Uno sguardo intenso ed emblematico sullo stato del nostro pianeta, sull’inquinamento ambientale causato dall’uomo che diventa sempre più un problema da affrontare alla svelta: a Bari, la mostra “Planet or Plastic?” di National Geographic, aperta al pubblico presso teatro Margherita fino al prossimo marzo, vuole parlare proprio di questo argomento e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Planet or Plastic Bari: il pianeta che abbiamo costruito
Inquinamento ambientale: due parole unite insieme per definire l’alterazione che noi esseri umani abbiamo portato al pianeta Terra, in un processo che sembra sempre più irreversibile e i cui effetti, prima o poi, ci colpiranno tutti. Abbiamo questo mondo e dobbiamo rispettarlo, amarlo e diventare parte di esso. L’uomo, per natura, a differenza degli altri animali che lo abitano, non è mai stato in grado di adattarsi all’ambiente circostante ma, piuttosto, si è sempre mosso affinché fosse proprio l’ambiente circostante ad adattarsi a lui. Questo ha generato, nel corso delle decadi, un preoccupante livello di inquinamento ambientale e, ormai, siamo giunti al punto di rottura definitivo.
“Planet or Plastic?” è la mostra di National Geographic che vuole sensibilizzare su questo delicato tema che ci riguarda tutti, aperta al pubblico a Bari presso teatro Margherita fino al prossimo 13 marzo. Visitabile tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.30, la mostra è stata inaugurata con la presenza del sindaco della città Antonio Decaro, il presidente della regione Michele Emiliano e il direttore di National Geographic Marco Cattaneo, anche curatore della rassegna. La mostra è parte integrante dell’impegno dell’ente scientifica ed educativa iniziato nel 2019 e volto a sensibilizzare il pubblico sulla tematica dell’inquinamento ambientale della plastica. Senza voler demonizzare una classe di materiali dal valore inestimabile per il nostro sostentamento, l’esposizione vuole concentrarsi sul consumo responsabile e sul rispetto dovuto al nostro pianeta.
Planet or Plastic Bari: fotografie che fanno male
Sono tante le immagini capaci di arrivare e colpire l’osservatore: Justin Hofman, finalista del concorso fotografico Wildlife Photographer of the Year 2017, presenta il suo famoso scatto che ritrae un cavalluccio marino agganciato ad un cotton fioc, mentre il progetto Soup di Mandy Barker cerca di aprire la mente sul grande problema del nostro tempo. Tutto questo, con l’ausilio del documentario targato National Geographic intitolato “Punto di non ritorno“, diretto da Fisher Stevens e con Leonardo Di Caprio.
L’importanza di “Planet or Plastic?” trascende la fotografia e si dirama sotto la nostra pelle, davanti ai nostri occhi: dobbiamo rispettare il pianeta, prima che sia troppo tardi. E, forse, lo è già.
Per maggiori informazioni sui biglietti e sulla mostra vi invitiamo a consultare il sito ufficiale.