’utilizzo sono disponibili soltanto con questa nuova variante (la ricarica USB a fotocamera spenta anche con la variante B). Sicuramente, a conti fatti, questa caratteristica delle batterie con la stessa “sigla” e  serie è un grande vantaggio, perché praticamente io sto usando ancora le batterie della mia vecchissima Nikon D800 del 2012 su questa Nikon Z6II del 2020.

Insieme a questa fotocamera è uscito anche il nuovo battery grip, il Nikon MB-N11, che offre maggior spazio e un’ergonomia ancora migliore, oltre al fatto dell’hot swap, cioè la possibilità di cambiare batteria mentre la fotocamera è accesa e in uso.

Nikon Z6II recensione

Ma passiamo alle parti laterali: guardando la fotocamera da dietro, la parte sinistra è quella dove sono presenti tutti i vari connettori, non manca nulla: troviamo ingresso microfono, uscita cuffie, connettore USB Type-C per ricarica / trasferimento dati, uscita per remote e uscita HDMI, che ora è stata migliorata in quanto supporta un output 10-bit HLG / HDR, oltre al già presente N-Log. Una particolarità interessante per l’output riguarda anche il fatto che, stando a quanto comunicato dal produttore, sarà disponibile un aggiornamento opzionale a pagamento per poter abilitare un output in 4K RAW a 12-Bit che potrà essere inviato ad un recorder esterno in grado di applicare un encoding in ProRes Raw. Insomma, mica lenticchie e “codecchini” – va bene, la smetto.

La parte laterale opposta è la novità sicuramente più attesa da tutti gli utenti Nikon (e non solo): vediamo infatti (finalmente) la presenza di un doppio slot per memorie, che però non è uguale. Nikon infatti vi offre la possibilità di riutilizzare la vostra “vecchia” XQD nello slot 1 e di aggiungere una SD nello slot due. Non avrete grossi problemi di duplicazione / backup / eccedenza, ma sicuramente qualche eventuale problemino con la velocità potrebbe verificarsi, in quanto lo slot XQD, che supporta anche le CFExpress, può essere nettamente più veloce in fase di acquisizione. Dal mio punto di vista, apprezzo molto la presenza di un doppio slot in questo prodotto, perché era forse l’unica cosa che mancava davvero, ciò che avrei preferito però, sarebbe stato un taglio netto al formato SD, un po’ alla Apple Style, cosa che però non tutti hanno il coraggio di fare per evitare le varie ire dei consumatori (che possono essere giuste o sbagliate, dipende). Un doppio slot XQD sarebbe stato certamente costoso da gestire per i fotografi, ma si sarebbe anche trattato di qualcosa di “uniforme” e probabilmente anche “eterno”, così come uno stacco netto col passato che a volte non fa male e serve a migliorare il futuro (questa segnatevela come “massima totale sulla vita”, va bene per ogni cosa).

Per il resto, troviamo un peso leggermente maggiorato rispetto al passato, pari a 615 grammi circa e, allo stesso modo, dimensioni leggermente maggiori pari a 134 x 100.5 x 69.5mm.

Nikon Z6II recensione: prestazioni

Bisogna dirlo fin da subito: Nikon Z6 era già spettacolare dal punto di vista fotografico e vorrei dire “sorprendente” dal punto di vista video: fu la prima ad introdurre la possibilità di una registrazione in RAW Video su Atomos Ninja V, caratteristica che da quel momento fu inizialmente commentata come “markettata di Nikon per farsi conoscere” ma poi diventò una strada seguita da tutti gli altri (un classicone, no?). Ad oggi, ogni settimana su FotoNerd ci troviamo a fare una news su un nuovo firmware specifico per Atomos Ninja V che abilita il supporto al RAW Video per il modello “X” di fotocamera appena uscita, manco fosse Camera Raw con i profili per le fotocamere. Quindi, se oggi tutto questo succede, bisogna darne atto a Nikon con la prima Z6 / Z7, cosa che personalmente ho sempre sostenuto come grande innovazione e possibilità. Detto questo, migliorare Z6 non era facile: all’epoca mi sono trovato di fronte ad una fotocamera completa, in grado di definire un nuovo segmento e target per Nikon. Una fotocamera tremendamente ibrida per il libero professionista che fa foto e anche un po’ di video, per il videomaker interessato a sperimentare “nuovi giocattolini”, per il fotografo che non cerca 900 milioni di megapixel perché poi sa che il suo computer non riesce a gestirli o non ha il tempo / voglia di farlo (lui però, non il computer, specifichiamo). Ergo, Z6 ha definito sicuramente un nuovo standard per i nikonisti, gli affezionati al brand, gli utenti storici e non solo. Un tipo di standard che, se vogliamo, è stato aperto da Sony A7 all’epoca (anni fa) e riconfermato in pieno con A7III, definita la “ibrida definitiva”, almeno fino all’arrivo di Z6, che sicuramente ha dato del filo da torcere a moltissimi.

Io stesso ero molto scettico all’inizio con Z6 per l’autofocus, che non ha mai brillato, lato video, nelle fotocamere Nikon. Ho dovuto ricredermi fin da subito, perché di fatto uso Nikon Z6 in ogni mio video su YouTube per la parte più difficile della messa a fuoco, quella sui prodotti che sto toccando con mano.

Insomma, secondo me era difficile battere una Z6 lato prestazioni, perché per il resto lo so bene che mancavano due slot ed è stato un problema per molti, ma tolto quello…di cosa si aveva bisogno ancora?

Certamente caratteristiche “minori ma utili”, come la possibilità (finalmente x2) di ricaricare la fotocamera anche durante l’utilizzo, qualcosa di così banale quanto importante, perché di fatto chi voleva usare Z6 per lunghe sessioni di streaming online non poteva senza spegnere la fotocamera per cambiare la batteria (suona come una frase detta da uno che ha provato a farlo…mmm).

Eppure, nonostante tutto, Nikon è riuscita ancora a migliorare qualcosa di già ottimo, partendo dalla base “facile”, quindi il doppio slot e altre piccole novità varie (ma utili) e arrivando fino a creare un autofocus ancora più veloce e preciso, un output video devastante e una raffica più veloce. Resta sempre l’ottima qualità fotografica, ma quella è una conferma dell’ottimo lavoro già svolto in passato, così come resta confermato anche il crop lato video per la risoluzione 4K, cosa che…beh, forse fa meno piacere ma costruisce un altro margine di miglioramento.

Nikon Z6II recensione: qualità d’immagine

Ho voluto provare Nikon Z6II con una sfida molto difficile e che, di solito, viene destinata a fotocamere con una risoluzione maggiore, come ad esempio Nikon Z7: la fotografia Still Life. Per farlo, ne ho approfittato per la campagna natalizia di Distillerie Tim, realtà cardanese (esattamente come FotoNerd), che mi ha commissionato questo lavoro. L’esigenza del Cliente era quella di creare qualcosa di bello e d’impatto a livello fotografico, che richiamasse l’atmosfera natalizia ma non in modo “classico” o troppo pacchiano, qualcosa di fine ed elegante, ma creativo e diverso. Insomma, il classico “adesso ci penso io e mi diverto”, e così è stato. Ho portato avanti l’intera campagna con Nikon Z6II nell’epoca in cui i RAW non erano ancora supportati su Camera RAW / Lightroom (ma tranquilli, nel momento in cui va online questa recensione è già uscito l’aggiornamento). È stato molto divertente, e devo dire che Nikon Z6II ha seguito tutti i miei movimenti, la rapidità necessaria, le intenzioni, le esigenze. Avevo bisogno di agire in velocità, con poca luce a disposizione (in alcuni casi), cambiare rapidamente i settaggi, sperimentare e soprattutto consegnare un lavoro eccellente al Cliente. Un grande rischio per una nuova fotocamera che, teoricamente, non conosci. Conosco Z6, so come si comporta, non conoscevo Z6II, quindi ho messo alla prova lei e me stesso allo stesso momento.

Il risultato è stato che sono rimasto a bocca aperta per la qualità (già in camera) e poi successivamente ancora a bocca aperta riguardando i RAW a computer. Posto il fatto che non sembrano scatti fatti da una “mera” Z6II ma da qualcosa di ben superiore lato megapixel, come ad esempio una Z7 / Z7II, questa fotocamera fondamentalmente non ha mai sbagliato un colpo, una raffica, un focus, nulla. Lavorando spesso con area Wide, non è detto che venga preso il punto giusto di tuo interesse, eppure è andato tutto bene e ho iniziato a pensare che effettivamente anche una “semplice” Z6 II può essere perfetta per utilizzo in studio, still life e addirittura ritrattistica.

Al di là dei soliti dogmi, non ho mai pensato che 24 megapixel non fossero sufficienti per ritrattistica e still life, ma in effetti in alcuni casi potrebbero servire più megapixel, per i crop soprattutto.

Limitato dalla zona rossa, la quarantena, poi la zona arancione, ma si è schiarita in gialla perché il sole ha sciolto l’arancione, e allora via libera, poi “no fermi, che fate”, poi “si ma se lavori puoi uscire” poi “no eh, non è sicuro”, poi “il covid non va in vacanza” poi “si, il covid non attacca in questi giorni, quindi potete uscire” poi ancora “no fermi che fate” ho deciso di provare bene Z6 II in studio, in totale sicurezza, sebbene questo abbia sicuramente limitato molto il mio test, purtroppo. La buona notizia però è che, come già scritto, ho scoperto in Nikon Z6II un’ottima resa sia lato foto che lato video per still life, contenuti pubblicitari, campagne varie e così via.

Insomma, ho usato Nikon Z6II anche per varie riprese a modi “spot” per questa campagna e sono rimasto affascinato dalla qualità, i colori e i dettagli, qualcosa che sorprende e stupisce positivamente, indipendentemente poi dalle varie e possibili problematiche di un crop in 4K e così via (che per molti potrebbero costituire un problema, per altri no, dato che, ad esempio, a 1080p non croppa).

Bisogna poi notare come attualmente la raffica di scatto sia salita a 14fps ma solo se usate un punto AF singolo, diversamente, la raffica scende a 12fps ma resta comunque più che ottima per fotografia sportiva.

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Nikon Z6II recensione: autofocus

Nikon Z6II ha una “base” di motore AF uguale al modello precedente, quindi troviamo un autofocus ibrido fino a 273 punti con varie modalità, aree, funzioni e soprattutto algoritmi migliorati. Il lavoro di Nikon non si è basato esclusivamente su un aumento di punti, cosa a quanto pare non necessaria in questo momento, quanto più in un aumento di possibilità: riconoscimento soggetti, tracking, velocità, fluidità, miglioramenti lato video e così via. Mi sento di dire che, lato fotografico, l’AF di Nikon Z6II non ha bisogno di troppe recensioni, descrizioni, pareri, critiche e così via, perché è molto veloce, reattivo e funzionale come su Z6. La parte più “preoccupante” è sempre, ovviamente, quella dedicata ai video.

Nikon Z6II offre una serie di modalità AF che partono dalla “Pinpoint AF” che funziona a rilevazione di contrasto con varie regioni in AF-S fino alla modalità “Auto AF” che riesce a selezionare un soggetto in qualsiasi parte del frame sfruttando una rilevazione di fase.

Nel modello precedente, l’Eye AF in modalità umano e animale erano separate e ben distinte, pertanto l’utente doveva scegliere cosa usare in base alla situazione. Adesso, grazie al nuovo algoritmo, sono accessibili come variante della Auto Area e Wide Area (quindi area automatica e area “larga”). Questo significa che è possibile usare la modalità Wide Area AF (Larga – persone) per selezionare un punto nel frame su cui il dispositivo deve focalizzarsi e cercare un viso. Una volta fatta questa operazione, Nikon Z6II sarà in grado di concentrarsi su quell’unico viso partendo dal punto dato, evitando di “distrarsi” e focheggiare su altri visi (sia umani che animali). In ogni caso, sarà necessario mantenere il reticolo di selezione sul soggetto se esso si muove rapidamente.

Nikon Z6II recensione
Foto a ISO 32.000

Dove Z6 falliva, ogni tanto, nel tracking dei soggetti, sia lato video che lato foto, Z6II sembra notevolmente migliorata in questa modalità, facendo meno fatica sul refocusing e muovendosi in maniera più fluida, armoniosa, “cine style” e soprattutto reattiva, cosa che di fatto è alla base di ciò che un videomaker provetto vorrebbe sempre. Questo modello rende più utile la modalità di Auto AF, perché lascia davvero fare tutto alla fotocamera in modo armonioso, senza preoccuparsi troppo se il soggetto non guarda in camera o se esce dal frame per qualche istante.

Non si tratta ancora di un autofocus assolutamente perfetto, perché a volte ci si “incastra” in una messa a fuoco non esattamente sugli occhi ma sul viso in generale, cosa che a diaframma molto aperto potrebbe creare dei problemi, ma sicuramente i miglioramenti di fluidità, rapidità e precisione ci sono e si vedono. Questo significa che Nikon sta lavorando tantissimo per avvicinarsi ad un autofocus sempre più versatile, veloce, capace e moderno. Il resto della storia lo vedremo nei prossimi anni, ma i progressi fatti finora ci sono e si notano molto volentieri.

Nikon Z6II recensione: Video

Tranquilli, se avete comprato una Nikon Z6II e pensate che sia rotta non è così: attualmente infatti, Nikon Z6II non supporta la registrazione 4K@60fps nonostante sia una feature presente nella scheda tecnica. Il produttore ha già annunciato che presto saranno disponibili due firmware: uno a pagamento che introduce l’output a 12-Bit in formato RAW Video sui recorder (con supporto ProRes e BlackMagic RAW) e un altro gratuito, in arrivo a febbraio 2021 che abiliterà, finalmente, il 4K@60fps. Allo stato attuale delle cose, valutare il lato video è piuttosto difficile per il semplice motivo che si, ci sono dei miglioramenti lato AF e qualità, ma di fatto le risoluzioni disponibili restano le stesse di Nikon Z6. Mi è capitato di leggere in giro lamentele del fatto che Nikon Z6II non supporti il 4K@60 fps, che è un prodotto fallato, pieno di bug etc etc, ma tranquilli, è tutto regolare ed è stato un annuncio diretto di Nikon con il lancio del prodotto. Questo non significa che abbiamo tra le mani un prodotto incompleto, quanto più che Nikon, come perfezionista, vuole garantire che tutto funzioni al meglio.

Per il resto, è già disponibile una nuova caratteristica rilevante che, in effetti, può cambiare notevolmente le possibilità lato video per un videomaker alla ricerca di pignolerie tecnologiche: l’output in 10-Bit in HLG / HDR. Per chi non lo sapesse infatti, grazie a questo tipo di profilo / modalità sarà possibile registrare clip in grado di avere una gamma dinamica maggiore con lo stesso principio della fotografia HDR ma applicato a più fotogrammi. Sono già diverse le fotocamere attualmente in commercio che supportano il profilo HLG per HDR, una funzione che di solito è integrata direttamente nelle fotocamere, ma che spesso non raggiunge i 10-Bit, tanto meno i “potenziali” 12 futuri (di cui ancora si sa poco).

ISO 32.000

Quindi si, ancora una volta Nikon ci prova nel modo migliore a crearsi un percorso in un ambito per il brand sempre poco esplorato: il video. In questo caso, mi sento di dire che altri passi importanti sono stati fatti verso questa strada, strada che, peraltro, promette molto bene visti i risultati. Non ci troviamo ancora di fronte ad una reale “soluzione finale” per i video forse per via di alcune mancanze come ottiche cine, possibilità di registrare video senza limiti e così via. C’è però da dire che Z6 II non è mai stata pensata come “videocamera definitiva”, quanto più come un ibrido che deve riuscire a fare due cose al meglio. Per quanto visto finora con questo modello, mi sento di dire che si tratta di un ibrido di tutto rispetto, in grado di accontentare davvero più target e più fasce di utenti.

Nikon Z6II recensione: galleria scatti

Come in ogni nostra prova, non poteva mancare una galleria approfondita degli scatti fatti nel corso di questa Nikon Z6II recensione. Ecco quindi qualcosa che potreste non aver visto nel corso della prova.





ISO 32.000




Nikon Z6II recensione
Foto a ISO 32.000

Nikon Z6II recensione: scarica i file RAW

Vi abbiamo abituati bene ad avere i file RAW scaricabili gratuitamente per ogni fotocamera, e anche con Nikon Z6II recensione non vogliamo deludervi. Per scaricare i file RAW potete cliccare a questo link oppure al bottone qui sotto. Ricordatevi di aggiornare i vari programmi di post-produzione all’ultima versione, diversamente non riuscirete a leggere questi file.

SCARICA I FILE RAW

Nikon Z6II recensione: conclusioni

Nikon Z6 II è sicuramente una degna erede di Z6, modello che ha aperto la strada al percorso “mirrorless full frame” di Nikon. Sono passati due anni dall’arrivo di Z6, un periodo di tempo in cui Nikon si è dovuta concentrare su tantissime cose. Il 2020 è stato un anno difficile, quindi si possono perdonare alcune piccole mancanze (che arriveranno tramite aggiornamenti firmware) in favore di un lavoro importante dietro alla realizzazione di questo modello. Il doppio slot funziona bene, è una novità ma forse non convince (o lascia pensare) il fatto di aver scelto due supporti diversi che, in alcuni casi, potrebbero creare piccole problematiche sulla gestione della velocità. Manca ancora un po’ di lavoro sul crop dei video, sulla durata e su qualche minuscolo inceppamento dell’Eye AF in rari casi, per il resto però, si tratta di uno dei modelli “ibridi” più interessanti (se non il più interessante in assoluto) di questo anno difficile. Nikon Z6II apre lo scenario a due possibilità diverse per gli acquirenti: scegliere la performante e sempre ottima Nikon Z6 ad un prezzo ribassato, oppure iniziare col piede giusto del doppio slot e dell’af migliorato (se necessario – oltre a tutte le altre migliorie) di Nikon Z6II. Il kit con ottica rimane essenzialmente lo stesso proposto all’epoca con Z6: troviamo quindi corpo macchina + Nikkor Z 24-70 f/4S e 4 anni di garanzia Nital inclusa, il tutto ad un prezzo che sfiora i 3000€, quindi sotto certi punti di vista anche leggermente più economico rispetto al lancio di Z6 in kit. Il solo corpo costa invece circa 2.200€ e resta anch’esso “un filo” più economico rispetto al lancio originale di Z6.

Nikon Z6II +24/70 f/4 S Fotocamera Mirrorless Full Frame, CMOS FX da 24.5 MP, 273 Punti AF, Mirin...
Nikon Z6II +24/70 f/4 S Fotocamera Mirrorless Full Frame, CMOS FX da 24.5 MP, 273 Punti AF, Mirino OLED da 3.690k Punti Quad VGA, 4K, LCD 3.2", Nero, [Nital Card: 4 Anni di Garanzia]
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Forse un passaggio da Z6 a Z6 II potrebbe non essere necessario se non vi servono tutte le migliorie viste in questo modello, diversamente, potrebbe essere la risoluzione a eventuali problemi avuti con il modello precedente. Allo stesso modo, per molti Nikonisti in possesso di Z6, questa Z6 II potrebbe essere “il secondo corpo” d’eccellenza che completa il (quasi) totale passaggio al sistema Nikon Z. La situazione obiettivi non è più quella del 2018: oggi iniziano ad esserci moltissimi prodotti interessanti e il supporto è in aumento continuo, quindi può essere il momento perfetto per chiudere con il passato e iniziare una nuova vita, anzi, una nuova vitaZ (dato l’attacco Z) – ok, la smetto (2).

Nikon Z6II è la classica fotocamera che, se vista da lontano, fa pensare il classico “vabbè, non è cambiato niente”, e in effetti è la prima sensazione di tutti. È necessario concederle un po’ di tempo, fare un po’ di test, scattare foto, registrare video e usare il prodotto a fondo per rendersi conto che tante cose sono cambiate e sarebbe poi difficile tornare a Z6 dopo anche solo due settimane con Z6II.

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Recensione in breve

Z6II

8.4 Voto

Nikon Z6II è la classica fotocamera che, se vista da lontano, fa pensare il classico "vabbè, non è cambiato niente", e in effetti è la prima sensazione di tutti. È necessario concederle un po' di tempo, fare un po' di test, scattare foto, registrare video e usare il prodotto a fondo per rendersi conto che tante cose sono cambiate e sarebbe poi difficile tornare a Z6 dopo anche solo due settimane con Z6II.

PRO

  • Grandissima qualità d'immagine
  • Nuova batteria funzionale e duratura
  • Utilizzo durante la ricarica tramite Type C
  • Video fino al 12-bit RAW in esterno (con aggiornamento in arrivo)
  • Doppio slot di memoria che però....

CONTRO

  • ...ha due formati diversi.
  • Ancora presente il crop video in 4K
  • Ancora qualche piccolo "fine tuning" da fare all'AF nelle situazioni più concitate

Punteggio singoli aspetti

  • Design 0
  • Prestazioni 0
  • Intuitività 0
  • Autonomia 0
  • Rapporto qualità-prezzo 0

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Ricky Delli Paoli

Capo redattore di FotoNerd.it, fondatore di You-Start.it e presidente di Pixel FotoClub. Nel tempo libero, di solito...naah, ma chi voglio prendere in giro, non ho tempo libero. "Alexa, leggi questa descrizione agli utenti, così non fanno fatica." Parlo italiano e inglese di giorno, russo di notte. Adoro la fotografia, la tecnologia, le robe nerd e un po' geek. Sono certo che 24 ore al giorno non bastino nella vita di un appassionato di foto, video, serie tv, cinema, libri, videogiochi, informatica e scienza della tecnologia, quindi farò una petizione su Change.org per aumentare le ore di un giorno, magari funziona. Sogno di recensire le fotocamere degli autovelox.

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