Giunto ormai alla sua 13ª edizione, il concorso indetto dalla World Photography Organisation che premia i lavori che uniscono eccellenza tecnica e nuove prospettive sui soggetti contemporanei, si appresta a tornare. Ecco quindi che viene rivelata, tramite un comunicato stampa, la lista dei fotografi finalisti del Sony Professional 2020 che verranno premiati al Sony World Photography Awards di Aprile.
Sony World Photography Awards: i dettagli
La World Photography Organisation si dice fiera di svelare i nomi dei finalisti del concorso Professional dei Sony World Photography Awards 2020, e annuncia anche i progetti fotografici del Sony Professional Grant. I lavori, firmati dai finalisti del concorso e dal vincitore del Grant, saranno esposti durante la mostra che si terrà ad Aprile, presso la Somerset House.
L’edizione 2020 è stata una delle edizioni con il maggior numero di partecipanti. Le quattro categorie in cui si articola il concorso hanno superato le 345.000 candidature provenienti da ben 203 stati. Le dieci categorie della competizione Professional hanno registrato oltre 135.000 immagini iscritte.
I progetti fotografici finalisti
Architettura
Forme e texture sono il cuore delle fotografie astratte di Josè de Rocco (Argentina), che in Formalisms immortala edifici dalle facciate colorate e vivaci, così come nel progetto di Jonathan Walland (Regno Unito), che nella serie minimalista in bianco e nero Structures, racconta le costruzioni moderne. Il reportage di Sandra Herber (Canada) si intitola Ice Fishing, Lake Winnipeg e raccoglie le estrose immagini dei coloratissimi capanni da pesca, che punteggiano la superficie ghiacciata dei laghi in inverno.
Fotografia creativa
In Seeds of Resistance, Pablo Albarenga (Uruguay) abbina immagini di paesaggi e territori messi a rischio dalle attività minerarie e di commercio, ai ritratti degli attivisti che lottano per salvaguardarli. Attraverso scatti di post sui social media, chat e chiamate su Skype o Whatsapp, Kill me with an Overdose of Kindness di Dione Roach (Italia), analizza il modo in cui le relazioni e l’intimità vengono vissute ed espresse online. Per Witness Objects, Luke Watson (Regno Unito), ha creato fotocamere a foro stenopeico utilizzando oggetti antichi risalenti alla guerra in Bosnia. Le rudimentali fotocamere sono poi state utilizzate per catturare immagini di luoghi significativi di Sarajevo.
Scoperta
In Invisible Wounds, Hugh Kinsella Cunningham (Regno Unito), macchia le immagini di rosso per comunicare il dolore e la sofferenza causati dall’epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo. Nella serie The Cave, Maria Kokunova (Russia), utilizza simboli e allegorie per esaminare i traumi personali. Cast Out of Heaven di Hashem Shakeri (Ira), offre uno sguardo sulla vita di chi è stato costretto a lasciare Teheran per colpa della recessione economica, trasferendosi in alloggi messi in pessime condizioni.
Ambiente
Wahala di Robin Hinsch (Germania) documenta i terribili effetti delle fuoriuscite di petrolio e combustioni di gas naturale sul delta del fiume Niger. In Atlas from the Edge, Alvaro Laiz (Spagna) naviga nel concetto di simmetria naturale, secondo l’interpretazione della popolazione indigena Ciukci. La serie The Future of Farming di Luca Locatelli (Italia), ritrae sistemi di agricoltura e allevamento altamente tecnologici, sparsi lungo tutta la penisola italiana.
Documentaristica
Didider Bizet (Francia) esamina il fenomeno delle bambole reborn nel suo progetto chiamato Baby Boom, che sembrano veri neonati che vengono collezionati dagli appassionati oppure utilizzate dai genitori che si accingono ad avere un figlio. Al centro del progetto Wounds of Hong Kong di Chung Ming Ko (Hong Kong), ci sono le persone ferite durante le proteste civili, raccontate tramite delicati ritratti. In From “Made in China” to “Made in Africa“, Zhang Youqiong (Cina) immortala gli operai che lavorano nell’Ethiopian Oriental Industrial Park, impresa fondata dai cinesi e pezzo chiave del progetto “Belt and Road” che la Cina sta conducendo in Africa.
Paesaggio
Torii, serie di Haggard Benhert (Germania), si compone di fotografie di templi buddhisti e shintoisti giapponesi, mentre New Home di Chang Kyun Kim (Corea) parla dei campi di internamento per giapponesi, dove migliaia di cittadini e residenti degli Stati Uniti di orgini giapponesi sono stati imprigionati durante la Seconda Guerra Mondiale. Project 596 di Florian Ruiz (Francia) ritrae il paesaggio desolato di Lop Nur, un tempo bellissimo lago salato cinese, utilizzato come sito per testare le armi nucleari.
Natura e animali selvatici
In Himebotaru di Masahiro Hiroike (Giappone), viene catturata la magia delle luci emesse dalle lucciole nelle foreste giapponesi di Tottori, mentre in Macro Adalbert Mojrzisch (Germania), sfrutta l’omonima tecnica per osservare e fotografare da vicino i pattern e i colori intricati nascosti negli occhi degli anfibi e degli insetti. Pangolins in Crisis, di Brent Striton (Sudafrica), si concentra sul commercio illegale e sulle operazioni di salvataggio dei pangolini, i mammiferi più trafficati illegalmente del mondo.
Ritratto
In Passengers, Cesar Dezfuli (Spagna), mette a confronto i ritratti di migranti appena arrivati sulle coste europee scattati nel 2016, a fotografie più recenti che esprimono la loro personalità e le trasformazioni subite dal momento del loro arrivo. Unsung Heroes di Denis Rouvre (Francia) raccoglie i ritratti e le storie drammatiche di donne che hanno subito violenze sessuali, mentre in Ukrainian Railroad Ladies di Sasha Maslov (Ucraina), le protagoniste sono donne che lavorano come guardie delle stazioni ferroviarie.
Natura Morta
Disassembled Memory è un catalogo di fotografie che raffigurano le parti della bicicletta che Fangbin Chen (Cina), usava in infanzia, nel tentativo di richiamare a sé e conservare i ricordi passati. Nella serie Plexus, realizzata da Elena Helfrecht (Germania), viene esplorata la storia della sua famiglia per analizzare gli effetti della memoria collettive e dei traumi ereditati. In Immortality, Inc. Alessandro Gandolfi (Italia), entra in istituzioni e laboratori di ricerca per documentare i processi e gli oggetti simbolo del progresso della scienza moderna e del tentativo costante di sconfiggere la morte.
Sport
Angel Lopez Soto (Spagna) esplora il wrestling, che è diventato lo sport principale del Senegal, attraverso immagini di giovani lottatori che si stanno allenando nel progetto Senegalese Wrestlers. Dives di Andrea Staccioli (Italia) propone poetici ritratti di atleti che si tuffano durante i campionati mondiali di tuffo a Gwangju. The Long and Difficult Path fo the Mauritanian National Womes’s Football Team è la seria di Lucas Barioulet (Francia), che si concentra sulle sfide e sulle tensioni culturali che le calciatrici della Repubblica Islamica di Mauritania devono affrontare.
Per quanto riguarda il concorso Professional, le opere dei fotografi finalisti e nella shortlist sono state giudicate da: Claudi Carreras Guillén, curatore indipendente, editor e produttore culturale; Touria El Glaoui, direttrice e fondatrice di 1-54 Contemporary Art Fair; Katie Hollander, direttrice di Annenberg Space for Photography; Gwen Lee, direttrice del Singapore International Photography Festival; Brent Lewis, photo editor per The New York Times e cofondatore di Diversify Photo; Mike Trow, Presidente e curatore della mostra, picture editor e consulente.
Sony Professional Grant 2019
Selezionati tra i finalisti della categoria Professional dei Sony World Photography Awards 2019, i destinatari del Sony Professional Grant di quest’anno sono Yan Wang Preston (Regno Unito, primo posto, Paesaggio), Edward Thompson (Regno Unito, terzo posto, Brief), Kohei Ueno (Singapore, secondo posto, Sport), e Tuomas Uusheimo (Finlandia, secondo posto, Architettura). Ad Aprile 2019 ognuno dei fotografi ha ricevuto un premio di 7.000 dollari e un’attrezzatura di Digital Imaging di ultima generazione Sony, per realizzare dei lavori ex novo oppure sviluppare un progetto a lungo termine.
Alcuni dei progetti esposti sono Wilderness Expanses di Yang Wang Preston, che è il proseguimento dell’indagine a lungo termine sullo studio delle complessità della natura nella società moderna. Il progetto di Edward Thompson si concentra sull’ambito della Brexit e documenta gli eventi locali correlati al processo di distacco dall’Unione Europea. The beauty of Life, forginveness, and the power of positive change di Kohei Ueno si concentra sulla migrazione annuale e sulla lenta ripresa della tribù di Tonga, un gruppo di balene che nel dopoguerra ha rischiato l’estinzione. Out of bounds di Tuomas Uusheimo analizza l’architettura e la spazialità dei campi sportivi.
Sony World Photography Awards: l’attesa per la finale
Il vincitore del titolo Photographer of the Year 2020, selezionato all’interno della lista dei fotografi finalisti del concorso Professional, sarà annunciato durante la cerimonia dei Sony World Photography Awards 2020, che si terrà a Londra il 16 Aprile. Non ci resta che attendere e vedere chi, tra questi innumerevoli e bravi fotografi, sarà colui che verrà insignito del prestigioso premio annuale.