Avrete sicuramente notato in giro alcune fotografie che sembrano dirigere la vostra attenzione sul soggetto, facendolo emergere con maestria da uno sfondo sapientemente sfocato. I fotografi lo definiscono bokeh, ma come si fa lo sfondo sfocato? Scopriamolo insieme nella nostra guida dedicata ai principianti della fotografia che desiderano apprendere al meglio la tecnica migliore per avere un buono sfondo sfocato in una foto.
Sfondo sfocato: perché farlo?
Lo sfondo sfocato in fotografia funziona quasi come una bacchetta magica con il super potere di rendere ad un tratto i vostri scatti più interessanti e regalando una maggior profondità.
L’occhio di chi guarda sarà immediatamente attratto dal soggetto a fuoco, rendendolo più attrattivo, sfruttando il fatto che la nostra vista è naturalmente attratta dai colori e dalle forme nitide. Questo trucco è usato di frequente nella fotografia ritrattistica, nella fotografia wildlife, nella Food Photography o nella fotografia di Still Life e permette di far risaltare il soggetto, staccandolo meglio dal contesto nel quale è immerso, come se prendesse per mano l’osservatore mostrandogli i dettagli più interessanti.
Da non sottovalutare affatto è anche l’alone di mistero e di atmosfera “dreamy” che è in grado di fornire ai vostri scatti, e sicuramente aiuta il fatto che quando sfocate le fonti di luce, potrete ottenere forme circolari, ovali o poligonali, che daranno quel tocco di magia in più alle vostre foto.
Piccolo trucco da “furbacchioni”: uno sfondo sfocato vi permetterà anche di mascherare un contesto non attraente quando, per vari motivi, non potrete cambiare la vostra prospettiva.
Per essere proprio nerd (ma ehi! Siamo su FotoNerd!) lo sfondo sfocato in fotografia si chiama bokeh, un termine che fa molto chic perché deriva dal giapponese, più precisamente da “boke” (暈け oppure ボケ) che significa sfocatura, o anche confusione mentale, come se aveste bevuto troppo sakè o se aveste dimenticato gli occhiali per la vostra miopia a casa. Con la globalizzazione, questo termine si è diffuso in tutto il mondo, a partire dalla metà degli anni Novanta e ha affiancato l’italiano e più chiaro (ma meno poetico) sfondo sfocato.
Beh, bando alle ciance e rispondiamo alla domanda che vi ha condotti qui: come fare lo sfondo sfocato?
Sfondo sfocato: come si ottiene?
Ci sono numerosi fattori che influiscono nella creazione di uno sfondo sfocato, ma nessuna paura, li analizzeremo uno alla volta. Sono tutti riconducibili alla creazione di scatti dalla profondità di campo molto ridotta. Ci sono 4 parametri che influenzano l’ampiezza della profondità di campo, essi sono:
- L’apertura del diaframma,
- la lunghezza locale;
- la distanza che separa il punto di messa a fuoco dalla macchina fotografica;
- la distanza che separa il soggetto dallo sfondo.
Come succede nel triangolo dell’esposizione, questi 4 fattori si influenzano reciprocamente e vi permetteranno di ottenere risultati magnifici una volta che avrete capito come bilanciarli nel modo corretto. Vediamoli nel dettaglio.
L’apertura del diaframma
Il diaframma (per approfondire leggi la nostra guida diaframma fotografia) è un sistema meccanico presente in tutti gli obiettivi fotografici composto da un numero variabile di lamelle disposte a ventaglio inverso (o a raggiera se preferite) e che serve a modificare la quantità di luce che arriva al sensore: maggiore è l’apertura e più grande sarà anche il quantitativo di luce che entrerà, mentre più sarà chiuso e minore sarà…si, esatto. I valori di apertura del diaframma sono misurati in f-stop: f/1.2 f/1.4, f/2, f/2.8, f/4, f/5.6, e così via. Ad ogni stop la dimensione dell’area di apertura è doppia rispetto alla precedente. A valori bassi (f/1.2) la profondità di campo è ridotta, mentre è maggiore con un’apertura più piccola, come f/8 o meno. Vi ricordo che si tratta di frazioni, quindi quanto più il numero sotto è alto e più il numero è basso, quindi più aprite il diaframma e più il numero diventa basso, più lo chiudete e più il numero sotto diventa alto.
Per ottenere uno sfondo sfocato evidente servirà un’apertura di diaframma ampia, partite almeno da f/4, meglio ancora se f/2.8, poiché avrete una profondità di campo minore, ossia una parte minore di fotogramma a fuoco.
Attenzione a: avere un’apertura di diaframma eccessiva comporta il rischio di avere solo una parte del vostro soggetto a fuoco, potreste avere nitido un occhio sì e uno no.
La lunghezza focale
La lunghezza focale è l’altezza standard raggiunta da una foca adult…no, non picchiatemi. La lunghezza focale è il valore, espresso in millimetri, che separa il centro ottico dell’obiettivo fotografico (per convenzione la lente frontale dell’obiettivo) e il piano della messa a fuoco (il sensore fotografico o la pellicola). Avere una lunghezza focale con un valore alto produrrà una profondità di campo minore, e quindi una parte maggiore fi fotogramma non a fuoco. Per questo motivo per ottenere un buon sfondo sfocato sarebbe preferibile evitare di utilizzare un grandangolo, ed è anche il motivo per il quale i fotografi ritrattisti preferiscono le focali dagli 85 mm in su per i loro scatti. Quindi se disponete di un obiettivo zoom, allungatelo il più possibile, altrimenti procuratevi una lente fissa con una lunghezza focale alta, preferendo in ogni modo un teleobiettivo ad un grandangolo.
Distanza dal punto di messa a fuoco
Per ottenere un evidente sfondo sfocato conta anche la distanza da punto di messa a fuoco o, più semplicemente, la distanza fra voi e il vostro soggetto.
Maggiore sarà la distanza del vostro soggetto da voi e maggiore sarà la profondità di campo, quindi meno evidente sarà il vostro sfondo sfocato. Per ricordarvi questo concetto eccovi un piccolo trucco: la fotocamera funziona come il vostro occhio. Se tenete il vostro dito lontano dall’occhio riuscirete ad avere uno sfondo distinguibile, man mano che lo avvicinerete vedrete lo sfondo diventare sempre più sfocato, fino al punto di non riuscire più a mettere a fuoco il dito, ma questa è la distanza minima di messa a fuoco ed è un’altra storia!
Quindi per ottenere il miglior sfondo sfocato possibile avvicinatevi quanto più potete al vostro soggetto, compatibilmente con lo scatto che avete pianificato, ovviamente. In questo modo potrete permettervi un’apertura del diaframma e un valore di lunghezza focale minore per ottenere lo stesso risultato.
Distanza del soggetto dallo sfondo
Uno sfondo sfocato si ottiene anche, banalmente, allontanando il soggetto dallo sfondo. Se ci fate caso, nell’esempio che vi ho portato prima ho già introdotto questo punto.
Mentre avvicinate il dito al vostro occhio state avvicinando il punto di messa a fuoco, ma al contempo state allontanando il soggetto (il vostro dito in questo caso) dallo sfondo. E questa è la perfetta dimostrazione di quanto questi 4 valori siano interconnessi e si influenzino reciprocamente. Per ottenere un buon sfondo sfocato abbiate l’accortezza di allontanare il soggetto dallo sfondo, altrimenti vanificherete buona parte degli sforzi fatti aprendo il diaframma, scegliendo una lunghezza focale lunga e rimanendo vicini al vostro soggetto.
Sfondo sfocato: come farlo su smartphone e fotocamere compatte?
Se avete fatto attenzione fin ora vi ho sempre parlato di reflex e mirrorless, ho accuratamente evitato di nominare le fotocamere compatte e gli smartphone, pensate sia una dimenticanza? Ovviamente no. È estremamente difficile ottenere uno sfondo sfocato di buona qualità utilizzando questi device, almeno senza post-produzione, e, tenendo bene a mente quello che vi ho detto capirete facilmente il motivo. Lo zoom del quale queste “fotocamere” dispongono è digitale, non varia la disposizione di elementi ottici interni, di conseguenza non cambia la lunghezza focale. Nelle compatte e nei cellulari di ultima generazione è possibile modificare il valore di diaframma e la distanza dal soggetto e la lontananza di esso dallo sfondo sono fattori che non dipendono dal dispositivo scelto, ma avrete solo 3 fattori e non più 4 ad influenzare il vostro sfondo sfocato. Quindi si, tecnicamente è possibile, ma la qualità di uno sfondo sfocato ottenuto in questo modo non sarà mai paragonabile a quello che avrete utilizzando una reflex o una mirrorless.
Gli smartphone di ultima generazione dotati di più obiettivi, ricorrono ad un piccolo trucco: scattano diverse fotografie da diverse lunghezze focali e le fondono insieme, a volte si ottengono risultati non troppo spiacevoli da guardare, ma un occhio abbastanza esperto e attento non ci metterà molto prima di accorgersi della differenza. Ad esempio, nella maggior parte degli iPhone e degli smartphone Android, è presente una modalità chiamata “Ritratto” (in inglese “Portrait”) che vi chiederà di staccarvi di qualche centimetro / metro dal soggetto per poi realizzare automaticamente uno sfondo sfocato creato artificialmente e molto velocemente. Ad un occhio poco attento però, tale sfondo sfocato potrebbe far credere che la foto sia stata scattata da una fotocamera professionale.
Infine, si può ottenere uno sfondo sfocato anche con l’ausilio di programmi di post-produzione, il cui risultato dipende dalla professionalità del software, ma il prodotto finale fornito in questo modo è comunque peggiore rispetto a quello ottenibile seguendo i passaggi descritti in precedenza.
Sfondo sfocato: i migliori obiettivi
Visto che per ottenere un ottimo sfondo sfocate avrete bisogno di una grande lunghezza focale e di un diaframma molto aperto, evitate perciò i grandangoli, ossia le lenti con una lunghezza focale minore di 35 mm. Poiché anche l’occhio il diaframma vuole la sua parte, sappiate che gli zoom presenti sul mercato non dispongono di un’apertura superiore a f/2.8 (e quelli che arrivano a questo valore hanno il brutto vizio di costicchiare parecchio), pertanto le ottiche migliori per sfocare meglio lo sfondo sono quelle fisse dotate di un’ampia apertura, come f/1.2, f/1.8 o f/2.
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Sfondo sfocato: le lenti vintage
Da appassionata di lenti vintage quale sono non potevo evitare di inserire in questa guida un paragrafo dedicato agli obiettivi vintage, ossia quelli vecchi, fuori produzione, ricercatissimi per la loro estetica, per la loro economicità (almeno, fino a quando non vanno di moda) e per la loro resa fotografica particolare. Infatti, le lenti moderne tendono ad avere una qualità più o meno uniforme su tutto il frame, mentre in passato non era così e questo comporta la presenza di uno sfondo sfocato a volte molto particolare.
Attenzione, prima di valutare l’acquisto vi consiglio di leggere la nostra guida sull’usato fotografico e vi segnalo che spesso è necessario acquistare un adattatore per montare la lente sulla vostra macchina fotografica.
Lo sfocato ottenibile con queste lenti in genere si classifica come swirly bokeh o bubble bokeh, vediamoli rapidamente insieme.
Lo sfondo sfocato swirly, ossia vorticoso, visibile nella foto sopra, è dato da lenti come l’Helios 44, un obiettivo 58mm con diaframma massimo f/2.0 e copia russa dello Zeiss Biotar, prodotta dalla KMZ, che crea uno sfondo che sembra turbinare attorno al vostro soggetto nel piano fuori fuoco. Potete trovare numerose versioni di questa lente: Helios 44-2, il 44- M, 44-2. 44-3, 44-7 e così via. In questa categoria troviamo anche l’Helios 40 85 f/1.5 e il Jupiter 9 – 85mm f/2, giusto per citare i più famosi.
L’alternativa più classica e dreamy è costituita dallo sfondo sfocato a bolla di sapone, o bubble bokeh, gli esempi più noti sono dati dalle lenti Meyer Optik Görlitz, come il Trioplan 100mm f/2.8 o il Primoplan 58 f/1.9.
Utilizzare questo genere di lenti comporta una qualità delle immagini tendenzialmente peggiore, ma uno sfondo sfocato veramente degno di nota.
Sfondo sfocato: conclusioni
Conoscendo bene la teoria ora potrete divertirvi nello sperimentare, variando i differenti parametri che abbiano analizzato insieme e facendo tanta pratica, troverete i valori perfetti per ottenere lo sfondo sfocato più adatto ad ogni situazione. Per iniziare potete fare qualche prova in casa, scegliendo un oggetto di piccole dimensioni quale soggetto e vedere come cambia la resa dei vostri scatti aumentando o riducendo l’apertura del diaframma, la lunghezza focale e allontanando o avvicinando il soggetto dallo sfondo o dalla fotocamera.

A questo punto sarete pronti per conquistare il mond uscire di casa e realizzare le foto perfette che avete sempre sognato, mettendo in risalto il vostro soggetto nel modo migliore.
Sfondo sfocato: potrebbe interessarti anche…
Se ti è piaciuta questa guida sullo sfondo sfocato potresti trovare di tuo gradimento anche queste altre guide per continuare il percorso per imparare come fotografare o approfondire la tua conoscenza su alcuni di questi argomenti.
- Diaframma fotografia: Cos’è e a cosa serve il diaframma;
- Obiettivi fotografici: cosa sono e come funzionano le lenti in fotografia;
- Fotocamere reflex: cosa sono e come funzionano;
- Fotocamere mirrorless: ecco spiegata la tecnologia dietro alle fotocamere del futuro;
- Bokeh: come funziona l’effetto più ricercato;
- Lunghezza focale: come si differenziano gli obiettivi?;
- Sensore fotografico: alla scoperta di come le nostre macchine fotografiche vedono l’immagine;
- Usato fotografico: perché comprare qualcosa di “vecchio”?;
- Fotografia ritrattistica: come fare un ritratto perfetto;
- Profondità di campo: cos’è e a cosa serve