Sony a6100 in offerta
Vorrei iniziare questa recensione di Sony A6100 con un piccolo, importante, aneddoto: quando ho saputo che mi sarebbe arrivata questa mirrorless da recensire ho avuto paura perché, utilizzando quotidianamente Sony a7RIII, ho subito pensato che avrei notato troppo la differenza e non sarei riuscito a rimanere imparziale. Poi, però, una volta aperta la scatola e presa in mano la fotocamera, ho capito immediatamente una cosa: anche se è orientata a chi sta iniziando a fotografare, non è propriamente corretto scambiarla per una fotocamera basialre. Avremo modo di approfondire tutti i punti nel corso di questa recensione, quindi il mio consiglio è quello di mettervi comodi, perché c’è veramente tanto da dire sulle potenzialità di Sony a6100, e anche qualcosina sui suoi “difettucci”.
Sony a6100 recensione: specifiche e scheda tecnica
Ad un primo sguardo, Sony a6100 assomiglia molto al modello precedente Sony a6000, soprattutto per quanto concerne le dimensioni del corpo macchina e le forme ormai similari in tutti i modelli APS-C del produttore giapponese. Una delle prime novità rispetto i modelli precedenti, che ho voluto subito constatare di persona, è il monitor ribaltabile verso l’alto di 180° permettendo di riprendersi in modalità “selfie” e vlog. Fin dal primo momento in cui l’ho presa in mano, ho avuto delle ottime sensazioni per quanto concerne l’ergonomia, ma di questo ne parleremo nel paragrafo dedicato; ho subito deciso di uscire per provare a fare qualche scatto e per constatare con i miei occhi quanto questa macchina fosse orientata a chi si sta avvicinando per la prima volta alla fotografia, o anche a chi sia alla ricerca di un secondo corpo leggero da portare sempre con sé. Andando per gradi, vorrei subito elencarvi la parte più semplice da scrivere: quella delle specifiche tecniche. Sony a6100 sotto il suo corpicino minuto e leggero nasconde una vera potenza di fuoco, dato che integra un sensore aggiornato APS-C CMOS Exmor da 24,2 megapixel non stabilizzato che restituisce immagini nitide e pulite grazie anche al processore d’immagine BIONZ X, un autofocus con 425 punti in grado di mettere a fuoco alla velocità di 0,02 secondi, importato direttamente dai modelli di fascia superiore Sony a6400 e Sony a6600, con tanto di Real Time Eye AF e tecnologia di Tracking reale che hanno permesso al produttore di accaparrarsi numerosi riconoscimenti internazionali come sistema di autofocus più evoluto al mondo. La sensibilità ISO parte da 100 e arriva fino a 51.200, mentre la raffica di scatto è notevole per un prodotto di questa fascia: 11fps, che vanno bene praticamente per qualsiasi genere fotografico che vorrete affrontare con questo modello.
Sony a6100 si rivela essere un prodotto ottimo anche per i videomakers in erba o per le piccole produzioni che desiderano un corpo leggero e piccolo da avere sempre con sé in ogni situazione e su qualsiasi tipo di set: registrazione in 4K a 30fps e Full HD a 120fps per ottenere ottimi slow motion già in camera, senza dimenticarci il fatto che, grazie al display TFT da 7,5 cm con 921.600 punti tiltabile verso l’alto, risulta essere il corpo macchina perfetto per tutti i creativi e creatori di contenuti che necessitano di riprendersi tenendo sotto controllo la messa a fuoco, avendo contemporaneamente una qualità visiva di tutto rispetto. Il mirino elettronico elettronico offre 1.440.000 punti e ha un controllo automatico della luminosità, una copertura del 100% e permette la regolazione delle diottrie da -4,0 a +3,0. Se devo essere del tutto onesto, il mirino e il display sono i primi fattori che non mi hanno particolarmente colpito in questa Sony a6100, ma ci arriveremo nel corso della recensione. La fotocamera presenta inoltre 13 effetti immagine e stili creativi che andranno incontro ai tanti amatori che si approcceranno alla fotografia con lei e hanno voglia di sperimentare.
Uscendo a fotografare sono riuscito a constatare come la batteria ricaricabile NP-FW50 abbia un’autonomia variabile tra i 400 e 500 scatti, in base a come si sceglie di utilizzare la macchina fotografica: è ovvio che disattivare il display consumi meno batteria, mentre registrare video fa colare a picco l’icona col simbolo della pila posta in alto a destra. Quello che posso dirvi, è che sono riuscito a portare a casa quel numero di scatti con un utilizzo mediamente intenso e registrando anche qualche clip video, quindi vi posso garantire che si può arrivare tranquillamente ai 500 scatti standard CIPA. Per concludere, il corpo non presenta tantissimi controlli personali (e non potrebbe essere altrimenti da un prodotto destinato agli amatori), anche se non mi è dispiaciuta la collocazione di alcuni tasti e la presenza di un connettore HDMI micro e il l’ingresso jack per un microfono esterno, fattori che fanno capire come Sony a6100 sia molto orientata anche ai giovani registi in erba.
Fatta tutta questa lunghissima premessa, prima di iniziare a darvi i miei personalissimi pareri in modo dettagliato, facciamo un riepilogo conclusivo delle specifiche tecniche di Sony a6100:
- Sensore APS-C CMOS Exmor da 24,2 megapixel;
- Processore d’immagine BIONZ X;
- Autofocus da 425 punti a rilevamento di fase e contrasto;
- Sistema evoluto di Tracking e Real Time Eye AF;
- Display TFT da 7,5 cm orientabile verso l’alto di 180°;
- Mirino elettronico da 1.440.000 punti e copertura 100%;
- Registrazione 4K a 30fps e Full HD fino 120fps;
- Raffica di scatto a 11fps;
- Sensibilità ISO da 100 a 51.200;
- Presenza di un ingresso per microfono esterno;
- Batteria NP-FW50 che garantisce dai 400 ai 500 scatti, in base all’utilizzo;
- Il peso del solo corpo macchina è pari a 396 grammi;
- La fotocamera misura 120,0 x 66,9 x 69,3mm.
Sony a6100 recensione: design e materiali
Aperta la scatola, non ho notato grandi differenze con i modelli precedenti a livello di dimensioni del corpo, e sono rimasto un po’ titubante perché molto spesso mi trovo male con le fotocamere piccole e poco ergonomiche. I miei dubbi, però, si sono dissipati non appena ho preso Sony a6100 in mano: l’impugnatura risulta perfetta, il grip è ben pronunciato, con le dita che si “incastrano” perfettamente e si ha subito la sensazione di sicurezza nel maneggiarla che, almeno per quanto mi riguarda, è un aspetto fondamentale che ricerco sempre nei prodotti. Questo vale per me ovviamente, ma ammetto di avere le mani abbastanza piccole, quindi potrebbe non ridare lo stesso feeling a qualcuno con mani grandi. Spazzati via quindi le prime perplessità, mi sono messo a sbirciare il corpo nella sua completezza e la disposizione delle ghiere e dei pulsati: oltre a quella d’accensione, Sony a6100 dispone di due ghiere nella parte superiore, la ghiera dei programmi e un’altra indirizzata al diaframma (questa modificabile tramite la funzione di personalizzazione tasti presente nel menu). La disposizione di queste due ghiere non mi ha fatto impazzire e le avrei preferite invertite: la posizione naturale della mano sulla fotocamera fa sì che il pollice si trovi direttamente sulla ghiera dei programmi e, istintivamente, si vada a girare quella con l’intenzione di cambiare i parametri di scatto finendo però a modificare la modalità selezionata. La seconda ghiera, che durante la prova non ho modificato e l’ho lasciata per la regolazione del diaframma, essendo laterale richiede uno spostamento del pollice che porta via quel mezzo secondo di tempo. Ora, sono sicuro che, con ogni probabilità, una volta che ci si abitua a questo “problema da due spicci” si possa ovviare a tutto, però voglio essere il più onesto possibile con voi in questa recensione di Sony a6100 e, pertanto, devo ammettere che le avrei preferite invertite come collocazione fisica. Sempre nella parte superiore troviamo il pulsante personalizzabile C1 e quello di scatto, che offre a parer mio un’ottima usabilità e non si corre mai il rischio di scattare quando lo si preme a metà. La maggior parte dei pulsanti sono ovviamente localizzati nella parte posteriore della mirrorless e troviamo un secondo tasto C2, il pulsante AEL, quello per il flash, il D-Pad a quattro direzioni scorrevole e il pulsante Fn, che spesso e volentieri mi ha salvato la vita con tutte le Sony che ho utilizzato.
Parliamo della costruzione del corpo macchina e della sensazione che restituisce: la fotocamera è realizzata in ABS/policarbonato, un materiale pressoché utilizzato su tutte le fotocamere esistenti, e risulta leggera (396g) tanto da non sentirne assolutamente il peso portandola in giro. Qualche giorno fa l’ho portata con me a Milano e anche se l’ho tenuta al collo per tutto il tempo non ho sentito minimamente stanchezza o dolori. Generalmente, il design e le linee che seguono il corpo di Sony a6100 non differiscono granché dagli altri modelli della fortunata serie di APS-C del produttore giapponese e personalmente non le amo particolarmente a livello estetico, però devo ammettere che c’è stato un ottimo lavoro di design da parte degli ingegneri. Il corpo risulta quindi ergonomico e trasportabile, nonostante, per via delle dimensioni contenute, soffra un po’ di sbilanciamento se abbinato a delle ottiche lunghe. Io ho avuto il piacere di provarla con l’obiettivo Sony Zeiss 16-70mm f/4 e il contrappeso l’ho sentito, soprattutto quando andavo ad aumentare l’escursione focale (per fare uno zoom) con la conseguente uscita del barilotto prominente. Detto questo, non ho comunque avuto particolari problemi a scattare con una mano sola e sono sicuro che, abbinata a lenti fisse e più corte, risulti perfetta da tenere tra le mani senza affaticare il polso. Un altro elemento che mi ha piacevolmente colpito durante il suo utilizzo, oltre all’ergonomia eccellente, è stato il display TFT orientabile verso l’alto di 180° e verso il basso di 74°. Mi ha permesso di svolgere riprese video e raffiche fotografiche da diverse inquadrature senza farmi diventare un contorsionista da circo, ed è risultato molto comodo per girare un paio di riprese in stile vlog dato che, orientandolo verso l’alto e quindi verso sé stessi, si ha la possibilità – non indifferente, fidatevi – di vedersi mentre si parla, controllando di conseguenza la porzione di campo ripresa e la messa a fuoco. Continuando a parlare del Display, si perdono un po’ di punti entrando nel discorso della sua qualità: certo, non può essere ai livelli di prodotti top di gamma come resa e qualità dei colori, ma anche se non mi ha dato particolari problemi bisogna ammettere che la risoluzione e la resa dei colori non sono il massimo. Per quanto concerne il mirino elettronico, fiore all’occhiello di tutte le mirrorless esistenti, quello di Sony a6100 risulta comodo, isola bene l’occhio grazie alla sagomatura laterale e non ha mai subito situazioni di blocco o refresh altalenante con flickering. Anche qui, però, vale lo stesso discorso del display posteriore: la resa visiva non mi è piaciuta e sono convinto che Sony possa arrivare ad offrire di meglio anche sui prodotti entry level.
Parlando di connessioni laterali, Sony a6100 è migliorata rispetto al modello precedente e ha apportato alcune aggiunte mirate soprattutto ai videomakers. Presente la presa USB tramite cui si ricarica la fotocamera, l’ingresso jack stereo da 3,5mm per abbinarci un microfono esterno utilissimo durante le riprese (bisogna ricordarsi che, per quanto sia ormai di buon livello, la registrazione interna del microfono delle fotocamere non raggiunge i livelli di un microfono aggiuntivo), e una porta HDMI micro di tipo D. Lo slot per la scheda SD si trova sotto, dove si inserisce la batteria, e questo è un altro punto su cui vorrei soffermarmi un attimo: le dimensioni non permettevano probabilmente un ingresso laterale per le memorie e moltissime fotocamere moderne hanno lo slot posizionato dove si inserisce la batteria, ma in questo caso ho trovato comodo inserire la scheda ma particolarmente scomodo estrarla. Ogni volta che andavo a rimuoverla per importare le foto su pc faticavo, forse perché lo slot è veramente vicino al bordo e quindi bisogna estrarla con le punta delle dita.
Concludiamo questo paragrafo della recensione di Sony a6100 parlando delle connessioni presenti: come ben sappiamo, la connettività oggi è importantissima; viviamo letteralmente un’epoca dove si è costantemente online (con tutti i suoi pregi e difetti), e quindi era impensabile non trovare delle funzioni necessarie a questo scopo. Sony a6100 possiede quella che io definisco “la Trinità”, ossia il trio di funzioni di connettività che mi piacerebbe trovare su tutti i modelli esistenti: Bluetooth, per inviare le foto al proprio smartphone o tablet, Wi-Fi per utilizzare la macchina fotografia in remoto gestendo tutti i parametri di scatto grazie all’applicazione di Sony (di cui parleremo molto presto), e NFC per agevolare alcune funzioni di passaggio file con dispositivi che supportano questa funzione (ad esempio stampanti). Quindi, concludendo, Sony a6100 si rivela una fotocamera decisamente al passo con i tempi e adatta anche a chi vuole iniziare col piede giusto, sempre parlando di design e materiali per ora.
Recensione Sony a6100: prestazioni
Le prestazioni, abbinate all’esperienza di scatto, sono uno degli elementi fondamentali da valutare nel corso di una recensione. Togliamoci subito il dente che fa meno male: a livello di prestazioni, Sony a6100 ha poco o nulla da invidiare ai modelli di fascia superiore. L’ho utilizzata appunto con l’obiettivo Sony Zeiss 16-70mm f/4, che mi è stato d’aiuto in tantissime situazioni grazie alla sua escursione focale, e posso dirvi che l’esperienza è stata molto positiva. La lente si è rivelata veloce, affidabile e di qualità nonostante molti tendano a mettere in cattiva luce le lenti f/4: è perfetta per una persona che cerca qualcosa che le possa andare bene in qualsiasi situazione e che non pesi troppo nonostante non sia cortissima, che può andare bene sia quando si pratica fotografia di strada o ritrattistica. Non sono solito usare zoom, dato che personalmente preferisco le ottiche fisse perché mi piace muovermi e correre dietro e dentro la scena, ma posso assicurarvi che una lente del genere è molto comoda e per i vari eventi che fotografo risulterebbe fondamentale spesso e volentieri. La ghiera dello zoom gira nel modo giusto, né troppo morbida, né troppo dura, così da evitare che per sbaglio si cambi escursione focale; la qualità costruttiva, seppur in plastica, non mi ha dato troppo il senso di “cheap”, anzi, mi ha restituito un buon feeling.
Andiamo ora ad analizzare bene tutti i parametri da valutare sulle prestazioni, in modo da avere una recensione di Sony a6100 il più dettagliata possibile.
Qualità d’immagine
“Wow!”. Questa la parola che ho letteralmente esclamato appena ho visionato la prima immagine scattata con Sony a6100, e non sto esagerando: che Sony produca dei sensori di qualità assoluta non è una scoperta, ma non avrei mai pensato di trovare una resa simile in un prodotto destinato comunque ad un’utenza non professionale. Invece, con tanto stupore e felicità, ho notato come il risultato fosse sbalorditivo partendo dalla pura qualità dei dettagli fino a quella dei colori. Sony a6100 ha poco da invidiare dalle sorelle maggiori, risultando di conseguenza un corpo perfetto per iniziare a fotografare con quella marcia in più che non fa mai male. Il processore BIONZ X lavora in modo egregio: i 24 megapixel del sensore CMOS Exmor APS-C regalano un risultato importante e soddisfacente mentre la tenuta ad alti ISO è molto buona fino a 6400. Ho provato a fotografare alcuni libri con impostazioni diverse, arrivando anche a 32.000 ISO senza l’ausilio di nessuna luce ma notando come il sensore iniziasse a soffrirne, nonostante non sia nulla che non si possa sistemare in post produzione o che non possa andare bene almeno per un utilizzo web.

Un’altra qualità che ho voluto testare personalmente di questa macchina è la gamma dinamica, scattando sovraesposto e sottoesposto per provare a fare dei recuperi importanti. Siamo distanti da una fotocamera Full Frame, ma Sony a6100 si difende molto bene e si riescono a recuperare anche immagini sbagliate di diversi stop. Come potete vedere nella fotografia sotto, ho fotografato sovraesposto la maniglia di una porta ma il recupero fatto in Adobe Lightroom è risultato perfetto, senza nessun segno di deterioramento. Nel link ai RAW che potete scaricare e utilizzare troverete anche un paio di queste immagini appositamente “sbagliate”, così potrete farvi un’idea generale delle capacità di recupero del sensore. Inoltre, scattando ad f/4, sono riuscito anche ad ottenere un buon effetto bokeh che non avrei mai pensato così ben pastoso e di qualità soprattutto su un formato ridotto.
Quindi, concludendo, la resa di Sony a6100 non la definirei assolutamente da fotocamera entry level nonostante occupi quella posizione nel listino del produttore. Il risultato finale delle due settimane in cui l’ho provata è assolutamente positivo per quanto concerne la qualità intrinseca, ed ero veramente titubante prima di provarla perché sono abituato con Sony a7RIII che ha quasi il doppio dei megapixel e una gamma dinamica spaventosa. Eppure, e sono sincero, questa piccola mirrorless ha un cuore grande grande che mi ha catturato e mi ha fatto capire quanto si possa avere un prodotto di buonissima qualità anche ad un prezzo competitivo.
Autofocus e raffica di scatto
Tutti voi che state leggendo la recensione di Sony a6100 vi starete domandando: “quando ci parla dell’autofocus?”. Ve ne parlo ora, perché so per certo – essendo io stesso di questa generazione – che è uno degli argomenti più discussi e capaci di ossessionare le persone. Io stesso mi domando sempre quanto possa essere performante l’AF di una macchina fotografica perché è bello vedere a quale livello prestazionale si sia arrivati in un lasso temporale relativamente breve e Sony a6100 sotto questo punto di vista prende il meglio di Sony a6600 offrendo un autofocus veloce, silenzioso e preciso, che raramente sbaglia il colpo. L’ho provata in tutte le modalità: AF continuo, automatico, singolo, con area ampia, dinamica, punto centrale e spot sempre con lo stesso, identico, risultato: l’AF di questa mirrorless è fenomenale, come Sony stessa ci ha ormai abituati da anni. Questo discorso vale sia nelle foto che nei video, garantendo ai suoi utilizzatori una sicurezza nell’utilizzo importante e, come ci tengo sempre a ribadire, essere sicuri del mezzo che si sta utilizzando è essenziale per la buona riuscita della sessione fotografica.
L’autofocus ha risposto bene in tutte le situazioni anche quando l’ho testato in condizioni di scarsa luminosità, per non dire scarsissima o quasi assente. Nessun segno di titubanza particolare, ricordandomi la qualità dei corpi di fascia superiore; certo, una differenza con i modelli Full Frame c’è, come normale che sia, ma posso assicurarvi che, da loro fruitore, non l’ho sentita molto. Per quanto concerne il Real Time Eye AF posso garantirvi che è perfetto e ormai il produttore ha raggiunto un livello e una consapevolezza di sé impossibili da contrattaccare. Qualche giorno fa sono andato al lago con mio cugino a fare un giro dopo due mesi ad osservare le pareti della casa di fronte alla mia per via della quarantena e ho colto l’occasione per potarmi dietro Sony a6100, in modo da dedicare l’uscita anche al lavoro. Mio cugino mi conosce molto bene, dato che spesso lo porto a darmi una mano quando fotografo e necessito di un assistente, e sa benissimo che diventa in poco tempo “il mio schiavo personale” per alcuni test. Nonostante gli avessi detto di muoversi velocemente col capo, di fare un giro su sé stesso e tornare a guardarmi, l’Eye AF non ha mai mostrato segni di cedimento e questo vale anche nel video che gli ho fatto mentre stava seduto in un prato isolato e spostavo l’inquadratura da lui all’albero alle sue spalle. Dopo aver vinto dei prestigiosi riconoscimenti per il suo sistema di autofocus, Sony continua a stupire posizionando anche nei modelli di fascia inferiori delle caratteristiche da prima della classe, qualità che da appassionato di fotografia e macchine fotografiche quale sono non posso non riconoscergli. Chapeu.
La raffica di scatto di Sony a6100 è ottima, perfetta per qualsiasi situazione fotografica. Grazie ai suoi 11fps è possibile catturare qualsiasi soggetto, da una persona che cammina lentamente fino a Usain Bolt che corre i 100 metri, sempre con la sicurezza che il fuoco sia dove deve stare. Pensavo, in tutta onestà, che qualche colpo l’avrebbe sbagliato ma alla fine ho dovuto ricredermi perché si, qualche scatto non l’ha preso, ma nulla di trascendentale e su 10 immagini 8 erano perfettamente a fuoco.
Video
Parlando della qualità video di Sony a6100, ci troviamo d’innanzi alla solita resa di Sony. Senza dilungarmi troppo in un discorso affrontato diecimilamilioni di volte, Sony a6100 può registrare fino ad una qualità di 4K a 30fps e Full HD a 120fps. La resa dell’immagine è molto buona nonostante abbia sofferto un po’ di rolling shutter, offre un buon numero di profili colore utilizzabili e addirittura un jack per registrare l’audio grazie l’ausilio di un microfono esterno. La qualità del 4K è ottima, come discreti sono gli slow motion ottenuti direttamente in camera, mentre risulta decisamente utile la funzione di Touch Tracking tramite il live view mentre si filma, attivabile semplicemente toccando il display; questa peculiarità vi permetterà di mantenere la messa a fuoco sul soggetto inquadrato semplicemente col dito. La tenuta del fuoco è ottima anche con i soggetti in movimento e per provarla ho abusato di mio padre obbligandolo a muoversi dal fondo del nostro cortile fino ad arrivare a pochi centimetri da me e Sony a6100 ha sempre risposto nel modo adeguato. Purtroppo, la mancanza dello stabilizzatore interno si fa sentire ed è una lacuna importante dal mio punto di vista poiché ci sono fotocamere meno costose che lo incorporano e non tutti possono stabilizzare in post produzione il video, ammesso e non concesso che non sia troppo traballante.
Sony a6100 risulta essere una macchina fotografica mirrorless ottima anche per i content creators e tutti coloro che necessitano di registrare vlog o viaggi grazie al suo monitor ribaltabile di 180° verso l’alto con cui ci si può riprendere mentre si parla. Questa è una caratteristica importantissima e che non va sottovalutata, perché avere la possibilità di tenere controllato effettivamente con i propri occhi la messa a fuoco e la porzione di scena inquadrata mentre girate un video vi permette di non sbagliare o non perdere tempo in post produzione a raddrizzare o tagliare parti della scena. Abbinata al microfono, risulta quindi una mirrorless adeguata al vlogging e a chi predilige avere un corpo piccolo e di buona qualità per riprendersi, nonostante l’assenza dell’IBIS come scritto poco sopra si faccia sentire. Non fraintendetemi: nemmeno lo stabilizzatore fa dei miracoli totali, motivo per il quale nonostante questa implementazione quando si vogliono ottenere dei risultati professionali si tende ad acquistare una steadycam o un gimbal, ma comunque aiuta molto quando ci si muove lentamente o si sta fermi. La sua mancanza potrebbe essere una lacuna decisiva per molti, che potrebbero puntare ad un modello superiore, e forse il produttore avrebbe potuto inserirla anche dentro Sony a6100. Dico forse perché, da semplice fruitore, non posso permettermi di dire “dovevano”, però è inequivocabile come la mancanza si senta e possa essere un fattore determinate per coloro che cercano un prodotto esclusivamente per girare video.
Menu ed interfaccia utente
La questione dei menu Sony tiene banco fin dall’alba dei tempi, vedendo due fazioni pronte a darsi battaglia tra il “è troppo complicato” e il “basta imparare”. La verità, come sempre, sta nel mezzo: sarei ipocrita se affermassi che i menu che il produttore ha ideato per le sue fotocamere siano semplici perché non lo sono affatto, ma è vero anche che con un po’ di pratica e studio diventano abbastanza intuibili e viene facile poi utilizzarli. Come tutti i modelli, anche Full Frame, Sony a6100 districa il suo menu in 5 + 1 sezioni all’interno delle quali si trovano ulteriori pagine da consultare con tutti i vari parametri e funzioni. Andando per ordine, abbiamo: la sezione dedicata alla fotografia, quella ai video, quella alle funzioni di rete, quella di riproduzione e, infine, quella delle impostazioni generali quali la luminosità del monitor o il volume. Se siete stati attenti e avete contato, vi sarete accorti che sono cinque ma prima ho scritto 5 + 1. La buona notizia, davanti all’obiettiva difficoltà iniziale, è appunto la possibilità – ormai aggiunta da tempo anche su altri modelli – di avere una sezione My Menu personalizzato dove potete salvare le impostazioni che utilizzate più spesso così da agevolarvi durante le sessioni di scatto e permettervi di trovare subito la voce che state cercando. Concludendo la questione relativa al menu, ci sarebbero ancora dei passi avanti da fare per quanto concerne l’ordine generale e soprattutto la localizzazione in italiano, dato che alcune voci sono difficili da comprendere senza uno studio approfondito essendo tradotte un po’ troppo meccanicamente.
L’interfaccia di scatto è molto semplice ed intuitiva grazie anche al display touchscreen da 7,5 cm, con i diversi valori posti in basso e le informazioni relative alla batteria e alla memoria inserite in alto. Con il pulsante Fn è possibile aprire una griglia shortcut (quindi ad accesso rapido, ndr) con alcune impostazioni cardine che potete selezionare e modificare senza passare dal menu, come il cambiare l’area di messa a fuoco, in modo da velocizzarvi in fase di scatto. Da utilizzatore Sony posso comunque assicurarvi per esperienza che è tutta questione di abitudine e prenderci la mano. Studiare il manuale d’istruzioni, cosa che ormai non fa praticamente più nessuno, può esservi d’aiuto e ricordate sempre che tutti i tasti presenti sono personalizzabili a vostro piacimento in modo da avere un’esperienza di scatto facile ed intuitiva una volta che avrete capito come funziona il prodotto.
Connettività e accessori
Vorrei spendere due parole veloci sulla connettività di Sony a6100 perché penso che ci sia un problema di cui discutere: l’applicazione ufficiale di Sony. La macchina in sé offre tutte le funzioni di connettività che dovrebbe avere quali Bluetooth, Wi-Fi e NFC, però non posso non essere un pelino frustrato da Imaging Edge. Sia con lei che con le sorellone Sony a7RIII e a7III spesso crasha, non si collega, ritrovandomi a spegnere la fotocamera e riaccenderla o disattivando il Wi-Fi dello smartphone, arrivando addirittura ogni tanto ad impallarsi quando ho appena effettuato uno scatto. Inoltre, le possibilità di settings dei parametri tramite l’app è ancora molto acerba e si limita alle impostazioni basilari (diaframma fotografia, sensibilità iso fotografia, tempo di esposizione), quindi penso sia essenziale per Sony migliorarla decisamente al fine di offrire un’esperienza il più ottimizzata possibile. Avere un’ottimo prodotto come Sony a6100 e non poterla sfruttare al massimo tramite l’applicazione è un difetto, anche perché è un tassello fondamentale soprattutto per chi intende utilizzarla per creare contenuti web come i vlog o video vari su Youtube.
Concludiamo questo paragrafo con una piccola mancanza che non mi è piaciuta, anche se qui è assolutamente una questione personale: l’assenza di un caricabatterie esterno, che ti costringe a ricaricare la macchina fotografica tramite il cavo USB attaccato alla presa della corrente tramite l’adattatore presente in confezione.
Sony a6100 recensione: galleria fotografica
Sony a6100 recensione: scarica i file RAW
Siete rimasti incuriositi dalle capacità di questa macchina fotografica? Bene, come in ogni nostra recensione eccovi la possibilità di scaricare i file RAW delle foto presenti nella recensione di Sony a6100, in modo che possiate voi stessi testare e vedere con i vostri occhi i file che sforna questa macchina fotografica. La post produzione è un passaggio fondamentale per ogni fotografo ed è, oltre alla stampa, la vera prova del nove per valutare una fotocamera perché può essere esteticamente bella o super performante ma se poi la lavorabilità è pressoché nulla si va a perdere molto. Per scaricare i file raw di Sony a6100 cliccate su questo link.
Sony a6100 recensione: le nostre conclusioni
Arrivare a trarre le conclusioni in questa recensione di Sony a6100 mi viene facile e difficile al contempo. Ho avuto titubanza all’inizio e la maggior parte dei miei dubbi è stata spazzata via da una qualità d’immagine incredibile, da un autofocus veloce e preciso, da un’impugnatura piacevole e da un corpo che, nel suo complesso, mi ha restituito davvero un ottimo feeling d’utilizzo. Ci sono alcune cose che non mi sono piaciute, come la resa del monitor e del mirino elettronico o la posizione di alcune ghiere, però sono conscio del fatto che sia un modello veramente ottimo e perfetto per tutti coloro che cercano una fotocamera leggera, piccola e performante per lanciarsi nel modo della fotografia con una mirrorless del produttore giapponese. Sony a6100 è proprio questo: uno strumento perfetto ed ideale per iniziare e che vi lascerà stupiti per la sua resa, capace di andare incontro alle esigenze degli street photographer fino a quelle dei ritrattisti, dal reportage fotografico ai primi passi nel mondo video e della creazione di contenuti nonostante alcune lacune importanti come la mancanza dello stabilizzatore interno. Sony a6100 è, in definitiva, un ottimo modello con cui iniziare a respirare questo mondo e sono sicuro che vi lascerà col sorriso in volto e non deluderà le vostre aspettative, come non ha deluso le mie.
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Recensione in breve
Sony a6100
Sony a6100 è una mirrorless perfetta per chi si sta avvicinando al mondo della fotografia, capace di regalare una qualità d'immagine di altissimo livello e prestazioni sotto l'aspetto dell'autofocus da prima della classe. Nonostante alcune caratteristiche non mi abbiano fatto impazzire, come il mirino elettronico e la posizione di alcune ghiere, resta un prodotto perfetto per i novizi e coloro che intendono comprare una macchina fotografia per vloggare e creare contenuti web grazie al monitor ribaltabile verso l'alto, pur non avendo la stabilizzazione sul sensore.
PRO
- Qualità d'immagine elevata
- Autofocus veloce e preciso
- Ottima ergonomia
- Resistenza ad alti ISO ottima
- Display ribaltabile perfetto per vloggare
- Possibilità di organizzarsi col My Menu
- Raffica di scatto adatta a tutte le esigenze
- Bilanciamento perfetto con ottiche fisse
CONTRO
- Il mirino elettronico e il display non offrono una grande risoluzione
- Posizionamento scomodo di alcune ghiere
- Mancanza di un caricabatterie esterno
- Personalmente, difficoltà nel togliere la scheda SD
- Menu ostici da apprendere
- Mancanza della stabilizzazione sul sensore
- Utilizzando focali lunghe soffre di sbilanciamento