Per chi la stava aspettando, l’attesa è finita! Dal 5 gennaio sarà disponibile “Sono Lillo”, una serie tv comica che vi presentiamo oggi con la nostra recensione senza spoiler e che arriva in streaming su Prime Video. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Sono Lillo recensione Prime Video: introduzione
Lo abbiamo conosciuto durante la prima stagione di LOL: Chi ride è fuori ed è tornato come guest star nella seconda stagione. Probabilmente Lillo Petrolo, il creatore del personaggio di Posaman, non si aspettava l’incredibile successo che quel piccolo ma significativo sketch avrebbe ottenuto una volta andato in onda il programma su Prime Video. Eppure, il noto comico che al grido di “Sono Lillo” ha fatto ridere molti spettatori nostrani, ancora dopo quasi due anni dalla sua comparsa continua a far parlare di sé.
Dopo l’avventura su carta “Posaman e friends” edita da Rizzoli, la piattaforma streaming di Prime Video lo ha richiamato a sé per una nuova importante missione: realizzare una serie tv a lui interamente dedicata. Così, nasce Sono Lillo, una serie comica in 8 episodi che promette di fare ridere, proprio come Posaman ha sempre fatto. Ma risulterà all’altezza del compito e delle aspettative?
Sono Lillo recensione Prime Video: la trama
Chi è Posaman? Un supereroe, ovviamente! E qual è il suo super potere? Saper fare delle pose da copertina. Ma chi si nasconde dietro il costume? Beh … c’è Lillo! Il successo, si sa, ha i suoi risvolti negativi e per l’uomo è arrivato il momento di scegliere tra fama e vita privata, perché la moglie sembra davvero non sopportarlo più.
Accompagnato dai comici più amati della scena contemporanea: da Pietro Sermonti a Paolo Calabresi, da Caterina e Corrado Guzzanti a Valerio Lundini, da Michela Giraud a Edoardo Ferrario e tanti altri, Lillo cercherà di ritrovare se stesso dietro la maschera che si è costruito.
Sono Lillo recensione Prime Video: una comicità che non convince
Partiamo da un presupposto: se una serie tv è di genere comico è giusto aspettarsi di ridere per buona parte del tempo. Qui arriviamo al primo grande problema di Sono Lillo, una storia che punta alla risata senza mai riuscirci davvero. La comicità qui presente è frutto di battute vecchie e fin troppo prevedibili, che puntano al ricordo di qualcosa che non c’è più anziché all’innovazione.
Questo, fatta eccezione per le guest stars degli episodi, ossia comici professionisti che portano nella serie un frammento del loro lavoro, quei piccoli sketch comici che inaugurano le puntate. Il tutto accompagnato dal titolare Agenore, che con la convinzione di dare giusti consigli segue, purtroppo, la discendente curva di battute della serie, affatto sorprendenti e “che vedi arrivare” per la mancanza di originalità.
Sono Lillo recensione Prime Video: tempi e personaggi mal gestiti
Sempre ricordando che la recensione qui presente riguarda solo la visione dei primi tre episodi è possibile però trovare dei problemi anche per quanto concerne la narrazione. Nonostante la durata ottimale di mezz’ora a episodio, abbiamo riscontrato una pessima gestione dei tempi. In un’ora e mezza totale di visione ci siamo ritrovati di fronte a un inizio di serie per nulla convincente per il semplice fatto che, in questo arco temporale, viene semplicemente spiegata la sinossi senza andare davvero avanti con la trama. La storia viene allungata in modo esagerato senza dare profondità, soprattutto ai personaggi che risultano purtroppo piatti e stereotipati.
L’unica interpretazione salvabile è quella di Pietro Sermonti, nel ruolo del manager Sergio. La parte dell’uomo pieno di sé gli riesce bene, tanto da ricordare il suo leggendario Stanis La Rochelle nella serie tv Boris. Sergio ha molto in comune, infatti, con lo Stanis produttore che abbiamo conosciuto nella quarta stagione un paio di mesi fa, andando quasi ad approfondirlo e ampliarlo. Ma per il resto, anche chi dovrebbe essere una garanzia, come Marco Mazzocca o lo stesso Petrolo, veste i panni di un personaggio fin troppo macchiettistico e superato.
Sono Lillo recensione Prime Video: non ci siamo
Anche sul lato tecnico non ci siamo. Diverse inquadrature risultano fastidiose agli occhi dello spettatore, così come l’utilizzo della luce, a tratti esagerato e a tratti assente. Una situazione che non ci aspettiamo di trovare, specie per il lavoro svolto da professionisti di lunga data per una distribuzione di Prime Video. C’è l’impressione, quasi, di voler tornare indietro, ancora una volta, piuttosto che andare avanti, come se fosse accettabile un lavoro raffazzonato nella speranza che nessuno se ne accorga.
Il tutto si conclude con il problema più grande: la trama, anch’essa non originale, né alla partenza né nello sviluppo. Quante volte abbiamo sentito parlare di storie in cui ci sono protagonisti un adulto apparentemente immaturo che deve gestire la decisione di separarsi da un’adulta insoddisfatta? Sono Lillo non riesce nel rendere nuova una trama trita e ritrita e anzi, finisce con il tornare indietro per l’ennesima volta e ripescare le solite e classiche motivazioni. Davvero un uomo è immaturo perché decide di passare le serate a giocare di ruolo? Davvero? Nel 2023? Anche basta. (Sì, qui la prendiamo un po’ sul personale)
Sono Lillo recensione Prime Video: il cast e la produzione
L’attesa serie tv Sono Lillo è composta da 8 episodi, è una produzione Lucky Red in collaborazione con Prime Video ed è diretta da Eros Puglielli (Gli idoli delle donne, Copperman, Nevermind). Inoltre, la serie è stata creata da Lillo Petrolo, Matteo Menduni e Tommaso Renzoni che ne hanno curato anche il soggetto e la sceneggiatura.
Nel cast con Lillo, Pietro Sermonti, Cristiano Caccamo, Sara Lazzaro, Camilla Filippi, Marco Marzocca, Maryna, Paolo Calabresi e Anna Bonaiuto. Tra le tante guest star che accompagnano le puntate troviamo Valerio Lundini, Edoardo Ferrario, Emanuela Fanelli, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Stefano Rapone, Michela Giraud, Maccio Capatonda, Serra Yilmaz.
Sono Lillo recensione Prime Video: conclusioni
Siamo davvero dispiaciuti nel constatare che una serie tv con un ottimo potenziale come Sono Lillo si sia tramutata subito in un’autentica delusione. Ricordiamo, comunque, che si tratta pur sempre di un’opinione parziale che speriamo possa tramutarsi in positiva con la visione dei cinque episodi mancanti. In generale non vediamo l’ora del 5 gennaio per scoprire cosa ne penserà in merito il grande pubblico che vorrà darle una possibilità.
Conoscete Sono Lillo? Guarderete la serie tv? Fatecelo sapere!
Recensione in breve
Sono Lillo
Sono Lillo è una serie tv italiana che rende il personaggio di Posaman il vero protagonista di una sua storia originale. Di originale, però, non c'è nulla: tutto risulta prevedibile e piatto. Soprattutto, cosa più grave, si tratta di una serie comica che nel complesso non fa ridere.
PRO
- Buona durata dei singoli episodi
- Le guest stars coinvolte
CONTRO
- Trama classica senza risvolti innovativi
- Comicità assente
- Problemi sia tecnici che narrativi