Un team di ricercatori presso la conosciutissima e super avanzata azienda di Mountain View, hanno messo a punto un nuovo metodo che potrebbe rivoluzionare il mondo dei render come lo conosciamo: utilizzando la potenza della tecnologia basata sull’ A.I. (acronimo di intelligenza artificiale), sono stati ottenuti risultati strabilianti che surclassano in qualità le tecniche precedentemente usate generando render 3D basandosi sulle foto scattate dai turisti. Vediamo insieme come funziona.
Render 3D foto turisti: di cosa si tratta
Come anticipato prima, questa tecnologia utilizza come base un database composto da migliaia di foto scattate dai turisti allo stesso soggetto, “miscelandole” tra di loro con un’avanzatissima tecnica che andremo a spiegare in seguito (ovviamente a grandi linee). Il risultato che si ottiene è un render che permette all’osservatore di cambiare posizione e punto di vista, il tutto avendo la facoltà di scegliere come illuminare la scena in base alle condizioni meteo. Questa flessibilità è data dalla varietà di fotografie contenute nel database: come potrete immaginare ogni foto scattata rappresenta la scena con angolazione, lunghezza focale , resa cromatica e condizione meteo differenti; ottenendo così una miriade di informazioni sul comportamento della luce nella scena e ogni dettaglio di quest’ultima, dovute alla moltitudine di fotografie scattate in diverse posizioni, orari e giorni.
Render 3D foto turisti: come funziona
Tutto ciò ha il nome un po’ complesso di “NeRF in the Wild” o “NeRF-W”, questo perché utilizza la tecnologia Google Neural Radiance Fields (NeRF) , che viene applicata ad un database definito secondo terminologia tecnica non-strutturato e non-controllato; quest’ultimo è composto da migliaia di immagini immortalate dai turisti e che rappresentano la scena in modi completamente diversi e variegati. Per ottenere un unico render partendo da immagini con caratteristiche diverse, si utilizza un’avanzata interpolazione guidata da reti neurali che immagazzina informazioni sulle geometrie della scena, tenendo conto delle condizione di luce e rimuovendo anche quelli che vengono definiti ‘transient occluders’, ovvero persone, macchine ed oggetti indesiderati presenti nelle immagini. La novità consiste nel fatto che “la versione standard” dei NeRF non è in grado di modellare e trasformare in render scene basate su immagini comuni. Fino ad ora la tecnologia è stata applicata su immagini scattate in ambienti controllati nei minimi particolari, questa nuova versione invece è capace di gestire diverse incognite come ad esempio i prima citati transient occluders e le variazioni di luce, tipiche di scene appartenenti alla “vita reale”. Come si può leggere nella documentazione sulla ricerca, il nuovo metodo va ad implementare sensibilmente quello precedente, permettendo di processare immagini prima inutilizzabili e andando poi a comporne il render.
Render 3D foto turisti: conclusioni
Lo abbiamo già detto in articoli precedenti e lo ripetiamo: l’intelligenza artificiale ha delle capacità davvero impressionanti e modificherà le nostre vite radicalmente! Man mano che viene sviluppata, si scopre essere in grado di compiere le azioni più disparate e sempre in modo più avanzato. Con il passare del tempo possiamo notare che il suo utilizzo avviene sempre più frequentemente; sia in campo fotografico, come nel caso di Paintshop Pro 2021 con funzionalità AI, che in altri ambiti. Visti gli assurdi progressi in questo campo, ci vorrà ben poco prima che venga usata in maniera diffusa e inserita nella maggior parte degli elettrodomestici. Già, arriverà il giorno in cui il frigo ci dirà cosa manca e la macchinetta comincerà a fare il caffè tramite un comando vocale!