Sony ZV1 in offerta
Sony ZV1 recensione è la prova dell’ultima fotocamera presentata dal colosso giapponese che non viene considerata propriamente come reale evoluzione della serie RX100 bensì un nuovo segmento ancora più dedicato ai vlogger o a chi comunque necessita di una fotocamera estremamente compatta per fare video. Si tratta di un prodotto che non poteva mancare nella nostra categoria dedicata alle recensioni, anzi, alle recenSony (no aspettate, non uscite da questa recensione dai…dove andat…uff), anche se chi la scrive non è assolutamente un vlogger, motivo per cui la difficoltà è raddoppiata. Vediamo i dettagli su questa nuova fotocamera all’interno della nostra prova.
Specifico per chi non lo sapesse: un “vlogger” è una persona, tendenzialmente un videomaker (anche se non è sempre così), che crea contenuti chiamati “vlog”, cioè l’unione tra “video” e “blog”. I vlog sono spesso usati per raccontare un momento particolare, mostrare e raccontare un viaggio, mostrare cosa si mangia e così via. Indipendentemente dal fatto che possiate amare oppure odiare i vlog, ciò che è certo è che negli ultimi anni hanno preso piede in maniera importante, soprattutto su YouTube, tanto da costringere alcuni produttori, tra cui Sony, a creare prodotto ad-hoc per queste esigenze. Quali possono essere quindi queste esigenze “da vlogger”? Sicuramente il fatto di avere un prodotto il più leggero e compatto possibile, perché dev’essere continuamente trasportato, magari in viaggio, e soprattutto bisogna sempre tenere in mano con sé tale prodotto, motivo per cui non può essere pesante. Come utilizzo da “vlog” anche una fotocamera da 800 grammi può risultare estremamente pesante se calcolate che dovete usarla effettivamente tutto il giorno. Allo stesso modo, altre due caratteristiche fondamentali per un vlogger, oltre ovviamente alla qualità del risultato finale, sono il display orientabile, utile per capire se la ripresa che viene effettuata è corretta (quindi un modo per guardarsi in tempo reale) e una buona autonomia della batteria, perché diversamente dovreste cambiarle troppo spesso o, ancora peggio, fermarvi ad effettuare una ricarica. Per questo motivo, capirete anche voi che non è facile realizzare un prodotto adatto ai vlogger: fotocamera / videocamera molto leggera, con display orientabile abbastanza luminoso anche per la luce del sole, buona autonomia, qualità alta. Ci sarà riuscita Sony con questa ZV1?
Sony ZV1 recensione: caratteristiche e specifiche tecniche
Sony ZV1 è una fotocamera che assomiglia molto alle “classiche” della serie RX100, cioè un segmento di fotocamere compatte premium che da anni delizia il mercato con grande compattezza e grande qualità d’immagine. Non sappiamo se Sony abbia deciso di terminare la presentazione / produzione della serie RX100 in favore della nuova ZV (quindi potrebbe essere plausibile che un giorno vedremo ZV2 anziché la RX100 Mark 7), quello che sappiamo, e che si vede praticamente ad occhio nudo, è che questo nuovo modello incarna molte caratteristiche della RX100 e la ricorda molto. Innanzitutto, Sony ZV1 è una fotocamera compatta premium con un sensore CMOS Exmor RS da 20,1 megapixel, obiettivo ZEISS equivalente, nel formato 35mm, ad un 24-70mm con una buona apertura variabile che parte da f/1.8 a 24mm e “termina” a f/2.8 a 70mm. Pertanto, avrete la possibilità di scattare comunque ottime foto con un ottimo bokeh a 70mm f/2.8. Oltre a questo, troviamo un LCD TFT Fine da 3″ con una definizione di 921.600 punti completamente inclinabile grazie ad un angolo di rotazione di circa 270 gradi. Sotto questo punto di vista, sarebbe forse stato d’uopo aggiungere un valore in NITS per esprimere la reale luminosità, soprattutto per capire se possa essere interessante come display da usare al sole, tuttavia, nelle specifiche tecniche avanzate non viene riportato, così come non viene praticamente mai riportato in nessun display di nessuna fotocamera…eppure sono prodotti che usiamo costantemente sotto al sole, no?
Lato video, Sony ZV1 può registrare fino al 4K@30fps e fino a 100mbit, caratteristiche che, grazie anche ad un processore BIONZ X e un AF di tutto rispetto (che vedremo tra poco), possono garantire ottime possibilità lato registrazione video, interesse primario, ovviamente, per chi fa VLOG. Parlando di autofocus, si tratta sicuramente della caratteristica che mi ha stupito di più in questo modello: sto parlando di un sistema ibrido, composto quindi da AF a rilevamento di fase e AF a rilevamento di contrasto, qualcosa certamente non così comune su una compatta. Se poi vogliamo “aggiungere carne al fuoco”, bisogna sottolineare come Sony ZV1 sia in grado di arrivare fino a ben 425 punti di messa a fuoco (315 a rilevamento di fase, 425 a rilevamento di contrasto), offra la stessa esperienza di tracking delle sorelle maggiori e supporti l’Eye AF sia lato foto che lato video, motivo per cui, volendo, potreste decidere di dare sempre priorità al vostro volto sulla base del preciso riconoscimento facciale nel momento in cui registrate un VLOG (cosa che può davvero aiutare a vivere più “sereni” sapendo che la fotocamera in AF darà sempre priorità al vostro viso se presente nella scena). Per quanto concerne la sensibilità ISO, Sony ZV1 può arrivare fino a 25600 come estensione massima oppure 12800 come valore “normale”, passando poi anche per ISO 64 e 80 come estensione minima. Anche la raffica è decisamente buona: potrete scattare fino a 24 foto al secondo nella modalità più veloce. Non mancano poi Wi-Fi e Bluetooth con supporto all’app Imaging Edge per permettervi di trasferire contenuti su dispositivi mobili oppure gestire la fotocamera da remoto.
Riepilogo delle caratteristiche tecniche:
- Sensore CMOS Exmor RS da 20,1 megapixel
- Obiettivo ZEISS 24-70mm (35mm eq.) f/1.8-2.8
- LCD TFT da 3″ orientabile e fino a 270 gradi con 921.600 punti di definizione
- Video fino al 4K@30fps e fino a 100mbits
- Processore BIONZ X
- AF ibrido veloce a rilevamento di contrasto e di fase con 315 punti di messa a fuoco (fase) oppure 425 punti di messa a fuoco (contrasto)
- ISO fino a 25600 oppure fino a 64
- Raffica fino a 24fps
- WiFi e Bluetooth
- 105,5 x 60 x 43,5 mm
- 294 grammi di peso con batteria e scheda inclusi – 267 grammi per il solo corpo
- Autonomia fino a 260 foto oppure 130 minuti di registrazione con monitor “standard” oppure fino a 410 foto / 205 minuti di riprese video con spegnimento automatico a due secondi
Sony ZV1 recensione: design e materiali
Questa fotocamera compatta si presenta realmente come una fotocamera molto compatta: lo ammetto, era da tanto, tantissimo tempo che non recensivo una compatta così compatta. Abituato a reflex e mirrorless, seppur non tutte mastodontiche, quando ho aperto la scatola di Sony ZV1 ho quasi riso pensando “ma cos’è questo pistolino?”. Tuttavia, non bisogna mai sottovalutare nessun “pistolino” (ricordate Will Smith in Men in Black? Ecco), anche perché le caratteristiche sono assolutamente di tutto rispetto, vediamo però il design e, soprattutto, l’usabilità.
Sony ZV1 si presenta con un corpo non tropicalizzato e soprattutto con un’estetica molto simile a RX100 Mark V ma più “moddata” per YouTubers e vloggers. Dimensioni e peso sono estremamente contenuti, come avete avuto modo di leggere poco sopra e, a tal proposito, anche l’ergonomia risulta decisamente ridotta, ma d’altronde non si può avere tutto. Per me che ho le mani grandi, c’è sempre la paura di rompere questa fotocamera in qualche modo, in quanto realmente posso nasconderla totalmente in una delle mie mani, oppure metterla in tasca e avere l’occupazione che può “dare” un pacchetto di sigarette (o di fazzoletti se non siete fumatori, oppure di fazzoletti e di sigarette se siete fumatori e avete l’allergia). La paura passa però impugnando bene Sony ZV1: subito si nota una cura importante nei dettagli, come ad esempio per il grip frontale pronunciato che non era presente nella serie RX100. La stessa prominenza, ma in versione più ridotta, si trova nella parte posteriore, pertanto, “unendo” le due estrusioni possiamo ottenere una comoda impugnatura sfruttando il pollice della mano destra per il grip posteriore e indice, medio e anulare per la parte frontale.
Parlando di corpo macchina, le misure sono 105,5mm per il lato lungo, 60mm di altezza e 43,5mm di profondità, pertanto, vi sto descrivendo una reale fotocamera compatta, che risulta essere davvero tascabile e “poco impegnativa” per molte situazioni. Il reale vantaggio di avere un prodotto così piccolo e trasportabile è che “avete tutto qui”, poi certo, ci sono anche degli svantaggi, ma dipende dalle vostre esigenze (quindi potrebbero anche non essere svantaggi reali). Dal punto di vista dell’utilizzo, avere un corpo così piccolo significa che anche i vari elementi che lo compongono devono essere necessariamente piccoli, non si possono di certo mettere le classiche ghiere da reflex in una compatta del genere (anche se è un vero peccato). La parte superiore del corpo mostra la prima grande novità che mancava nella serie RX100: la slitta hotshoe. Perché è così importante?
Nell’ottica in cui Sony ha voluto creare un prodotto assolutamente dedicato agli YouTubers, non c’era nulla di più desiderabile di una slitta hotshoe. Se volevate montare un microfono o degli accessori su una RX100 dovevate utilizzare degli accessori esterni, che rendevano ovviamente il prodotto più ingombrante e meno trasportabile. Grazie a questa interessante novità, potrete ora collegare un flash esterno, un microfono e qualsiasi altro accessorio compatibile con la slitta hotshoe. Se parliamo di Vlog di qualità, oltre all’immagine (quindi il video, in questo caso) è importante anche l’audio: sebbene il microfono interno si comporti molto bene, nulla potrà mai eguagliare un microfono esterno serio. Grazie alla slitta hotshoe potete decidere di collegare praticamente qualsiasi microfono, sia “a gatto morto” (deadcat) sia soluzioni senza fili “small”, caratteristica che realmente permette di elevare i vostri vlog ad una qualità superiore. Oltre a questo, sempre nella parte superiore troviamo un altoparlante piuttosto grande e “ingombrante” che però non ha grandissime performance: anche ascoltato in un luogo chiuso e in silenzio, ha dei grossi limiti, ma è piuttosto logico, lo spazio interno non è molto. Si tratta di un altoparlante sufficiente a farvi capire se il vostro audio si sente oppure no, se la vostra voce “passa oltre” i rumori ambientali oppure no, fine. Certamente se ascoltate un vostro video in centro città con tanti rumori, scordatevi di riuscire a comprendere qualcosa. Non si tratta però solo di un altoparlante: questa “fascia” nasconde anche il microfono integrato che risulta più che buono in condizioni normali e, tra l’altro, permette di essere coperto con un “deadcat” fornito in confezione, ovvero una protezione per evitare le forti ondate di vento che potrebbero compromettere la qualità audio finale del vostro video. Il deadcat è molto famoso nei microfoni professionali comunque non integrati, la scelta di metterlo in confezione come opzione supplementare è stata davvero intelligente e dimostra l’impegno di Sony nel creare davvero un prodotto definitivo per i vlogger.
Troviamo poi un tasto di accensione / spegnimento, il tasto “mode” per variare appunto le diverse modalità, il bottone di scatto che integra uno switch per lo zoom ottico / digitale, un tasto C1 personalizzabile che di default serve a gestire lo sfocato dietro di voi (in maniera automatizzata) e, sorpresa delle sorprese, un tasto dedicato alla registrazione video posto in una posizione comoda e, soprattutto, molto grande (quasi quanto il tasto di scatto). Questa è stata un’ottima scelta da parte di Sony, per anni criticata per il posizionamento effettivo del tasto di registrazione video su alcuni modelli di mirrorless (a7II su tutte). Il tasto di registrazione video è comodo da usare, ben posizionato e soprattutto distinguibile, perché offre un contorno rosso che lo identifica nel modo migliore dal tasto per scattare foto. La parte frontale non integra grandi particolarità a parte la luce di messa a fuoco e l’ottica retrattile che, a fotocamera spenta, si “ritira nelle sue stanze” proteggendo l’obiettivo. Certo, tutto questo oltre al grip già segnalato poco sopra. L’ottica frontale è una ZEISS Vario-Sonnar T* 1.8-2.8 / 9.4-27.7 che, moltiplicato per il corretto “paragone” col formato 135mm, corrisponde esattamente ad un 24-70mm, utile per più tipi di scatti, dalla paesaggistica al ritratto o comunque primi piani piuttosto tagliati.
La parte inferiore ospita il consueto attacco standard a vite per il vostro miglior treppiede per foto così come lo slot per batteria e scheda SD. L’autonomia della batteria è un “mm ok..” nel senso che ovviamente è molto piccola, si tratta di una Sony NP-BX1 da 1240mAh da cui obiettivamente non si può pretendere troppo. Se calcolate comunque il potenziale tecnico di questo prodotto, unito alla dimensione e alla potenza della batteria, vi accorgerete che è già un miracolo che “regga così tanto”, nel senso che comunque bisogna capire il rapporto tra dimensione del corpo, dimensione degli spazi interni, assoluta portabilità, specifiche tecniche e, di conseguenza, autonomia della batteria. Lo standard CIPA dichiara fino a 260 foto oppure 130 minuti di registrazione sfruttando la modalità “normale” oppure fino a 410 foto e 205 minuti di ripresa video con spegnimento automatico del display. Anche in questo caso, si tratta di ciò che volete ottenere voi: in questo modello non è più presente il mirino EVF come su RX100 in favore di una slitta hotshoe (secondo me ben più utile), ma questo va a creare dei problemi per l’autonomia ovviamente, perché non potrete scegliere di usare il mirino EVF con finalità di risparmio energetico. Dopo un pomeriggio in giro sotto al sole a fare varie prove di Vlog a alcuni scatti, ho consumato due tacche su quattro. Nella fattispecie, ho girato 15 clip video a 1080@60fps con display sempre attivo della durata che non superava mai il minuto e una trentina di foto, tra cui anche 5 lunghe esposizioni con ND elettronico attivo. Pertanto, dovreste “farvi i vostri conti” prima di acquistare questo prodotto ma comunque, dal mio punto di vista, se avete intenzione di fare un uso intenso di Sony ZV1, soprattutto per video, avere 2-3 batterie di riserva è d’obbligo (cariche, ovviamente).
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Alla fine il modello di batteria è lo stesso della serie RX100 e X300, ma le potenzialità sono maggiori, così come manca il mirino EVF che poteva consentirvi una piccola autonomia maggiore, motivo per cui, per ovvie conseguenze, ZV1 potrebbe avere un’autonomia inferiore alle vostre aspettative, ma, anche in questo caso, è assolutamente normale.
Guardando Sony ZV1 da dietro, notiamo come a sinistra il lato sia completamente spoglio, mentre a destra siano presenti tre piccoli “cassettini” o comunque porte di connessione che corrispondono a: ingresso per microfono esterno, porta multi micro USB e porta micro HDMI. Ciò che in effetti non ho particolarmente apprezzato è la presenza proprio della porta micro HDMI in una fotocamera del 2020 (o comunque concepita di recente). Conoscete bene la mia “battaglia” in favore della porta USB-C, e pertanto ritengo sia necessario modernizzare questa parte di connettività, anche perché non è poi così tanto più grande rispetto ad una micro USB. Certo, ci sono altre “circuiterie” da gestire, sicuramente, ma una porta USB Type-C avrebbe potenzialmente reso inutile l’hdmi out e avrebbe fornito anche la possibilità, sempre potenzialmente, di avere un output per le cuffie (oltre alla classica ricarica ovviamente). Certo, anche Sony ZV1 con la micro USB si può caricare mediante questa porta perché supporta il power delivery, ma è limitato solo a quello (oltre che alla connessione con il computer, ovviamente).
Passando poi alla parte posteriore è subito possibile trovare una grande caratteristica di questa fotocamera: il display reclinabile / tiltabile / articolato. Si tratta di una novità assoluta per la serie di fotocamere compatte premium di Sony: se siete abituati alla serie RX100, saprete anche che il grande “limite” di quel prodotto è il fatto di poter solo ribaltare lo schermo verso la parte anteriore. I vantaggi di un display articolato come questo sono innumerevoli, a partire dalla libertà totale di scatto o di ripresa. Bella novità da una parte, tristi novità dall’altra: il display è da 3″, un pannello TFT LCD come tanti ma di buona qualità in grado di offrire 921.600 punti definizione, ed è anche touch screen. Tutto molto bello, però purtroppo il touch è limitato solo ad alcune parti del menù, motivo per cui non potrete davvero gestire tutto rapidamente tramite questa funzione, indipendentemente dal vostro angolo di ripresa, ad una certa dovrete agire sulle ghiere. Sarebbe stato molto bello e comodo, contando le dinamicità di un vlog itinerante, avere menù o layout diversi in ripresa frontale, ad esempio. Sto parlando di qualcosa che con qualche tap ci permette di passare da modalità foto a video, oppure gestire rapidamente i settaggi, o ancora far partire rapidamente la registrazione qualora fossimo sprovvisti del grip opzionale da acquistare in kit o separatamente. Invece no: rimangono gli stessi e classici menù di Sony, dalla bellezza e intuitività soggettiva, che sono apprezzabili in quanto si capisce l’impegno degli ingegneri nel portare la stessa esperienza delle mirrorless di fascia alta in un prodotto molto compatto e piccolo, però resta un sistema poco rapido, poco dedicato alla dinamicità di un vlogger. Certamente bisogna specificare che se acquistate il grip opzionale tutto cambia, perché allora potete passare rapidamente da foto a video, gestire lo zoom con grande fluidità e precisione, scegliere una funzione rapida da richiamare e così via. Bisognava forse però pensare anche a chi non deciderà di acquistare il grip.
Per il resto, la parte posteriore offre un altro grip pronunciato (come vi scrivevo all’inizio di questo capitolo), una ghiera glassica “Sony Style” verticale e vari tasti tra cui un Fn personalizzabile, il tasto menù e così via. Tutti i tasti risultano comunque comodi da premere e sufficientemente grandi anche per chi non ha le mani piccole, però forse manca qualcosa a livello di intuitività, proprio su questo modello, dedicato a chi ha bisogno di rapidità in azione. Aprendo o chiudendo il display, c’è poi la possibilità di far accendere o spegnere la fotocamera, cosa che però non avviene sempre molto rapidamente, quindi molti preferiranno sicuramente usare il classico tasto “on-off”, che però potrebbe potenzialmente costarvi “l’attimo di ripresa”, tipico del manuale del carpe diem di un vlogger. Il paradosso è che tutto quello che ho scritto finora sarebbe potenzialmente raggiungibile con un “banale” aggiornamento firmware, una di quelle cose che sugli smartphone, sui tablet o sui computer stravolgono completamente l’interfaccia e aggiungono nuove funzioni, sulle fotocamere, purtroppo, non è sempre così.
Sony ZV1 recensione: il grip VPT2BT
Spendiamo qualche parolina utile anche per il grip aggiuntivo, qualora decideste di acquistarlo. Si tratta di un’impugnatura molto ben strutturata e curata, versione ingrassata e più alta del VCTSGR1, cioè il grip che fu creato per Sony RX0 ma che poi si scoprì compatibile anche con le varie RX100, HX90, WX500 e così via.
In realtà, questo nuovo grip non è stato pensato esclusivamente per ZV1 in quanto è compatibile con tanti prodotti di Sony, anche a6400 (la fotocamera mirrorless APS-C). Tuttavia, per una questione di comodità e completezza totale, viene anche venduto in bundle con Sony ZV1 per offrire un’esperienza di vlogging decisamente avanzata e “utile”. Il grip è Bluetooth ma sembra NFC, perché non appena lo fissate alla fotocamera è subito pronto per “agire” e funzionare in pochi secondi. Potete scegliere il tipo di orientamento anche a fotocamera montata, cosa molto apprezzata. In sostanza, quando la fotocamera è avvitata, potete sbloccare l’orientamento del grip tramite un piccolo tasto di blocco/sblocco che vi permette di ruotare rapidamente Sony ZV1 frontalmente o posteriormente, in questo modo, potrete decidere di riprendere voi stessi oppure una particolare scena davanti a voi. Comodi e completi i tasti: è presente un tasto rapido per scattare una foto con i settaggi in uso, un tasto video che fa la stessa cosa ma, appunto, con i video (potete iniziare o fermare la registrazione di una clip), un tasto C1 personalizzabile, un tasto comodo per eseguire lo zoom (avanti o indietro) che garantisce un ingrandimento fluido e “fermo” e un tasto “lock” per bloccare le varie funzioni ed evitare di premere qualcosa che non vorreste premere. Questo grip può inoltre essere usato come “mini treppiede”, utile per appoggiare comodamente Sony ZV1 praticamente ovunque ed effettuare delle “auto-riprese”, dei time lapse e molto altro. Come accessorio mi sembra assolutamente indispensabile per una fotocamera del genere, tuttavia, com’è ovvio che sia il prezzo lievita un po’ acquistando questo grip, pertanto starà a voi valutare l’effettiva importanza della spesa per le vostre esigenze.
Sony ZV1 recensione: prestazioni sul campo
Tutto molto bello finora: abbiamo appreso le caratteristiche, alcuni vantaggi e svantaggi, l’accessorio principale, l’autonomia e molto altro, ma come si comporta Sony ZV1 sul campo? È giusto rinunciare a qualche funzionalità oppure ad un menù di facile e rapido utilizzo in favore di una qualità superiore? ZV1 offre realmente una qualità superiore? Cercherò di rispondere a queste ed altre domande nella mia analisi delle prestazioni, analisi che, paradossalmente, è meno strutturata rispetto a quella dedicata al design e ai materiali per un semplice motivo: data la natura e il segmento di interesse di questo prodotto, non c’è bisogno di spendere troppe parole sul lato tecnico perché, rullo di tamburi, ZV1 è una di quelle fotocamere che si usa piacevolmente più con gli automatismi che con le funzioni manuali. Lo so, questo va ben oltre (e soprattutto contro) i miei principi che riporto spesso nei miei articoli o nelle mie recensioni. Cerco sempre di spronarvi ad utilizzare le funzioni manuali per imparare al meglio la fotografia, vi esorto sempre dal non utilizzare le funzioni automatiche, cerco sempre di darvi i vantaggi reali nell’utilizzo della modalità manuale rispetto alle semi-automatiche o alle scene. Eppure, in questo caso, tutto cambia.
Tutto cambia per un semplice motivo: per le esigenze di chi sceglie di acquistare questa fotocamera non è sempre possibile sfruttare la modalità manuale. Mi spiego meglio: Sony ZV1 è una fotocamera per i vlog, ma non voglio mettere un punto, perché può fare anche molto altro. Chi la acquista però, secondo me, non lo fa per scattare solo foto e magari nemmeno per girare solo video. Registrare un vlog significa, come vi ho scritto all’inizio, creare un prodotto di qualità, concentrarsi sul dinamismo dell’azione e non preoccuparsi troppo dei settaggi. Ecco perché in questa fotocamera, secondo me, è più importante capire come funziona l’intelligenza artificiale, come si adattano gli algoritmi, come reagisce il prodotto ai cambi di luce piuttosto di come riuscite voi a regolare il tutto.
Ve lo dico subito e chiaramente: Sony ZV1 è una delle fotocamere più scomode in assoluto per utilizzare la modalità manuale. È scomodo settare il diaframma, è scomodo scegliere il tempo di esposizione, è scomodo variare la sensibilità ISO, ma va bene così. Seppur vi possa sembrare strano, questi non sono difetti secondo me, è una scelta saggia di Sony per avvantaggiare chi davvero deve creare vlog di qualità senza preoccuparsi troppo del resto.
Sony avrebbe potuto mettere altre ghiere, certo, ma sarebbero cambiate molte cose, avrebbero dovuto sacrificare altro spazio oppure ingrandire il prodotto. L’obiettivo di Sony, in questo caso, non era quello di portarvi un prodotto con tante ghiere e facilità d’uso in modalità manuale, perché per quelle esigenze ci sono migliaia di prodotti, sempre a listino Sony, che si comportano meglio. Se siete fotografi e cercate un prodotto che possa essere facile da gestire in modalità manuale non comprerete mai la ZV1. Se siete videomaker alla ricerca di possibilità di espansione, funzioni nerd e ghiere comode per la messa a fuoco, indovinate un po’ , non comprerete ZV1.
Sony ZV1 è una fotocamera estremamente targettizzata, e direi anche di nicchia, ma va benissimo così, perché quello che fa per questa categoria di “lavoro” lo fa benissimo.
Sony ZV1 Recensione: qualità di scatto
Tra tutti i vari aspetti di questa recensione, forse quello della qualità di scatto è proprio il punto in cui c’è meno da dire. Certo, non potete aspettarvi prestazioni come una Sony a7RIV, il sensore è piccolo, i megapixel sono “giusti”. Ho scattato varie foto con Sony ZV1, tra cui anche qualcuna di “product photography”, e sono rimasto molto felice nel vedere il costante impegno di Sony nel riuscire a garantire performance anche con sensori effettivamente piccoli. La lente Vario-Sonnar offre buoni performance, aberrazioni cromatiche piuttosto ridotte e, nel complesso tutto sembra andare per il meglio. A livello operativo, per quanto concerne lo scatto, non sarà facile gestirlo come “manuale”, perché sarete obbligati ad usare l’unica ghiera posteriore per gestire sia tempo di esposizione che apertura del diaframma. Premendo la ghiera verso il basso potrete fare lo switch tra i due parametri e ruotandola potrete effettuare delle variazioni. Per la sensibilità ISO diventa un po’ più complesso, perchè dovete effettivamente entrare nel solito menù rapido di Sony e cambiarli sempre con la ghiera. Pertanto, certo, non è impossibile usare la modalità manuale su Sony ZV1 e anzi, è un piacere che ci sia, però di certo non è una cosa “rapida” e dovrete sempre fare una scelta tra cogliere l’attimo e impostare la fotocamera come vorreste davvero. Chiaramente se state fotografando il tramonto o un oggetto / soggetto fermo potete prendervi tutto il tempo che volete per impostare la fotocamera al meglio e magari fare anche qualche prova di scatto, tuttavia, per le varie esigenze per cui questo prodotto è stato pensato, non può essere sempre così. Ed è a questo punto allora che nasce la curiosità di provare le modalità automatiche o semi automatiche: comprendere al meglio come lavorano gli algoritmi che ci permettono di cogliere l’attimo ed eventualmente lavorare in post per recuperare qualcosa (se possibile).
Tranquilli, Sony ZV1 scatta in RAW, e può farlo inoltre con una raffica che arriva a 24 fps. Non male per una “piccolina compattina tascabilina”. Si tratta di RAW compressi chiaramente, ma il risultato è più che buono contando sempre le reali dimensioni del prodotto. Chi ha posseduto una fotocamera della serie RX100 sa già quanto la qualità fotografica sia importante per questa gamma di prodotti, e Sony ZV1 non si smentisce. Paradossalmente, si tratta di una fotocamera che potrebbe essere indicata anche per “girare” o “fare” una recensione di un prodotto dall’inizio alla fine: potreste usarla per girare il video per il vostro canale YouTube, per eseguire gli scatti di un prodotto e così via. Contando la comodità del collegamento di un microfono esterno di qualità, le possibilità sono infinite.

Una particolarità, anche dal punto di vista fotografico, che mi ha stupito, riguarda proprio la presenza della slitta hosthoe: lato video può essere utile per gestire un microfono esterno o comunque vari accessori, lato foto, potenzialmente, può permettere a questa Sony ZV1 di essere utilizzata anche per fotografia in studio. Certo, non si può trattare di un prodotto scelto per fare proprio quel tipo di lavoro, perché con crop e vari editing si vedrebbe comunque il calo di qualità, cosa fondamentale per la fotografia still life professionale, tuttavia, proprio sfruttando comunque un’ottima qualità globale, potrebbe essere un prodotto interessante anche per chi, tra le altre cose, deve fare anche qualche scatto in studio. Attenzione, specifico bene: Sony ZV1 non è pensata per la fotografia still life, non è pensata per la fotografia in studio e soprattutto non è pensata per la product photography, ma comunque è un’opzione che resta “disponibile” e che permette, a livelli amatoriali medi, di ottenere comunque risultati buoni. Dal punto di vista fotografico, potreste però contestare la mancanza di un mirino EVF, utile soprattutto nelle giornate particolarmente soleggianti o in luoghi molto luminosi per “oscurarsi” all’interno di un “canale” più buio e gestibile rispetto ad un monitor esterno che, tra l’altro, non ha nemmeno un grande valore di luminosità. Ecco, a tal proposito, dovete sapere che c’è un’unità di misura per capire, più o meno, il grado di luminosità di un monitor, soprattutto sotto al sole. Sto parlando ovviamente dei NITS, valore che viene sempre espresso per gli smartphone e i tablet ma mai specificato per le fotocamere. In questo caso, ma non mi sto riferendo a Sony in particolare, anzi, sarebbe bello “cambiare” questa idea, proprio perché, soprattutto su una fotocamera fatta per registrare VLOG in esterno, sarebbe d’uopo allietare l’utente con una specifica in più. Ad ogni modo, il monitor TFT LCD di Sony ZV1 non se la cava così male, tranquilli, anche se non potete aspettarvi la massima luminosità o nitidezza in esterno.
Sotto questo punto di vista, se siete preoccupati di non “vedervi a fuoco” nei VLOG causa luminosità, vi ricordo che questo prodotto integra uno dei migliori sistemi autofocus in circolazione, ma ve ne parlerò dopo.
Passare da un programma all’altro in questa Sony ZV1 è un’operazione facile ma non veloce, nel senso che dovrete premere il pulsante “mode” e affidarvi alle varie opzioni che vi vengono date sul display. Trattandosi di una fotocamera compatta, non potrete ovviamente avere un feeling reale con la modalità scelta, motivo per cui potreste perdere un po’ di tempo prima di trovare quella giusta. Sorpresa delle sorprese, la modalità che mi ha convinto di più in questa Sony ZV1 è proprio quella che si chiama “Automatica Intelligente” (abbreviata in “Auto. Intelligente”), ovvero quella che vi permette di lasciar gestire tutto, ma proprio tutto, alla fotocamera stessa. Come vi ho già ricordato, non amo particolarmente gli automatismi, e nemmeno le modalità semi automatiche, ma per tante condizioni di scatto o di ripresa mi è capitato di sfruttare questa fotocamera proprio con una di queste modalità, e sono rimasto davvero sorpreso dall’intelligenza artificiale dimostrata.
È chiaro che se volete quel “qualcosa in più” dovrete comunque usare una modalità manuale o comunque una modalità che vi permetta di gestire alcuni aspetti. Tuttavia, come vi spiegherò nel capitolo dedicato ai video, usare più volte la modalità AUTO mi ha fatto capire il reale potenziale di questa fotocamera e del segmento a cui è dedicata. In un vlog, alla fine, ciò che conta è che le immagini ci siano, che il vostro “risultato” possa essere “portato a casa”, e tutto questo è tranquillamente fattibile.
Molto interessante tra l’altro la presenza di un tasto superiore dedicato alla profondità di campo, cioè una funzione rapida dedicata ai neofiti che vi permetterà di decidere il grado di sfocatura dello sfondo al fine di aumentare o diminuire il bokeh.
Ci sono molte funzioni interessanti e dedicate non necessariamente alla fotografia ma che potrebbero essere utili per ottenere scatti migliori, come delle opzioni dedicate al ritocco della pelle umana o della pelle del viso, che vi permette, rapidamente, di gestire questi parametri e creare scatti migliori. Oltre a questo, c’è una grande “presenza” in questa fotocamera: sto parlando di un filtro ND integrato e gestibile elettronicamente. Dal menù potrete decidere di attivarlo o disattivarlo e questa, permettetemelo di dirlo, è una figata.
Certo, non è la prima fotocamera Sony che integra un filtro ND elettronico e non sarà nemmeno l’ultimo, ma sono contento che questa “pratica” che arriva dal mondo del cinema sia giunta anche su prodotti così piccoli, dove si può notare il reale potenziale. Vi faccio un esempio: per provare la qualità fotografica e video di Sony ZV1 mi sono recato a fare una bella passeggiata nella zona dei Navigli di Bernate Ticino (MI) e, ad un certo punto, mi sono imbattuto in un caseggiato che affacciava proprio sul naviglio, dal lato opposto rispetto a me. Ora, fate 2+2: navigli (acqua che scorre), giornata di sole, caseggiato, paesaggio, filtro ND elettronico. Avete scoperto il risultato? Sebbene fossi sprovvisto del treppiede, mi sono messo a “livello acqua”, ho usato il grip di questa fotocamera, l’accessorio opzionale che vi ho descritto nel capitolo dedicato a design e materiali, ho attivato il filtro ND elettronico e ho scattato una lunga esposizione. Certo, so bene che tutto questo non può sostituire la classica Reflex con Filtro ND dedicato esterno, treppiede professionale e bla bla bla, ma in quel momento è stato comodo, veloce, divertente e con un ottimo risultato. Un risultato ottenuto con il minimo impegno, senza troppi “fronzoli” e che comunque risulta bello da vedere.
Quando penso a questa Sony ZV1 mi viene in mente, per certi versi, l’ecosistema Apple: un “mondo” facile e alla portata di tutti, votato all’intuitività più che alle complessità. Certo, tutto questo finché non ci si scontra con alcuni “parametri” del menù che per l’occasione potevano essere ottimizzati, ma pazienza.
Prendendomi una digressione molto “leggera” sul menù, posso comunque dirvi che esiste una funzione chiamata “menù a riquadri“, volta ad ottimizzare la vista delle varie schede per una fruizione più veloce. Questa cosa funziona bene, è vero, ma alla fine vi accorgerete comunque che con dei riquadri così comodi e belli il touch screen non funziona lo stesso per selezionare le varie voci e, soprattutto, una volta selezionata una delle opzioni, tornerete comunque al classico menù di sempre. In sostanza, cambia la schermata iniziale, niente di più. Un vero peccato.
Fotografare dalla distanza non è comunque un grosso problema, perché grazie all’ottica integrata avrete comunque un’escursione focale pari a 24-70mm (rispetto ad un formato 135mm) e questo è ottimo praticamente per ogni esigenza: vlog, selfie, ritratti, paesaggistica e zoom vari. Non mancano poi tutte le varie opzioni ed ottimizzazioni dedicate a scatto e autofocus, come la priorità sui visi, l‘Eye Tracking e la possibilità di scattare automaticamente al rilevamento di un sorriso, particolarità certamente comode ed intuitive per chi non ha esigenze professionali o comunque è votato all’immediatezza.

La domanda dentro di voi in questo momento potrebbe essere: “perché mettere un 24-70 in questa ZV1 quando invece la serie RX100, negli ultimi due modelli, montava un 24-200mm equivalente? Molto semplice: come già specificato più volte nel corso della recensione, questo prodotto è dedicato ai vlogger, che non hanno comunque necessariamente bisogno di un 200mm oppure, comunque, è meglio avere un obiettivo “più corto” ma più luminoso rispetto a qualcosa di più “lungo” e buio. Il risultato di questo obiettivo comunque permette di offrirvi uno sfocato importante, che senz’altro farà piacere a chi per lavoro registra questa tipologia di video o comunque di contenuti ogni giorno.
Non c’è moltissimo da dire sulla sensibilità ISO, motivo per cui, a mio avviso, non è necessario un capitolo dedicato alla descrizione approfondita di queste funzionalità. Com’è tecnicamente ovvio, questa fotocamera non può avere prestazioni ISO importanti, ma se la cava comunque egregiamente rispetto ad altri prodotti dello stesso segmento. Di certo non acquistate una fotocamera compatta per gestire ISO estremamente elevati, ma se vi tenete su valori pari a circa 1600 ISO quando c’è poca luce, non avrete troppi problemi. Chiaramente, più si sale e più ci sarà grana, fino ad arrivare a 25.600 dove comunque la maggior parte dei risultati non sono propriamente da buttare ma, ovviamente, nemmeno eccelsi.
C’è da fare un’ultima precisazione: contando che Sony ZV1 ha un sensore da 1″ da 20 megapixel, è giusto dire che faccia foto migliori di uno smartphone? Oppure alcuni smartphone di fascia alta potrebbero “batterla”? È vero, ad oggi molti smartphone montano sensori simili se non addirittura superiori, ma sicuramente il fatto di avere un’ottica così di qualità, un autofocus incredibile e tante possibilità di scatto, non me la sento ancora di poter paragonare questo prodotto ad uno smartphone, perché sbaglierei.
Sony ZV1 recensione: autofocus
In tutta sincerità, credo che il capitolo dell’autofocus sia il piu importante di questa recensione, o almeno comunque per un prodotto di questo tipo, dedicato ai VLOG e soprattutto pensato per evitare problemi. Sappiamo bene quanto sia valido il sistema di autofocus di Sony, non serve ripeterlo: non è un segreto, da tempo, per i miei video su YouTube, utilizzo una Sony a7III e sono completamente da solo, pertanto necessito di un sistema in grado di non sbagliare mai e mettere a fuoco dove voglio io. In questo, l’intelligenza artificiale dell’AF di Sony è incredibile, così incredibile che ha permesso al produttore di vincere proprio un premio dedicato alla tecnologia di Autofocus ai TIPA Awards 2020. Riconoscimenti a parte, mai avrei pensato che in un corpo così piccolo e minuto ci potesse essere un sistema così prestante degno delle sorelle maggiori. Tra le caratteristiche principali di questo sistema spicca il Real-time Eye AF, cioè un sistema incredibilmente rapido che si focalizza sugli occhi delle persone (o della persona) presente nella scena e riesce a mantenere la messa a fuoco precisa anche se il soggetto dovesse uscire dall’inquadratura. È vero, non è presente l’Animal Eye AF in questa ZV1, ma grazie al Real-time Tracking AF potrete comunque gestire al meglio i soggetti in movimento.
Se ancora non vi era così chiaro, Sony ZV1 integra un processore d’immagine Bionz X nella sua ultima versione, praticamente lo stesso presente nell’ammiraglia Sony a9II, una fotocamera di cui il solo corpo costa quasi 5000€. Capite ora quanto vi dico che Sony ha fatto un lavoro incredibile per l’autofocus di questo piccolo “cucciolo fotografico”?
Si tratta di un sistema che, nella versione a rilevamento di fase, include 315 punti di messa a fuoco che coprono il 65% del frame e lo fanno con una precisione importante ed un’accuratezza tipica di Sony. In tutto questo, non mi stancherò mai di ripeterlo, questo prodotto è una sicurezza reale per chi fa VLOG o comunque contenuti simili e necessita di non avere troppe preoccupazioni per la messa a fuoco. Sotto questo punto di vista, la tecnologia e la AI hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni nel settore fotografico, e Sony ZV1 è il prodotto che più di tutti, in questo segmento, sfrutta tale potenziale e tali vantaggi.
La caratteristica che mi ha più colpito riguarda il cambio automatico tra Face ed Eye AF con tracking abilitato: qualora fosse necessario o cambiasse la scena improvvisamente, il sistema è incredibilmente rapido a cambiare da una modalità all’altra per gestire tutto al meglio, il risultato, dal mio punto di vista, è stato quello di girare un piccolo vlog (nonostante la mia immensa incapacità in questo settore) senza preoccupazioni. Il mix tra lente luminosa, sfocato interessante e autofocus performante è qualcosa di estremamente importante non solo per chi vuole “giocare con una compatta” ma anche per chi necessita realmente di un prodotto importante per creare vlog. In sostanza, potrei definire globalmente Sony ZV1 come “la compatta professionale per vloggers professionisti”. Che vi piaccia o no, questa è la realtà di oggi: creare vlog è diventato un lavoro, e ci sono molte persone che vengono pagate o comunque non fanno altro nella vita. Persone che viaggiano, mangiano cibo in giro, cucinano, mostrano oggetti, fanno tutorial e così via. Tutta questa categoria sarà felice di sapere che oggi c’è un prodotto professionale sul mercato dedicato proprio a loro, e ovviamente non poteva essere una fotocamera super-pesante e costosa, bisognava trovare il giusto rapporto tra qualità, prezzo e soprattutto portabilità. Sotto questo punto di vista, sempre includendo l’autofocus nel ragionamento, mi meraviglio davvero che Sony ZV1 non costi più di 1000€.
Sony ZV1 recensione: video
Non lasciatevi ingannare dalle dimensioni, è una regola importante nella fotografia (e non solo) che funziona anche per Sony ZV1. Questa compatta dedicata ai vlogger integra la possibilità di registrare video fino al 4K XAVC a 100Mbps con lettura completa dei pixel e zero pixel binning. Non finisce qui in realtà, perché troviamo uno slow motion fino a ben 1000fps che si comporta molto bene ma risulta estremamente difficile, per ovvi motivi, da gestire. Si, questo perché nonostante ci siano delle ottimizzazioni per quanto concerne il flickering, sarà comunque quasi inevitabile, ma è abbastanza normale, i miracoli tecnici non possono essere fatti, per ora. Se poi volete “smanettare” un po’ più con i formati troverete comunque una vasta selezioni di scelte per ogni tipo di registrazione: XAVC S 4K a 25p fino a 100Mbits, XAVC S HD a 1080p fino a 100fps e 100Mbits. Da quello che si legge nelle prime “recensioni home made” degli utenti, soprattutto sui siti di shopping, ci sono state grandi lamentele per il fatto che ZV1 potesse registrare in 4K solo per 5 minuti, tempo che potenzialmente potrebbe essere sufficiente per le clip di un vlog (contando che ne fate tante), ma che per molti potrebbe non esserlo. Questo “limite” è stato messo a livello software proprio per evitare surriscaldamenti che potrebbero portare il sensore ad avere problemi, tuttavia, a rischio e pericolo dell’utente si tratta di una funzione disattivabile proprio nel menù, operazione che in tal caso vi consentirebbe di arrivare fino a circa 29 minuti di registrazione anche in 4K, standard che invece è presente per il “classico” Full HD.
Non finisce qui però, perché Sony ha portato su ZV1 il meglio delle nerdate video delle sorelle maggiori, come ad esempio l’Hybrid Log-Gamma (HDR), l’S.Gamut3.Cine, l’S-Log 3 e l’S-Gamut3. In soldoni, con questi vari profili potrete divertirvi molto ad avere un’immagine più “cinematica” oppure un risultato completamente “piatto” (flat) con cui poi passare ore (o secondi) in post-produzione per fare la famosa “color correction“. Tutto questo succcede nella stessa maniera anche nelle fotocamere Sony più professionali e, allo stesso modo, potrete quindi creare un look unico per i vostri video, cosa che senz’altro vi garantirà di elevare l’asticella della qualità. Non manca poi uno stabilizzatore d’immagine, che non è propriamente a 5 assi ma è doppio: ottico ed elettronico. Si può usare sia in modalità ibrida, sia in modalità “solo ottico” avendo però un piccolo crop all’immagine. Anche in questo caso, sta a voi decidere quale modalità del noto Sony Steadyshot usare, in entrambi i casi i risultati sono buoni ma sicuramente non come quelli permessi da un gimbal dedicato che, comunque, potreste potenzialmente utilizzare. È anche possibile, cosa che purtroppo non ho potuto provare, che alcuni Gimbal più famosi come i DJI e gli Zhyiun, possano paradossalmente riconoscere ZV1 e permettervi di iniziare o terminare la registrazione di un video, cosa che renderebbe l’esperienze di registrazione più “pesante” (dal punto di vista fisico) ma senz’altro più prestante. Notizia interessante: lo stabilizzatore è disponibile anche nella registrazione video 4K.
Oltre al cosìdetto effetto “sfocato” che abbiamo visto nel capitolo dedicato alla fotografia e che non è nulla a livello software ma propriamente ottico, Sony ha ben pensato di aggiungere anche una funzione che in inglese ha un nome elegante e bello da usare, cioè “Product Showcase”, in italiano invece…si chiama “Imp.pres.prod” = ma che diavolo è? Anche in questo caso, leggere la versione inglese del menù è servito, perché la funzione Product Showcase ottimizza automaticamente la fotocamera per la ripresa video di un prodotto, cosa ovviamente dedicata agli YouTubers che necessitano di girare una recensione di un qualsiasi “gingillo”. Si tratta comunque di ottimizzazioni create proprio per permettervi di “risparmiare tempo” in tante cose, e in effetti, funziona bene.
Non pensate che questa funzione vi rivoluzioni la vita, non è nulla che non possiate fare con settaggi manuali, semplicemente diventa tutto più “rapido” e “preimpostato”: attivandola, viene automaticamente spento lo stabilizzatore, rendendo necessario un treppiede, e vengono disattivati Face e Eye AF. Questo significa che la fotocamera bloccherà la messa a fuoco in fretta e rimarrà in quel punto anziché dare priorità, ad esempio, ad un viso. Grazie soprattutto alla velocità dell’AF di questa ZV1, si tratta di una funzione che…funziona davvero bene.
Anche in questo caso però, mi sento di dire che Sony ZV1 ha proprio tutto quello che serve, anzi, anche più di quello che serve, ma dovrete perdervi nei menù molte volte prima di apprendere al meglio il potenziale, diversamente non sfrutterete a pieno questo prodotto. Purtroppo però, le grandi potenzialità video e l’ottima qualità globale, si scontrano con un’autonomia non proprio perfetta o adatta per utilizzo pieno. Spesso, registrando video, l’autonomia non supera l’ora, anzi, ci arriva a fatica, e in tal caso non avrete nemmeno più modo di scattare foto. A tal proposito, come vi ho già consigliato nel capitolo dedicato al design e ai materiali, mi raccomando di procurarvi più di una batteria se deciderete di usare questo prodotto al meglio.
Il tipo di registrazione video in 4K è un oversampling che produce comunque ottimi risultati, nitidi e di qualità. Il bello è anche che si tratta di un filmato non croppato, a me no che non decidiate di sfruttare esclusivamente lo stabilizzatore ottico come fatto notare poco sopra. Ahimé però, oltre alle varie modalità di registrazione elencate più volte nella recensione, Sony ZV1 non offre il 4K a 60fps, cosa che a me personalmente non serve, ma capisco che se l’esigenza di un vlogger è questa…beh, è una mancanza importante se consideriamo l’aumento della qualità video sempre più presente nelle nostre vite.
È importante far notare come Sony abbia aggiunto a questa ZV1 un particolare algoritmo chiamato “optimized color algorithm“, cioè una sorta di ottimizzazione colore automatica dedicata alla pelle delle persone e ai visi. Può capitare infatti che in alcune condizioni particolarmente difficili ci sia del sovraesposto o comunque una tonalità della pelle non ben raffigurata. Grazie a questa particolarità sarà possibile realmente notare migliorie importanti alla pelle e al viso per evitare problemi di ogni sorte.
Sony ZV1 recensione: galleria fotografica
Sony ZV1 recensione: scarica i file RAW
Come di consueto, per ogni nostra recensione in cui proviamo un prodotto che scatti foto in RAW, anche per Sony ZV1 è possibile scaricare i file originali affinché sia possibile per voi provare la post-produzione autonomamente e testare la qualità effettiva dei singoli scatti. Badate bene però: nel momento in cui pubblichiamo questa recensione, Lightroom all’ultimo aggiornamento non riesce a leggere questi file in quanto il profilo della fotocamera non è ancora disponibile. Io ho usato Luminar 4 per la post-produzione e l’editing dei vari scatti che avete visto in questa prova. Fateci sapere che programma userete voi per la post, diversamente, quando Lightroom si aggiornerà, sarà possibile comunque aprirli anche con il programma di Adobe (questo vale per tutti i programmi Adobe, anche Bridge, Photoshop e ovviamente Camera RAW). Potete scaricare i file RAW di Sony ZV1 cliccando qui oppure sul bottone qui sotto.
Sony ZV1 recensione: le nostre conclusioni
ZV1 è un prodotto tanto complesso quanto pratico. Ci sono a volte eccessi, altre volte no. Di base, è un prodotto davvero adatto a tutti e in alcuni casi no. Insomma, sicuramente una fotocamera a tratti difficile da inquadrare, perché ha tante ottimizzazioni e una grande intelligenza, ma pecca di un menù molto più intuitivo per i vlogger. Ha grandi funzioni lato video e foto e un autofocus assolutamente unico, ma pecca di un’autonomia decente. Ci sono pro e contro in questo prodotto come tutti gli altri, semplicemente perché non esiste la fotocamera perfetta e non è detto che con questo prodotto riuscirete ad elevare la qualità dei vostri lavori, a meno che non decidiate di imparare ad usarla bene e studiare il manuale. C’è tantissimo sotto al cofano e poco “spazio” per vedere tutto, ma alla fine, mi sono divertito. Ho apprezzato Sony ZV1, mi sono sorpreso dell’incredibile prodotto che l’azienda giapponese è riuscita a “confezionare”. Ho riso per le sue dimensioni appena l’ho vista, per poi rimangiarmi quella risata ed esclamare un bel “chapeau”, perché l’apparenza inganna sempre e io ci casco costantemente, voi non dovreste seguire i miei errori però.
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Dal punto di vista tecnico, difetti vari a parte, è difficile trovare un prodotto equivalente a Sony ZV1 in questo segmento, e ha tutto ciò che serve ad un vlogger e soprattutto a chi dello spazio e del peso ne fa, giustamente, una mania importante. Non crederete ai vostri occhi per l’autofocus e non crederete ai vostri occhi per la facilità d’uso sfruttando il grip, ma forse un po’ di tempo lo perderete nei vari menù o a gestire le modalità manuali. C’è un grande difetto, secondo me, che va oltre a tutti in questo prodotto: la mancanza di un corpo tropicalizzato. Questo significa che se siete in giro a fare un Vlog e inizia a piovere, dovete subito ritirare la fotocamera per non rischiare di comprometterla, un po’ come se GoPro vi dicesse “potete fare riprese spettacolari da un paracadute ma non sott’acqua”, motivo per cui mi aspetto che Sony si accorga di questa mancanza e rimedi con una eventuale ZV2, chissà.
Ad ogni modo, trovo che questo prodotto vada bene anche e soprattutto da accostare ad un’altra fotocamera e da utilizzare per esigenze specifiche dove, in effetti, è imbattibile. Non riesco, ad oggi, a pensare ad un prodotto migliore di Sony ZV1 per chi vuole fare vlog: non ho mai avuto problemi di “peso”, non mi sono affaticato, non ho avuto problemi di trasportabilità e a tratti ho anche pensato di averla persa. Sony ha semplicemente creato il prodotto perfetto e professionale per chi vuole fare sul serio con i Vlog, e sicuramente è l’inizio di una nuova era.
Recensione in breve
Sony ZV1
Sony ZV1 è una piacevole sorpresa e sicuramente la prima vera fotocamera compatta professionale per i vloggers. È un prodotto che questa categoria di persone aspettava con grande fervore, e finalmente è arrivato. L'autofocus è incredibile, le possibilità lato video anche, gli algoritmi sono sorprendenti e la compattezza unica. Ci sono anche dei difetti importanti, come la mancanza di un corpo tropicalizzato e un'autonomia non delle migliori. Tuttavia, ZV1 risulta essere il miglior prodotto attualmente sul mercato per chi vuole fare Vlog e necessita di una fotocamera estremamente leggera, portatile e soprattutto polivalente.
PRO
- Un autofocus incredibile
- Ti danno il deadcat per il microfono integrato direttamente nella confezione
- Il grip esterno è così comodo da diventare un must-have
- Dimensioni estremamente compatte, potenzialità infinite
- Incredibili configurazioni e opzioni lato video
CONTRO
- Pessima autonomia
- Corpo non tropicalizzato
- Manca l'uscita delle cuffie
- Menù non ottimizzato al meglio, e in questo caso "pesa"
- ...la porta micro USB.
[…] per scoprire nel dettaglio cosa ne pensiamo di questo modello vi rimandiamo direttamente alla recensione. Vi basti sapere che è una compatta che incorpora caratteristiche molto importanti come un sensore […]