Una vera e propria icona del cinema ci ha lasciati. Sidney Poitier è morto oggi all’età di 94 anni per cause naturali. Figlio di semplici commercianti originari delle Bahamas, iniziò la sua carriera come teatrante a Broadway, fino a diventare celebre in tutto il mondo in film indimenticabili quali Indovina chi viene a cena?, La calda notte dell’ispettore Tibbs e Sulle tracce dell’assassino. Divenuto simbolo della lotta contro il razzismo, raggiunse lo storico traguardo di diventare il primo afroamericano a vincere l’Oscar come miglior attore protagonista nel 1964.
Sidney Poitier morto: chi era
«Amore, indovina chi viene a cena?». Almeno una volta nella vita, magari senza rendercene conto, avremo citato qualcuno di quei film come battute nelle nostre conversazioni. I loro titoli memorabili sono oggi di uso comune; si pensi anche a Sulle tracce dell’assassino. Oggi, forse, li pronunceremo con un po’ di malinconia addosso. Infatti l’attore di quei cult Sidney Poitier è morto all’età di 94 anni.
Ad annunciare la notizia è stato Fred Mitchell, il ministro degli Esteri delle Bahamas. Nato a Miami, in Florida, il 20 febbraio 1927, Poitier era figlio di modesti commercianti bahamiani, Evelyn Outten e Reginald James Poitier, mentre essi erano in visita negli States; in questo modo ottenne la cittadinanza americana. Dopo aver vissuto l’infanzia nella terra natìa dei genitori, si trasferì da adolescente di nuovo a Miami con il fratello e poi a New York, prestando servizio militare durante la II guerra mondiale e vivendo di espedienti più o meno leciti per mantenersi.
Sidney Poitier morto: la carriera dell’attore
Appassionato della recitazione, tentò la strada del teatro andando in scena a Broadway con una Lisistrata realizzata da una compagnia di soli neri. Dopo aver esordito nell’Uomo bianco tu vivrai di Joseph L. Mankiewicz nel 1949, cominciò la sua carriera da attore a Hollywood.
Fu nominato come miglior attore protagonista per La parete di fango nel 1958 insieme al co-protagonista Tony Curtis, e dopo pochi anni ottenne il premio Oscar al miglior attore nel 1964 per l’interpretazione ne I gigli del campo. Un traguardo storico perché mai prima di allora nessun attore afroamericano aveva vinto la statuetta d’oro in quella categoria; prima di lui ci era riuscita solo Hattie McDaniel, la Mami di Via col vento, come miglior attrice non protagonista nel 1940.
Da lì cominciò la sfavillante carriera recitando in film divenuti classici nel corso degli anni: ebbe la parte di Virgil Tibbs, ne La calda notte dell’ispettore Tibbs (1967), del celebre John Prentice in Indovina chi viene a cena? (1967) e di Warren Stantin in Sulle tracce dell’assassino (1988).
Sidney Poitier morto: un simbolo della lotta al razzismo
L’American Film Institute ha inserito Poitier al ventiduesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. In molti dei suoi ruoli più famosi, infatti, è spesso presente il tema del razzismo. Fin dagli albori della sua lunghissima carriera nel mondo dello spettacolo, l’attore si è dovuto confrontare con diverse rappresentazioni della discriminazione razziale. Da quella di afroamericano integrato dei primi film, fino all’incontro con la coppia Spencer Tracy-Katharine Hepburn, i genitori della figlia che si vedono arrivare a cena, con grande sorpresa, il fidanzato di colore.
Una presa di posizione decisa ma gentile, quella di Sidney Poitier, riconosciuta nel 2009 quando fu insignito della medaglia presidenziale della Libertà dall’allora presidente Barack Obama. E anche dal suo record: fu infatti l’unico attore nero con la statuetta fino a Louis Gossett Jr., vinta nel 1983 per il film Ufficiale e gentiluomo come miglior attore non protagonista. Vinse anche il premio Oscar alla carriera nel 2002, come segno del suo silenzioso impegno politico e della strada aperta ad altri interpreti afroamericani nella Settima Arte.