Le forze dell’ordine francesi potranno spiare da remoto le fotocamere di potenziali criminali senza il loro consenso (ovviamente), oltre anche al microfono, al GPS e così via, il tutto per prevenire atti terroristici e, ovviamente criminali. Lo ha deciso il governo francese con l’approvazione di una nuova legge che stabilisce come le autorità transalpine avranno la facoltà di poter attivare da remoto le fotocamere e i microfoni sugli smartphone degli utenti all’insaputa degli stessi.
La nuova legge copre non solo smartphone ma anche laptop, veicoli, tablet e altri dispositivi “connessi” e, chiaramente, come stabilito dal disegno di legge poi approvato, in ambito della riforma della giustizia, verrà utilizzata soltanto quando un individuo è sospettato di un reato punibile con almeno dieci anni di reclusione.
Come riportato da NDTV, le proteste dopo l’approvazione di questa legge non sono mancate, tuttavia, il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond-Moretti, afferma che tali provvedimenti riguarderanno soltanto “dozzine di casi all’anno” e che non sarà necessario andare oltre.
I dispositivi degli utenti potrebbero quindi essere utilizzati da remoto per registrare suoni e immagini di persone sospettate di reati gravi, tra cui terrorismo e criminalità organizzata.
Il gruppo francese “La Quadrature Du Net” (LQDN) ha affermato, all’inizio di quest’anno, che la nuova legislazione appena approvata solleva preoccupazioni significative sulla violazione delle “libertà fondamentali”. L’organizzazione afferma inoltre che le persone hanno un diritto alla privacy che però, con questa proposta “pesante”, viene completamente violato.
I portavoce di Emmanuel Macron fanno sapere che tale emendamento sarà “giustificato dalla natura e dalla gravità del crimine” e solo “per una durata strettamente proporzionale“.
Ad ogni modo, affinché le autorità e gli organi competenti sfruttino le misure previste e concesse da questa nuova legge, sarà comunque necessaria l’autorizzazione di un giudice che dovrà approvare tale tipologia di controllo remoto. Il periodo di sorveglianza potrà essere fino ad un massimo di sei mesi, inoltre, la legge esclude dichiaratamente determinate persone e “figure” da tale tipologia di provvedimento di sorveglianza, come medici, giornalisti, avvocati, giudici e legislatori francesi.
“Siamo lontani dal totalitarismo del 1984 ”, dice Dupond-Moretti, aggiungendo che “la vita delle persone sarà salvata” dalla nuova legge.
Questa nuova legge è frutto di un insieme di novità previste dalla riforma della giustizia in seguito agli attacchi terroristici mortali a Parigi nel novembre 2015.
Voi cosa ne pensate di questa nuova legge? È giusta secondo voi? Parliamone nei commenti qui sotto.