Nelle ultime settimane i fan di film e serie tv stanno assistendo alla sospensione della messa in onda di alcuni progetti a causa dello sciopero nazionale dei doppiatori. Scopriamo insieme tutti i dettagli e vediamo di fare un po’ di ordine nella moltitudine di informazioni.
Sciopero doppiatori: perché si è reso necessario?
Chi segue il mondo dei film e delle serie tv, sa che dal 21 febbraio l’Associazione nazionale attrici e attori doppiatori, insieme a tutte le figure professionali legate alla realizzazione di un prodotto doppiato, sono in sciopero.
Il caso più eclatante e che ha fatto più rumore è sicuramente quello di The Last of Us, una serie tv evento vista da milioni di spettatori e che, all’attuale, ha in arretrato e ancora da mandare in onda in italiano gli episodi 7 e 8 (il 9, l’ultimo, sarebbe previsto per il 20 marzo). Se dal 13 marzo è disponibile su Sky e NOW tutta la serie completa in lingua originale, per chi segue le puntate doppiate ci sarà da attendere un po’. Questa è solo una conseguenza dello sciopero indetto dai doppiatori a partire dal 21 febbraio e che per tre settimane si è fatto sentire come non capitava da tempo.
Le motivazioni legate a tale situazione sono da ricondurre principalmente a due fattori: il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), vecchio di quindici anni, e la presenza sempre più pericolosa e pressante delle Intelligenze Artificiali anche per quanto riguarda questo specifico campo. Lo stipendio è vincolato a un contratto di lavoro che, infatti, non viene aggiornato dal 2008. Questo avviene nonostante l’arrivo delle piattaforme streaming abbia portato i ritmi, le condizioni e le tempistiche di consegna a limiti che risultano intollerabili, massacranti e irragionevoli.
Sciopero doppiatori: la gravità delle condizioni lavorative
La quantità di prodotti in streaming che viene pubblicata settimanalmente è talmente alta che per fare fronte a questo si perde, irrimediabilmente, la qualità del lavoro svolto. Una condizione che i doppiatori italiani non intendono portare avanti. A questo, come dicevamo, si aggiunge l’utilizzo sempre più dilagante delle Intelligenze Artificiali.
La loro presenza, infatti, permette a chi ne fa uso di manipolare, attraverso un processo di machine learning, le voci. Questo senza che i doppiatori in questione abbiano dato il loro consenso. Una condizione grave e che mette a repentaglio il settore del doppiaggio. Una situazione che vige incredibilmente nella completa legalità a causa dell’eccessiva genericità legata all’approvazione delle “cessioni dei diritti”. I doppiatori che firmano a lavoro concluso, quindi, non hanno mai davvero idea di quello che ne sarà delle loro voci.
Sciopero doppiatori: le richieste
Ciò che i doppiatori si augurano è che questo sciopero possa far sì che, dopo tanto tempo, il loro lavoro venga riconosciuto in quanto tale. Questo non solo da un punto di vista economico ma anche di rispetto per le persone che lo svolgono. Auspicano di poter ottenere dei ritmi di lavoro meno pressanti, che non li costringa a viaggiare da uno studio cinematografico all’altro anche nell’arco di una sola giornata.
Sperano, inoltre, in un maggiore numero di turni di lavoro e una riduzione del materiale da fornire in un solo turno. Richieste che, ovviamente, toccano anche i direttori al doppiaggio, gli assistenti, i fonici e tutte le altre figure collaterali che compongono questo settore. Come dicevamo prima: ridurre la quantità per dare valore e dignità alla qualità.
Sciopero doppiatori: conclusioni
Al momento è difficile avere certezze su come evolverà la situazione. Lo sciopero in atto ha già avuto un rinnovo: la prossima scadenza è prevista per oggi, 15 marzo. Se non si raggiungeranno le condizioni richieste sarà ovviamente prolungato. Come dicevamo prima, per ora l’opera più colpita è la serie tv di The Last of Us. Ma non è da escludere che prossimamente verranno coinvolti anche altri progetti.
Cosa pensate di questa situazione? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!