Ho avuto il piacere di assistere alla conferenza stampa di presentazione di Robert Capa “Nella Storia” presso Mudec di Milano, la nuova esposizione dedicata al grande maestro di reportage che apre al pubblico domani 11 novembre 2022. Tra fotografie iconiche che ti catapultano indietro nel tempo e una location sempre suggestiva, ecco le mie considerazioni sull’anteprima stampa.
Robert Capa Nella Storia: la presentazione
Robert Capa. Basterebbe citare questo nome per dare vita a racconti, pagine di libri, fotografie. Capa è stato uno dei più grandi interpreti del reportage di guerra (e non solo) durante il secolo scorso, una figura iconica entrata nella storia e fonte di ispirazione per tutti coloro che sono venuti dopo di lui. Un riferimento per quanto concerne la narrazione del 900. Partendo da questi presupposti, viene facile capire il perché fossi così elettrizzato dalla possibilità di assistere in anteprima alla conferenza stampa di presentazione della mostra “Robert Capa. Nella Storia“, che aprirà al pubblico domani 11 novembre 2022 presso la bellissima cornice del Mudec di Milano e sarà visitabile fino al 19 marzo 2023.
Eccitato come poche altre volte in vita mia ho raggiunto di buon’ora l’evento, facendo colazione presso il bistrot del museo milanese (che vi consiglio, nel caso veniste a vedere l’esposizione). La conferenza, poi, è stata molto illuminante: Sara Rizzo, curatrice dell’esposizione, ha approfondito determinati aspetti del palinsesto, andando a raccontare anche come Robert Capa sia sempre stato un fotografo che voleva essere dentro l’azione, al centro degli avvenimenti per poterli raccontare nel migliore dei modi. Al suo discorso sono preceduti quelli di Federico Silvestri, amministratore delegato del Gruppo 24 ORE Cultura, e di Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di Milano. Entrambi hanno ribadito l’importanza di eventi come questo sottolineando il fatto che il Mudec, oltre ad essere un punto di riferimento sempre più importante per le attività culturali in città, riesca ad attirare anche un target (quello più giovanile) che non è molto avvezzo ad eventi di questa tipologia. A tal proposito, nell’ultimo periodo, il museo ha realizzato diversi laboratori per giovani amanti del reportage, andando oltre le 100 iscrizioni. Un risultato incredibile.

“Siamo felici di questa esposizione importantissima perché Robert Capa è stato un riferimento nella narrazione del 900. Noi di 24Ore Cultura abbiamo voluto esplorare e supportare con convinzione questo progetto perché lo riteniamo forte e, purtroppo, vedendo quello che sta succedendo nel mondo, ancora attuale. Attraverso una chiave di lettura del passato, forse, potremo capire ciò che avviene oggi. Siamo anche felici di annunciare che questa mostra è in stretta collaborazione con Magnum Photos, e che questa collaborazione proseguirà nei prossimi anni e ci permetterà di dare vita a tanti contenuti interessanti e importanti” – Federico Silvestri, Amministratore delegato 24Ore Cultura.
La mostra
Cosa dire sull’esposizione? Il Mudec di Milano si conferma come uno dei musei migliori per esporre opere fotografiche d’autore grazie ai suoi ampi spazi e a un impianto di illuminazione pressoché perfetto che permette di godersi le immagini senza il dramma (spesso presente in tanti musei) di riflessi che impediscono una visione pulita (e danno anche parecchio fastidio). Qualche riflesso c’è ma nulla che impedisca la fruizione delle immagini che sono di una bellezza sublime: andando a soprassedere all’incredibile talento di Robert Capa e al suo occhio sempre attento ai particolari e alle composizioni, il tutto senza mai perdersi il momento giusto, la qualità delle stampe mi è sembrata di ottima fattura e anche i formati rendono giustizia alle opere e appagano l’occhio. Alcune foto mi hanno letteralmente fatto entrare dentro la scena, il momento, dandomi sensazioni uniche e contrastanti, in caso di scenari bellici o di povertà. Tra le tante, me ne è rimasta impressa una in particolare: quella di alcune persone che camminano lungo un luogo desertico e freddo, in Unione Sovietica. Quella fotografia urlava.
Parlando di fotografie, il viaggio nei racconti fotografici di Robert Capa si suddivide in 7 sezioni che raccontano diversi momenti della carriera del fotografo, passando dagli iconici scatti realizzati durante lo sbarco in Normandia (Capa aveva scatta oltre 100 fotografie quel giorno ma, per via di un errore di stampa, solo 11 non vennero rovinate), fino a un inedito reportage realizzato in Unione Sovietica. Da Berlino a Parigi nel 1932 fino al 1954, anno in cui, il 25 maggio, Capa trovò la morte. Si trovava in Indocina per conto di Life con il compito di testimoniare la fine della guerra tra la Francia e i Viet Minh. Pensate che venne chiamato a sostituire un collega. La tragicità del destino.
Le fotografie della mostra, realizzata in occasione dei 110 anni dalla nascita del fotografo, spaziano dai ritratti al reportage più puro e duro, dai momenti più importanti che hanno scritto la storia del 900 a racconti di vita quotidiana e “normalità” in anni che erano tutto tranne che normali. Un percorso diacronico che ci mostra tutto attraverso quel bianco e nero unico e inconfondibile che è stato marchio di fabbrica di Capa, un punto di riferimento per tutti coloro che volevano approcciarsi a una narrazione vera, sincera e diretta. Non mancano poi materiali documentari che approfondiscono i suoi lavori e permettono una visione più approfondita della mostra.
Alla fine del percorso espositivo è possibile infine acquistare l’omonimo catalogo “Robert Capa. Nella storia”, edito da 24 ORE Cultura.
Robert Capa Nella Storia: perché vederla
Io e tutti noi della redazione di FotoNerd vi consigliamo di visitare questa nuova esposizione dedicata al grande fotografo di guerra perché poter ammirare le sue opere resta tutt’oggi un grande privilegio. Un autore che è stato capace di scrivere un pezzo di storia della fotografia con le sue immagini, catartiche e ricche di dettagli. Una persona capace di raccontare un pezzo di storia del mondo con i suoi scatti, passando da quelli più celebri a quelli meno noti ma non per questo meno intriganti e luminosi. La mostra di Robert Capa presso il Mudec di Milano è un piccolo gioiello che non dovreste assolutamente perdervi. Se Henri Cartier-Bresson viene considerato l’Occhio del secolo, Capa, a mio parere, potrebbe essere definito il Reporter del secolo.
Per tutti i dettagli inerenti orari e prezzi dei biglietti vi consigliamo di visitare direttamente il sito ufficiale del Mudec.