Nikon Z7 in offerta
Nikon Z7 è una fotocamera che desideravo provare da tantissimo tempo ed è finalmente giunto il momento di farne una recensione. Internet è piena di opinioni varie e a volte discordanti su questa mirrorless, ma ho sempre pensato che il modo migliore per attribuire il giusto valore alle cose sia provarle, ben muniti di spirito critico. Durante questo periodo di quarantena provare una fotocamera non è facilissimo, ma ho avuto più tempo per osservarla e studiarne bene ogni più piccolo dettaglio e, quando sono riuscita a provarla, mi ero già fatta un’idea di come testarla al meglio e devo dire che non vedevo l’ora! Ecco a voi le mie impressioni su Nikon Z7.
Nikon Z7 recensione: specifiche e scheda tecnica
Arrivata sul mercato nel settembre 2018, Nikon Z7 si propone come la mirrorless ideale per tutti i fotografi paesaggisti che adorano viaggiare leggeri, grazie al suo peso e alle dimensioni contenute, alla straordinaria resa delle lenti Nikkor Z e alla nitidezza offerta dall’assenza del filtro passa-basso. Delle dimensioni di 134 x 100,5 x 67,5 mm ha un peso di 675 g con batteria e memoria, la scheda XQD presente nell’unico slot, esteticamente Nikon Z7 è molto simile alle “sorelle minori” Nikon Z6 e Nikon Z50 (qui potete leggere la nostra Nikon Z50 recensione) prende le distanze a livello di prestazioni. Infatti, il sensore fotografico CMOS full frame retroilluminato offre ben 45,7 megapixel e, aiutato dal processore di elaborazione delle immagini EXPEED 6 permette una raffica di scatto di 9 fps. La sensibilità ISO spazia fra 64 e 25.600, espandibili fino a 32 – 102400, il sistema di messa a fuoco si avvale di ben 493 punti e dispone di funzioni come Eye-Detection AF o Animal AF e la possibilità di attivare il focus stacking. La batteria ricaricabile è una EN-EL15b, in grado di fornire circa 330 scatti e di essere ricaricata tramite il cavo USB Type-C. Nikon Z7 può registrare filmati timelapse 4K direttamente in macchina per chi non ha il desiderio, il tempo o la necessità di realizzare gli scatti con l’ottimo intervallometro interno ricco di funzioni complesse, ideali per ottenere fantastici timelapse in 8K tramite programmi di video editing.
Nikon Z7 come la sorella Nikon Z6 è una macchina “ibrida” che eccelle nel campo video dove è capace di riprendere in 4K UHD fino a 30fps, che arrivano a 120 fps nel caso si riprenda in Full HD (audio compreso!) se si vuole rallentare a piacimento in post produzione, o senza audio per avere direttamente video in slow-motion dalla cam, ma sempre nel frangente video oltre alla fantastica qualità delle sue riprese (già molto malleabili scegliendo profilo colore flat). Nikon Z7 ha altri grandi punti di forza, difatti collegata a un registratore esterno è in grado di fornire un feed video nel formato N-Log, e se pensate che le sorprese siano finite qui sappiate che tramite la collaborazione fra Atomos ed il produttore giapponese, Nikon Z7 e Z6 sono in grado di fornire un feed video in formato ProRes RAW che poi viene catturato dal registratore esterno Atomos Ninja V acquistabile separatamente, e non dimentichiamoci che, grazie allo stabilizzatore integrato a 5 assi permette video estremamente fluidi.
Il display è dotato di un sensore in grado di spegnere lo schermo quando rileva la prossimità al mirino e viceversa, ed è inclinabile fino a 170°. Grazie alla baionetta Z di dimensione 55 mm e all’adattatore FTZ, Nikon Z7 è compatibile con i luminosissimi obiettivi della linea Nikkor Z e con le lenti F mount eventualmente già in vostro possesso.
Riassumendo le specifiche in breve troviamo:
- Sensore: fullframe, CMOS retroilluminato, 45.7 megapixel
- Sensibilità ISO: 32 – 102400
- Tempi di scatto: 30” – 1/8000
- Compensazione dell’esposizione: +/- 5 stop in passi di 1/3
- Modalità esposizione: M, S, A, P
- Punti AF: 493
- Raffica: 9 fps x 23 RAW a 12 bit o 18 RAW a 14 bit, 25 JPEG (con o senza autofocus)
- Video: 4K (3840x2160p) @ 30 fps
- Stabilizzatore: integrato a 5 assi
- USB: USB- C (3.1)
- HDMI mini
- Schermo Touchscreen: LCD 3.2 pollici (8 cm), 1024 x 680 pixel (inclinabile fino a 170°)
- Mirino elettronico: copertura 100%, 0.80x (risoluzione 1280 x 960 pixel)
- Peso: 675 g con batteria e scheda di memoria
- Scheda di Memoria: XQD
- Dimensioni: 134 x 100,5 x 67,5 mm
- Batteria: Li-Ion (Nikon EN-EL15b, capacità 14.00 Wh)
- Tropicalizzazione: si
Nikon Z7 recensione: design e materiali
Impugnare una fotocamera della linea Nikon Z è una sensazione piacevolissima, e Nikon Z7 non fa eccezione. Il peso contenuto e la comoda impugnatura molto profonda la rendono una perfetta estensione delle mie mani, mantenendo un comodo bilanciamento anche con l’utilizzo di lenti più ingombranti. Direi che gli aggettivi più adatti per descrivere l’aspetto estetico di Nikon Z7 siano “robusta maneggevolezza” infatti, accanto ad un’accurata ricerca sul design troviamo pulsanti e ghiere disposte in modo da essere comodamente raggiungibili mediante minimi spostamenti, senza distrarsi dalla scena inquadrata, su un corpo costruito in lega di magnesio, progettato per durare e per accompagnarvi durante tutte le vostre uscite fotografiche, anche grazie alla tropicalizzazione.
Frontalmente dà mostra di sé l’ampio bocchettone diametro 55 mm, chiamato Z mount, che permette a Nikon Z7 di disporre di ottiche estremamente luminose e dalle grandi potenzialità. Alla destra del sensore troviamo il pulsante di sgancio obiettivo, mentre a sinistra ci sono i due tasti Fn raggiungibili molto comodamente dalla mano destra senza perdere l’impugnatura sul grip, per registrare e richiamare facilmente le funzioni utilizzate più di frequente. In alto è presente la ghiera secondaria per il controllo del diaframma (qui potete leggere la nostra guida sul diaframma fotografia).
Osservando Nikon Z7 dall’alto notiamo immediatamente il mirino importante, si tratta di un OLED elettronico della diagonale di 1,27 cm (0,5 pollici) e composto da ben 3.690.000 punti e regolabile su 11 livelli di luminosità. I fori per il microfono stereo sono posizionati ai lati del mirino, mentre sopra ad esso è presente la slitta Hot-shoe per il flash, a sinistra troviamo la ghiera dei programmi sulla quale abbiamo le modalità automatica, programma flessibile (P), priorità di tempi (S), priorità diaframmi (A), manuale (M) e 3 modalità di personalizzazione a richiamo rapido per i settaggi utilizzati più frequentemente (U1, U2, U3). Al centro della ghiera è presente un pulsante di sblocco per evitare di modificare le modalità inavvertitamente. Spostandoci sulla destra del mirino elettronico troviamo un comodo display LCD che vi mostrerà i dati di scatto, seguito dall’altoparlante e dalla ghiera di comando principale per modificare tempo di esposizione e, in combinazione con il tasto ISO posto superiormente, la sensibilità ISO fotografia. Il pulsante di messa a fuoco e la levetta di accensione sono circondati dai pulsanti per la gestione degli ISO, quello per avviare la registrazione del filmato e dal comando per la compensazione dell’esposizione.
Lateralmente sono presenti a sinistra i connettori per le cuffie, per il microfono esterno, HDMI e USB Type-C che permette di ricaricare la batteria a fotocamera spenta, segnalata anche dalla presenza di una piccola spia di carica semi nascosta dall’aggancio per la tracolla. A destra invece l’ampio e prominente grip fa bella mostra di sé, corredato da un’estrusione per posizionare agevolmente il pollice, migliorando l’ergonomia. Presente anche lo slot per l’unica scheda di memoria. La scelta di mantenere un’unica scheda su Nikon Z7 è molto discussa, in quanto molti professionisti sono abituati a lavorare con una doppia scheda ed avrebbero preferito avere la comodità di una seconda memoria per il backup. La scelta di Nikon in questo caso è giustificata dalla presenza di una XQD, che ha ampiamente dimostrato la sua affidabilità, anche se, aggiungere un secondo slot per SD probabilmente avrebbe trasmesso ancora più tranquillità agli utenti più scrupolosi.
Sotto la fotocamera troviamo l’attacco per treppiede e il vano batteria, nel quale è alloggiata una EN-EL15b da 2050 mAh, ricaricabile anche tramite USB-C, in grado di fornire un’autonomia dichiarata di circa 330 scatti, che variano a seconda dell’utilizzo di display e del livello di luminosità. Nikon Z7 è compatibile anche con le batterie EN-EL15 ed EN-EL15a, anche se il produttore non garantisce la stessa autonomia della versione b e non si possono caricare tramite USB. Parlando di batterie forse l’unico difetto che trovo in questa fotocamera è il battery grip MB-N10 acquistabile separatamente e che estende l’autonomia di 1,8 volte e che facilità l’equilibrio e la presa, utile specialmente durante l’utilizzo di obiettivi di dimensioni maggiori. Purtroppo, però è sprovvisto di pulsanti per lo scatto verticale anche se, vista la comodità di utilizzo di Nikon Z7 e le sue dimensioni compatte, non se ne sente troppo la mancanza.

La parte posteriore di Nikon Z7 è caratterizzata dalla presenza del monitor LCD la cui diagonale misura 8 cm (3,2 pollici). Si tratta di un display LCD inclinabile fino a 170°, configurabile con 11 livelli di luminosità differenti e composto da circa 2.100.000 punti. Si tratta di un monitor estremamente comodo per quanto concerne l’utilizzo sul treppiede ma un po’ meno quando si scatta tenendo la fotocamera in alto. Soprattutto avrei gradito tantissimo un display completamente ribaltabile e con cerniera laterale, in grado di poter essere utilizzato anche da chi fa v-log. Nella parte alta, a lato del mirino, troviamo a sinistra i pulsanti per la gestione delle foto scattate e a destra la levetta per passare dalla modalità fotografica alla modalità video in un attimo e il pulsante di regolazione AF-ON, mentre a destra rispetto allo schermo sono posizionati la ghiera di comando del multi-selettore, il joystick del selettore secondario e i pulsanti di navigazione del menù.
Nikon Z7 recensione: prestazioni
Guardando Nikon Z7, consapevoli dei suoi ben 47,5 MP e dell’assenza del filtro passa basso che vi permette la registrazione di informazioni ad alta frequenza, aumentando notevolmente la nitidezza del fotogramma, viene subito un immenso bisogno di viaggiare e di riscoprire ciò che ci circonda con occhi nuovi. Prendendo in mano la fotocamera questa sensazione viene notevolmente ampliata grazie all’ergonomia fantastica, Nikon Z7 è veramente leggera e comoda, adattissima ad essere trasportata ovunque e risulta molto pratica anche per coloro che sono abituati ad utilizzare una reflex ben più pesante. Per questo è stata un po’ una sofferenza guardarla sulla scrivania e non poterla usare causa lockdown per il coronavirus. Quindi se prevedete una nuova ondata di un virus estremamente pericoloso Nikon Z7 non fa per voi, altrimenti…Beh, vediamolo insieme.
Dal lato connettività, Nikon Z7 possiede sia Bluetooth sia Wi-Fi, e come tutte le più recenti fotocamere del produttore giapponese, è possibile utilizzare l’app Nikon SnapBridge per gestire da remoto la fotocamera e utilizzare lo smartphone come un telecomando senza fili. Potrete inoltre trasferire gli scatti effettuati in tempo reale sia in formato ridotto a 2 MB, la dimensione giusta per i social, sia a pieno formato, per post produrre i JPEG o i RAW sullo smartphone o sul tablet. Sempre nell’app si possono geolocalizzare i vostri scatti tramite il GPS del cellulare e per non perdere mai le vostre foto avete a disposizione un servizio di archiviazione cloud gratuito.
Anche con questa Nikon, come in tutti i modelli di ultima generazione dotati di Wi-Fi, vi ricordo che è possibile sfruttare il software “Wireless Transmitter Utility”, scaricabile cliccando qui, che, in sostanza, vi permette di condividere automaticamente le foto scattate su una rete WiFi. Facciamo un esempio: siete in studio o ad un evento, dovete scattare tante foto, e avete bisogno di un assistente che le post-produca e le condivida in tempo reale con qualcuno (es.: la redazione di un giornale); vi basterà collegare la vostra Nikon Z7 alla stessa rete Wi-Fi del computer, impostare Wireless Transmitter Utility e in questo modo, automaticamente, ogni volta che scatterete una foto finirà sul computer. Se poi la cartella che selezionate sul computer è su Google Drive o Dropbox, potrebbe anche essere condivisa con altri.
Nikon Z7 recensione: qualità di scatto
I 47,5 MP sono già di per sé una caratteristica in grado di far sognare qualunque fotografo naturalista, se a questo aggiungiamo l’assenza del filtro passa-basso otteniamo un’ottima combinazione. Il filtro passa-basso ottico (OLPF) viene inserito davanti al sensore fotografico in molte macchine fotografiche ed è in grado di eliminare le informazioni catturate sulle alte frequenze che sono causa di effetto moiré e di falsi colori. Rimuoverlo implica aumentare la nitidezza, in Nikon Z7 questo può essere fatto agevolmente senza ripercussioni negative in quanto il sensore è dotato di una risoluzione maggiore e di un numero più alto di pixel, in grado di attenuare l’effetto moiré e i falsi colori. Sicuramente la qualità di scatto di Nikon Z7 viene notevolmente supportata dalla gamma di obiettivi Nikkor Z che, grazie alla presenza dello Z mount dotato di un diametro maggiore, riescono a fornire alla fotocamera immagini estremamente dettagliate e luminose.
Il confronto con Nikon Z6 e i suoi 24,5 MP nasce spontaneo nella mente di ognuno, pertanto ho montato lo stesso obiettivo (AF-S NIKKOR 200-500mm f/5.6E ED VR) su entrambi i corpi macchina, mantenendo medesime impostazioni e potete vedere come la differenza sia fortemente percepibile solo zoomando a forte ingrandimento, avvantaggiando in questo modo i fotografi naturalisti che fanno ampio uso di crop.
In una fotocamera progettata per la fotografia paesaggistica non dovrebbe sorprendere la presenza di un’ottima gamma dinamica, ma in Nikon Z7 si rimane veramente stupiti dalla possibilità di recuperare i dettagli in zone in ombra e in piena illuminazione. La raffica di 9 fps è inferiore a quella raggiunta dalla sorellina Nikon Z6 che arriva a 12, ma si tratta comunque di un valore molto buono se paragonato agli standard dei concorrenti. Il buffer non ha una capacità immensa: scattando in RAW a 14 bit i fps scendono a 8, mantenibili per 19 scatti, mentre sacrificando qualche bit, potremo scattare 23 RAW a 12 bit a 9 fps. Si, sono d’accordo, può sembrare poco, ma stiamo parlando di file che arrivano a sfiorare i 70 MB l’uno. Ma il buffer si svuota molto velocemente, grazie alle alte prestazioni fornite dalla scheda XQD presente nell’unico slot di memoria.
La funzione “scatto silenzioso” è veramente degna di nota, il rumore è inudibile, persino prestando la dovuta attenzione, e vi permetterà di ritrarre momenti importanti senza disturbare o di immortalare scene senza far percepire ai vostri soggetti che li state fotografando, mantenendo così la spontaneità della situazione.
Nikon Z7 recensione: ISO
La sensibilità ISO spazia da 64 a 25.600, eventualmente estensibile da 32 a 102.400 e il processore EXPEED 6 presente anche in Nikon Z6, Nikon Z50, Nikon D780 e Nikon D6 promette una buona tenuta del rumore ad alti ISO. Effettivamente fino a 6400 ISO non ho riscontrato problemi, mentre varcata questa soglia il rumore inizia ad essere visibile anche se in maniera non invasiva e facilmente rimovibile in fase di post-produzione, mantenendo i dettagli e non introducendo artefatti. Salendo possiamo notare come la riduzione del rumore che Nikon Z7 applica sui JPEG funziona nel complesso abbastanza bene, mantenendo una buona nitidezza che inizia a calare sensibilmente impostando valori pari o superiori a 25.600 ISO. In realtà questa caratteristica non sorprende eccessivamente, all’aumentare del numero dei megapixel è inevitabile che si presenti una percentuale di rumore maggiore nei vostri scatti. Nikon Z7 è notevolmente aiutata in questo campo dalle lenti Nikkor Z che, come già detto in precedenza, sono caratterizzate da un’ampia luminosità e da una resa del dettaglio eccellente, anche senza spingersi verso fissi con f/1.8 come il 35 mm o lo sbalorditivo Nikon 58mm f/0.95 (qui potete leggere il nostro articolo Nikon 58mm f/0.95 Noct impressioni) la differenza è evidente anche ad un occhio meno esperto utilizzando il semplicissimo Nikkor Z 24-70mm f/4 S venduto insieme al kit. Sicuramente non si tratta di una lente luminosissima se paragonato al nuovo Nikkor Z 24-70mm f/2.8 S che ho avuto la possibilità di provare insieme a Nikon Z7, ma è comunque un obiettivo tutto fare di un’ottima qualità, luminosità e con una fantastica resa.
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Nikon Z7 recensione: autofocus
I punti AF sono ben 493 con copertura del sensore orizzontale e verticale del 90%, l’autofocus ibrido a rilevamento di fase è definito “predittivo”, cioè in grado di leggervi la fortuna guardando le carte…no, sto scherzando, si tratta di una tecnologia che può sembrare surreale ma che è capace di intuire i movimenti del soggetto che abbiamo scelto, è fluido e abbastanza preciso, come ho avuto modo di rilevare fotografando un drone FPV in volo.
Questa caratteristica rende Nikon Z7 a mio avviso perfetta anche per la fotografia sportiva, riuscendo a raggiungere una precisa messa a fuoco in una frazione molto piccola di secondo. In situazioni di luce scarsa la messa a fuoco è leggermente più lenta ma che comunque funziona egregiamente nel caso si fotografino soggetti statici, grazie alla rapida attivazione della luce di assistenza dell’autofocus. Il joystick per la gestione dell’autofocus è estremamente reattivo e in grado di spostare la selezione in orizzontale, in verticale e persino in diagonale. Utilizzando la messa a fuoco tramite touchscreen (funzione un po’ meno comoda per chi come me ha le unghie lunghe!) è possibile scegliere il punto nel quale mantenere la messa a fuoco nonostante i vostri movimenti o quelli del vostro soggetto.
Una caratteristica che ho trovato estremamente comoda è quella di visualizzare l’area esatta nella quale la foto scattata ha il punto di messa a fuoco, si attiva semplicemente premendo il tasto “ok” durante la visualizzazione degli scatti, vedrete immediatamente un ingrandimento del 100% su quella zona, consentendovi così di controllare subito la precisione della messa a fuoco e la nitidezza della fotografia appena fatta, comportando un notevole risparmio di tempo.
Il rilevamento del viso e dell’occhio funzionano egregiamente, a patto che il soggetto non si trovi eccessivamente vicino ai margini dell’inquadratura. Con l’aggiornamento 3.0 del firmware è stato introdotto anche Animal Detection AF, la funzione di rilevamento in grado di riconoscere e mettere a fuoco anche gli occhi dei vostri animali domestici.
Nikon Z7 recensione: batteria
Come è noto uno dei grossi punti deboli delle mirrorless è la batteria, che, complice l’uso spesso sconsiderato dello schermo, dichiara una media di 300 o 400 scatti. L’autonomia di scatti dichiarata di Nikon Z7 è pari a 330, ma durante questa recensione, prestando le dovute attenzioni, sono riuscita a superare le 100 fotografie senza far diminuire nemmeno una delle 5 tacche della batteria, facendomi capire che una EN-EL15b carica sia sufficiente a portare a casa almeno il doppio degli scatti dichiarati dagli standard CIPA, ovviamente è un valore che dipende dall’utilizzo che ne viene fatto, sicuramente utilizzare il mirino al posto dello schermo e scattare solo fotografie e non effettuare video ne prolunga la durata, ma il mio consiglio è quello di non farvi prendere dall’ansia leggendo “autonomia 330 scatti”, perché con un po’ di attenzione li supererete agevolmente.
Nikon Z7 è compatibile anche con le batterie EN-EL15 e con le EN-EL15a che magari sono già in vostro possesso, anche se non vi sarà possibile ricaricarle tramite USB Type C. La possibilità di ricaricare le batterie tramite cavetto è all’apparenza geniale, starete già pensando alla possibilità di collegare Nikon Z7 al vostro powerbank e ottenere un’autonomia potenzialmente illimitata, ma non è proprio così, per questo tipo di ricarica è fondamentale che la fotocamera sia spenta, annullando in questo modo alcuni dei vantaggi sperati.
Nikon Z7 recensione: mirino
Il mirino EVF elettronico è sicuramente uno dei punti di forza di Nikon Z7: con il pannello OLED composto dai suoi 3.69 milioni di punti è senza dubbio uno dei migliori tra le mirrorless attualmente presenti sul mercato, anche grazie all’ingrandimento da 0.8x. L’oculare da 21 mm è della dimensione perfetta per essere confortevole anche per le persone che portano gli occhiali. Osservando la scena tramite mirino troviamo le informazioni riguardanti i dati di scatto nella parte alta e bassa dello schermo. In aggiunta potrete sempre avere nel campo visivo l’esposimetro, la batteria residua, il bilanciamento del bianco e i profili colore. La frequenza di aggiornamento arriva a 60 fps, non si tratta certo del valore più elevato del mercato ma il mirino si fa perdonare grazie alla sua risoluzione eccellente, che rende i dettagli nitidissimi e semplicissimo il controllo della messa a fuoco o la visualizzazione dello scatto appena effettuato. Altra funzione molto intelligente è la possibilità di ingrandire sul punto della messa a fuoco, che si ottiene premendo il tasto lente di ingrandimento+, così avrete una MAF impeccabile anche quando non potete avvalervi dell’autofocus.
Comodo il sensore di prossimità che spegne automaticamente lo schermo quando rileva la vostra posizione nei pressi del mirino e viceversa, e che si rivela rapido, preciso ed estremamente affidabile.
Nikon Z7 recensione: video
Cambiare la modalità da fotografia a video è comodissimo grazie alla leva posizionata vicino all’angolo superiore destro del display. Le riprese in 4K di Nikon Z7 sono disponibili nel formato 4K UHD (3840 x 2160), potrete inoltre registrare a 30, 25 o 24p a vostra preferenza. Le riprese in formato Full HD si spingono fino a 120 fps rendendo possibile riprendere in slow motion in 4 o 5x. L’audio però è disponibile solo durante la ripresa a 120 fps che andrà rallentata a vostro piacimento durante il montaggio al computer, non viene invece registrato quando si imposta il filmato in slow motion in camera.
Nikon Z7, come detto nell’introduzione, ci può fornire principalmente 3 qualità di formato, il primo registrato internamente a 8-bit MOV o MP4, comunque di grande qualità, presenta un’ottima gamma dinamica specialmente se si usa il profilo colore flat, se invece non avete intenzione di fare color grading troverete molto gradevole il profilo colore portrait. Il secondo formato è un 10-bit 4:2:2 denominato N-log, viene trasmesso tramite HDMI ad un recorder esterno che lo memorizzerà nel suo disco. Questo formato vi darà la possibilità di lavorare su bilioni di colori contro i milioni dell’8-bit, oltre ad una gamma dinamica ancora più estesa. Nikon ha da poco fornito sul sito anche il file .cube, un preset che vi permetterà di decomprimere la curva log così da avere un punto di partenza nella colorazione del video. Due piccole pecche si evidenziano durante la registrazione in N-log, la prima è il fatto di dover usare un ISO minimo di 800 e la seconda è un crop del 10% circa. Il terzo formato invece è quello che è stato l’attesissimo ProRes RAW, una proposta così avveniristica che molti, complice anche il lungo tempo di attesa, hanno iniziato a sospettare fosse solo uno specchietto per le allodole, e invece è arrivato, dando a Nikon Z7 e Nikon Z6 il primato di prime mirrorless full frame in grado di riprendere in ProRes RAW 12-bit, formato di qualità altissima sviluppato da Apple che da pochi giorni a questa parte è finalmente lavorabile anche in Adobe Premiere (per approfondire: ecco il nostro articolo Creative Cloud Maggio 2020). Oltre ad un’altissima qualità, questo formato porta il vantaggio di avere una gamma dinamica ancora più ampia, colori più precisi, tanta flessibilità e niente ISO minimo e nessun crop, unico difetto è il non poter registrare RAW a 120fps, i fps si fermano a 60 in fullHD. Per poter registrare in ProRes RAW bisogna comprare un Atomos Ninja V acquistabile a questo link e assicurarsi di aver fatto l’ultimo aggiornamento disponibile a questa pagina ufficiale del produttore; vi consiglio di assicurarvi di avere tanta memoria a disposizione, infatti 30 secondi di filmato corrispondono a circa 4GB, quindi si fa presto a creare volumi di dati enormi. A tal proposito, possiamo consigliarvi questo SSD da abbinare al vostro Atomos Ninja V.
Sempre di grande utilità nel comparto video troviamo lo stabilizzatore a 5 assi interno alla fotocamera che lavora in perfetta sincronia con il sistema di riduzione delle vibrazioni presente nelle ottiche VR con attacco F utilizzabili tramite adattatore FTZ.
In questo modo riuscirete ad ottenere riprese a mano libera senza micro-mosso, in particolare vi segnalo che, con l’avvento del nuovissimo Nikkor Z 70-200 f/2.8 della serie S, dotato di VR interno alla lente, Nikon dichiara di riuscire ad ottenere una somma delle stabilizzazioni fra corpo e lente arrivando così a più di 7 stop, un risultato veramente degno di nota.
La nitidezza può addirittura essere aumentata utilizzando le lenti come se fossero DX, ovvero native per un sensore APS-C, applicando quindi un fattore di crop durante il girato, registrando in 5K ed effettuando in seguito un downsampling in 4K.
Interessante funzione quella di poter estrapolare una fotografia a partire da un fotogramma del filmato che avrà dimensioni massime di 8.3 MP.
La massima velocità di messa a fuoco si ottiene abbinando Nikon Z7 alle sue lenti native, rimangono ottime le prestazioni anche con lenti montate sull’anello FTZ ma comunque non all’altezza dei nuovi motori autofocus delle ottiche Nikkor Z, che eccellono per velocità e silenziosità, nessun rumore di messa a fuoco, i diaframmi si aprono e si chiudono con morbidezza e possono essere controllati dall’anello solitamente deputato alla messa a fuoco manuale, ovviamente previe impostazioni in macchina. L’unico limite di questo sistema è la difficoltà di focheggiare con lenti che hanno un anello che gira costantemente. Una piccola parentesi da aggiungere è che recentemente Nikon Z7 e Z6 sono state rese perfettamente compatibili con DJI Ronin-S, un gimbal che ha molte funzioni intelligenti, inclusa una ruota per il controllo della messa a fuoco.

La messa a fuoco durante le riprese è pre-impostata affinché sia lenta e fluida, ma può essere accelerata o rallentata a seconda del risultato voluto.
Nikon Z7 recensione: galleria di scatti
All’interno di questa recensione potete vedere gli scatti che ho realizzato in val d’Orcia, ecco una galleria con le immagini migliori per farvi comprendere meglio le potenzialità di Nikon Z7. Lo so, si tratta di posti splendidi ed estremamente fotogenici, ma quale luogo migliore per mostrarvi le capacità di una macchina che sembra creata apposta per farvi stare in mezzo alla natura?
Nikon Z7 recensione: scarica i file RAW
Sicuramente le parole che avete letto finora sono frutto della mia esperienza di scatto, e pertanto, nonostante i miei sforzi, sono comunque soggettive. Per aiutarvi a farvi un’idea estremamente personale sui risultati ottenibili da Nikon Z7 troverete alcuni RAW delle foto che ho scattato durante la stesura di questa recensione a questo link Amazon Drive. In questo modo potrete divertirvi a post-produrli nella maniera che più vi aggrada e vedere con i vostri occhi i dettagli e la malleabilità di questi RAW.
Nikon Z7 recensione: le nostre conclusioni
Scattare con Nikon Z7 è estremamente confortevole e garantisce fotografie di qualità eccellente. È importante non dimenticare che con questa fotocamera Nikon entra per la prima volta nel settore mirrorless full frame e che, nella fretta di inserirsi in un segmento di mercato già colonizzato dai suoi diretti concorrenti, avrebbe potuto lanciare un prodotto ancora immaturo. Per fortuna questo non è successo e, sebbene ci siano ancora alcuni piccoli elementi migliorabili, Nikon Z7 si qualifica come un ottimo prodotto per tutti i professionisti che desiderano una fotocamera per la fotografia naturalistica. Sebbene nasca come fotocamera per fotografia, stupisce anche da lato video. Sicuramente per un videomaker il prodotto più adatto rimane Nikon Z6, ma la sorella maggiore Nikon Z7 la affianca egregiamente fornendo agli utenti quel qualcosa in più. I file generati sono belli, nitidi, ricchi di dettagli ed estremamente malleabili, affiancati ad un sistema di ottiche veramente in grado di fare la differenza.

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Recensione in breve
Nikon Z7
Nikon Z7 è una delle migliori mirrorless presenti sul mercato a livello fotografico e che fa un buon lavoro anche in ambito video. Indubbiamente tenerla in mano fa venire un’immensa voglia di scattare anche se per le sue caratteristiche e per il suo prezzo risulta essere la fotocamera perfetta solo per un pubblico di professionisti.
PRO
- Grande sensore con tanti megapixel
- Eccezionale nitidezza per l'assenza del filtro passa-basso
- Presente uno stabilizzatore a 5 assi
- L’autofocus offre tanti punti ed è molto preciso
CONTRO
- Il buffer non è molto capiente
- La raffica di scatto non è fra le più prestanti
- La mancanza di battery grip con funzioni
- Un solo slot XDQ
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