Dello SWPA avevamo già parlato qualche giorno fa nel nostro articolo Sony World Photography Awards 2020 , ma è ancora sotto i riflettori: il concorso è stato accusato di censura da parte della comunità foto giornalistica dopo che la famosa competizione ha oscurato 3 serie di foto raffiguranti le proteste pro-democrazia iniziate il 15 marzo scorso ad Hong Kong, incolpate di non essere adatte ad un pubblico sensibile. Ecco i dettagli.
SWPA censura le proteste di Hong Kong: le segnalazioni
Il fotografo Ko Chung-ming si era accorto che la sua serie intitolata “Wounds of Hong Kong” finalista della categoria “Documentari” era stata censurata poco dopo l’annuncio dei finalisti dei Sony World Photography Awards 2020.
Inizialmente Chung-ming aveva creduto che il sito fosse stato violato, fino a quando non si è reso conto che anche altre due serie relative alle proteste – “Battleground Hong Kong” di David Butow e “Hong Kong Protesters” di Adam Ferguson – mancavano all’appello.
Quando il fotografo ha contattato il World Photograpy Organisation per avere chiarimenti, si è sentito dire che le sue immagini erano state temporaneamente oscurate secondo il processo di revisione standard che ha luogo ogni volta che qualcuno solleva delle obiezioni. Sembrava una cosa di routine, un portavoce di WPO aveva dichiarato che ogni anno dopo la pubblicazione delle serie finaliste ricevono dei reclami su alcune foto. “In ogni caso prendiamo sul serio queste preoccupazioni e le immagini in questione saranno sempre temporaneamente non disponibili sulla nostra piattaforma fino al completamento del processo di revisione” aveva detto il portavoce.
SWPA censura le proteste ad Hong Kong: gli sviluppi
Poco dopo sulla storia si sono accesi i riflettori dei media e subito la pagina che mostrava la serie “Wounds of Hong Kong” di Ko Chung-ming è stata resa nuovamente visibile, stessa cosa è successa per la serie di Adam Ferguson “Hong Kong Protesters”, apparentemente le immagini sono state dichiarate in linea con i termini e le condizioni del concorso. Tuttavia, la controversia continua.
Infatti le immagini di Chung-ming sono state rese nuovamente pubbliche ma solo parzialmente: inizialmente 5, adesso sono visibili solo 4 delle 9 fotografie originariamente presenti come potete vedere sul sito ufficiale.
E, mentre la serie di Ferguson sembra essere stata ripristinata nella sua interezza, la più drammatica delle tre serie che sono state oscurate, “Battleground Hong Kong” di David Butow, rimane ad eccesso negato.
Interpellato nuovamente, il WPO ha dichiarato che l’elenco dei finalisti non è cambiato e nessuno è stato ufficialmente escluso dalla gara, ma la censura operata su tutti e tre i progetti fotografici relativi alle proteste di Hong Kong è estremamente preoccupante. L’organizzazione non ha reso nota la provenienza delle segnalazioni di inappropriatezza ma rimane estremamente sospetto il fatto che solo queste 3 serie riguardanti Hong Kong siano state sottoposte ad un processo di revisione e ci porta a questionare l’integrità di quest’organizzazione.
Ecco a voi la galleria completa delle foto di Ko Chung Ming rimosse. ATTENZIONE, POTREBBERO NON ESSERE ADATTE AD UN PUBBLICO SENSIBILE.
La serie completa è visionabile sulla pagina ufficiale Facebook di Ko Chung Ming a questo link.
Vi ricordiamo che nel nostro articolo National Awards 2020 potrete conoscere il nome del vincitore della sezione Italia dei Sony World Photography Awards 2020 e di tutti gli italiani ancora in gara.