Phase One, per chi non lo conoscesse, è un importante brand attivo nel campo delle fotocamere medio formato e dei software di post-produzione. Oltre alle fotocamere molto performanti, un prodotto importante di Phase One è sicuramente Capture One, software che sta mettendo a dura prova Adobe Lightroom negli ultimi mesi. Tra le iniziative del produttore c’è anche Phase One Lab, cioè un laboratorio sperimentale in cui gli utenti possono provare funzioni nuove, come ad esempio Dual Exposure+, il tool per aumentare drasticamente la gamma dinamica. Ecco i dettagli
Phase One Dual Exposure Plus: un nuovo strumento per i fotografi esigenti
Phase One Labs è un programma fresco e nuovo pensato per portare agli utenti novità in anteprima rispetto alla reale uscita. Non è una novità infatti che molti produttori aprono dei programmi di beta testing per permettere agli utenti di provare varie funzioni in anteprima, comprenderne il funzionamento, ricevere feedback, aggiungere funzioni ed eventualmente correggere errori. Una delle prime funzioni “beta” presentate con Phase One Labs è proprio Dual Exposure+ che no, non è correlata con Disney+ (anche se è stata lanciata più o meno nello stesso periodo) e, di conseguenza, non avrete un programma a pagamento per guardare “i grandi classici Phase One”.
Scherzi a parte, l’obiettivo di Dual Exposure+ è quello di aumentare la gamma dinamica nelle scene ad alto contrasto rimuovendo il rumore dalle ombre più scure affinché possano essere importate in maniera “pulita” su Capture One Pro per una migliore post-produzione. La gamma dinamica è sempre una questione delicata in fotografia in quanto ogni fotocamera ha diverse possibilità da questo punto di vista e si tratta di una variabile complessa in quanto, a seconda della scena in cui vi trovate, potreste avere più o meno possibilità di sfruttare un’ampia gamma dinamica in una fotocamera.
Ad esempio, la scena mostrata da Phase One per presentare questo tool è chiaramente una situazione in cui serve un’alta gamma dinamica per poter riuscire ad avere tutta la scena esposta (chiaro esempio valido per una foto in HDR) in quanto il cielo è presente, sereno e luminoso, c’è una parte inferiore nell’immagine che ci interessa vedere e, soprattutto, c’è un soggetto che non va tenuto in ombra.

Questa è una classica situazione in cui Phase One Dual Exposure+ potrà essere d’aiuto andando a migliorare la gestione del rumore nelle ombre. Si tratta di una funzione puramente software basata su algoritmi e che, soprattutto, non vi mostrerà nessun tipo di cambiamento nella foto appena scattata.
Il software infatti funziona in modo tale da lasciare la foto invariata e permettervi un miglior recupero delle ombre in post-produzione per lasciarvi la possibilità di scegliere ogni valore manualmente. Agendo sulle ombre e sul rumore che si andrebbe a generare, è un operazione variabile in base all’imput dell’utente che garantisce quindi un editing non invasivo / distruttivo.
Questo spiega principalmente il motivo per cui questa è una novità interessante: al contrario di sistemi come il Noise Reduction attivo in camera, cioè un algoritmo che va automaticamente a togliere il rumore nello scatto, Dual Exposure+ è decisamente meno fastidioso e meno automatizzato in quanto lascia ancora la possibilità di scelta all’utente (al contrario dell’NR sulle lunghe esposizione).
Phase One Dual Exposure + : come funziona
La brutta notizia, ahimé, è che questo sistema è disponibile esclusivamente per Phase One IQ4, una fotocamera da “soli” 150 megapixel e che certamente ha un target molto ristretto di utilizzatori.
La fotocamera, con Dual Exposure +, andrà a catturare automaticamente due immagini per ogni scatto: una con l’esposizione scelta dall’utente e l’altra con tre stop sopra la prima esposizione. I due file verranno trattati come “singolo” dalla fotocamera e automaticamente uniti durante l’importazione in Capture One Pro. In questo momento sarà poi possibile, per l’utente, post produrre il file senza praticamente accorgersi di nulla.
Attualmente il produttore fa sapere che risultano visibili ancora alcuni tipi di artefatti nella scena, soprattutto se vista con zoom e non al 100%, motivo per cui, ovviamente, questo algoritmo necessita ancora di migliorie tecniche. Ovviamente si tratta di un software in beta, motivo per cui ha ancora bisogno di test importanti e risoluzione di vari problemi.
Phase One Dual Exposure+: perché dovrebbe interessarci
Mentre scrivevo questa news ho pensato che in effetti si tratta di un prodotto per pochi utenti. Phase One Dual Exposure+ funziona solo su IQ4, è disponibile solo per chi usa Capture One Pro, possiede appunto una Phase One e soprattutto è iscritto al programma beta del produttore, Phase One Lab. In sostanza si tratta di un software estremamente di nicchia, una di quelle nicchie nella nicchia di una nicchia molto di nicchia.
Pertanto mi sono chiesto: perché questo sistema dovrebbe interessare a noi comuni mortali? Indipendentemente dalla curiosità pura verso ogni cosa che contiene la parola “fotografia”, penso che Phase One Dual Exposure+ possa aprire la strada a molte migliorie software che in futuro molti altri produttori potrebbero scegliere o intraprendere. Il tipo di modifica attuata, sempre lato software, da Dual Exposure+ è qualcosa che potrebbe far comodo a tutti e, soprattutto, potrebbe tranquillamente arrivare su molte fotocamere mirrorless moderne.
Voi cosa ne pensate?
Se arrivasse su fujifilm, schifo schifo non mi farebbe… Anzi… In più sarebbe un valido implemento si C1… ??
Sarebbe una gran cosa!
E be ??? un implemento in più per contrastare adobe… Potrebbe anche andare nella direzione di creare un proprio sistema, completo, ma ci vorrà molto tempo…