Obiettivi anamorfici smartphone: la startup californiana Glass Imaging pubblica un progetto per un rivoluzionario sistema di fotocamere per smartphone che in poche parole inverte il concetto di anamorfico. L’azienda afferma che questo nuovo tipo di sensore, abbinato ad un complesso sistema di lenti, può assicurare immagini fino a 10 volte migliori rispetto a quelle prodotte con le fotocamere degli smartphone odierni.
Obiettivi anamorfici smartphone: l’idea di Glass Imaging
Ormai cercare di migliorare le fotocamere degli smartphone è sempre più difficile, in quanto lo spazio sui dispositivi è comunque limitato e molto spesso le aziende si concentrano sulla parte d’intelligenza artificiale piuttosto che sviluppare nuovi sensori più grandi. Nonostante le fotocamere degli smartphone abbiano comunque raggiunto un livello altissimo con diversi algoritmi di riduzione rumore, i risultati finali sembrano aver raggiunto un certo limite e in certi casi si nota molto l’invasività di questi algoritmi.
Questa regola non vale per Glass Imaging che presenta un progetto innovativo e quasi visionario dato che in poche parole inverte il concetto di lente anamorfica creando a tutti gli effetti un sensore anamorfico per smartphone. Invece di ingrandire il sensore proporzionalmente, per cui non ci sarebbe stato il necessario spazio, hanno deciso semplicemente di allungarlo rendendolo un formato ultra-wide 24 x 8 mm, circa sei volte più grande dei sensori da 7 x 5 mm che troviamo sugli iPhone più recenti. Queste sue maggiori dimensioni si traducono in una migliore risoluzione, più luce raccolta, più gamma dinamica e un bokeh ottico reale.
Come funziona
Per sfruttare al massimo questo sensore su uno smartphone, l’azienda applica lo stesso principio degli obiettivi anamorfici, ma in maniera inversa. Una serie di lenti specifiche vanno a correggere la distorsione dovuta dal sensore allungato che, una volta riportato nelle corrette proporzioni, sarebbe di 24 x 16 mm, poco meno di un sensore per APS-C. Naturalmente non è tutto oro quel che luccica perché un sistema di questo tipo introduce nuovi problemi e nuove variabili, come ad esempio l’impossibilità di avere uno zoom ottico, anche se l’azienda afferma che sarebbe inutile in quanto quello digitale su un sensore così grande darebbe comunque risultati migliori rispetto alle fotocamere presenti ora sul mercato.
Anche l’autofocus funziona in modo totalmente diverso ed infine un sistema ottico di questo tipo introduce un gran numero di distorsioni che però l’azienda afferma di aver previsto e di poter correggere via software senza problemi.
“[Le distorsioni] sono tutte vincolate durante la progettazione in modo tale che sappiamo in anticipo che possiamo correggerle”, dice Attar, CEO di Glass Imaging, a TechCruch. “È un processo iterativo, ma abbiamo avviato lo sviluppo di uno strumento software dedicato personalizzato per co-ottimizzare i parametri dell’obiettivo e le variabili della rete neurale”.
LDV Capital, uno degli investitori della startup con 2,2 milioni di dollari nel round di finanziamento iniziale, afferma che questo progetto può massimizzare la potenza delle fotocamere degli smartphone, soprattutto se combinato con le più recenti tecnologie di fotografia computazionale e intelligenza artificiale. Di seguito potete vedere una serie di test condotti a confronto con un iPhone 13 Pro Max, i cui risultati mostrano un netto miglioramento della qualità da ogni punto di vista.
Obiettivi anamorfici smartphone: conclusioni
Diverse aziende nel corso degi ultimi anni hanno promesso tecnologie in grado di migliorare i moduli fotografici degli smartphone, ma senza poi fornire prove concrete delle loro promesse, ma in questo caso sembra ci sia una marcia in più. Le immagini e le prove fornite dalla startup indicano che l’idea c’è e può funzionare, inoltre i due fondatori, Ziv Attar e Tom Bishop, si sono conosciuti in Apple lavorando a numerosi brevetti sulla visione artificiale e sulla fotografia computazionale, quindi non proprio due principianti.
“A Glass Imaging, miriamo a offrire una qualità dell’immagine simile alle ingombranti fotocamere DSLR e mirrorless professionali – dettagli ad altissima risoluzione, gamma dinamica, nitidezza in condizioni di scarsa illuminazione, precisione del colore e del tono – ma in un fattore di forma notevolmente più piccolo e sottile.” afferma Bishop.
L’idea è sicuramente interessante e solo il tempo ci dirà se qualche produttore di smartphone collaborerà con Glass Imaging per portare un primo prototipo sul mercato, nel frattempo vi consiglio la nostra guida sui migliori smartphone per fotografia.