E‘ passato più di un mese da quando sono iniziate a circolare le prime voci di un’ipotetica epidemia in Cina, che come ben sappiamo, si son poi rivelate fondate. Il 2019-nCov, che fa parte della “famiglia” dei coronavirus e che ha come focolaio la città di Wuhan, ha messo in ginocchio l’intera nazione e tutti gli altri stati si stanno armando di conseguenza per impedire che la malattia si espanda. Un evento di queste proporzioni non poteva non colpire anche le grandi aziende, che hanno visto rallentare la propria economia. Sony, che possiede delle fabbriche sul territorio, ammette tutta la sua preoccupazione, dato che il nuovo tipo di coronavirus rallenterà la sua produzione abbassando di conseguenza le vendite. Avevamo già accennato alla situazione nell’articolo di rinvio dell’obiettivo 70-200 di Nikon (disponibile qui: Nikkor Z 70-200mm rinviato), ma oggi andiamo ad analizzare le parole del produttore e il loro significato.
Sony: il nuovo coronavirus rallenterà la produzione?
Hiroki Totoki, figura di spicco di Sony, ha ammesso tutta la sua preoccupazione riguardo la situazione durante una conferenza stampa che si è svolta oggi, 4 Febbraio, a Tokyo: “Siamo preoccupati per la diffusione del nuovo coronavirus. Non possiamo negare che le nostre catene di produzione e vendita nei settori di immagine e tecnologia non saranno influenzate e che potranno essere duramente colpite da questa, orribile, situazione. Non possiamo valutare correttamente in che modo saremo colpiti e con quali tempistiche saremo in grado di fornire i nostri prodotti, poiché i lavori nelle fabbriche si sono interrotti”.
Sony presume che il virus 2019-nCov rallenterà la produzione che riguarda i sensori di immagine, soprattutto degli smartphone, ma anche quella della PlayStation 4. L’epidemia potrebbe colpire anche le attività in campo musicale e cinematografico del marchio, nel caso i concerti e le proiezioni dei film venissero annullate.
Sony e la linea di produzione: cosa aspettarci?
Non una bella situazione per Sony, soprattutto perché i dati relativi agli ultimi ricavi sono stati molto positivi, confermando un aumento degli utili nell’ultimo anno, e che ora potrebbero avere di conseguenza una brusca frenata. Quelle di Hiroki Totoki sono parole forti, in grado di farci capire quanto una situazione del genere possa influenzare non solo la vita delle innumerevoli persone colpite (a cui auguriamo con tutto il cuore di riuscire a riprendersi), ma anche le grandi multinazionali con stabilimenti sul suolo cinese, che vivranno tempi duri fino a quando la situazione non verrà risolta.