Dopo avervi parlato della scheda SD e delle CompactFlash non potevo non spiegarvi anche cosa sia una scheda XQD. Probabilmente siete giunti in questa pagina perché avete appena comprato una nuova macchina fotografica e vi siete resi conto che il tipo di memoria supportato non è il solito al quale siete abituati, avete letto questa strana sigla e volete capire com’è fatta, come funziona e soprattutto a quali parametri fare attenzione quando ne scegliete una. Siete nel posto giusto, ecco una breve guida per rispondere alle vostre domande.
Scheda XQD: cos’è
La scheda XQD è un formato di supporto di memoria sviluppato per le schede flash e che impiega il PCI Express come interfaccia di trasferimento dati, garantendo velocità superiori e notevole sicurezza. Potrei quasi dire, per farla proprio semplice, che si tratta di una sorta di piccolo SSD (Solid-State Drive) inserito nella vostra macchina fotografica. La scheda XQD è stata annunciata nel novembre 2010 da Sony, Sandisk e Nikon ed è proprio quest’ultimo produttore che ha creduto molto in questo formato, rendendolo l’unico tipo di memoria per le sue mirrorless destinate ad un pubblico di professionisti, come Nikon Z6 e Nikon Z7, e come supporto secondario per le reflex full frame D4, D4s, D5 e D850; questo formato è presente anche nell’APS-C professionale Nikon D500. Al momento troviamo inoltre le schede XQD anche nelle videocamere di fascia alta prodotte da Sony.
Progettate insieme alle CFast per sostituire lo standard CompactFlash che era in vigore da 16 anni, sono stare accolte con favore dalla CompactFlash Association che ne ha seguito lo sviluppo fino all’annuncio del primo modello, avvenuto nel dicembre 2011. La versione 2.0 delle schede XQD è arrivata a giugno dell’anno successivo, con l’aggiunta del supporto per PCI Express 3.0 che porta la velocità di trasferimento fino a 1 GB/s.
Scheda XQD: le dimensioni
Le schede XQD sono di una dimensione intermedia fra le schede SD e le CF, essendo di poco più grandi delle prime ma più piccole delle seconde, le misure esatte sono 29,6 x 38,5 x 3,8 mm, per un peso di circa 10 grammi. L’estremità di contatto della scheda è rivolta verso il basso, come una CompactFlash, ma una XQD ha le proporzioni rettangolari tipiche della scheda SD. Questo rende di fatto impossibile inserire una scheda in uno slot di memoria progettato per un’altra tipologia di memoria, cosa che danneggerebbe sia la macchina fotografica che la scheda.
Scheda XQD: la capacità
Alzi la mano chi considera solo questo parametro nella scelta della nuova memoria da acquistare? Non mentitemi, io vi vedo, proprio come l’occhio di Sauron. La capacità di una scheda XQD è espressa in GB (non Gran Bretagna, vuol dire GigaByte) ed indica la quantità di dati che potete memorizzare nella vostra scheda. È un po’ come il cartello che indica l’altezza massima per i camion che vogliono passare sotto ad un ponte, sopra quella misura non passano. Ecco, il concetto è quello: superato un determinato valore, riportato sulla scheda XQD, non sarete più in grado di memorizzare altre immagini. Le capacità di una scheda XQD attualmente disponibili sono di 32 GB, 64 GB, 128 GB , 256 GB e 512 GB. Il fatto che una scheda abbia una capienza elevata però non significa che vada riempita fino all’orlo: prendete la buona abitudine di svuotarla ogni volta che rientrate da un’uscita fotografica, magari creando cartelle con data e luogo di scatto, così le ritroverete più agevolmente e al contempo avrete sempre spazio libero sulla vostra scheda XDQ.
Ad ogni modo, è importante capire se una scheda della capienza di 64 GB può potenzialmente offrire la capacità corretta per voi, calcolando anche l’elevata dimensione delle immagini catturate dalle fotocamere che utilizzano la XDQ come scheda di memoria e che riescono a produrre files da 30 o 40 megapixel l’una.
Scheda XQD: la velocità
Questo è il parametro spesso snobbato da chi acquista una scheda XDQ ma che è altrettanto importante. Non è solo una questione di quanto ci mettete a trasferire le vostre foto al computer, la velocità della scheda nello spostare i dati modifica la durata della raffica dei vostri scatti. Perché? Quando scattate una foto, prima di finire nella scheda XQD rimane per un po’ di tempo nel buffer di memoria, dove attende di essere trascritta sulla scheda. Il buffer ha una capienza limitata, superata una certa soglia di MB (numero che dipende dalla fotocamera) esso si satura e la raffica di scatti si interromperà. Vi sarà sicuramente successo, non riuscite più a scattare, lo schermo diventa nero e una fastidiosa lucina rossa lampeggia. Ecco, una volta che il buffer si sarà svuotato, la vostra macchina fotografica tornerà come prima e ricomincerete a scattare. Va da sé che una scheda XQD in grado di scrivere dati molto rapidamente svuoterà il buffer in tempi veloci, impedendone la saturazione o, per lo meno, provocandola per brevi lassi di tempo.
E se registrate un video? Il ragionamento è simile, la quantità di dati trasmessi è inferiore, ma si tratta di un flusso costante per un periodo di tempo prolungato. Sulle schede XQD trovate due lettere affiancate da alcuni numeri: R e W. R indica la velocità minima garantita in fase di lettura e W quella di scrittura. Il valore minimo di velocità di scrittura di una scheda XDQ è di 400 MB/s, esorbitante se calcoliamo che quella delle CF raggiunge i 160 MB/s, la cosa particolare è che la velocità massima non è ancora nota ma probabilmente si aggira intorno ai 2 GB/s.
Scheda XQD: la CFexpress
Da non confondere con le schede CompactFlash (CF) o con le CFast, le CFexpress hanno prestazioni superiori alle XQD, di cui rappresentano l’evoluzione mantenendone lo stesso formato, pertanto basta aggiornare il firmware di una fotocamera che supporta una scheda XQD per poter inserire una CFE.
Annunciate il 7 settembre 2016 dalla CompactFlash Association, si basano sull’interfaccia PCI Express e sul protocollo NVM Express. La prima CFexpress, nella sua versione 1.0 è stata diffusa il 18 aprile 2017, seguita dalla CFexpress 2.0 il 28 febbraio 2019. Le CFexpress hanno una velocità di scrittura più elevata rispetto alla scheda XQD, arrivando a 1.97 GB/s. Tramite un aggiornamento del firmware, Nikon Z6, Z7, D5, D850 e D500 sono ora abilitate all’utilizzo delle CFexpress, mentre la nuova uscita D6 prevede già un doppio slot CFexpress. Anche Canon si è unita ai produttori che usano queste schede di memoria, con il lancio di Canon EOS-1D X Mark III che presenta due slot CFexpress e di Canon EOS R5 che supporterà una CFexpress e una SD UHS-II.
Scheda XQD: l’affidabilità
Oltre ad una notevole resistenza fisica, le schede XQD garantiscono una solida protezione dalla corruzione dei file, sono progettate per proteggere i vostri dati evitando di perdere qualche o persino tutti i file presenti sulla memoria. Dal punto di vista fisico sono rigide e resistenti come le CF, non sono flessibili come le schede SD che possono danneggiarsi a seguito del trasporto o dall’inserimento ripetuto negli appositi slot. I contatti sono interni ed incassati, quindi protetti da sporco o scosse elettriche, rendendo le schede XQD utilizzabili anche negli ambienti più difficili. Considerate antiurto, resistenti ai magneti e alle rotture ed antistatiche, le schede XQD supportano inoltre temperature estreme, raggi UV e persino i raggi x presenti negli aeroporti. Insomma, è più facile perderle che romperle e sono considerate così affidabili da spingere Nikon ad adottare un unico slot di memoria XQD sulle fotocamere professionali della serie Z (quindi Z6 e Z7 ad oggi).
Scheda XQD: la manutenzione
Gli sbalzi di corrente sono la prima causa di danneggiamento dei dispositivi elettronici, non rimuovete una scheda XQD quando la macchina fotografica è accesa oppure non staccatela dal computer senza aver eseguito la procedura di rimozione sicura. Seguendo questo ragionamento sarebbe meglio utilizzare un lettore di scheda e non il cavetto della fotocamera per collegarla al pc: in questo modo non rischierete di interrompere il collegamento urtando il cavo (e se così facendo cadesse la macchina fotografica???Oddio, meglio spendere qualche euro in più e via la paura).
Non lasciate che la batteria della vostra macchina fotografica si scarichi totalmente provocando lo spegnimento, sostituitela quando emette l’apposito avviso.
Scheda XQD: quale scegliere
La prima regola da seguire in questi casi è di acquistare soltanto prodotti originali e da rivenditori affidabili per evitare di comprare una scheda XQD contraffatta che potrebbe avere velocità e capienza differenti da quelle dichiarate. Controllate pertanto le recensioni dei venditori online o acquistatele dal vostro negoziante di fiducia. Non risparmiate a scapito della qualità: è vero, si tratta di prodotti costosi, che però dureranno tantissimo tempo e ai quali affiderete i vostri lavori. Ricordatevi di scegliere capienza e velocità in base alle vostre esigenze. Se la vostra macchina fotografica produce dei file da 40 MB l’uno, acquistare una scheda XQD da 32 GB non è la scelta più saggia, meglio dirigersi su una più capiente.

Scheda XQD: conclusioni
Ora sapete tutto quello che c’è da sapere su questo formato di memoria, ne avete capito i punti di forza e l’importanza. Avete visto che la scheda XQD e la sua evoluzione, la CFexpress, rappresentano un futuro brillante e dalle potenzialità notevoli, come dimostrato dal fatto che i limiti superiori di queste memorie non sono ancora noti. Una memoria di questo tipo andrà sicuramente ad inserirsi di diritto nel vostro corredo, e meriterà tutte le vostre attenzioni, esattamente come coccolate le vostre lenti, in fondo, è importante allo stesso modo per la buona riuscita dei vostri scatti.
E nel caso la vostra macchina vi dia la possibilità di scegliere, presentando slot di memoria adatti a due diversi formati? Beh, se avete letto tutta la mia guida vi risponderete da soli: la scheda XQD è sicuramente la scelta vincente in termini di prestazioni. Anche se… bisogna aggiungere che se avete a disposizione due slot, riempirli entrambi non mi sembra una cattiva idea, non trovate?
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Siamo giunti alla fine, ma prima di correre fuori a riempire la tua scheda XQD magari potresti proseguire il tuo percorso per imparare a fotografare o approfondire questi argomenti:
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