Sembra passata una vita, ma finalmente eccoci qua: Stranger Things sta per tornare con la Stagione 4 e oggi vi presentiamo in anteprima la nostra recensione senza spoiler. Ecco tutti i dettagli.
Stranger Things 4 recensione: introduzione
Ci hanno fatto pregustare l’attesa per un tempo che è sembrato infinito, con immagini promozionali e un trailer che ha lasciato ancora una volta senza fiato. Il 27 maggio è sempre più vicino e porta con sé la novità forse più grande per Stranger Things: la divisione in due volumi. In questa data, infatti, verranno rilasciati i primi sette episodi mentre dal 1 luglio gli ultimi due, andando a comporre così la stagione più lunga fino a ora.
Dal 2016 a oggi, questa serie tv rimane sicuramente tra le più iconiche di Netflix. Non solo è il prodotto della piattaforma tra i più visti di sempre, ma nel corso degli anni ha ottenuto diversi meritati riconoscimenti. Basti pensare alle cinque candidature ai Golden Globe e le quarantuno candidature agli Emmy, nonché la vincita come migliore serie drammatica. Insomma, Stranger Things ci ha abituato a una qualità estrema, qual è il riscontro su questa nuova stagione?
Stranger Things 4 recensione: la trama
Stranger Things non dovrebbe avere bisogno di particolari presentazioni. Per i suoi fan, la città immaginaria di Hawkins è ormai diventata un punto di riferimento, quel ponte che collega il nostro mondo a quello del famigerato Sottosopra. Qui è il luogo in cui prolifera il sovrannaturale e tutto ciò che razionalmente è di difficile comprensione. Ma grazie a Undici e tutto il resto della banda, abbiamo un po’ imparato a giostrarci con le specifiche meccaniche, pur rimanendo sorpresi per tutti gli assi nella manica delle rispettive stagioni.
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Quindi si riparte, calpestando le macerie lasciate dall’indelebile battaglia di Starcourt, composte da una distruzione fisica e dal puro terrore che ancora aleggia nelle menti dei nostri protagonisti. Le conseguenze sono presto fatte: per la prima volta si assiste alla rottura dello storico gruppo. Per tutti la vita va avanti inesorabilmente, ma ora dovranno affrontare il quotidiano separati, in città differenti, ma con gli stessi problemi di tutti gli adolescenti. Una nuova e orribile minaccia, però, smuoverà gli animi e riporterà tutti ad affrontare il Sottosopra.

Stranger Things 4 recensione: nostalgia e rinnovamento
Tre anni dopo la terza stagione e sei mesi dopo agli avvenimenti sconvolgenti del suo finale, questa quarta stagione ha dato fin da subito l’impressione di volere ricominciare tutto da capo. Si tratta di un nuovo inizio per tutti, senza ovviamente dimenticare tutto il pregresso su cui si basano i precedenti episodi. Un passato che però non sembra volere rimanere confinato nel suo tempo e che di nuovo bussa alla porta, ancora più spaventoso di prima.
Se da un lato Stranger Things ci ha abituato ai suoi colori sfavillanti e alle atmosfere pop degli anni ’80, dall’altro ha saputo rimanere fedele al dramma e soprattutto alla paura infida causata dall’irrazionale, affrontata da dei ragazzini di cui noi subiamo un particolare fascino nostalgico. Li abbiamo visti crescere e, ora più che mai, assistiamo alla loro più importante maturazione. Tante sono le opere che affrontano i cambiamenti dall’infanzia all’adolescenza e la serie riesce con il suo inconfondibile taglio a mostrare al pubblico i più classici dei problemi, in cui chiunque si è ritrovato almeno una volta.
Probabilmente è proprio questo che mancava da puntualizzare: le problematiche di una vita normale. I protagonisti hanno dovuto affrontare l’impensabile, eppure rimangono di fatto dei ragazzi che si scontrano giorno dopo giorno con la pubertà per alcuni e la vita adulta per altri. Un’introduzione che sa molto di calma apparente ma che non tralascia le diverse direzioni che la trama prende.

Stranger Things 4 recensione: tanti colpi di scena
Si parlava di separazioni e con queste si comprende subito che la trama prende diramazioni differenti a seconda dei punti di vista: se da un lato Joyce tenta segretamente di ricongiungersi con Hopper, dall’altro Undici affronta per la prima volta la vita senza i suoi poteri e sentendosi sempre e costantemente incompresa. Perfino dai suoi stessi amici, che non dovrebbero mentirle ma che ora cercano al meglio delle loro possibilità di convivere con tutte le novità del caso.
Ancora una volta non mancano gli easter-eggs a cui siamo stati abituati, per fortuna ora non in maniera così pressante. C’è stata, infatti, una sensazione generale che ha portato a pensare, specie nella stagione passata, che Stranger Things basasse la sua forza solo sui riferimenti, solo su quel collante nostalgico che ha attratto tutti fin dall’inizio. Ebbene, la quarta stagione smentisce tutto ciò, portando le citazioni a un livello più leggero e dimostrando che una trama originale e solida ce l’ha eccome.
E che trama! Un crescendo di emozioni e nuove rivelazioni che non avrei creduto possibili, arrivati a questo punto. L’ambientazione viene ulteriormente ampliata rimarcando l’importanza del passato, che ora rischia di collimare letteralmente con il presente portando a catastrofiche conseguenze. Molto più di quanto abbiamo già visto: qui viene messa in scena la paura in modo maggiormente maturo, un traino che si espande nei colpi di scena sempre più forti e che portano a un finale che non lascia spazio alle perplessità: bisogna vedere il secondo volume quanto prima!

Stranger Things 4 recensione: il comparto tecnico e il cast
Stranger Things è la serie creata dai Duffer Brothers e prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. Shawn Levy, Dan Cohen, Ian Paterson e Curtis Gwinn affiancano i due creatori nel ruolo di produttori esecutivi. Gli episodi sono stati così suddivisi: i Duffer Brothers hanno diretto e sceneggiato le puntate 1, 2, 7, 8 e 9, gli episodi 3 e 4 sono stati diretti da Shawn Levy con sceneggiatura rispettivamente di Caitlin Schneiderhan e Paul Dichter, mentre il 5 e il 6 sono diretti da Nimród Antal e sceneggiati da Kate Trefry e Curtis Gwinn.
Gli attori più amati vengono ancora una volta affiancati da nuovi volti che s’integrano con naturalezza nel gruppo già consolidato. Abbiamo quindi Winona Ryder (Joyce Byers), David Harbour (Jim Hopper), Millie Bobby Brown (Undici), Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Gaten Matarazzo (Dustin Henderson), Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will Byers), Sadie Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Charlie Heaton (Jonathan Byers), Joe Keery (Steve Harrington), Maya Hawke (Robin Buckley), Priah Ferguson (Erica Sinclair), Brett Gelman (Murray), Cara Buono (Karen Wheeler) e Matthew Modine (Dott. Brenner).
Stranger Things 4 recensione: conclusioni
Il ritorno di Stranger Things è stato a lungo atteso e sicuramente non deluderà il pubblico di affezionati. La storia portata su schermo dimostra solidità e puro intrattenimento, senza tradire le tradizionali atmosfere ora più equilibrate. In attesa del prossimo volume, vi consigliamo la visione di questa prima parte. La stagione 4 è un apripista perfetto verso la stagione 5, già annunciata e ufficializzata come ultima dell’intera serie.
State seguendo Stranger Things? Guarderete la quarta stagione? Fatecelo sapere!
Recensione in breve
Stranger Things
Una quarta stagione ricca d'intrattenimento ed emozioni! Stranger Things non delude le aspettative e porta su schermo una trama originale e rinnovata. Quotidiano e sovrannaturale si mescolano coerentemente portando successo al futuro di questa indimenticabile serie tv!
PRO
- Stranger Things è tornata in tutto il suo splendore
- Cast di attori in perfetta forma
- Una trama solida e ben delineata
- Buoni gli easter-eggs, che finalmente non sono al centro dell'attenzione
CONTRO
- Episodi leggermente troppo lunghi e un incomprensibile taglio in due parti