Nonostante i pannelli di questa tipologia non siano ancora tra i più diffusi, quasi certamente la maggior parte di noi possiede almeno un dispositivo dotato di schermo con tecnologia OLED. I loro molteplici vantaggi ne stanno favorendo la diffusione di massa, ma sembra ci siano grosse novità sul loro sviluppo: Samsung e l’Università di Stanford stanno collaborando nella messa a punto di una nuova tecnologia OLED con caratteristiche sbalorditive; ecco tutto quello che conosciamo.
Samsung nuova tecnologia OLED: di cosa si tratta
La tecnologia OLED attualmente più diffusa ed applicata su molteplici dispositivi, come ad esempio i nuovissimi smartphone iPhone 12 ed iPhone 12 Pro, sfrutta uno strato OLED bianco auto-emissivo sui cui sono sovrapposti degli strati di filtri colorati, rispettivamente di color rosso, verde e blu (da qui il termine RGB, acronimo di red, green, blue). Questi filtri permettono di ottenere in output la gamma cromatica massima che il pannello riesce ad offrire: lavorando in modo coordinato tra di loro, filtrano e modificano la luce prodotta dallo strato auto-emissivo riuscendo a produrre il colore desiderato. I lati negativi dell’attuale tecnologia riguardano i filtri: infatti non solo assorbono una grande quantità di luce (circa il 70%), ma hanno anche altezze differenti, il che ne rende alquanto difficoltosa e delicata la costruzione.
Tutti questi problemi sembrano esser stati risolti nel prototipo che stanno sviluppando Samsung e l’Università di Stanford: inoltre, come plus da non sottovalutare affatto, questa nuova tecnologia riesce a garantire il raggiungimento di risoluzioni esagerate: non meravigliatevi se tra qualche anno sentiremo parlare di TV in 16K. Ma qual è il segreto dietro questa scoperta? Molto semplice: i ricercatori hanno rimosso completamente i filtri RGB! Per modulare la luce e ottenere i colori voluti i ricercatori stanno utilizzando una miriade di piccoli cilindri alti 80 nanometri e larghi 100, che nel loro insieme vanno a formare quella che viene chiamata metasuperficie.
Manipolando la luce bianca, prodotta questa volta da una pellicola OLED, i cilindri riescono a riprodurre diversi colori grazie al loro differente diametro ed alla distanza differente alla quale sono posti: infatti, essendo una struttura non mobile, per produrre i tre colori base ogni pixel dello schermo sarà diviso in quattro spazi di uguale dimensione definiti subpixel, ognuno dei quali è caratterizzato da ulteriori cilindri aventi diverse caratteristiche così da riprodurre i colori verde rosso e blu.
Samsung nuova tecnologia OLED: verrà applicata alla fotografia?
E’ ancora presto per sapere se e come questa nuova tecnologia verrà utilizzata nel campo fotografico, ma secondo noi ci sono diversi prodotti che potrebbero beneficiarne. Oltre ai dispositivi a cui si pensa nell’immediato come ad esempio i monitor e gli schermi più in generale, questa tecnologia può giovare al settore delle macchine fotografiche, specialmente le mirrorless visto che sono dotate di un mirino elettronico: l’efficienza del nuovo prototipo, dovuta all’assenza di filtri ed all’elevata risoluzione che può arrivare fino a 10.000 PPI (Pixel Per Inch), rendono questi pannelli perfetti proprio per questo utilizzo. Infatti non solo sono più luminosi e questo migliorerebbe la visibilità sotto la luce diretta del sole, ma l’altissima risoluzione permetterebbe di produrre mirini elettronici estremamente dettagliati e dai colori accurati, che aiuterebbero il fotografo durante la fase di scatto. Che ne dite, vi piacerebbe vedere questa nuova tecnologia sulle nuove fotocamere prodotte? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!