Ricky Powell, il fotografo che più di tutti ha raccontato la cultura hip hop contribuendo a definire l’epoca di una generazione, è morto all’età di 59 anni. La triste notizia è arrivata direttamente dal suo manager, andiamo a rendergli omaggio in questo articolo.
Ricky Powell morto: il fotografo che ha raccontato un’epoca
Questa notizia mi fa male, molto male: probabilmente pochi di voi sono a conoscenza del fatto che io sono molto vicino al rap, al writing, alla breakdance, al djing. In poche parole, alla cultura hip hop. Fino all’età di 24 anni cantavo, avevo un gruppo musicale, giravo per locali e centri sociali a fare l’apertura ai grandi nomi come i Colle der fomento, Salmo, Stokka & Madbuddy. Il rap, e l’hip hop più in generale, è una parte integrante della mia persona, un cammino che mi ha dato tanto e che ho lasciato per motivazioni personali. E per quanto molti possano non amarlo, è indiscutibile che questo movimento abbia cambiato il mondo. Quando mi approcciai alla fotografia, ormai diversi anni orsono, uno dei primi fotografi che conobbi fu proprio Ricky Powell perché è stato colui che più di tutti ha raccontato, tramite le immagini, quella cultura che tanto amavo e di cui facevo parte. Ricky Powell, purtroppo, è morto all’età di 59 anni, lasciando un vuoto immenso.
A dare la brutta notizia è stato il suo manager, ma la causa ufficiale non è ancora stata determinata: Ricky Powell soffriva di broncopneumopatia cronica ostruttiva e ha avuto seri problemi al cuore. Il fotografo è stato trovato morto nel suo appartamento a West Village, il 1 febbraio. A 59 anni. Con lui, probabilmente, se ne va un pezzo della cultura hip hop, oltre che della storia della fotografia.
Nato a New York nel novembre del 1961, Powell ha iniziato a dedicarsi alla fotografia come hobby mentre vendeva gelati per le strade della Grande Mela. Inizialmente scattava foto a familiari e amici, per poi passare ad immortalare artisti come Andy Warhol lungo i boulevard della città. Nel 1986 la svolta: decise di lasciare il suo lavoro per unirsi ad un gruppo che stava scrivendo le prime pagine della cultura hip hop, i Beastie Boys. Andò con loro durante il tour Raising Hell dei Run-DMC, altro collettivo che ha scritto la storia, e da quel momento guadagnò fama e notorietà. Powell seguì il gruppo fino al 1995, mantenendo comunque un ottimo rapporto con tutti i membri quando decisero di intraprendere strade diverse. Le sue fotografie hanno raccontato la cultura hip hop underground di New York negli anni ’90, la cosiddetta golden age, pubblicando quattro libri di successo che hanno contribuito a rafforzare quel movimento.
Ricky Powell morto: addio, maestro
Mostre personali e collettive nelle più prestigiose gallerie d’arte del mondo. Pubblicazioni su magazine come il New York Times, il New York Post, il Daily News e VIBE, libri che hanno contribuito a consolidare la cultura hip hop: l’importanza di Ricky Powell è stata immensa, e non sarà mai dimenticato. Il vuoto che lascia è soffocante, silenzioso e freddo. Un addio che fa male, un addio che toglie molto alla fotografia e alla cultura hip hop.