Non avete sbagliato a leggere il titolo: questa guida dedicata ai vantaggi e al modo in cui passare a DaVinci Resolve è dedicata anche ai fotografi, per un semplice motivo: io stesso nasco come fotografo ma, dopo aver aperto la partita iva più di 7 anni fa, per esigenze commerciali e lavorative mi sono dato anche al video making (senza diventare Quentin Tarantino, ci mancherebbe). Abituato ad usare Lightroom per la fotografia, mi sono ritrovato in molti aspetti di DaVinci Resolve, pertanto, l’anno scorso, dopo circa 5 anni di utilizzo di Final Cut Pro, ho fatto il passaggio al 100%. Ho quindi deciso di scrivere questa guida pratica perché sono certo che ci sia qualcuno nella mia stessa situazione di qualche tempo fa.
Mi è capitato giusto un paio di giorni fa di dover aprire Final Cut per editare un vecchio progetto per un Cliente e mi sono trovato assolutamente disperso, lento, incapace, perché ormai mi sono davvero abituato troppo a DaVinci Resolve, motivo per cui ho deciso di condividere con voi alcuni consigli e pareri che potrebbero sicuramente farvi comodo, sia che siate fotografi interessati a montare video per vari motivi, sia che siate già videomakers o montatori video che però usano un altro programma (e magari veleggia quell’eterna indecisione mista alla paura di spostarsi verso un nuovo software).
Passare a DaVinci Resolve: un programma per ghermirli e nel buio…fare i montaggi
Parliamoci chiaro: DaVinci Resolve è a tutti gli effetti un programma di montaggio video professionale, è così che si presenta prevalentemente; quello che però molti ignorano è che esita una versione completamente gratuita che può già essere usata per fare grandi lavori (anche professionali), in quanto non c’è necessariamente bisogno di acquistare la versione a pagamento. A tal proposito comunque, la versione Studio di DaVinci Resolve, che è quella a pagamento, costa 275€ per sempre, nel senso che non ci saranno altri pagamenti ricorrenti o mensili e avrete sempre i vari aggiornamenti. Tale versione ha ovviamente delle caratteristiche aggiuntive per i professionisti dell’editing che necessitano, ad esempio, l’utilizzo di due GPU per il montaggio, stabilizzazioni molto avanzate e simili, ma, come scrivevo poco sopra, nessuno vi impedisce di usare la versione gratuita anche per montare un filmato complesso, fare la color correction o fare editing audio.
Ho definito DaVinci Resolve come “programma di montaggio video professionale” perché molti lo conoscono prettamente per questo, ma non è propriamente corretto in quanto, volendo, DaVinci Resolve può essere usato anche “solo” per fare editing audio professionali e multitraccia (con tanto di compressori, effetti, equalizzatori e quant’altro) oppure “solo” per fare la color correction (importando un filmato già montato ma con traccia video LOG / FLAT) o ancora “solo” per creare incredibili effetti speciali, poligonali e 3D grazie alla sezione “Fusion“, che secondo me resta e resterà per sempre la più complessa da apprendere ma la più spettacolare da padroneggiare (opinione puramente personale).
Insomma, DaVinci Resolve non è solo editing video, fa davvero tante cose e vi permette di farle tutte senza uscire dal software, cambiando semplicemente schermata, spostandovi tra i vari pannelli.
Ad esempio, già con la versione gratuita di DaVinci Resolve avrete accesso a varie funzioni di scontorno e tracking dei soggetti tramite intelligenza artificiale, al pannello di color correction professionale, al pannello audio, alla gestione dei media e a ben due diverse possibilità di montaggio, ma vediamo tutto con calma.
Oltre a questo, sempre con la versione gratuita avrete accesso anche al Blackmagic Cloud, l’ecosistema che vi permette di eseguire montaggi in collaborazione con altre persone a distanza tramite internet, una soluzione che a volte potrebbe essere intelligente anche “solo” per mostrare ad un Cliente il progresso del lavoro in tempo reale, o magari per eseguire correzioni insieme a qualcuno che è distante e che vi avrebbe mandato una mail col minutaggio (sempre tutto a vostro rischio e pericolo in base al livello di rotture che il Cliente potrebbe portarvi facendo così – ma questo è un altro discorso che non c’entra col software)
Passare a DaVinci Resolve: l’inizio e le scorciatoie che non riuscirete più ad ignorare
Quando ho aperto DaVinci Resolve per la prima volta ovviamente mi sono trovato spaesato: abituato a Final Cut Pro mi sembrava tutto “troppo pieno di cose”, troppo “tecnico” e a tratti confusionario, ma ovviamente un software del genere necessita di un minimo di apprendimento, come feci le prime volte con Final Cut Pro. Mi vien da pensare che chi passa a DaVinci Resolve da Premiere sia magari un po’ più abituato ad un’impostazione così “tecnica”, ad ogni modo, non serve spaventarsi, perché non c’è modo migliore di fare pratica per padroneggiare qualcosa, soprattutto un software.
Sempre la prima volta in cui ho aperto DaVinci Resolve si poneva un grande problema: ero ormai abituato da anni alle scorciatoie da tastiera di Final Cut e ad alcune funzioni molto interessanti come il magnete che permette di collegare “magneticamente” due clip tra loro evitando di lasciare un buco nero anche solo di mezzo secondo. Se questa è una vostra paura come lo è stata per me sarete felici di sapere che alla prima apertura del software vi verrà chiesto da quale programma di montaggio “arrivate”, affinché vengano mantenute quante più scorciatoie possibili per rendere il vostro passaggio meno traumatico. Allo stesso modo, il magnete è presente tra le funzioni del pannello “edit”, pertanto potrete dormire sonni sereni.
Chiaramente ci sono tante scorciatoie da tastiera esclusive anche solo per DaVinci, e personalmente vi consiglio di tenerle come prima cosa da imparare, perché in fondo sono proprio quelle che vi fanno risparmiare tempo in fase di editing, non sottovalutatele. C’è una scorciatoia però in particolare che ha creato una sorta di “malattia” in me, perché è così comoda che ora cerco di usarla anche in altri software (senza successo ovviamente) e penso “ma perché nessuno ci ha pensato prima?”. Sto ovviamente parlando della scorciatoia per fare lo zoom in e lo zoom out nella timeline, un’operazione secondo me fondamentale per poter fare editing di fino guardando tutte le clip “in grande” oppure avere rapidamente una visione della timeline intera. Pensate, per fare questa cosa in Final Cut avevo dovuto impostare una scorciatoia io manualmente perché quella di default era fin troppo complessa e a volte, misteriosamente, non funzionava (che fosse stato solo un bug mio? Forse no, perché altri hanno avuto lo stesso problema). Ad ogni modo, tutta questa problematica, in DaVinci Resolve, si “resolve” (battuta obbligatoria) semplicemente tenendo premuto “Option” (su Mac) oppure “CTRL” su windows unitamente alla rotazione della rotella del mouse verso l’alto o verso il basso. In mezza frazione di secondo avrete eseguito uno zoom in oppure uno zoom out, e tutto questo è geniale.

Certo, di default le scorciatoie per lo zoom in DaVinci Resolve si fanno con CMD/CTRL e + oppure CMD/CTRL e -, ma nulla è paragonabile alla comodità di usare la rotella del mouse per regolare rapidamente il livello di zoom, motivo per cui questa scorciatoia è diventata una malattia per me anche da usare nelle altre applicazioni, ma, come vi dicevo, senza successo. Vi posso garantire che se vi abituerete a tale scorciatoia per lo zoom soffrirete del mio stesso problema molto presto.
Allo stesso modo, DaVinci Resolve, per quanto sia molto professionale come software, offre alcune innovative funzioni che fanno comodo anche ad un non montatore di Hollywood come me, come ad esempio il tracking di un soggetto tramite IA: non mi sono mai sognato di fare particolari tracking su Final Cut perché mi è sempre sembrata una cosa decisamente complessa e che richiedeva migliaia di keyframes e tanta pazienza, in DaVinci Resolve, soprattutto a partire dalla versione 18, sono riuscito a fare il tracking di un ciclista che faceva bike cross in un bosco semplicemente tracciando una linea su di lui e lasciando fare tutto il resto al tool di intelligenza artificiale di DaVinci Resolve. In pochi secondi ho tracciato il soggetto e sono rimasto a bocca aperta.
Se siete curiosi di capire quanto sia facile fare questa operazione (che io ho sempre visto come una cosa estremamente complessa in altri software), ho fatto un video che parla proprio di tutto questo e potete trovarlo qui sotto:
Nel video avete una panoramica delle nuove funzioni introdotte in DaVinci Resolve 18, tuttavia alcuni punti sono già “avanzati”, pertanto, se siete davvero all’inizio, potete continuare a leggere questa guida.
Passare a DaVinci Resolve: gratis è meglio
Parliamoci sinceramente: cosa fate ogni volta che dovete imparare ad usare le basi di un nuovo software? Sia esso fotografico o video, ovviamente. Dubito che tutti voi vi iscriviate ad un costosissimo corso da più di 1000€ per apprendere tutto in poco tempo, pertanto, la prima cosa che di solito si fa è la ricerca di risorse utili, tipo guide e così via. Immancabilmente, negli ultimi anni, il primo passo che fanno molti è andare su YouTube e scrivere “come usare NOME SOFTWARE” o frasi del genere. Vi farà piacere sapere che si, questa cosa è possibile anche con DaVinci Resolve ovviamente, tuttavia, Blackmagic è molto interessata ad insegnare a quante più persone possibili i metodi migliori per sfruttare il software, motivo per cui non solo vengono organizzati vari corsi annuali gratuiti (online) direttamente dall’azienda stessa e in italiano, ma vi vengono messe a disposizione diverse risorse per iniziare ad apprendere o scoprire nuove funzioni, come ad esempio le guide ufficiali e gratuite scaricabili a questo link, tutte divise in sottosezioni per permettervi di imparare un passo alla volta, con manuali, file di progetto e video, il metodo migliore per fare una sorta di “corso in differita”.
In tutti questi anni non mi era mai capitato di vedere così tante risorse messe a disposizione direttamente dall’azienda e in modo gratuito, e questo secondo me è grande sinonimo di serietà e interesse verso l’utente. Certo, qualcuno potrebbe ribattere dicendo che anche per Premiere c’è Adobe che mette a disposizione tantissime guide e video, però è necessario avere un’iscrizione a pagamento mensile, cosa che non tutti vogliono affrontare, soprattutto se non sono professionisti.
Certo, nessuno vuole commentare la strategia degli altri brand, ma, c’è da dire, onestamente, che Blackmagic è stata estremamente intelligente a fare questa scelta, dato che un software già completo e gratuito blocca la pirateria totalmente e consente alle persone di valutare seriamente l’utilizzo di tutti i giorni, e poi magari a quella persona piace talmente tanto che compra la versione studio o qualche prodotto Blackmagic. A me, ad esempio, è andata esattamente così: ho iniziato con DaVinci Resolve gratis, ho spulciato un po’ le guide, ho fatto qualche corso con loro, ho capito il potenziale dei file di una videocamera Blackmagic e ora eccomi qui, possessore di una 6K Pro, di un pannello per la color correction, di uno speed editor e di un ATEM Mini.
Il punto è anche questo: ai tempi di Final Cut Pro mi lamentavo del fatto che non esisteva una vera e propria periferica hardware da interfacciare con il programma, motivo per cui potevi solo usare una tastiera oppure acquistare dei dispositivi MIDI o affini da ri-mappare all’occorrenza (cosa che io ho fatto con il Monogram), ma è una soluzione che alla lunga stufa, perché c’è sempre qualche problema, qualcosa che si “sprogramma”, qualche aggiornamento che rompe tutto e così via. Blackmagic invece non solo produce DaVinci Resolve ma anche una serie infinita di hardware da utilizzare per controllare il software, motivo per cui un dispositivo come lo Speed Editor velocizza notevolmente il montaggio (soprattutto perché, volendo, c’è anche la versione con tastiera estesa che è ancora più bella e comoda, secondo me), ma c’è anche il Micro Panel (che io ho preso) che velocizza tantissimo la color correction. Ci sono davvero una serie incredibili di “superfici” e “consolle” utilizzabili con DaVinci Resolve, prodotte direttamente dalla stessa casa madre, che quindi non andranno mai configurate manualmente, non si romperanno con vari aggiornamenti e saranno sempre pronte all’uso (addirittura se siete ingegneri del suono ci sono anche banchi enormi con mixer da più di 60 canali che si interfacciano con DaVinci Resolve e il pannello Fairlight dentro al programma, cose meravigliose).
Se volete avere una panoramica dei vari prodotti di Blackmagic potete visitare il sito cliccando qui, diversamente, potete dare una rapida occhiata ai prodotti che si interfacciano con DaVinci Resolve in fondo a questa pagina.
Passare a DaVinci Resolve: panoramica dei pannelli
Dopo avervi spiegato un po’ la logica dietro a DaVinci Resolve, è giunto il momento di descrivere i pannelli principali per farvi capire cosa usare in base a ciò che dovete fare. DaVinci Resolve è un programma molto “logico” e “organizzato”, per questo lo apprezzo particolarmente. Idealmente, il flusso di lavoro perfetto di un videomaker/montatore video dovrebbe dividersi in questi punti ordinati:
- scarico le schede sull’hard disk / sul computer
- organizzo i file all’interno del programma di montaggio video mettendo magari cartelle, etichette e suddividendo le varie riprese in base al contesto o altri fattori simili
- seleziono i file che voglio utilizzare e appunto direttamente sulla clip quale scena in particolare voglio trasportare all’interno della timeline
- inizio a montare aggiungendo tutti i vari elementi (come clip, immagini, audio) all’interno della timeline
- aggiungo eventuali effetti speciali / vfx / cose 3D (se necessario)
- faccio la color correction, correggo eventuale rumore elettronico, faccio tracking che servono e così via
- sistemo i vari volumi audio delle tracce
- esporto
Questa scaletta, in base a quello che mi hanno sempre insegnato, è “la perfezione” per chi vuole fare un montaggio video ordinato, pulito, organizzato e soprattutto professionale. Non è un caso quindi che i pannelli inferiori di DaVinci siano organizzati proprio in questo modo e per seguire questo workflow.
- Pannello “Media”: il primo pannello da usare in cui potete gestire tutti i vari file multimediali, taggarli, etichettarli, metterli in sotto-cartelle, creare punti di IN e OUT e così via
- Pannelli Cut / EDIT: sono due pannelli diversi che fanno cose diverse in modo diverso ma con un unico scopo, cioè quello di montare. Tendenzialmente il pannello CUT è quello più “rapido” adatto per fare montaggi veloci e “in fretta”, particolarmente interessante per chi deve montare video per i social (che non hanno quasi mai grandi complessità e di solito c’è poco tempo a disposizione per fare tutto). Diversamente, il pannello EDIT è sempre una timeline in cui montare ma con molti più strumenti e si avvicina molto a quella vista in altri programmi come Final Cut o Premiere. Starà a voi scegliere quale delle due preferire in base al tipo di montaggio che dovete fare. Particolarità interessante della funzione “CUT” è quella che in italiano viene definita come “sbobinamento“; dovete sapere che moltissimi anni fa, quando i film venivano girati a pellicola (vedi 8mm e simili), a fine set, chi doveva “montare” faceva lo sbobinamento, cioè srotolava le bobine e guardava tutto il girato per poi tagliarlo fisicamente.
La stessa cosa si può fare in digitale nel pannello CUT, pertanto se avete 500 clip da 6 secondi l’una (come spesso accade in piccole produzioni) potrete vedere tutto rapidamente su una sola linea orizzontale, mettendo già dei marcatori IN e OUT per le parti interessanti da aggiungere alla timeline di montaggio. Intelligente, vero?
- Pannello Fusion: questo è il pannello più ostico per me perché è quello che so usare di meno, non essendo io uno specialista VFX o di animazione tridimensionale, tuttavia, ho avuto modo di provarlo a lungo e pur non sapendolo usare bene o padroneggiare, ho avuto modo di capire che è molto potente e soprattutto intelligente, anche per le varie funzioni che sfruttano l’intelligenza artificiale.
- Pannello Color: il più spaventoso per molti, il più pratico per chi impara ad usarlo. Conosco molte persone che montano filmati con vari software e poi passano a DaVinci Resolve solo per questo pannello, e come biasimarli, è difficile trovare qualcosa di così completo in altri software. Le mie difficoltà iniziali riguardavano quelli che si chiamano “NODI“, ovvero quelli che molti su Photoshop o After Effects conoscono come “livelli”. I nodi agiscono nello stesso modo, ma sono più intelligenti perchè si possono collegare tra loro, possono interagire, possono cambiare funzioni a seconda di ciò che vi serve. Imparare a fare correttamente la color correction con DaVinci Resolve può richiedere anche anni se il vostro interesse è quello di conoscere tutte le funzioni, diversamente, riuscirete a fare pratica delle cose principali in poco tempo e scoprire la potenza dei vari strumenti dedicati alla gestione del colore, fattore fondamentale in qualunque produzione video.
- Pannello Fairlight: non sono un ingegnere del suono ma ho qualche amico che lo è e che ha apprezzato immensamente questa parte del software, perché è sia basilare che professionale, permette sia editing rapidi che precisi e nel dettaglio. Poter regolare effetti e volumi di ogni singola traccia come se aveste un mixer reale è qualcosa di estremamente comodo quando avete tantissime tracce audio all’interno della timeline, e soprattutto è ordinato, perché nella stessa schermata potete vedere il video in riproduzione, capire a che punto siete ed effettuare le vostre regolazioni del caso. Ci sono migliaia di strumenti integrati, compressori, equalizzatori, filtri, spettri e quant’altro per riuscire a gestire ogni aspetto dell’audio.
- Pannello Deliver: sembra semplicemente un pannello in cui premete “esporta” e tutto quello che avete fatto viene salvato sul computer o dove volete voi, ma non è così, perché vi permette di generare un export praticamente in qualunque modo e formato. Potete esportare le singole clip (utile per i videomaker che lavorano per varie agenzie e devono consegnare le singole clip corrette ma non un montato – e capita spesso), potete esportare per YouTube (includendo anche i marcatori dei capitoli che verranno poi letti dal sito), potete esportare nelle varie risoluzioni, formati, bitrate e quant’altro.
Sarete anche in grado di esportare il progetto per importarlo in altri programmi come Premiere, Final Cut Pro, Vegas e così via. Fate quindi attenzione anche a questo pannello, perché potrete regolare ogni singolo settaggio del vostro export in base alla finalità di quel video e alla destinazione di consegna / upload.
Se siete curiosi di ciò che può fare un prodotto Blackmagic, come ad esempio la Pocket Cinema Camera 6K Pro, vi lascio la mia recensione di qualche tempo fa che vi spiega tutti i vantaggi, formati, funzioni e quant’altro:
Passare a DaVinci Resolve: conclusioni
Sono certo che con questa infarinatura sul software di Blackmagic Design sarete più tranquilli per un primo utilizzo ed eventuale passaggio, ma sappiate che potete comunque guardare il video ad inizio articolo per avere una visione più “dinamica” di quello che vi è stato spiegato in queste righe. Non c’è modo migliore di “buttarsi” e iniziare ad usare un nuovo software per capire se vi piace, se vi interessa, se riuscite ad applicare il vostro workflow e così via. Io ci ho messo un po’ di tempo a passare completamente a DaVinci Resolve, più che altro perchè non potevo fisicamente fermarmi e imparare tutto, dato che dall’altra parte i Clienti avevano bisogno di montaggi “urgenti”. Mi sono quindi preso del tempo (ovviamente fuori dagli orari lavorativi) per studiare e imparare le basi, per poi buttarmi direttamente nei vari montaggi e capire passo passo errori, funzioni e così via. Certo, ad oggi non mi ritengo assolutamente un esperto di DaVinci, però è diventato ormai quel software che mi fa “sentire a casa”, dimostrazione che ho avuto a riconferma quando qualche giorno fa ho aperto Final Cut Pro, programma che ho usato per 5 anni e mi sentivo disorientato, scomodo e certamente non voglioso di usarlo.
In questa pagina potete trovare risorse per DaVinci Resolve, corsi gratuiti, corsi avanzati e molto altro, potete però anche continuare a seguire FotoNerd in quanto ci capita molto spesso pubblicare comunicati stampa inerenti a nuovi corsi online gratuiti organizzati direttamente dal produttore.