Ci sono fotografie e video destinati ad entrare nella storia per la loro bellezza, complessità e qualità complessiva: è il caso di Prairie Wind, un timelapse HDR in 16K realizzato dal cineasta Matin Lisius, che recentemente è stato premiato per la “miglior fotografia” all’International Innovation Film Festival in Svizzera. PetaPixel ha colto l’occasione per fare due chiacchiere con il regista, che ha rivelato tutto il processo creativo che ha portato alla realizzazione di questo capolavoro. Ecco come ha fatto.
Prairie Wind timelapse 16K: Il progetto
Facciamo un piccolo passo indietro per spiegare il significato di timelapse, per chi non sapesse di cosa stiamo parlando: è una tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma è inferiore a quella di riproduzione; per via di questa differenza la proiezione fa sì che il tempo sembri scorrere più velocemente. Avete presente quei bellissimi video dove si passa da notte a giorno e da giorno a notte in meno di tre minuti? Quello è un timelapse, per intenderci.
Il cineasta Matin Lisius nel 2018 ha realizzato Prairie Wind, uno dei migliori timelapse di sempre, girato con una risoluzione HDR 16K. Il filmato, che potete ammirare ad inizio articolo, è un’insieme di immagini suggestive catturate nella Tornado Alley americana e ha richiesto ben tre mesi di riprese. Recentemente il lavoro ha vinto il premio per la miglior fotografia all’International Innovation Film Festival in Svizzera, un traguardo ambito e meritato, che ha fatto circolare ancor più questo capolavoro grazie al passaparola che è venuto a crearsi dopo la vittoria.
Prairie Wind timelapse 16K: lo sviluppo
Per realizzare Prairie Wind, Matin ha utilizzato contemporaneamente due reflex Canon EOS 5Ds da 50 MP l’una, entrambe dotate di un obiettivo Sigma 35mm f/1.4 ART. Ogni fotogramma catturato, della misura di 15.935 x 5792 pixel, è servito per andare a comporre il mosaico che, alla fine, ha contato circa 12.000 fotogrammi messi insieme e lavorati sul Mac Pro 2014 del regista. Riuscite a pensarci? 12.000 scatti, letteralmente impressionante!
Il mio Mac Pro è diventato così caldo che avremmo potuto friggerci un uovo. L’abbiamo stressato talmente tanto che, ad un certo punto, abbiamo dovuto mettere ai suoi lati due ventole esterne a tutta velocità per raffreddarlo. Sapevo che non sarebbe stato facile, perché il mio intendo era quello di creare qualcosa grande come il cielo, che ci ispirasse a proteggere e preservare questo mondo. La scelta di farlo in HDR 16K è stata obbligata, poiché offre una profondità di colore e di risoluzione necessarie per ottenere questo risultato”.
Come è facile immaginare non ci è voluta una notte a montare questo piccolo grande capolavoro; Matin ha rivelato che ogni singola scena di Prairie Wind ha richiesto la bellezza di 5 giorni per essere preparata, lavorata e montata. Le immagini panoramiche da 92 MP sono state sviluppate inizialmente su Adobe Lightroom (che ha crashato il 50% delle volte, stando al regista), per poi essere inserite in una timeline su Final Cut Pro. Non tutto è andato secondo i piani, come era logico aspettarsi con una mole di fotografie simile, e alcuni errori durante l’editing hanno obbligato Matin ad escludere dei fotogrammi dal video finale. Questo, comunque, non ha assolutamente influito sul risultato finale.
Prairie Wind timelapse 16K: conclusioni
Un progetto sensazionale che ha ricevuto un premio importante, ambito e del tutto meritato. Con Prairie Wind, Matin Lisius ha creato un timelapse 16K paragonabile alle gemme dell’Infinito per la sua potenza visiva, difficile da replicare e, soprattutto, con un’atmosfera in grado di catapultarci letteralmente dentro le sconfinate steppe americane. Vedere le tempeste verso fine video ci ricorda quanto questo mondo sia unico, facendoci riflettere sulla bellezza di quello che abbiamo e raramente valorizziamo, troppo presi come siamo a non dargli importanza. Chapeau.