Nelle ultime ore l’ESO VLT (European Southern Observatory’s Very Large Telescope) ha diffuso la prima foto di due esopianeti in orbita attorno ad una stella molto simile al nostro Sole. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa emozionante scoperta.
Prima foto esopianeti in orbita: gli straordinari scatti
Come spiegato dall’ESO nel post nel loro blog, gli astronomi sono stati in grado di catturare la prima foto di due esopianeti in orbita intorno alla loro stella. La particolarità di questa immagine è che osservare esopianeti in orbita è estremamente raro e ancora di più lo è trovarli ruotare attorno ad una stella relativamente giovane, quasi coetanea al nostro Sole. Questa prima foto di questi due esopianeti in orbita è stata catturata dallo strumento SPHERE situato nell’ESO VLT, in Atacama, e raffigura due giganti gassosi orbitanti intorno alla stella TYV 8998-760-1, distante da noi 300 anni luce di distanza, nella costellazione meridionale della Mosca e la cui età stimata è di 17 milioni di anni (chissà che crema antirughe usa…probabilmente una con una buona protezione solare!). Con un coronografo gli scienziati sono stati in grado di schermare la luce proveniente dalla giovane stella, mettendo in risalto quella che colpisce e viene riflessa dai due esopianeti e la debole emissione infrarossa prodotta dai due giganti gassosi che, essendosi appena formati, sono ancora incandescenti.

La distanza che separa questi due corpi dalla loro stella è pari rispettivamente a 160 e 320 UA, cioè la distanza tra la Terra e il Sole, si tratta di due giganti gassosi, estremamente lontani dal cuore del loro sistema, infatti i giganti gassosi del sistema solare, Giove e Saturno, si trovano rispettivamente a 5 e 10 volte la distanza Terra-Sole e sono molto più piccoli: il primo esopianeta è infatti 14 volte più grande di Giove, mentre il secondo e più esterno è di dimensioni minori, “solo” 6 volte più grande.
Prima foto esopianeti in orbita: le conseguenze della scoperta
Osservazioni come questa prima foto di due esopianeti in orbita, oltre ad essere degne di nota per la loro rarità, sono estremamente preziose perché permettono agli astronomi di acquisire preziosi dati su come i pianeti del sistema solare si siano formati ed evoluti intorno alla nostra stella, infatti, come dichiarato da Alexander Bohn, uno studente di dottorato presso la Leiden University nei Paesi Bassi, “Questa scoperta è un’istantanea di un ambiente che è molto simile al nostro sistema solare, ma in una fase molto precedente della sua evoluzione”.
“Anche se gli astronomi hanno indirettamente rilevato migliaia di pianeti nella nostra galassia, solo una piccola frazione di questi esopianeti sono stati direttamente fotografati” ha puntualizzato il co-autore Matthew Kenworthy, Professore Associato presso la Leiden University, aggiungendo che le osservazioni dirette sono importanti nella ricerca di ambienti in grado di supportare la vita. La foto diretta di due o più esopianeti in orbita intorno alla stessa stella è ancora più rara; solo due tali sistemi sono stati direttamente osservati finora, seppure intorno a stelle marcatamente diverso dal nostro Sole.
Scoperte come queste saranno immensi traguardi per la scienza, ma ancora una volta fanno riflettere tutti noi semplici appassionati sull’immensità dello spazio e su quanto sia una casualità fortuita la nostra esistenza, quindi la prossima volta che direte “sono sfortunato” pensate anche solo a quanto erano infinitesimali le possibilità che nasceste, che lo faceste su un pianeta ricco di vita e di diversità come il nostro, un minuscolo granello di polvere nell’infinito. Già il fatto stesso che esistiate è una scommessa vinta contro l’universo, non credete?