La creatività delle persone quando sbarca sul web può regalare contenuti unici ed esilaranti. Il video realizzato dal fotografo Ryan Mense ne è un chiaro esempio, in quanto unisce l’ironia alla fotografia. Quello che esce fuori è un divertente filmato che spiega come sia possibile “uccidere” l’otturatore della Canon 1D X Mark III in poco più di 8 ore.
Otturatore Canon 1D X Mark III: l’esilarante calcolo
Tutti i produttori di macchine fotografiche sono soliti indicare, per grandi linee, quante foto si possono scattare con una fotocamera prima che quest’ultima possa mostrare segni di malfunzionamento. Il fotografo all’interno del suo video fa quindi una serie di calcoli matematici, accompagnato da un’atmosfera cupa e disastrosa, in modo da dimostrare dopo quanto tempo la nuovissima Canon 1D X Mark III potrebbe dimostrare segni di cedimento. Ribadiamo che si tratta di un video realizzato con il solo scopo di divertire e non dimostra nulla di vero.
L’otturatore della 1D X Mark III è un capolavoro di ingegneria, in quanto riesce ad arrivare ad una velocità di scatto di ben 16 fps, ovvero sedici foto al secondo. Ryan realizza quindi una serie di calcoli: tiene conto dell’autonomia di una singola carica, del buffer dovuto all’acquisizione di file RAW e del numero di “scatti di vita” comunicati dal produttore (500.000). Quello che viene fuori è che per raggiungere le 500.000 foto con l’otturatore meccanico bastano solo 8 ore e 40 minuti di raffiche continue.
Otturatore Canon 1D X Mark III: conclusioni
Ovviamente il video in questione ha scopo ironico e non deve destare preoccupazione agli utenti che sono intenzionati ad acquistare la nuova Canon 1D X Mark III. Queste ammiraglie, come la reflex Canon in questione o la nuova Nikon D6, sono progettate per resistere praticamente a tutto, anche alla vecchiaia. Si tratta di prodotti che valgono l’investimento iniziale che bisogna sostenere, perché hanno una durata di molti anni, anche se si superano gli scatti comunicati dal produttore. In conclusione, questo video è molto simpatico, ma fa anche riflettere sul fatto che ormai la tecnologia permette ai fotografi di avere raffiche di foto esagerate, senza parlare degli otturatori elettronici.