Nikon Z9 recensione è la nostra prova sul campo del nuovo “mostro” da poco presentato dal produttore. Dopo aver provato la fotocamera in anteprima abbiamo avuto modo di testarla in maniera ancora più accurata per farvi capire se può essere una degna erede di una stirpe di reflex ammiraglie gloriose oppure no. Ecco com’è andata.
Necessità, bisogno, volontà, urgenza. Quattro parole che rivedo molto in questa Nikon Z9, perché lo storico produttore di fotocamere sta / stava vivendo un periodo piuttosto grigio, un periodo in cui lo storico “marchio giallo” era stato messo in ombra da altri produttori, da altre fotocamere, da altre tecnologie. Però è giusto fare questo spoiler immediatamente per chiarire la questione: oltre 450 ordini solo in Italia di Nikon Z9 nella sua prima giornata di lancio ufficiale, qualche giorno fa. Numeri importanti, numeri necessari, numeri che fanno ben sperare.
Ci voleva una reazione del genere, si capiva che un prodotto come questo era tanto atteso dai professionisti, si è inoltre capito che molti utenti non avevano ancora fatto il passaggio a mirrorless proprio in attesa di un prodotto come questo. Nikon ha sempre venduto prodotti eccezionali sulla fascia delle ammiraglie, come le storiche D3s, D4, D5 e D6, quest’ultima forse messa un po’ in ombra da altri prodotti e soprattutto da una situazione, quella degli ultimi due anni, non facile in cui sfruttarla a dovere (faccio riferimento ovviamente ai fotografi sportivi, senza più la possibilità di fotografare sport causa COVID). Ma c’era voglia e bisogno di rinascita, e questa Z9, anche solo con i numeri iniziali, sta dimostrando che c’è speranza e ci sono possibilità per un futuro roseo. Qualche mese fa si era addirittura vociferata una possibile chiusura di Nikon a seguito di un fallimento preannunciato, ma sinceramente oggi sono particolarmente felice di pensare ad una totale smentita, perché Nikon Z9 è un prodotto eccezionale, un prodotto a cui non manca nulla, un prodotto che segna l’inizio di una nuova era. Forse la serie Z è davvero iniziata ora.
Nikon Z9 recensione: a chi è adatta?
“6000€ per una fotocamera? Ma siamo matti???” ecco, questo è il classico esempio di frasi che, in questo ed altri casi, non hanno senso. Sicuramente, dal mio punto di vista, chiunque dica o pensi una frase del genere per questo prodotto (o per un’ammiraglia di un altro produttore) è perché, ovviamente, non ne ha davvero bisogno. Chi lavora in ambito professionale, come ad esempio un fotografo sportivo che ogni domenica va a fotografare in Serie A calcistica, sa benissimo il costo di questi prodotti e un prezzo del genere è assolutamente in linea con il budget previsto per investimenti come questo.

Siamo sicuramente di fronte ad un mezzo da lavoro, non di certo ad una fotocamera della domenica per ritrarre le vostre gite in montagna o al mare. Nikon Z9 aspira a diventare la nuova ammiraglia di riferimento per tutti quei nikonisti PRO (sicuramente NPS) che fino ad oggi hanno scattato con prodotti come D4, D5 e D6, quindi già abituati a corpi macchina del genere e con grandi esigenze dal punto di vista funzionale. Questa fotocamera è un prodotto che deve essere in grado di resistere a condizioni climatiche difficile, deve scattare tante foto in poco tempo, essere rapida, catturare l’attimo e farsi valere. Certo, in questo specifico caso si apre anche una parte video importante dal punto di vista della qualità e della risoluzione (oltre ai codec disponibili) – che possa quindi Nikon Z9 diventare un ottimo punto di riferimento anche per i videomaker più esigenti? Domanda interessante.
Nikon Z9 recensione: caratteristiche e specifiche tecniche
La nuova mirrorless ammiraglia del produttore giapponese si compone di un sensore fotografico fullframe CMOS BSI (quindi retroilluminato) da 45.71 megapixel con risoluzione pari a 8256×5504 pixel e offre un sistema di protezione a lamelle che si chiude una volta spenta la fotocamera per evitare di lasciare il sensore scoperto. A coadiuvare il nuovo sensore c’è un processore altrettanto nuovo che si chiama EXPEED 7 e che è stato progettato per gestire raffiche fotografiche velocissime, video in 8K e autofocus prestante, oltre alla possibilità di scattare fotografie con un disturbo ridotto e una grande gamma dinamica sia a valori ISO alti che bassi. Parlando di ISO, i valori normali sono compresi tra 64 e 25.600, ma possono essere aumentati a 32-102.400.
La raffica di scatto di Nikon Z9, caratteristica decisamente importante per il target di questo prodotto, è selezionabile sia a 20 sia a 30fps, con l’incredibile opzione di estensione a 120fps, vale a dire 120 scatti al secondo, seppur, in questo caso, ridotti a 11 megapixel in modalità DX. Dettaglio fondamentale inoltre, la raffica a 120fps, almeno per ora, è limitata al formato jpeg. Per quanto concerne il buffer invece, l’incredibile nuovo processore permette di superare gli 800 scatti in formato ibrido JPG+RAW oppure di arrivare praticamente ad una raffica illimitata se si sceglie esclusivamente il formato JPEG (sempre nei limiti della memoria che state usando).
Lato memory card, Nikon Z9 vanta un doppio slot CFExpress Type B (stessa forma e configurazione delle “vecchie” XQD – motivo per cui sono comunque compatibili ma non garantiscono le massime performance). Il nuovo sistema di Autofocus di Nikon Z9 offre 439 punti AF e una serie di funzioni intelligenti per la velocità e la gestione dei soggetti. Ad esempio, è possibile inseguire fino a 9 diversi tipi di soggetti selezionandoli manualmente dalle impostazioni oppure facendo in modo che sia la fotocamera stessa a decidere cosa sia meglio fare in quella determinata situazione. Quest’ultimo punto necessitava un’intelligenza artificiale per funzionare al meglio, ed ecco perché Nikon ha deciso di integrare un sistema di Deep Learning derivato dagli smartphone per fare in modo che la vostra esperienza di autofocus possa migliorare nel tempo a seconda delle vostre abitudini di scatto. Ultima, ma non meno importante, caratteristica aggiunta nell’AF di questa Z9 riguarda il 3D Tracking, il famoso sistema di Nikon che approda per la prima volta nel mondo delle mirrorless (gli utenti reflex lo conosceranno senz’altro benissimo).
Non c’è da scherzare nemmeno lato video, perché Nikon Z9 permette la registrazione fino al formato 8K@30fps, ma solo per ora, perché dall’anno prossimo arriverà un aggiornamento firmware gratuito in grado di elevare la risoluzione di registrazione ad un incredibile 8K@60fps e, volendo, anche in RAW video su output esterno. Davvero stupefacente.
Non mancano poi uno stabilizzatore di immagine a 5 assi, la nuova modalità time-lapse on camera rivista e velocizzata, registrazione video in 4K a 120fps e la possibilità di sfruttare il codec Apple ProRes direttamente interno alla camera senza necessità di output esterni (come succede per la maggior parte dei casi).
Grazie al nuovo dissipatore di calore integrato, Nikon Z9 può inoltre registrare video fino a ben 125 minuti senza alcun tipo di problema, minutaggio che può soddisfare la maggior parte delle esigenze dei videomaker (pensate banalmente ad un lungo evento / spettacolo da registrare senza interruzioni).
Bisogna inoltre specificare che il 4K fino a 120fps di questa Nikon Z9 è totalmente privo di crop, caratteristica che certamente invoglierà notevolmente i videomaker più esigenti. Disponibili, ovviamente, tutte le varie modalità di autofocus avanzato anche durante la registrazione video.
Nikon Z9 pesa 1340 grammi con batteria e scheda di memoria, misura 149 x 149,5 x 90,5mm e ha una scocca in lega di magnesio in grado di farla resistere a sporco, umidità e condizioni climatiche avverse.
C’è un monitor LCD da 3,2″ con 2,1 megapixel di risoluzione di tipo touch che risulta inclinabile fino a 170°. Il mirino elettronico invece è di tipo Quad-VGA con 3,69 milioni di punti e un’incredibile luminosità di 3000 nits – ovviamente blackout free, così la vostra raffica non verrà mai interrotta da nessuna tendina / dissolvenza a nero.
Tra le connettività troviamo il WiFi 5GHz, la porta HDMI Type A (quindi a dimensione naturale), una porta Ethernet, connettore Type-C con supporto a dati e ricarica, PC Sync, Jack microfono e cuffie.
Ecco un riepilogo delle principali caratteristiche e specifiche tecniche di Nikon Z9:
- Sensore da 45.71 megapixel con dimensioni pari a 35.9 x 23.9mm di tipo CMOS Stacked BSI
- Video in 8K30p (8K@60fps in futuro tramite aggiornamento firmware) per 125 min con sistema di dissipazione per gestire al meglio il calore generato.
- Fino al 4K 120p senza crop
- NLog interno con supporto Prores 422 HQ (prores 422 HQ è interno a 10 bit)
- Il miglior AF nella storia di Nikon 439 punti: può rilevare persone, gatti, cani, uccelli, auto, moto, treni, aerei. Ottimo sia in foto che in video.
- 3D Tracking
- Raffica fino a 20/30fps oppure fino a 120fps con crop a 11 megapixel con buffer da 1000 immagini per JPEG+RAW
- Processore EXPEED 7
- Display Quad-VGA da 3,69 milioni di punti con una luminosità di 3000 cd/m2 (EVF più luminoso al mondo)
- Mirino elettronico blackout free
- Doppio slot CFExpress Type B
- Display posteriore touchscreen orientabile
- Nessun otturatore meccanico, durata dell’otturatore illimitata. L’IBIS con blocco di sicurezza anti-shock in caso di urti
- Velocità dell’otturatore fino a 1/32000
- 20% più piccola di D6
- Forgiata in lega di magnesio per un perfetto equilibrio di robustezza e leggerezza
- Un rivestimento conduttivo crea un campo magnetico che allontana attivamente le particelle di impurità dal sensore
- La gamma ISO nativa da 64 a 25600 (espandibile a 32-102400, equivalente) fa coppia con un algoritmo avanzato di riduzione on-camera del disturbo noise e dell’effetto flicker.
- Porta Ethernet, Type C, HDMI Type A, PC Sync, Jack microfono e cuffie
- Peso pari a 1340 grammi e misure pari a 149 x 149,5 x 90,5mm
- Batteria Li-ion EN-EL18D da 2280MAh con autonomia compresa tra i 700 e i 770 scatti – se usate la modalità raffica potreste arrivare senza problemi fino a ben 5.310 scatti. In modalità video potrete arrivare fino a 170 minuti di registrazione
Nikon Z9 recensione: design e materiali
La parola d’ordine assoluta per un prodotto come questo è sicuramente “solidità”, a cui poi si aggiungono “ergonomia” (o “grip” se preferite) e “sicurezza”. Tre caratteristiche chiave, tre fondamenti in un’ammiraglia, tre “presenze” certe anche solo dal primo hands-on di questo prodotto. Scattare con Nikon Z9 è piacevole, divertente e interessante ma non soltanto per la parte tecnica, è una cosa che parte dal momento in cui la prendete in mano. Come ogni ammiraglia che si rispetti, anche Nikon Z9 offre un battery grip (o “vertical grip” se preferite) integrato con una batteria capiente e adatta alla “fatica lavorativa”. L’ergonomia di Nikon Z9 è praticamente perfetta, almeno per me che ho le mani grandi. Certamente se avete mani molto piccole avrete qualche difficoltà nella gestione della fotocamera (ma questo vale per ogni prodotto di questa fascia). Il design è tutto estremamente curato e solido e offre sicurezza, oltre ad invogliare l’utente a scattare. Il corpo macchina è realizzato in lega di magnesio e policarbonato, caratteristiche che lo rendono “tropicalizzato”, quindi resistente anche alle intemperie.
Guardando Nikon Z9 da ogni angolazione possibile si ha quasi la sensazione di essere a bordo di un aereo senza capire a cosa servano tutti i vari tasti disposti in maniera ordinata e precisa, ma tranquilli, a chiarire ogni vostro dubbio ci siamo noi.
Guardando la fotocamera frontalmente troviamo una luce di ausilio AF, il logo “Z”, l’importante Z-Mount (ovviamente), tre tasti funzione personalizzabili, il connettore PC Sync e il connettore proprietario Nikon per accessori (esattamente come già visto sulle varie D800, D810, D850 e così via), il tasto di sgancio dell’ottica e un nuovo tasto multifunzione posto quasi lateralmente (nella parte sinistra, guardando la fotocamera da dietro) ma che risulta visibile frontalmente, oltre ovviamente alla ghiera secondaria del battery grip integrato (essendo praticamente frontale) e la ghiera secondaria standard superiore.
La parte superiore mostra subito a sinistra una ghiera multifunzione che nella parte in alto offre l’accesso rapido al braketing, alla raffica, alle opzioni del flash e alle modalità di scatto, mentre nella parte inferiore permette di gestire la raffica di scatto e l’autoscatto. Queste modalità inferiori di base sono bloccate da un piccolo perno di sicurezza che va premuto per sbloccare la ghiera. Troviamo poi la slitta Hotshoe, un comodissimo monitor superiore retroilluminato, il tasto di registrazione video, quelli di gestione della sensibilità ISO e della compensazione di esposizione e, ovviamente, lo switch di accensione e il tasto di scatto.
Nel lato destro della fotocamera, guardandola da dietro, sono presenti i due slot dedicati alle memorie CFExpress Type B, mentre più in basso è chiaramente visibile una gradita sorpresa, il Kensington Lock. Se non siete molto preparati sull’informatica e, tendenzialmente, sui PC Fissi, sappiate che il Kensington Lock è un attacco universale compatibile con gli omonimi lucchetti in gradi di bloccare in un determinato luogo un prodotto rendendolo praticamente impossibile da portare via. Tale aggiunta è una reale sorpresa in quanto non è così comune vedere un Kensington Lock in una fotocamera, ma risulta comodissimo in tutte quelle situazioni in cui dovete montare la fotocamera da qualche parte e “abbandonarla” per un po’ di tempo senza la vostra presenza. Tale tipologia di cavo di sicurezza si può legare praticamente a qualsiasi oggetto, pertanto potrete lavorare dormendo sonni tranquilli. Scelta intelligente Nikon, brava!
Su questo lato sono presenti anche un altro tasto di scatto (da usare in verticale) con il lock per evitare di premerlo per sbaglio, un tasto di gestione rapida degli ISO e un altro tasto configurabile a piacere.
Nel lato sinistro invece sono presenti tutte le connettività del mondo (praticamente). Ditemi un connettore a caso….si, c’è. Per un attimo ho anche pensato di trovare una presa 220W e un attacco per l’accendisigari, perché in pratica mancano solo questi.
Partendo dall’alto troviamo la porta Ethernet Gigabit, necessaria per la connettività di rete / internet per condividere foto e filmati su FTP, ingresso microfono, uscita cuffie, HDMI di tipo A e una porta USB Type-C Gen 3.2 che supporta sia dati che alimentazione. Poco più in basso, sempre sul lato sinistro, troviamo invece lo sblocco per la batteria che vi permette di estrarla per la ricarica oppure cambiarla rapidamente. Tale batteria può anche essere ovviamente alimentata tramite porta Type-C.
Nella parte posteriore di Nikon Z9 fa capolino immediatamente il mirino elettronico Quad VGA da 3,69 milioni di punti con luminosità da 3000 nits, un vero record per una fotocamera del genere, infatti attualmente risulta essere il mirino elettronico più luminoso al mondo. Troviamo poi esattamente 19 tasti, due ghiere, uno switch e due joystick, pertanto avrete senz’altro modo di divertirvi. Partendo dalla parte alta troviamo un lock / Fn4 personalizzabile, il tasto del cestino o del format rapido, lo switch tra modalità foto e video, il tasto DISP per cambiare le info visibili a schermo, l’AF-ON, la ghiera posteriore, il joystick per l’AF, il tasto i per le info, il tasto ok e 4 direzioni cliccabili, i tasti di zoom in e zoom out, il tasto per il Menù, il tasto per la riproduzione dei contenuti, un altro joystick per l’AF (da usare con la fotocamera in verticale), un altro tasto dell’AF-ON e un’altra ghiera posteriore.
Sul battery grip infine troviamo il tasto “microfono” (che serve a registrare note audio sulle varie foto – utile per segnalare info rapide a qualcuno che dovrà editare quelle foto al posto vostro), un tasto per accedere rapidamente alla modifica della qualità di scatto (e quindi il formato o il crop), il tasto per la gestione del bilanciamento del bianco e un altro tasto i per le info (da usare con la fotocamera in verticale). Non manca ovviamente il display posteriore da 3,2″ con 2.089.000 di punti che può essere orientato verso l’alto ma anche lateralmente in una maniera decisamente strana che però garantisce una grande comodità durante lo scatto o la registrazione in verticale.
Una caratteristica decisamente “killer” della parte posteriore riguarda una caratteristica che Nikon ha spesso incluso in vari corpi macchina di fascia alta, ovvero la retroilluminazione dei tasti per un agevole utilizzo in ambienti molto scuri o, banalmente, di notte. Tale funzionalità è qualcosa di così comodo e logico che ancora non riesco a capacitarmi come nel 2021 non sia uno standard su tutti i prodotti professionali dedicati a fotografi e videomaker, alla fine sono dei semplici e piccoli LED che però salvano la vita (o molti lavori) evitando che dobbiate fare luce con lo smartphone sui vari tasti.
Nella parte inferiore non è presente nulla se non la classica vite per collegare piastre standard da usare con accessori vari e treppiedi.
Globalmente, ho apprezzato tantissimo il design di Nikon Z9 e la sua maneggevolezza, a parte forse un paio di punti che richiedono maggior abitudine all’utilizzo: il tasto di scatto secondario, quello sul vertical grip, deve necessariamente rimanere su “lock” se state scattando in orizzontale, altrimenti rischiate di premerlo troppe volte per errore e ritrovarvi quindi con raffiche varie scattate senza accorgervene (e non accorgersi subito con raffiche a 120fps significa che come minimo vi ritroverete con almeno 360 foto in circa 3 secondi soltanto perché non eravate attenti). Altra cosa che non ho particolarmente apprezzato riguarda un altro tasto, considerato “nuovo”, cioè quello presente nel lato sinistro proprio di fianco allo sportellino della porta HDMI Type A. Dato il suo posizionamento, spesso capita di premerlo per sbaglio durante la fase di impugnatura e/o scatto e, a seconda della configurazione che avete scelto per quel tasto, potreste creare altri problemi.
A parte questo però, ho apprezzato molto la linea “D6 Style” riportata in questa mirrorless e soprattutto la grande quantità di tasti, possibilità, funzioni, la retroilluminazione dei tasti posteriori, il display superiore. Insomma, Nikon con questa Z9 è riuscita essenzialmente a trasporre una reflex e l’esperienza di scatto di una reflex in una non reflex. Certo, non avrete più il pentaprisma e da questo modello nemmeno l’otturatore meccanico, ma l’unico punto davvero negativo di questa transizione, secondo me, è il suono di scatto molto elettronico, che di fatto è un suono digitale che viene riprodotto, non il reale movimento di qualcosa di meccanico, ma a questo ci farete l’abitudine.
Nikon Z9 recensione: prestazioni
Come ho cercato di farvi capire finora, questo modello gioca un ruolo chiave nella vita di Nikon attualmente. Benché le varie Z finora siano stati dei buoni modelli e anche soddisfacenti, nel cuore degli storici nikonisti mancava un prodotto davvero rivoluzionario, qualcosa che potesse farsi inseguire dagli altri (a livello tecnologico) e non il contrario. Nikon Z9 è esattamente questo: un’ammiraglia rivoluzionaria che realmente innova dal punto di vista tecnico e che senz’altro si farà inseguire da qualche altro competitor. Tutto questo perché prima del lancio di Z9 non esistevano mirrorless con una raffica così veloce, non esistevano mirrorless in grado di registrare in 8K@60fps, non esistevano mirrorless con un mirino da 3000 nits, non esistevano mirrorless con il kensington lock e non esistevano mirrorless Nikon prive di otturatore meccanico. Sicuramente ci sarebbero tanti altri punti da aggiungere nella raccolta “non esistevano mirrorless che…” ma questo basta a farvi capire perché è assolutamente giusto considerare Nikon Z9 una vera innovazione.
Vi trovate nel capitolo delle prestazioni, quindi è giusto valutare come si comporti Nikon Z9 in fase di scatto o registrazione video, perché in fin dei conti l’ergonomia e l’estetica possono essere splendide quanto volete, ma prima di tutto questo è uno strumento di lavoro, per lavoro e da usare…a lavoro. Esisterà sempre quella persona che acquisterà Nikon Z9 per fare le foto in vacanza solo perché non sa come spendere i suoi soldi, ma non è questo il tipo di target che interessa a chi legge questa recensione, in quanto, curiosi a parte (come è giusto che sia), questa fotocamera sarà interessante soprattutto per fotografi sportivi e/o videomaker.
Scattare con Nikon Z9, se venite già da una Nikon, non sarà un’operazione particolarmente difficile da gestire, in quanto, nonostante le nuove funzioni e alcune piccole variazioni di impostazione, sarà comunque comodo e facile fare pratica velocemente. Se invece non venite da Nikon, a seconda del produttore da cui arrivate potreste magari dover capire un attimo dove impostare alcune funzioni, tuttavia è giusto specificare che i menù Nikon, sulla base della mia esperienza, sono sempre stati tra i più facili e immediati da capire e gestire.
Ho utilizzato Nikon Z9 in varie situazioni di scatto, non tantissime e non tutte quelle che avrei desiderato provare a causa del poco tempo a disposizione per questo test, ma sono sicuro che in futuro potrò rifarmi. Usata come fotocamera sportiva, Nikon Z9 è prestante, rapida e soprattutto di qualità, permettendomi di scegliere in ogni situazione come gestire la fase di scatto, che tipo di AF usare, che soggetto in seguire, a che qualità scattare e soprattutto a che velocità (in termini di raffica).
Nikon Z9 però è in realtà una fotocamera davvero tuttofare, uno dei pochi esempi di prodotto “adatto a tutto” ma non da comprare espressamente per generi per cui non è stata pensata. Faccio un piccolo esempio: se siete dei fotografi di ritratto e vi interessa avere tanti megapixel ma non scattare grandi raffiche, Nikon Z9 potrebbe anche essere “troppo”, a meno che non siate interessati alla parte di HSS, connessione PC Sync o ad alcune parti più “tecniche” e “di nicchia” da studio che comunque questo prodotto offre.
Allo stesso modo, usare Nikon Z9 esclusivamente per paesaggistica potrebbe comunque risultare “troppo” in quanto comunque c’è Nikon Z7 che ha una risoluzione praticamente identica e funzioni per la paesaggistica praticamente uguali.
Questo significa che se partite da fotografi sportivi di professione ma fate anche altri generi, sempre per lavoro, allora Nikon Z9 è la tuttofare perfetta. Se siete fotografi di paesaggio con un piccolo interesse per la fotografia sportiva “a livelli bassi” allora certamente potrebbe essere fin troppo.
Ciò però include solo in parte il lato video, perché in effetti, al contrario di tante ammiraglie di questo target, Nikon Z9 riesce ad innovare anche per la parte codec video e gestione delle riprese. Non è una cinema camera al 100%, non ha magari funzioni avanzate e di nicchia come ad esempio il “mirino regista” di Sigma FP-L, ma questo non significa che non possa seriamente essere utilizzata anche per produzioni video. Contando la risoluzione che offre, i codec che mette a disposizione e le sue misure comunque “compatte” rispetto ad una camcorder, non escludo che Nikon Z9 possa diventare in futuro la famosa “fotocamera sacrificabile” per le riprese più dinamiche a bordo di veicoli che esplodono, saltano o così via. Se ci pensate, “solo 6000€” contro magari 15.000 o 20.000€ per una fotocamera sacrificabile di questo tipo sono un netto risparmio, e questo non è assolutamente un modo per offendere la fotocamera, perché essere adatta anche per il cinema è un plus importante, e le troupe video sono costantemente alla ricerca di soluzioni mirate ad un miglioramento della qualità a discapito di peso e portabilità.
Non dimentichiamoci poi della batteria: si tratta di un nuovo modello con 3.300 mAh che riesce ad offrire un’autonomia di circa 800 scatti, tuttavia, se scattate raffiche potrete superare addirittura i 5600 scatti senza problemi, caratteristica davvero incredibile. Lo stesso vale per i video, perché potrete arrivare tranquillamente a due ore di registrazione continuativa senza che la fotocamera si spenga. Tale batteria si può ricaricare tramite USB Type-C ma soprattutto è retrocompatibile con Nikon D5 e Nikon D6, pertanto se avete già in giro delle batterie dei vecchi modelli potrete utilizzarle senza problemi con questa fotocamera. L’unica differenza, in questo caso, riguarda il fatto che soltanto la nuova batteria di Nikon Z9 è ricaricabile tramite USB Type-C, ma poco male, avendo tre batterie cariche riuscirete a gestire anche le sessioni di shooting più impegnative e lunghe (magari dispersi nella Savana e senza corrente, considerando l’autonomia di questo prodotto).
Nikon Z9 recensione: qualità di scatto
La risoluzione massima di scatto di Nikon Z9 è pari a 8256×5504, qualcosa che non può entrare nel Guinness dei record come quantità di pixel più alta in assoluto, ci mancherebbe, ma che sicuramente è sufficiente a farvi capire che ci sono importanti possibilità di crop anche in questo prodotto. Mantenere la risoluzione di Nikon Z7 con però migliaia di caratteristiche aggiuntive non deve sicuramente essere stato facile, motivo per cui si tratta di un altro pro per questa fotocamera. Grazie al nuovo e super prestante processore d’immagine, a differenza di Nikon Z7 la lettura e la rapidità di acquisizione per quanto concerne le immagini viene moltiplicata di quasi 10 volte in più, numero importante nell’utilizzo di tutti i giorni, perché non basta avere una raffica veloce, bisogna anche riuscire a gestirla senza troppi problemi. Rolling Shutter? Distorsione? Non saranno un grande problema con Nikon Z9 proprio grazie a questo nuovo EXPEED 7 pensato per gestire non solo la raffica o la lettura, ma anche una compensazione quasi inimmaginabile di problemi che effettivamente possono verificarsi in un situazioni di fotografia così dinamica. Nelle varie prove che ho fatto, anche a livello sportivo, non c’era praticamente nessun tipo di Rolling Shutter o distorsione simile. Tale meraviglioso processore contribuisce inoltre a riprodurre colori più precisi e accurati in modo tale da permettervi di consegnare dei jpeg pronti (prendendoli dai file in camera) senza perdere troppo tempo nell’editing, altro fattore da valutare quando si parla di lavoro.
Nikon Z9 ha una gamma ISO che “parte” da 64 e si può usare fino a 25.600 nei valori normali, nonostante poi possa essere estesa da 32 fino a 102.400. Chiaramente, come nella maggior parte dei casi, una sensibilità ISO pari a 102.400 risulterà quasi praticamente inutilizzabile, con molto rumore e una grande perdita di qualità nello scatto, ma saprete bene tutti che non sono questi i valori di riferimento importanti. Tale espansione significa, a livello tecnico, che potreste riuscire a scattare tra i 12.800 ISO e i 25.600 ISO senza troppi problemi, e infatti è esattamente così che funziona Nikon Z9. Questo significa, in soldoni, che se per caso utilizzate uno zoom non troppo luminoso, come il Nikkor Z 100-400 f/4.5-5.6 riuscirete comunque ad usare dei tempi veloci a sufficienza da catturare un movimento dinamico senza troppi problemi. Se scatterete in JPEG o in RAW+JPEG potrete poi decidere di attivare la riduzione automatica del rumore, caratteristica che di solito disabilito sempre perché non voglio interventi diversi dai miei sugli scatti, ma devo dire che in questo caso è stata una funzione giudicata come “buona alleata”, perché sui file JPEG lavora bene, non è invasiva e permette soprattutto di avere delle foto già pronte da consegnare in camera, anche a risoluzione ridotta. I tool interni nel menù di Nikon sono sicuramente tra i migliori per la gestione degli scatti, perché vi permettono, direttamente dalla camera, di fare editing di base del RAW, croppare gli scatti, valutarli, cancellarli e inviarli velocemente tramite WiFi, Bluetooth oppure Gigabit LAN.
La perdita di dettaglio o la presenza di rumore a 12.800 ISO e a 25.600 ISO non era così fastidiosa e risulta in un prodotto finale comunque gestibile senza troppi problemi, un’altra conferma importante per chi valuta Nikon Z9 per lavoro.
Parlando di otturatore meccanico, Nikon Z9 non è di certo il primo prodotto a sfruttare interamente un otturatore elettronico, ma è la prima fotocamera di Nikon ad avere questa novità importante, cosa che farà storcere il naso a molti, soprattutto a tutti coloro i quali vengono da reflex. Benché il passaggio potrebbe essere traumatico inizialmente, più per una questione di abitudine però, ci si abitua in fretta alle novità e si riescono a comprendere facilmente i motivi che hanno spinto il produttore a fare questa scelta. Si parla quindi di una durata infinita dell’otturatore, la possibilità di scattare in maniera completamente silenziosa e soprattutto avere importanti migliorie nell’utilizzo, come una migliore gestione dell’autonomia e la famosa raffica a 120 fps. Bisogna poi anche valutare l’aspetto tecnico del nuovo sensore da 45.7 megapixel di tipo CMOS BSI stacked, che offre un’incredibile velocità di lettura (“readout speed” per i più nerd) in grado di far dimenticare ben presto l’otturatore meccanico che abbiamo salutato con Nikon Z6II e Nikon Z7II. Staremo a vedere poi se in futuro il produttore deciderà di utilizzare esclusivamente l’otturatore elettronico su tutta la gamma di modelli estesa, quindi anche sulle Z più “entry level”. A giudicare dai risultati ottenuti con Nikon Z9, potrebbe non essere assolutamente una scelta sbagliata.
Le foto scattate con questa fotocamera vengono salvate in due slot CFExpress Type B retrocompatibili con le memorie XQD già viste nelle Z del “passato”, tuttavia, le nuove memorie permettono velocità di scrittura e lettura importanti e soprattutto più che sufficienti per gestire la velocissima raffica e il grande buffer. Ecco, parlando di buffer, sappiate che vi sarà possibile avere spazio fino a 1000 immagini per singola “sessione” (quindi prima che il buffer si carichi-scarichi completamente). Questo vale per quanto concerne la configurazione JPEG/HEIF+RAW, diversamente, se deciderete di scattare soltanto in JPEG paradossalmente potreste quasi andare avanti all’infinito (oppure fino al reale scaricamento della batteria, quindi valutate di poter fare circa 5600 scatti prima di fermarvi e soprattutto senza staccare il dito dal pulsante di scatto).
Al contrario delle sorelle o dei modelli precedenti però, va specificato che questa Z9 non offre più il formato RAW a 12 bit bensì soltanto il 14Bit lossless compresso. Non c’è nemmeno più il formato RAW non compresso. Tuttavia, potrete trovare all’interno della fotocamera due formati RAW nuovi (oltre a “compressione senza perdita” a 14 bit): Efficienza Elevata★ ed Efficienza Elevata. Il primo dei due, quello con la stella, offre un RAW grande la metà del RAW Standard (cioè “compressione senza perdita”), mentre “Efficienza Elevata” senza stella offre un file RAW grande ⅓ di quello standard. Starà a voi la scelta, tuttavia mi preme dirvi che attualmente – e con “attualmente” intendo “nel momento in cui questa recensione viene pubblicata ma poi risolvono tranquilli non preoccupatevi e ve lo scrivo senza virgole per farvi capire l’intensità della frase e il fatto che dovete leggere ad alta voce senza mai prendere fiato fino più o meno a qui” Lightroom Classic legge soltanto due di questi tre formati RAW (non viene letto ad oggi il formato con la stellina, ma sicuramente risolveranno presto).
Nikon Z9 recensione: autofocus
Lo ammetto in totale sincerità e senza freni: non ho mai avuto un buon rapporto con l’autofocus di Nikon negli ultimi anni, soprattutto lato video. Ricordo momenti in cui ero disperato con D800 e D850 perché, sempre lato video, l’AF era lentissimo. Ricordo anche momenti in cui semplicemente le prime versioni delle fotocamere Z erano definibili semplicemente con “meh” per la precisione e la velocità di messa a fuoco. Ma quei tempi sono cambiati (per fortuna). Nikon Z9 è una fotocamera estremamente intelligente, così tanto che se andiamo avanti così vi chiederà la percentuale sugli incassi derivati dai vostri lavori, cosa che peraltro mi sembra giustissima eh, voglio dire, ormai fa quasi tutto lei (ok, scherzo, questa parte non la pubblicherò mai – no, non è vero, l’ho pubblicata).
Nikon Z9 ha un sistema di autofocus con tot punti. Perché scrivo “tot”? Perché il numero esatto è nelle specifiche in alto, ma non è questo il “punto”. Il punto è che Nikon Z9 ha preso moltissimo dagli smartphone e dal modo intelligente in cui proprio i dispositivi super portatili gestiscono l’aspetto fotografico. Per farvi capire il senso delle mie parole, vi faccio un piccolo esempio: vi siete mai chiesti come facciano gli smartphone top di gamma, nonostante sensori piccolissimi, a mostrare sempre ottimi risultati, adattarsi velocemente alle scene e riuscire ad essere rapidi nella messa a fuoco? Fanno affidamento alla tecnologia, all’intelligenza artificiale e al Deep Learning. Queste stesse caratteristiche sono state aggiunte in Nikon Z9 per aumentare la resa in ogni tipo di ambito, ma soprattutto nell’autofocus.
Quello che mi preme aggiungere però, è che ci sarebbe stato un altro elemento che, aggiunto in questa fotocamera, avrebbe davvero fatto “sbancare” il mondo intero (frase che non vuol dire nulla ma serviva per farvi capire l’effetto WOW”). Penso infatti che se Nikon avesse aggiunto un semplice e banale sensore LiDAR in questa Z9, esattamente come Apple fa da un paio d’anni nei suoi iPhone e come DJI ha intelligentemente fatto poco tempo fa con il Ronin 4D, sarebbe davvero stata una rivoluzione su tutti i fronti, quella “piccola” caratteristica in più in un mare di novità importanti che avrebbe reso questo prodotto il più avanzato in assoluto a livello tecnologico sul mercato attuale. Questo perché il sensore LiDAR serve anche a coadiuvare la precisione dell’autofocus, soprattutto in situazioni dubbie o di scarsa luminosità. Certo, è inutile però piangere su quello che non c’è, sarà utile però che io mi prenda delle Royalty in futuro per aver suggerito questa idea a qualche intrepido produttore che sta leggendo questo testo (scherzo dai…ok, no). Tuttavia però, è anche giusto dire che le rivoluzioni tecnologiche in questa Nikon Z9 ci sono e si sentono, e anche per questo motivo la fotocamera ha vinto il nostro premio come “rivelazione dell’anno 2021”.
Questo perché il conglomerato di novità e nerdate aggiunte in questo prodotto, anche senza LiDAR, supera di gran lunga tanti altri possibili difetti o mancanze. Un esempio è il fatto che questo dispositivo segna il ritorno, o la rinascita, del sistema 3D Tracking di Nikon, in grado di leggere intelligentemente la scena (o il frame) e capire a quale soggetto dare la priorità di fuoco. Oltre a questo, Nikon Z9 offre un pratico menù secondario per l’AF in cui è possibile, letteralmente, dirle su che tipo di soggetto concentrarsi; sarà quindi possibile far capire alla macchina se stiamo fotografando un’auto, una moto, una persona, un gatto, un cane, un uccello…e così via (fino a 9 diversi tipi di soggetti – escludendo i predicati – ok, la smetto), oppure possiamo mettere questa funzione su “auto” e farà tutto in automatico (i più simpatici di voi potrebbero obbiettare in questo caso con “ma se la metti in modalità AUTO non si concentra sulle automobili?” simpatici e scaltri, ma a questa freddura ci sono arrivato prima io, tiè – avevo scritto che avrei smesso, scusate).
Il nuovo sistema di autofocus di Nikon Z9 è un reale passo avanti importante rispetto a quanto visto anche solo negli ultimi modelli di fotocamere Z (quindi Z6II e Z7II), un salto così avanti che sembrano passati 20 anni a livello tecnologico tra i modelli, invece è passato poco meno di un anno (più o meno). La caratteristica dell’AF di Nikon che mi ha sorpreso è il modo in cui adatta il quadrato di messa a fuoco al soggetto inquadrato, un po’ come ciò che ho visto in Canon EOS R3, ma con un metodo piuttosto diverso e a tratti anche più intelligente. In sostanza, è possibile fare in modo che l’AF di Nikon Z9 inquadri una persona che fissa l’obiettivo, pertanto il quadrato andrà sul viso e poi sugli occhi; nel momento in cui effettuiamo uno zoom out, magari quindi inquadrando tutto il corpo della persona, il quadrato diventerà più grande e rileverà la persona stessa. Qualora questa persona dovesse girarsi di schiena, l’AF continuerà a tracciare la persona, prevedendo anche eventuali movimenti in cui poi gli occhi tornano inquadrati (perché magari la persona si gira nuovamente verso di noi), pertanto, a quel punto, l’AF effettuerà altri calcoli rapidissimi e un’altra variazione del quadratino, che quindi tornerà sul viso o sugli occhi a seconda della situazione. Tutta questa operazione avviene in meno di una frazione di secondo con migliaia di calcoli continui. Pertanto, immaginate di applicare questa modalità a sport come nuoto, tennis, danza, lotta o comunque a movimenti estremamente dinamici che prevedono la rotazione continua di una persona, che di conseguenza avrà il viso che entrerà e uscirà di continuo dall’inquadrature. In ogni prova del genere che ho fatto, è stato come se Nikon Z9 quasi mi schernisse facendomi capire che poteva fare ancora di più, proprio perché non solo non ha mai sbagliato, ma è stata sempre estremamente rapida e intelligente. E direi “finalmente, Nikon”, un autofocus così non si vede proprio tutti i giorni, ma ce n’era sicuramente bisogno in un prodotto come questo.
Qualora fossero presenti più soggetti all’interno della scena, Nikon Z9 li rileverà e riconoscerà tutti quanti, ma in questo caso potrete sfruttare il Joystick per selezionarne uno in particolare per fare in modo che la fotocamera si concentri proprio su quello e continui a tracciarlo. Ciò che mi ha stupito è che tale tecnologia riesce spesso a funzionare in maniera impeccabile anche con gli oggetti. Ho provato a concentrare il punto di messa a fuoco su bottiglie, luci e vari oggetti che ho trovato in giro, ed è stato tutto meravigliosamente preciso. Chiaramente in questo caso l’AF non è infallibile, perché si tratta di qualcosa di inanimato, ma non escludo che, grazie al Deep Learning, la fotocamera possa essere in grado di apprendere dalle vostre abitudini e migliorarsi anche in questo caso. Si, perché, come vi scrivevo poco sopra, il Deep Learning è un’altra caratteristica di questo prodotto che rientra tra le novità di Nikon ma non certamente tra le novità del mondo fotografico. Si tratta comunque di un’interessante aggiunta che contribuisce positivamente alla valutazione, perché di fatto andrete ad avere un sistema assolutamente ottimo e funzionale una volta aperta la confezione della vostra Nikon Z9 appena acquistata, sapendo però che tale sistema andrà a migliorarsi nel corso del tempo e in maniera totalmente automatica sulla base delle vostre abitudini di scatto.
Approfondendo ulteriormente il 3D Tracking, si tratta di un’altra ottima scelta di Nikon, perché è una tecnologia che va ad usare il 90% del frame per il tracking per poterlo gestire al meglio con precisione e rapidità. Tuttavia, anche in questo caso, è necessario fare delle specifiche, in quanto, in base ai test che ho fatto, usare il 3D Tracking non equivale sempre alla scelta migliore. Ad esempio, se utilizzate il 3D Tracking non avrete modo di gestire al meglio la priorità dell’Eye-AF. Se l’AF trova un occhio in modalità 3D Tracking, si bloccherà su di esso, tuttavia, se invece troverà un altro soggetto ignorerà l’occhio per focalizzarsi su altro. Se per voi è importante la priorità dell’occhio, a questo punto sarebbe meglio usare una modalità ampia per l’area AF in grado di gestire anche l’Eye AF senza problemi e con la giusta priorità. Tutte queste variazioni potrete farle rapidamente e comodamente con quel famoso “nuovo tasto” laterale sulla sinistra, all’altezza della mano sinistra e di fianco alla porta HDMI (poco più avanti) – si, proprio quel tasto che vi dicevo nel capitolo del design e dei materiali che spesso può infastidire. A questo punto però posso dirvi perché potrebbe infastidire: stavo selezionando manualmente più di 400 foto da cancellare, ero praticamente arrivato alla fine, dovevo solo premere il tasto di conferma per la cancellazione, ma per sbaglio ho urtato proprio quel tasto e sono tornato nella modalità LiveView per la selezione dell’AF, dovendo quindi rifare tutto da zero. No, non è stato piacevole.
La cosa interessante è che tutto quello che ho scritto fino ad ora è praticamente valido anche per la parte video, cosa non da poco e che rende Nikon Z9 un importante passo avanti anche e soprattutto in quello che serviva davvero, cioè un AF scattante, intelligente e preciso.
Nikon Z9 recensione: video
Non è da sottovalutare la parte video di Nikon Z9, perché rappresenta una nuova evoluzione. C’è da specificarlo, il produttore non è mai stato troppo fortunato con la parte video. Canon ha la sua parte cinema, Sony anche, Panasonic Lumix Idem, poi ci sono BlackMagic, RED, ARRI e altri mostri sacri di questo ambito. Nel corso degli anni storici della fotografia, Nikon ha saputo imporsi positivamente proprio nel campo fotografico, presentando innovazioni, prodotti iconici e reali “mezzi da lavoro prestanti”. Il tutto però tralasciando notevolmente la parte video che, negli ultimi anni, sta cercando di migliorare in extremis. Questo perché i video sono ormai diventati fondamentali, in certi casi anche più importanti delle fotografie (basti vedere il successo di TikTok che si, non è nulla di professionale, ma di fatto sono video). Per questo motivo, negli ultimi tre anni il produttore si è deciso a provare a creare una posizione anche in questo settore, portando innovazioni da non sottovalutare ma che ancora faticano a fare capolino nei setup dei professionisti di questo ambito.
Torno a ricordarvi che è stata Nikon a tirare fuori dal cilindro incredibili potenzialità con la registrazione video esterna su Atomos Ninja V, e chissà come mai qualche mese dopo Atomos stessa ha iniziato a creare tali potenzialità anche per gli altri produttori. Quando Sony a7SII era nel fiore dei suoi giorni era certamente possibile la registrazione su recorder esterni, ma non con tutte le possibilità che hanno portato Nikon e Atomos dopo il loro semi matrimonio. Con la prima Z6 infatti era possibile registrare file RAW video esternamente su Atomos Ninja V, e quello fu il primo caso in cui potemmo vedere tale incredibile funzionalità su una mirrorless. Certo, con il fatto che poi hanno iniziato a farlo tutti non è più stata un’esclusiva di Nikon e di conseguenza la questione si è un po’ “persa”, ma il produttore non ha smesso di credere in questo ambito e le risposte e le innovazioni alle vicende da me appena descritte le troviamo in Nikon Z9.
Ad esempio, la prima volta in cui ho preso in mano questa fotocamera sapevo della sua possibilità di registrare video in 8K@30, quello che non sapevo era che un aggiornamento firmware futuro permetterà di arrivare all’8K@60 con RAW in camera, cioè qualcosa di straordinario per un prodotto che viene presentato come “fotocamera”. Allo stesso modo, la prima volta in cui mi sono fatto “un giro” nel menù video ho notato la possibilità di registrare in ProRes interno, vale a dire il formato professionale di Apple utilizzato nel mondo del cinema per la produzione di film e documentari. Cascasse il mondo, sono pronto a scommettere in questo momento che nei prossimi mesi, in modelli di vari competitor, vedremo magicamente comparire questa possibilità tra i vari codec offerti, e allora ancora una volta Nikon potrebbe venire oscurata da questa cosa. È quindi giusto scriverlo e specificarlo perché è assolutamente lodevole l’impegno di Nikon nel settore video ed è sotto gli occhi di tutti l’impegno che viene messo per fare in modo che tutto funzioni al meglio.
Nella maggior parte dei casi, al fotografo “medio” che acquisterà Nikon Z9 non servirà mai il ProRes, ma il fatto che ci sia, unitamente a tutte le altre possibilità lato video, fa capire che il taglio di questo prodotto non si limita alla fotografia sportiva, ma può seriamente essere considerata anche per cinema, e in effetti andrebbe fatto.
Nikon Z9 offre prestazioni eccellenti anche lato video, coadiuvata da un AF prestante, grandi possibilità di formati e di codec e soprattuto vari profili disponibili, come ad esempio l’N-LOG.
Quello che non ho particolarmente apprezzato, almeno lato user interface, è che un menù così ben organizzato, strutturato e facile da capire non faccia realmente nessuna differenza tra foto e video. Mi spiego meglio: nella parte posteriore di Nikon Z9 c’è effettivamente un selettore che permette di cambiare modalità di registrazione tra foto e video, cosa chiaramente molto utile, tuttavia però nel menù non cambia assolutamente nulla: se siete in modalità foto vedrete le opzioni della modalità foto e della modalità video, se siete in modalità video vedrete le opzioni della modalità foto e della modalità video. Certo, forse questa è una piccolezza, tuttavia è giusto notare che avrebbe avuto ben più senso suddividere le cose.
Sempre parlando di possibilità del menù per quanto concerne i video, troviamo la selezione della qualità HLG per gestire riprese ad alta gamma dinamica, la compensazione della diffrazione e della distorsione, la riduzione del flickering nei filmati, le varie opzioni AF (che si ripetono anche in altre parti del menù ma qui sembrano valere esclusivamente per i video), la riduzione delle vibrazioni, cioè uno stabilizzatore disponibile in due modalità (“normale” e “sport”), la sensibilità del microfono, l’attenuatore, la gestione della risposta in frequenza, la possibilità di fornire alimentazione ad un microfono tramite jack, la gestione del volume delle cuffie, il timecode con supporto anche esterno e in sync e il controllo della registrazione esterna tramite HDMI. Tutto questo senza tralasciare la scelta del codec tra ProRes 422 HQ 10 Bit in MOV, H.265 10 Bit in MOV, H.265 8 bit in MOV e H.264 a 8 Bit in MP4. Il massimo della risoluzione registrabile, lato video, è pari a ben 7680×4320 a 30p (che diventeranno 60 con il firmware in arrivo a inizio 2022). C’è ovviamente anche il 4K@120fps e il 1080p@120fps.
Benché il mio tempo a disposizione per i test video con Nikon Z9 non mi abbia permesso di realizzare nessun tipo di produzione di alto livello, da quello che ho visto sono rimasto davvero colpito dalle possibilità, la qualità e soprattutto la totale facilità di gestione. I menù sono comodi e ben organizzati, l’impugnatura della fotocamera funziona bene per i video, l’AF è reattivo e preciso e la qualità finale è davvero importante. Questo significa che Nikon Z9 potrebbe davvero segnare un nuovo inizio per il produttore anche per quanto concerne i video, e onestamente io un po’ lo spero.
Nikon Z9 recensione: galleria fotografica
Nikon Z9 recensione: scarica i file RAW
I file RAW di questa fotocamera sono disponibili anche in questo caso, ricordandovi però che sono file a 45 megapixel e che dovrete aggiornare i vostri software per poterli leggere regolarmente. A causa del fatto che la raffica a 120fps sia solo in formato JPEG, non troverete disponibili file RAW di Nikon Z9 scattati in situazioni sportive dato che ho usato esclusivamente la raffica a 120fps per fini di test nelle fasi di scatto più dinamiche. Potete scaricare i file RAW di Nikon Z9 cliccando qui oppure sul tasto qui sotto:
Nikon Z9 recensione: le nostre conclusioni
Sono assolutamente certo di non aver scritto tutto ciò che ci sarebbe da dire per questo prodotto, perché le novità sono tante, le rivoluzioni sono importanti, la speranza di una rinascita vera è forte. Bisogna essere sinceri e obiettivi: nonostante le precedenti Z fossero dei buoni prodotti, non sono mai riuscite a fare “troppo” fuori dall’ordinario, e fino ad oggi non avevamo ancora ben compreso o visto i reali vantaggi di uno Z mount con questo tipo di tiraggio. Nikon Z9 segna indubbiamente l’inizio di una nuova era per il produttore, anche unitamente a nuovi obiettivi arrivati e in arrivo che sono solidi, luminosi, ben costruiti, prestanti e con quel monitor OLED che mi fa tanto impazzire (positivamente).
Ho avuto una bellissima esperienza provando Nikon Z9, in tantissimi casi ho esclamato “oh wow” e in molti altri ho avuto conferme importanti da parte di un’azienda che aveva necessariamente bisogno di lanciare un’ammiraglia come questa per poter convincere tutti i professionisti che il reale passaggio a mirrorless è possibile. Il futuro è qui, ora, nelle nostre mani, e la cosa bella è che è soltanto l’inizio. C’è ancora qualche miglioria necessaria nella gestione dell’AF e del 3D Tracking, come specificato nel capitolo dedicato all’autofocus, ma è anche un sistema nuovo, che necessita di abitudine e di iniziare il suo percorso in un sistema rivoluzionato da cima a fondo. Bisogna fare l’abitudine anche ad alcuni tasti posizionati in zone non molto strategiche del corpo macchina e che potrebbero essere premuti per sbaglio, ma i difetti esistono in tutti i prodotti com’è giusto che sia, ciò che importa, di bello, si è visto ed è assolutamente sotto gli occhi di tutti. Brava Nikon, well done.
Nikon Z9 ha un prezzo pari a 6099,00€ per l’Italia (solo corpo) ed è disponibile in vendita / preordine da alcuni nostri partner selezionati qui sotto:

Recensione in breve
Z9
Nikon Z9 segna indubbiamente l'inizio di una nuova era per il produttore, anche unitamente a nuovi obiettivi arrivati e in arrivo che sono solidi, luminosi, ben costruiti, prestanti e con quel monitor OLED che mi fa tanto impazzire (positivamente). Ho avuto una bellissima esperienza provando Nikon Z9, in tantissimi casi ho esclamato "oh wow" e in molti altri ho avuto conferme importanti da parte di un'azienda che aveva necessariamente bisogno di lanciare un'ammiraglia come questa per poter convincere tutti i professionisti che il reale passaggio a mirrorless è possibile
PRO
- Una serie di rivoluzioni tecnologiche importanti
- Raffica incredibile
- Specifiche video rivoluzionarie che permettono grandi cose
- Ergonomia perfetta
- Retroilluminazione dei tasti
- Qualità di scatto importante
- Un autofocus rivoluzionario
- Autonomia della batteria incredibile
- Mirino EVF con 3000 nits
CONTRO
- L'AF necessita di qualche miglioria e "fine tuning" per essere davvero perfetto
- Alcuni tasti potrebbero infastidire ed essere premuti per sbaglio durante l'utilizzo a causa del loro posizionamento
- Si poteva fare di più per la risoluzione / luminosità del display posteriore