Abbiamo partecipato alla conferenza stampa di Non mi uccidere, il film di Andrea De Sica in arrivo in streaming dal 21 aprile su Apple Tv app, Amazon Prime Video, YouTube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio su Sky Primafila e Infinity. Tanti gli spunti interessanti (senza spoiler di trama) offerti dal regista e dal cast. Ecco tutti i dettagli.
La conferenza stampa si è aperta confermando quanto avevamo già intuito dal primo teaser: Non mi uccidere è un thriller romantico dalla forte componente soprannaturale, una favola nera che mischia i generi per parlare degli adolescenti agli adolescenti. Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Chiara Palazzolo, la sceneggiatura ha avuto una lunga gestazione. Il libro uscito nel 2005 aveva conquistato fin da subito lo sceneggiatore Gianni Romoli, che, dopo aver discusso con la scrittrice, si era cimentato in una prima fase di adattamento. I tempi però non erano ancora maturi, non per il mercato italiano almeno, che, solo con l’uscita di Lo chiamavano Jeeg Robot (2015), ha rivalutato la possibilità di creare un prodotto di genere originale e non acquistato oltreoceano. Andrea De Sica e i giovanissimi del collettivo GRAMS, da subito innamoratisi del soggetto, hanno dato alla sceneggiatura nuovo ossigeno, facendone un’opera del nostro tempo.
Non mi uccidere conferenza stampa: una protagonista adolescente
Andrea De Sica, dopo I figli della notte (2017) e Baby (2018-2020), torna a parlare degli “straordinari e maledetti anni” dell’adolescenza, questa volta concretizzandone le paure e le insicurezze in una metafora esistenziale, già presente nel romanzo, dal sapore soprannaturale e dalla forte connotazione femminile.
Mirta, interpretata da Alice Pagani, è una ragazza dolce, semplice, un’adolescente come tante, protetta dalla gabbia d’avorio dell’amore familiare. Non sa cosa sia la vita fuori, quella vera, fino all’incontro con Robin. Robin è un ragazzo affascinante grazie al quale lei scopre l’amore, un amore totalizzante, fino alla morte, un amore che mette alla prova la sua purezza e che dà inizio alla sua Coming of Age. Mirta si risveglia trasformata e si scopre “mostro“, non più umana. Si desta e si sente diversa, diversa dai “normali” che la circondano. Si scopre sola e si sente incompresa: Mirta è rabbia, Mirta è un’adolescente. Il suo percorso di crescita verso l’età adulta è quello di tutti i ragazzi, solo potenziato grazie alla magia della narrazione.
Durante la conferenza di Non mi uccidere, Alice Pagani ha espresso la sua sintonia con il personaggio che interpreta, mettendo in luce il ritratto di donna che esce dal film. Mirta è una “donna che non ha vergogna di provare paura, né di diventare carnefice per difendersi“. È l’immagine di una ragazza che “sa rispondere, che accetta la sua fragilità, la comprende e la difende”. La protagonista segue un percorso che la porta a diventare un’adulta “che aggredisce la vita, senza essere più aggredita“. Ancora una volta una storia di girl power, una storia di donna che, in questi tempi, non ci stancheremo mai di ascoltare.
Non mi uccidere conferenza stampa: gli altri adolescenti
Accanto ad Alice Pagani, Rocco Fasano, alias il bel tenebroso Robin. Il suo percorso di crescita si discosta molto da quello di Mirta. Robin è un ragazzo deluso, che prova amarezza nei confronti del mondo che lo circonda, ha perso molto nella vita e proprio per questo, quando incontra Mirta, l’amore diventa tutto per lui.
Alla conferenza stampa di Non mi uccidere ha partecipato anche Giacomo Ferrara, che non ha celato una certa difficoltà nell’interpretare il suo personaggio, Ago, un ragazzo dall’animo estremamente fragile, senza sogni, che ha annientato ogni luce di speranza che rischiarava la sua vita.
Tre ragazzi, tre adolescenti con storie di vita diverse, tre declinazioni di un unico tema: affrontare il passaggio dalla giovinezza all’età adulta. Tre storie che gridano ai ragazzi di oggi e di domani: non siete da soli, la rabbia, l’inadeguatezza, l’incomprensione sono anche nostre!
Non mi uccidere conferenza stampa: la genitorialità
Non solo adolescenti, non solo ragazzi: attorno ai giovani protagonisti del film ci sono anche gli adulti. Anita Caprioli e Sergio Albelli hanno partecipato alla conferenza stampa di Non mi uccidere e sono gli interpreti dei genitori di Mirta, Amalia e Piero. La domanda sorge spontanea: come reagiscono mamma e papà alla trasformazione di Mirta?
Anita Caprioli definisce Amalia come una donna istintiva, una madre che percepisce la figlia, ma non viene creduta. È lei la prima ad accorgersi del cambiamento, la prima a credere alla straordinaria monstruosità (nell’accezione latina del termine) di ciò che sta accadendo. Dall’altra parte, c’è il suo contraltare, Sergio, un uomo che reagisce con rabbia, che annaspa nell’incomprensione, incapace di metabolizzare il lutto.
Perché l’altro lato dell’adolescenza è l’età adulta, perché, in fondo, a modo loro, ciascuno con il proprio carattere, anche i genitori devono affrontare, gestire e comprendere la coming of age dei loro figli proprio come Amalia e Sergio.
Non mi uccidere conferenza stampa: note di regia
Ci sono nette separazioni in Non mi uccidere, che, se trovano una loro dimensione unitaria nei personaggi, emergono con tutte le loro sfaccettature nella regia. Durante la conferenza stampa, Andrea De Sica ha posto l’accento sulle dicotomie che caratterizzano il film e che avevano trovato la loro impostazione già dalla sceneggiatura. Il passato idilliaco nelle sue atmosfere naturali – il film è stato girato nei dintorni di Bolzano – rappresenta la spensierata fanciullezza di Mirta, il presente, invece, uggioso, cupo, buio, nella sua ambientazione urbana, è il tempo del sangue e della morte.
Se i ricordi di Mirta sono sfiorati dalla dolce luce primaverile, metafora della vita, luci fredde pungono le immagini della nuova condizione di esistenza della protagonista, quella da morta, quella che lei stessa deve imparare ad accettare.
Non mi uccidere conferenza stampa: la musica
Andrea De Sica ha sottolineato, durane la conferenza stampa di Non mi uccidere, lo stretto legame che unisce la regia alla musica. Da sempre, l’autore di Baby si accosta ad ogni fase del processo di creazione pensando al film in termini musicali. Per questo ha composto le musiche insieme a Andrea Farri, già prima della sceneggiatura, così che tutte le teste del laboratorio creativo potessero immergersi nell’atmosfera del film prima ancora che questo fosse scritto.
Non solo, la musica, afferma Alice Pagani, è diventata per lei fondamentale per calarsi nel personaggio e immedesimarsi nelle sue emozioni. Anche Rocco Fasano ha potuto apprezzare la forza di questo strumento capace di ricreare le atmosfere e le suggestioni di cui le scene sono portavoce.
Non mi uccidere conferenza stampa: un nuovo Twilight?
La domanda sorge spontanea. Non mi uccidere è Twilight? No, non è Twilight. Il libro di Chiara Palazzolo, infatti, è uscito ben prima del primo capitolo della saga cinematografica di Bella ed Edward. Il film di Andrea De Sica non vuole strizzare l’occhio alla celebre pellicola, che il regista ha definito “melò travestito da horror”. L’intento è quello di caricare di audacia, violenza, drammaticità e fisicità una storia che nasce, fin dal romanzo, come una storia d’amore. Non mi uccidere è un melò dunque, ma nuovo che parla di quegli anni indimenticabilmente e straordinariamente drammatici dell’adolescenza.
Non mi uccidere conferenza stampa: conclusioni
Una commistione di generi, dal teen drama al thriller, dall’action all’horror, è in arrivo sulle piattaforme. Alice Pagani e Rocco Fasano sono Mirta e Robin, due adolescenti, la cui storia d’amore travolgente prende sfumature soprannaturali. Non mi uccidere sarà disponibile in streaming dal 21 aprile e non vediamo l’ora di vederlo!