La simulazione pellicola Fujifilm è una funzione presente ormai su tutte le fotocamere della casa giapponese che fanno parte della serie X. La simulazione pellicole permette di ottenere colori, contrasto ed effetti che riprendono alcune delle pellicole storiche Fuji. Grazie a questa funzione introdotta ormai da qualche anno è possibile ottenere delle foto in JPEG praticamente perfette. Scopriamo nel dettaglio cos’è e come funziona.
Simulazione pellicola Fujifilm: cos’è e come funziona
Fujifilm è uno dei pochi produttori, se non l’unico, che punta molto sulle fotografie JPEG. L’intento dell’azienda è quello di offrire all’utente delle immagini che siano già perfette quando “escono” dalla fotocamera, senza il bisogno di dover utilizzare software per la post-produzione come accade per i file RAW. Se non sai quali sono le differenze tra questi due formati, ti invitiamo a dare un’occhiata alla nostra guida dettagliata dedicata a RAW vs JPEG. La differenza sostanziale è che i JPEG sono delle immagini che vengono lavorate dal software della fotocamera sotto vari punti di vista, mentre i RAW sono dei file grezzi che immagazzinano tantissime informazioni modificabili tramite software. Quest’ultimo formato ha delle dimensioni ovviamente più pesanti rispetto al JPEG, proprio perché i dati che salva sono davvero tantissimi. Una foto grezza dispone di colori piatti, non presenta contrasto e necessita sempre di una post-produzione. Si tratta del formato più utilizzato dai professionisti che vogliono avere il pieno controllo su praticamente qualsiasi aspetto dell’immagine e che dedicano una parte del lavoro completamente alla post-produzione. La post-produzione dei JPEG viene invece fatta direttamente in camera, quindi l’immagine finale è una lavorazione di tutti gli aspetti visti sopra fatti in frazioni di secondi. Questo formato viene utilizzato molto per la fotografia sportiva, un genere in cui la velocità è fondamentale. Se ci fate caso, sui siti specializzati, vengono pubblicate le foto in diretta delle partite che si stanno giocando: appena una squadra segna, il sito pubblica la foto del giocatore che calcia o che esulta. Ovviamente in quei casi non c’è il tempo di fare una post-produzione delle foto (ne vengono scattate a migliaia durante un evento sportivo), quindi si utilizzano i JPEG, i quali devono avere un’ottima qualità.
La simulazione pellicola Fujifilm è ormai presente sulla stragrande maggioranza delle fotocamere del marchio e consente di applicare dei filtri che intaccano su colori e gradazioni e che richiamano le pellicole storiche Fujifilm. Sono principalmente 9, ma nel corso del tempo ne sono state aggiunte di nuove. Su alcuni modelli sono presenti delle simulazioni esclusive. Quelle che richiamano le pellicole in bianco e nero si suddividono a loro volta in 3 sotto categorie, in base ai filtri colore. Utilizzando questa funzione è quindi possibile avere delle foto con effetto vintage che richiamano i colori dei vecchi rullini. Le simulazioni che troviamo su tutte le Fujifilm che fanno parte della Serie X sono: Provia/Standard, Velvia/Vivace, Astia/Morbida, Classic Chrome, Pro Neg. Hi, Pro Neg. Std, Acros (Ye/R/G), Monocromatico (Ye/R/G) e Seppia. Ogni simulazione ha quindi le proprie caratteristiche per quanto riguarda le tonalità e i colori, tranne Acros e Monocromatico che sono in bianco e nero.
Simulazione pellicola Fujifilm: le impostazioni per i JPEG
Tutte le fotocamere moderne permettono di cambiare alcune impostazioni direttamente in camera, le quali agiscono sui JPEG. Sotto questo aspetto Fujifilm è tra le migliori, perché permette di creare dei profili personalizzati dall’utente nei quali si possono cambiare tantissimi parametri. Si ha il controllo sulle alte luci, sulle ombre, sul colore, sul bilanciamento del bianco, sulla grana, sulla nitidezza e molto altro. L’utente può quindi testare varie impostazioni, fino a trovare quelle che più lo aggradano. A tutto questo però si aggiungono le simulazioni pellicola. Il fotografo può unire tutte le impostazioni sopracitate alle simulazioni classiche Fuji, così da ottenere risultati di altissimo livello. È proprio per questo che i JPEG scattati con queste fotocamere hanno una qualità altissima. L’azienda ha spesso spinto sotto questo punto di visto, affermando che le sue fotocamere sono perfette anche per scattare solo in JPEG, senza il bisogno di post-produzione. Si tratta di una strategia che ha molti vantaggi, basti pensare ad utenti che magari fotografavano in analogico e ora sono passati al digitale e non hanno molta dimestichezza con software per la post-produzione. Oppure a chi si avvicina alla fotografia e vuole fare un po’ di strada prima di passare alla post-produzione dei file RAW.
Simulazione pellicola Fujifilm: integrazione con i software
All’interno delle impostazioni di ogni fotocamera è possibile scegliere se scattare solo in JPEG, solo in RAW oppure in JPEG+RAW. Quest’ultima scelta permette di avere entrambi i file di ogni foto all’interno della propria scheda di memoria. Una volta scattata una foto, quindi, si avrà a disposizione un file JPEG che rispecchia in tutto e per tutto l’immagine che è possibile visionare all’interno della galleria della fotocamera, e un RAW che può essere lavorato a proprio piacimento tramite un software dedicato. Ricordiamo che all’interno del file RAW sono presenti tantissimi dati salvati e una volta aperto sul programma di post-produzione si avranno colori piatti e sbiaditi. Molti utenti pensano quindi di non poter ricreare l’effetto della simulazione pellicola Fujifilm sui file RAW, ma non è così. Se si utilizza il software Fujifilm pensato per la post-produzione dei RAW, è possibile applicare la simulazione pellicola e cambiare tutti i settaggi a proprio piacimento. Ma da qualche anno è possibile farlo anche su altri software come Lightroom, Photoshop e Capture One.
Praticamente l’utente può applicare la simulazione pellicola alla propria immagine, ovviamente anche diversa da quella utilizzata in fase di scatto, in modo da avere una base da cui partire con la propria lavorazione. In questo modo su ogni foto è possibile provare diverse simulazioni, oppure creare dei preset Lightroom, ad esempio, da richiamare anche per altre sessioni fotografiche.
Simulazione pellicola Fujifilm: conclusioni
Fujifilm ha sicuramente avuto una grande idea, molti anni fa, quando ha pensato di dotare le proprie fotocamere di questa funzione. Gli appassionati di fotografia analogica possono scattare le proprie foto come se si stesse utilizzando un rullino Fuji, gli amanti del vintage possono ottenere foto dall’aspetto retrò che piace sempre, oppure un qualunque utente può creare un proprio stile partendo da basi di ottima qualità. Avere la possibilità di scattare delle foto in JPEG praticamente perfette è fantastico, specialmente per i fotografi che non amano la post-produzione e vogliono dedicarsi solo alla fase di scatto e selezione delle fotografie. Allo stesso tempo, chi utilizza i software per la post-produzione, può selezionare in un secondo momento qualsiasi simulazione per decidere quale si adatti di più alle sue foto.