Lumix S1H in offerta
Panasonic Lumix S1H recensione è la nostra prova della fotocamera più videocamera che esista sul mercato attualmente. Nonostante ora la concorrenza sia parecchio agguerrita rispetto alla reale uscita sul mercato di questo modello, Panasonic Lumix S1H si distingue ancora per alcuni fattori importanti e fondamentali. Questa recensione sarà sicuramente un po’ diversa dal solito, in quanto si tratta di un prodotto prevalentemente incentrato sul video e non propriamente sulla fotografia, motivo per cui cercherò di darvi “le pillole” giuste per farvi capire al meglio se questo prodotto possa fare al caso vostro oppure no.
Panasonic Lumix S1H è solo per professionisti? Si e no, per un motivo molto semplice che vorrei approfondire: ad un primo impatto, usando Panasonic Lumix S1H dal punto di vista di un fotografo ci si sente subito “storditi” da una serie di funzioni, parametri, voci, possibilità e potenzialità assolutamente non necessarie per scattare foto. Lato video invece, un videomaker professionista che usa Lumix S1H può solo fare grandi sorrisi e sentirsi con un ottimo prodotto tra le mani, pur magari riflettendo sul fatto che ci potrebbero essere dei limiti dal punto di vista dell’utilizzo. Parliamoci chiaro: c’è un motivo se nel broadcast (programmi TV, eventi, concerti..etc) vengono usati “super mandrilloni pesanti” (telecamere molto grosse, ingombranti e che richiedono un grande treppiede, ndr) per gestire un certo tipo di esigenze e non fotocamere mirrorless (almeno fino ad oggi) e nemmeno “fotocamere normali”; tali corpi macchina devono infatti farsi carico di grandi responsabilità, e sotto certi punti di vista serve spazio interno per poterlo fare nel modo migliore (vedi obiettivi integrati in telecamere usate in televisione). Panasonic Lumix S1H si pone però l’obiettivo di cambiare un po’ le carte in tavola e dare un reale ibrido funzionale avanzato per l’utente che non vuole farsi mancare nulla. Avrà funzionato questa strategia?
Panasonic Lumix S1H recensione: a chi è adatta questa fotocamera?
Siete fotografi? Fate solo foto? Allora questo prodotto non fa per voi, e vi dirò di più, sarebbe anche sprecato per utilizzo prettamente fotografico. Al contrario, se siete più videomaker “mobili” o “da intervista” o ancora “matrimonialisti” che occasionalmente scattano qualche foto, tutto potrebbe cambiare e potreste trovare il prodotto giusto per voi in questa pagina. Devo togliermi un dente subito: tra le tre fotocamere S della serie Panasonic Lumix full frame, questa è indubbiamente quella che mi ha colpito di più e che mi sembra “più azzeccata”, seppur non proprio su tutto. Mi rendo conto che ci siano esigenze estremamente variegate oggi nel mondo creativo: ecco perché esistono notebook di ogni tipo e prezzo, migliaia di modelli di fotocamere, milioni di tipi di formati e codec e così via. Negli ultimi anni le esigenze sono cambiate tantissimo e si sono create altre possibilità lavorative: un fotografo non fa necessariamente tutti i tipi di foto, così come un videomaker non è necessariamente adatto a lavorare con Nolan o Tarantino per un ultimo grande Blockbuster al cinema. Ecco perché è giusto “misurare” le proprie competenze, darsi i giusti limiti e acquistare prodotti adatti a ciò che bisogna fare, sempre lavorativamente parlando in questo caso. Panasonic Lumix S1H è una fotocamera completa, ma anche complicata per chi non ha esigenze video avanzate.
Panasonic Lumix S1H recensione: design & materiali
Chi ha già letto altre mie recensioni sa bene che ho le mani grandi e, di conseguenza, apprezzo corpi macchina di dimensioni generose e che abbiano una buona autonomia, stabilità, presa salda, ergonomia studiata e così via. Insomma, tendenzialmente una dimensione maggiore è anche uguale a più spazio da utilizzare per i componenti, siano essi “tecnici” (quindi sensori, batterie più grandi e così via), siano essi “pratici” (quindi grip ed estrusioni varie). In Panasonic Lumix S1H c’è grande spazio per le estrusioni e per gli stacchi netti a livello di design. Alcune forme sono più arrotondate e comode, altre più nette e dirette, ma nel complesso il design è bello e soprattutto efficace. Chiariamolo subito: Panasonic Lumix S1H non è leggera o poco ingombrante, non è un prodotto per chi deve fare delle rinunce o portare poco peso nello zaino. Preparatevi a peso, ingombro e dimensioni importanti ma anche molta maneggevolezza.
Credo fortemente nel fatto che tra tutte le mirrorless da me provate fino ad oggi (e credetemi, sono tantissime), questa Panasonic Lumix S1H sia la migliore per maneggevolezza ed ergonomia, sempre basandomi sulle mie mani e la mia comodità soggettiva. Le ghiere sono comode, i tasti sono ubicati nei punti giusti, il display orientabile è utile, la presa è salda. Insomma, a prima vista non manca nulla e sembra tutto fantastico, ma una fotocamera non si può giudicare soltanto dall’estetica e dall’ergonomia, altrimenti basterebbe prendere il corpo macchina più grande sul mercato.
Panasonic Lumix S1H è realizzata in policarbonato e ha una grande ventola di raffreddamento proprio dietro al sensore, caratteristica necessaria per poter avere una registrazione realmente continua e molte altre caratteristiche importanti dedicate proprio all’operatività continuativa.
Partiamo quindi proprio dalla parte superiore: troviamo subito a sinistra una ghiera dei programmi completa con alla base la possibilità di scegliere il tipo di scatto (singolo, multiscatto, timer..etc) e nella parte superiore tutte le varie modalità tra cui C1, C2 e C3 completamente personalizzabili, oltre ovviamente ad una parte video manuale. Proseguendo troviamo la slitta hotshoe che copre il mirino elettronico LVF OLED da 5,76 milioni di pixel con campo visivo del 100%, sensore per l’occhio e visualizzazione fino a 120fps. Si prosegue con il generoso monitor superiore, sempre molto apprezzabile, di tipo LCD monocromatico da 1,8″ 303×230 pixel utile per avere subito tutte le informazioni a portata di occhio, una comoda ghiera posteriore, il grande tasto di registrazione video, i tasti dedicati al bilanciamento del bianco, la sensibilità ISO e la compensazione dell’esposizione, lo switch di accensione, il tasto di scatto e una seconda ghiera frontale.
Guardando la fotocamera dalla parte frontale notiamo il generoso innesto L Mount, un tasto REC frontale, due tasti personalizzabili e il tasto di sgancio rapido, oltre all’amabile presenza di una porta PC Sync qualora vogliate addirittura usare Panasonic Lumix S1H in studio con flash monotorcia per la fotografia.
Nella parte posteriore troviamo tutto ciò che serve per la comodità di utilizzo di questo prodotto: un blocco tasti, i vari tasti funzione per menù, riproduzione, messa a fuoco, e così via, un tasto Q (quick) per il menù rapido, l’AF ON, una ghiera verticale e un display posteriore LCD TFT da 3,2″ da 2,33 milioni di pixel che fa bene il suo lavoro. Non manca ovviamente un sistema di raffreddamento indipendente a ventola che può essere regolato a piacimento dal menù. Questo garantisce il costante mantenimento della giusta temperatura per il sensore, anche nelle fasi più difficili, per permettere agli utenti un utilizzo continuativo e soprattutto una registrazione video senza limiti (spazio su scheda escluso, ovviamente).
Guardando il lato sinistro (se prendiamo la fotocamera da dietro) notiamo tutti i vari connettori di cui questa Panasonic Lumix S1H è fornita, tra cui un ingresso per telecomando esterno, ingresso microfono, uscita cuffie, porta USB Type-C con supporto a Power Delivery e porta HDMI di tipo A per la massima comodità assoluta, caratteristica a cui Panasonic ci aveva già abituati ai tempi di GH5.
Dal lato opposto troviamo invece il doppio slot SD che permette anche la gestione dei backup (quindi registrazione simultanea), oppure registrazione separata, eccedenza e variazione formati di registrazione. La parte inferiore offre il classico attacco a vite per treppiede e il vano batteria con una DMW-BLJ31 da 3050mAh sufficienti per circa 400 immagini scattate da display posteriore oppure 380 foto con LVF in modalità di risparmio energetico. Non mancano a bordo Bluetooth 4.2 BLE e WiFi 2.4GHz e 5GHz.
Panasonic Lumix S1H misura 151×114,2×110,4mm e pesa circa 1,52Kg senza scheda / batteria.
Panasonic Lumix S1H recensione: specifiche tecniche
Calcolando tutte le reali specifiche di questo prodotto, comprese tutte le variabili di codec e simili, dovrei praticamente scrivere una recensione intera composta solo da questo, pertanto vi farò un pratico “sunto” dei punti chiave che possono interessarvi davvero per capire le potenzialità del prodotto. Se però siete super nerdoni e volete davvero sapere tutto ma tutto ma proprio tutto, allora vi invito a leggere la pagina ufficiale delle specifiche dal sito di Panasonic preparando magari un amaro o un bicchiere di Thé per accompagnare la consultazione.
Panasonic Lumix S1H integra un sensore full frame da 24 megapixel, funzione di Dual Native ISO, registrazione interna in 4:2:2 a 10 bit fino al 4K@60fps, cattura video effettiva in 6K (questo significa che la registrazione avviene in oversampling e vi permette di avere un 4K estremamente definito), profili V-Log completi (come sulle VariCam), registrazione video illimitata, supporto ai codec h.264 e h.265, doppio slot SD, cattura video anamorfico, video in VFR (variable frame rate), stabilizzazione integrata nel corpo fino a 6 stop, display articolabile, WiFi e Bluetooth. Insomma, all’apparenza non manca proprio nulla, e vi dirò, a conti fatti c’è ancora tantissimo da dire, perché in effetti le possibilità di registrazione video, tra risoluzioni e codec, sono praticamente infinite e sono certo che perderete una bella manciata di minuti all’interno del menù per capire quella che possa fare al caso vostro.
- Sensore da 24 megapixel full frame
- Dual Native ISO espandibile fino a 204.800
- Video fino al 6K (5.952×3.698 pixel) a 24fps oppure 4K@60 oppure 1080p@120fps
- Registrazione video illimitata
- Sistema di raffreddamento indipendente
- Stabilizzatore integrato fino a 6 stop (con supporto a Dual IS)
- Codec h.264 e h.265
- Doppio Slot SD
- Registrazione video in formato anamorfico
- Supporto VFR
- Display Articolabile da 3,2″ con 2,33 milioni di punti
- Mirino LVF da 5,76 milioni di punti
- Display superiore 1,8″
- Porta USB Type-C con Power Delivery
- HDMI di tipo A
- WiFi 2.4GHz + 5Ghz
- Bluetooth 4.2 BLE
- Batteria da 3050mAh con autonomia fino a 400 immagini
- Misure pari a 151×114,2×110,4mm
- Peso di 1,52Kg senza schede / batteria
Panasonic Lumix S1H recensioni: prestazioni della fotocamera
Ad essere onesto e sincero, questa recensione di Panasonic Lumix S1H sarebbe dovuta essere lunga probabilmente 20.000 parole in più delle 6000 che faccio di solito per una fotocamera di questo calibro, perché di cose da dire su questo prodotto ce ne sono davvero tantissime, forse troppe. Restringiamo il campo però: un professionista che necessita di certe caratteristiche, come ad esempio il VFR o la registrazione anamorfica, sa già bene cosa siano queste funzioni e come si usino. Anche il Dual Native ISO è una funzione tipica da videocamera professionale, così come tante altre contenute all’interno di questo prodotto. È chiaro che Panasonic Lumix S1H non è affatto un prodotto per principianti, per chi inizia, per chi non sa cosa comprare o per chi deve fare qualche video su YouTube dalla stanza di casa. È una fotocamera che quasi fatico a chiamare tale, perché ha davvero tutto ciò che normalmente troviamo in videocamere professionali in un corpo però estremamente più compatto e leggero (paragonato con le camcorder di fascia più alta) e in grado quindi di essere utilizzato in modo più facile e per altre esigenze che normalmente costringerebbero l’operatore a portare grandi pesi con sé. Non a caso infatti, questa Panasonic Lumix S1H è stata la prima fotocamera mirrorless al mondo ad essere certificata da Netflix per la registrazione di film e serie TV per la nota piattaforma, un’onorificenza che già da sola descrive il livello di professionalità di questo prodotto.
Sempre con la stessa sincerità che mi contraddistingue, posso dirvi che questa fotocamera non fa assolutamente al caso mio, perché, in base alle mie esigenze, è davvero troppo. Troppo nel senso “troppo professionale”, perché alcune funzioni non saprei nemmeno come usarle e mi è capitato molte volte di trovare alcune voci nel menù e pensare “e adesso?”. Questo per farvi capire che io nasco come fotografo e si, faccio video, ma non ad un punto così alto come il target a cui si riferisce questo prodotto. Certamente potrei acquistare Panasonic Lumix S1H per fare i video per il mio canale YouTube, qualche diretta streaming ogni tanto oppure qualche matrimonio (COVID permettendo), ma sarei esattamente come il principiante che acquista 8000€ di attrezzatura e si chiede come mai non ci sia la modalità Auto sulla Canon EOS 1D-X Mark III. Ergo, sotto certi punti di vista posso certamente permettermi di essere più tecnico nella descrizione di questa fotocamera, e magari anche più breve sotto certi punti di vista, perché si tratta di un prodotto con cui il professionista arriva dritto al punto: comprare o non comprare? È questa la vera e unica finalità, non è un giocattolino o una fotocamera della domenica, è un prodotto professionale in un corpo compatto, e come tale dobbiamo aspettarci performance elevate (com’è giusto che sia).
Ho utilizzato Panasonic Lumix S1H per diverse occasioni tra cui un matrimonio, alcuni scatti fotografici e un’esibizione di danza con luce estremamente soffusa proprio per provare le varie capacità di questo prodotto. Quello che posso dirvi in breve è che sono rimasto colpito dalle potenzialità lato video, dalla maneggevolezza e dalla stabilizzazione, degna del target di questo prodotto e soprattutto del prezzo a cui viene venduta. Ciò che ancora non mi convince nei sistemi Panasonic Lumix è proprio il DFD, cioè il sistema di Autofocus del produttore che è troppo lento “a reagire” e soprattutto molto impreciso, cosa che, per un prodotto dedicato al video, è molto grave. Se invece volete la descrizione “non in breve” potete proseguire nella lettura.
Panasonic Lumix S1H recensione: qualità d’immagine
Sebbene sia una fotocamera dedicata ai video (lo so che suona male come descrizione), Panasonic Lumix S1H è anche in grado di scattare foto con una qualità davvero più che buona. Sebbene il sensore sia quasi lo stesso di S1 e sia comunque inferiore, in termini di megapixel, rispetto a S1R, ho avuto la sensazione che, qualitativamente parlando, Panasonic Lumix S1H sia la migliore tra tutte. Con “migliore tra tutte” intendo tra le tre sorelle “S” nell’offrire il giusto equilibrio tra prestazioni, qualità e peso finale del file. Dalla prova di S1R ero rimasto un po’ deluso dall’eccessivo rumore anche a bassi ISO e se è per questo nemmeno Panasonic Lumix S1 ha brillato particolarmente lato fotografico, in questo caso però, paradossalmente sembra più adatto alle foto questo prodotto rispetto agli altri.
Lato video, se volete acquistare Panasonic Lumix S1H per “la qualità dell’immagine in 6K” allora forse rimarrete un po’ delusi, perché in modalità 6K non è disponibile la registrazione All-I, i 400Mbps e il campionamento colore in 4:2:2. Tali possibilità sono infatti riservate al 4K DCI e versioni successive. Superato questo scalino però, rimarrete positivamente sorpresi anche dalla qualità delle immagini lato video, perché in effetti Panasonic Lumix S1H sorprende per le capacità e le possibilità offerte.
Detto questo, è giusto precisare che non ho provato ogni singola modalità video oppure ogni singola variabile di codec / formato / risoluzione / fps e così via, altrimenti avrei pubblicato questa recensione a dicembre del 2022, e questo serve a farvi capire come i menù siano certamente un po’ complessi ma come anche le possibilità siano infinite per chi è davvero un “VideoNerd”.
Panasonic Lumix S1H recensione: prestazioni video in breve
Certamente non dovrei specificarvi in ogni capitolo il fine di questa prova, ma magari avete saltato qualche pezzo e vi siete persi, nessun problema, perché vi basti saper che Panasonic Lumix S1H offre davvero tanto, forse anche troppo. La qualità video è estremamente alta, quando è tutto a fuoco l’immagine è nitida, le possibilità infinite, il target di utilizzo invece molto ristretto. Si perché, come già scritto, se fate un video ogni tanto oppure non conoscete le parole “Anamorfico” “LongGOP” “HFR” e “TimeCode” allora sicuramente questo prodotto non fa assolutamente per voi (scartatelo). Diversamente, se le conoscete e magari ne avete anche bisogno, allora sappiate che troverete molto più di questo.
Panasonic Lumix S1H può registrare in 4K UHD a 10-Bit 4:2:2 fino a 30fps in full frame oppure fino a 60fps in super 35. Non manca però la possibilità di registrare in 6K a 24fps e in 5.4K fino a 30fps. Lato audio potrete addirittura regolare una serie avanzata di impostazioni per il low-gain per la regolazione dettagliata e precisa dei microfoni con high-gain.
La buona notizia, almeno per quanto concerne le risoluzioni video disponibili, è che all’interno del menù è presente una voce chiamata “filtra” per filtrare tutte le risoluzioni disponibili. In questo modo potrete scegliere i tipi per risoluzione, fps e così via in modo tale da trovare subito ciò che vi serve. Questo è un altro elemento che vi fa capire quante voci ci siano nel menù, quante modalità di registrazioni siano disponibili e quanto possa essere potenzialmente complesso (ma poi facilitato) l’utilizzo di questa fotocamera.
Nulla da dire sulla stabilizzazione del corpo: si comporta estremamente bene e rende praticamente inutile l’utilizzo di uno stabilizzatore esterno. Grazie al supporto DUAL IS 2 infatti potrete avere un doppio sistema di stabilizzazione sfruttando quello nel corpo e quello nelle lenti Panasonic, ottenendo così una compensazione fino a ben 6 stop, davvero niente male.
Ho utilizzato Panasonic Lumix S1H con l’obiettivo in kit, un 24-150mm f/4 che mi ha positivamente stupito per le ottime possibilità a livello qualitativo. Resta comunque una combinazione decisamente pesante per utilizzo “normale”, nel senso che dovete prevedere di fare un po’ di fatica se sfruttate tale configurazione per un giorno intero (si superano i 3Kg).
Panasonic Lumix S1H recensione prestazioni video: VFR vs HFR
Per chi non lo sapesse, la registrazione a velocità variabile (VFR – Variable Frame Recording) vi permette di registrare un fotogramma su una clip che viene riprodotta / registrata con un frame rate diverso. In sostanza, è un cambio di frame rate variabile durante la registrazione. Per esempio, registrare una parte di clip a 150fps in un’altra clip che usa un codec a 30fps risulta in un playback normale a 30fps con un effetto di slow motion di 5X per la parte registrata a 150fps, cosa che può esservi utile in fase di montaggio / post per aggiungere uno slow motion interessante senza dover registrare l’intera clip a 150fps (cosa non sempre fattibile o consigliabile). La registrazione VFR è stata una caratteristica già vista in altri corpi Panasonic, ma anche in questo caso ha dei possibili difetti: non permette la registrazione dell’audio, funziona solo a 8Bit e non permette il funzionamento dell’autofocus. Gli FPS della modalità VFR vanno da 2 a 180fps, a seconda dei settaggi che avete scelto.
Parlando di HRF invece, l’approccio adottato è sostanzialmente l’opposto: invece di registrare una frequenza di fotogrammi variabili per una singola parte di clip, lo fa per tutta la clip (con altri svantaggi eventuali, ovviamente). In sostanza, se registrate a 120fps otterrete un reale playback a 120fps (anche in camera). In questo caso però la modalità HFR include il supporto per l’audio, il 10Bit (seppur limitato a 4:2:0) e l’autofocus, oltre ad essere disponibile in una grande varietà di risoluzioni e frame rate. Certo, in questo caso state però attenti al flickering, perché in alcune determinate condizioni di luce potrebbe essere molto evidente e praticamente impossibile da eliminare.
Panasonic Lumix S1H recensione prestazioni video: le infinite possibilità audio “estese”
Questa fotocamera mirrorless dedicata ai videomakers include alcune impostazioni audio aggiuntive che di solito non trovereste mai in una “comune” mirrorless in grado di offrire maggior flessibilità ai videomaker che, giustamente, curano anche l’audio. Ad esempio, i livelli audio possono essere regolati in ben 31 livelli da -18dB a +12dB. C’è poi un’opzione per disattivare completamente l’audio e un display con misuratore VU. Se avete un microfono particolarmente sensibile potrete anche ridurre il GAIN, così come potrete avere due opzioni diverse per la gestione del guadagno (parliamo sempre del GAIN) lato audio: standard e basso, permettendo quindi agli utenti di adattare ogni livello audio in funzione del microfono / interfaccia esterna utilizzata. Tutto il monitoraggio audio sfrutta un sistema di monitoraggio preciso e chiaro con vari colori che vanno dal verde, giallo e rosso per semplificare il controllo su ciò che state facendo.
Panasonic Lumix S1H recensione prestazioni video: dati ulteriori da sapere
Non ho potuto provare le impostazioni anamorfiche per la registrazione, in quanto non possiedo ottiche anamorfiche (cosa che vi fa capire che non sono un videomaker con tali esigenze), tuttavia, ho potuto apprezzare le varie funzioni aggiunte dal firmare SFU2, come ad esempio il supporto pieno al V-Log di Panasonic, la possibilità di usare le LUT direttamente in camera, il monitoraggio forme d’onda e molto altro.
Anche il funzionamento del doppio ISO nativo (che preferirei chiamare “dual native ISO”) è sicuramente comodo e impressionante, consentendo all’utente un maggior controllo sul risultato finale da inquadrare / gestire. In sostanza, grazie a questa possibilità, vi è possibile scegliere quando utilizzare ISO alti o bassi sulla base di ciò che conta di più a scelta tra qualità d’immagine e rumore, una scelta che, se fatta con saggezza, garantisce una sorta di “doppio controllo” sugli ISO con la finalità di un minor rumore nell’immagine e una maggiore qualità globale.
Ad esempio, ho provato a fare un video di una esibizione di danza con luce estremamente limitata sfruttando un valore ISO pari a 51200. Il risultato è stato che la ripresa era comunque buona e salvabile in post. Ovviamente il rumore era presente, ma non come su altri concorrenti a questo tipo di sensibilità ISO. Il problema di queste riprese (e anche di altre) non è stato il rumore in realtà, bensì l’autofocus.
Panasonic Lumix S1H recensione: autofocus
Questa fotocamera mirrorless full frame utilizza il sistema DFD di Panasonic, che è a rilevazione di contrasto e che, purtroppo, non gode di buona fama. Non mancano le varie opzioni come il rilevamento automatico del viso, corpo, occhi e animali, così come un tracking su ben 225 aree completamente personalizzabile. Si tratta di un AF in grado di funzionare fino a -6EV con luce ausiliaria, post focus e focus stacking. Sono ovviamente presenti le opzioni di AF-S, AF-C ed MF, raggiungibili direttamente nello switch rapido presente nella parte posteriore della fotocamera. Sono rimasto colpito dalla rilevazione del corpo / occhi del soggetto: all’interno del display viene creato un rettangolo che varia dimensioni ed estensioni in funzione dello spostamento del soggetto. Insomma, è tutto molto bello e c’è un buon “feedback” anche lato funzionale, ma alla fine resta sempre e il solito DFD a rilevazione di contrasto, che è certamente più avanzato del sistema di messa a fuoco a rilevazione di contrasto che trovate in una reflex entry level sotto ai 500€, ma non è abbastanza “solido”, rapido e preciso per sfidare la concorrenza. L’autofocus resta infatti la grossa pecca di questo prodotto, una pecca che Panasonic non può permettersi per una fotocamera spacciata come “scelta definitiva per i videomakers“, slogan che può essere anche vero finché non arrivate al capitolo AF. Mi è capitato davvero troppe volte di non riuscire a mettere a fuoco scene importanti, sia nel corso di un matrimonio, sia in fasi piuttosto rapide di scenari alternativi, tutte situazioni in cui, riprovando la stessa simulazione con la mia Sony, non ho avuto nessun problema. Questo mi fa molto male, credetemi, perché globalmente Panasonic Lumix S1H potrebbe anche sfiorare la perfezione come valutazione finale, ma non posso non ignorare le troppe ed eccessive imperfezioni di un AF a cui è ovvio manchi qualcosa. Certo, se parlassimo di una fotocamera dedicata alla fotografia di oggetti in studio potremmo anche sorvolare su questo punto, ma non è sicuramente fattibile per un prodotto dedicato ai video, fatto per i video e studiato sulle esigenze dei videomakers.
Credo fermamente che sia giunto il momento che Panasonic Lumix cambi qualcosa nel DFD, magari anche tutto il sistema di AF, perché certamente ad oggi, a livello di prestazioni, è tra i meno “fortunati” sul mercato (per non scrivere che è tra i peggiori).
Panasonic Lumix S1H recensione: galleria scatti
Panasonic Lumix S1H recensione: scarica i file RAW
Sebbene sarebbe più giusto fornire dei file “RAW” video di questa S1H, sarebbe anche un dato alquanto inutile dato che non registra in formato RAW e soprattutto certamente un peso importante da gestire, motivo per cui, anche per questa volta, abbiamo deciso di fornirvi i file RAW fotografici, da cui è comunque possibile apprezzare la grande qualità d’immagine di questo prodotto. Come si suol dire, se già è così performante lato fotografico, certamente lato video potrebbe essere altrettanto fantastica. Se comunque volete avere un assaggio della qualità video, potete trovarlo nella recensione su YouTube ad inizio di questa prova testuale. Per scaricare i file RAW di questa Panasonic Lumix S1H potete cliccare qui oppure sul bottone qui sotto.
Panasonic Lumix S1H recensione: conclusioni
Con questo prodotto, ci troviamo a tutti gli effetti una (quasi) VariCam dalle dimensioni miniaturizzate (e ho detto tutto). È chiaro, anzi, chiarissimo l’impegno di Panasonic nel settore video, ed è una cosa assolutamente apprezzabile. Con Panasonic Lumix S1H ho avuto spesso la sensazione di essere “di troppo” e addirittura non all’altezza, cosa che non è ovviamente colpa della fotocamera in sé ma proprio mia, in quanto, per certi versi, non mi sento all’altezza (o almeno non ancora) di un prodotto del genere. È un po’ come quando riuscite ad ottenere un appuntamento personale con un manager di una grande azienda interessata ai vostri servizi: inevitabilmente vi sentirete un po’ a disagio, in ansia, spaventati di poter fallire. La sensazione, nel mio caso, con S1H è la medesima, perché le possibilità offerte sono davvero infinite e un super VideoNerd potrà sguazzare in modo molto divertente e professionale tra le varie funzioni. Insomma, un fantastico castello di meraviglie in stile Disney, bruciato completamente da un autofocus inadatto a questo prodotto e che fa inevitabilmente scendere la valutazione finale verso il basso. Un vero peccato, certo, ma se siete già abituati con il DFD (magari di un’altra Lumix) oppure prevedete un ampio utilizzo della modalità manuale, allora non ci sono motivi per non volere una Panasonic Lumix S1H, tuttavia, come si suol dire, “uomo avvisato…mezzo salvato”.
I controlli, l’interfaccia e l’hardware interno è stato ovviamente pensato per il lato video e anche il Cinema (o “il cinemello” come direbbe il buon Matteo Bruno), e il fatto del sensore da 24 megapixel è solo un punto a favore in questo caso per un prodotto in grado di offrire una grande qualità sia fotografica che video. Sebbene la concorrenza, ad oggi, sia estremamente agguerrita su questo piano, sono certo che ci sia ancora spazio là fuori per S1H e per tutte le fantastiche opzioni offerte, sempre Autofocus a parte.
Recensione in breve
Lumix S1H
Panasonic Lumix S1H è la definizione più moderna e coerente possibile di modello adatto per un vero nerd dei video. Offre migliaia di funzioni personalizzabili e addirittura filtrabili per essere trovate più rapidamente. Produce immagini e video di qualità straordinaria ed è certificata Netflix. Rivolta ad un pubblico estremamente "PRO", pecca purtroppo nel sistema di autofocus DFD, la vera croce attuale di Panasonic Lumix.
PRO
- Video fino al 6K
- Ci sono talmente tante opzioni che hanno aggiunto la voce "filtra"
- Supporto V-Log, LUT in camera e funzioni da vera camera "cinema"
- Qualità fotografica davvero buona
- Estrema maneggevolezza
CONTRO
- Il peggior autofocus di sempre
- Manca la registrazione RAW in camera
- Menù dispersivo alla lunga