Le olimpiadi di Tokyo 2020 sono iniziate e, come sempre, catalizzano l’attenzione: è l’evento sportivo più importante del mondo e nel corso della storia è stato capace di segnare il destino di popoli e persone. Ripercorriamo, in questo articolo, le foto più iconiche che hanno fatto la storia delle Olimpiadi.
Olimpiadi foto che hanno fatto la storia: sport e valori
I Giochi Olimpici sono da sempre l’evento sportivo più importante del mondo, quello capace di radunare i migliori atleti dei cinque continenti. Seppur vengano chiamate anche Olimpiadi, come riporta Wikipedia, bisogna far attenzione a non confonderle con l’Olimpiade: questo termine indica l’intervallo di tempo di quattro anni che intercorre tra un’edizione e l’altra. Fatte le dovute premesse, le Olimpiadi sono da sempre uno dei momenti più importanti della storia e la fotografia, intesa come mezzo di comunicazione e cultura, ne ha raccontato i momenti più iconici, quelli entrati di diritto nell’immaginario comune.
I valori dei Giochi Olimpici sono quelli canonici dello sport: passione, dedizione, lealtà, coraggio, forza e determinazione. Il voler competere con gli altri per competere, in primis, con sé stessi e i propri limiti. La fotografia racconta il mondo, le persone, i luoghi, gli usi e costumi: da sempre siamo a conoscenza di quello che ci circonda grazie a lei, al suo modo di arrivare dritta come una sferzata di aria gelata. La fotografia non è mai bugiarda, sono i fotografi ad esserlo. La fotografia racconta, mostra, rivela e cela. La fotografia indica la strada, racconta storie di emarginazione e riscatto che ben si sposano con lo sport, da sempre fulcro della rinascita (sportiva e umana). Lo sport, e le Olimpiadi, non sono elitarie: i migliori partecipano, i migliori arrivano sul podio. E la fotografia l’ha dimostrato.
Olimpiadi foto che hanno fatto la storia: la rivalsa
Se pensiamo alle Olimpiadi e alle foto che hanno fatto la storia non possiamo non fermarci a rimembrare Jesse Owens nella finale dei 200 metri nell’edizione di Berlino 1936, a un passo da quello che sarebbe stato il più grande conflitto della storia. Non possiamo non pensare alla bandiera riportante il simbolo della competizione, i cinque anelli intrecciati, che sventola a Monaco il giorno dopo l’attentato dei terroristi palestinesi nel 1972. Due momenti diversi, diametralmente opposti. Due istanti rimasti per sempre nei nostri occhi e nella nostra memoria, in modo indelebile.
La fotografia ha raccontato e continua a raccontare. La fotografia ha parlato e continua a parlare di gesta, momenti e, sopratutto, uomini e donne. Quelle persone che hanno sofferto e combattuto per vincere sé stessi, combattere l’ipocrisia di un’epoca e tagliare un traguardo importantissimo: il podio, visto come momento di rivalsa sociale ed etnica. Questo fa lo sport, questo fanno le Olimpiadi.
Olimpiadi foto che hanno fatto la storia: le immagini
Impossibile non partire con l’immagine che ritrae Jesse Owens scattare nella finale dei 200 metri di Berlino 1936. Ad un passo dalla Seconda Guerra Mondiale, il conflitto più grande della storia, l’atleta riuscirà a portarsi a casa ben 4 medaglie. Tutto davanti a Hitler che, insieme al popolo nazista, aveva fatto propaganda su quanto la razza ariana fosse superiore e avrebbe facilmente vinto ai Giochi Olimpici. Una rivalsa sociale, etnica e personale. Un momento unico nella storia che rappresenta, per molti, la prima grande sconfitta del dittatore nazista.
La bandiera dei Giochi Olimpici svetta in un silenzio assordante che avvolge lo stadio di Monaco: è il 1972 e il giorno prima alcuni terroristi palestinesi avevano preso in ostaggio e ucciso 5 atleti israeliani e un poliziotto tedesco. Ancora oggi viene ricordato come uno degli attentati più crudi della storia, uno dei momenti in cui lo sport poteva cadere ai piedi delle ingiustizie e del terrore: poteva, perché per quanto il dolore fosse forte lo sport vinse e riuscì ad unire il mondo come poche altre volte. Una foto che ha fatto la storia delle Olimpiadi, ancora oggi incastonata nei nostri occhi.
Tommie Smith e John Carlos: questi i nomi dei due atleti con il pugno alzato durante le Olimpiadi di Messico 1968. Questa è una delle foto più iconiche della manifestazione e rappresenta la battaglia dei due atleti contro il razzismo, l’ignoranza e il bigottismo dell’epoca (che, ahimè, permane ancora oggi). Il podio dei 200 metri divenne un momento di unione e battaglia contro le ingiustizie e i soprusi di una società malata e bigotta, una battaglia vinta da quelle persone che avevano (e avrebbero ancora) sofferto.
In questa immagine vediamo Nadia Comaneci a Montreal, nel 1976. Lei è stata la prima (e unica) atleta della storia ad ottenere un dieci, il voto massimo. Molti la considerano la più grande ginnasta del XX secolo, anche grazie alle cinque medaglie d’oro ottenute nelle edizioni del 1976 e del 1980. Nadia è anche l’unica atleta ad aver ricevuto l’Ordine olimpico per ben due volte, nonché la più giovane ad essere stata insignita di questa onorificenza. Per chi se lo stesse chiedendo, è il più importante riconoscimento olimpionico e viene assegnato agli atleti che si sono ampiamente distinti nel proprio sport e hanno contribuito ad avvalorare i Giochi Olimpici.
L’unione di due Stati in conflitto, l’aria del cambiamento desiderato e atteso: siamo a Sydney per i Giochi Olimpici del 2000 quando i due presidenti e gli atleti delle due Coree sfilano per la prima volta sotto un’unica bandiera che unisce i due Stati in un tutt’uno. Uno dei simboli più forti di sempre delle Olimpiadi, il segno di un cambiamento e la voglia di unire al posto di dividere. Lo sport che diventa sinonimo (e bandiera) della pace.
Olimpiadi foto che hanno fatto la storia: conclusioni
Queste erano alcune delle foto che hanno fatto la storia di questa manifestazione: sono tantissime e, a raggrupparle tutte, non finiremmo più. I momenti che abbiamo voluto raccontarvi sono stati importanti per un motivo o per l’altro e hanno segnato in modo indelebile la storia delle Olimpiadi e, più in generale, dello sport mondiale. Quello sport che deve unire e mai dividere, che deve essere stendardo di rivalsa sociale e arma contro la discriminazione razziale e le ingiustizie. Quello sport che tutti amiamo guardare, e di cui non ci stancheremo mai.
Questo genere di articoli sono sempre estremamente apprezzati e colgo l’occasione per ringraziare tutti voi per la vostra dedizione. Approfitto della somiglianza di tema per chiedere della rubrica Photostory. A me e mia moglie manca tantissimo
Ciao Andrea! Grazie tante per il commento e per la tua dedizione. Photostory tornerà presto, per quella rubrica lo stop estivo è leggermente più lungo in quanto settembre è un mese carico di presentazioni di nuovi prodotti ed eventi vari. Tornerà comunque, tranquilli 😃
E grazie ancora!