È difficile riuscire a spiegare Tenet perché è un film molto complicato, un puzzle in cui i pezzi sono un po’ nascosti nelle pieghe dello stesso film. Se proprio vogliamo fare una critica a Tenet, l’ultima fatica di Christopher Nolan, è che stavolta ha un po’ esagerato nel suo essere criptico e non concedere niente al pubblico, come dicevo nella mia disanima della sua filmografia. Ma dopo un paio di visioni, sapendo già cosa succede e potendo concentrarsi sui particolari, il film risulta un po’ più chiaro, sempre se si va preparati perché di cose da notare ce ne sono molte e oggi le sviscereremo insieme. Attenzione, tutta la spiegazione di Tenet che segue è infarcita, per forza di cose, di Spoiler, quindi leggete se l’avete già visto o se ritenete che questo non vi rovinerà la visione.
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Per spiegare il significato di Tenet bisogna fare un piccolo passo indietro e andare a vedere le cose da cui Christopher Nolan ha preso ispirazione, a cominciare proprio dal Quadrato del Sator, conosciuto anche come il Quadrato Magico del Sator o Enigma del Sator (che avevo già citato nella mia recensione di Tenet come la supercazzola più antica del mondo).
Non starò a spiegarvi il significato del Quadrato del Sator per il semplice motivo che scienziati, storici e archeologi non ci sono ancora riusciti, ma hanno elaborato una lunga e complessa serie di supposizioni. Quindi se non ce l’hanno fatta loro che è gente che ha studiato, figuratevi se posso farlo io che sono venuto giù dai monti con l’ultima piena, quindi ne parlerò solo in relazione al film.
Come potete vedere nella stupenda grafica qui sopra che ho fatto io, il Quadrato del Sator è un quadrato palindromo composto da 5 parole:
-
SATOR
-
AREPO
-
TENET
-
OPERA
-
ROTAS
In qualsiasi direzione lo leggiate, da destra a sinistra, da sinistra a destra, dall’alto verso il basso o dal basso verso l’alto, le 5 parole sono sempre le stesse. Tranne in diagonale che sono un mucchio di lettere senza senso. Il significato legato al film potrebbe essere: “Il seminatore lavora per governare le ruote del carro celeste“, che è solo una delle possibili traduzioni accreditate al quadrato, la più letterale e semplice, se vogliamo.
In Tenet queste parole ritornano:
- Sator è il nome del “cattivo”, interpretato da Kenneth Branagh.
- Arepo è il fantomatico pittore con cui Kat (Elizabeth Debiki) ha una relazione e ha fregato 9 milioni di dollari a Sator facendogli comprare un disegno del pittore iper valutato con il quale Sator, a sua volta, ricatta Kat tenendola stretta a sé. Nel film non si capisce bene cosa sia successo ad Arepo dopo che Sator ha scoperto l’inganno, sappiamo che non è morto, ma che non è in grado nemmeno di rispondere al telefono, quindi possiamo presupporre che:
- A) Sator l’ha storpiato a vita, rendendolo inabile persino a parlare.
- B) È stato rapito ed è rinchiuso da qualche parte… o in qualche tempo lontano dal nostro.
- C) Sator, nella sua immensa cattiveria, gli ha rubato/nascosto/rotto il cellulare.
- Tenet la parola centrale del Quadrato, che in latino ha il significato (o uno dei significati) di tenere/governare ed è il cardine intorno a cui ruotano sia il quadrato che il film, è la misteriosa società che Il Protagonista (John David Washington che nel film non ha proprio il nome) fonderà nel futuro per salvaguardare i viaggi nel tempo e preservare il presente. Perché Tenet, il film, si svolge al di là dei confini delineati dall’inizio e dalla fine della pellicola, in un potenziale loop temporale infinito.
- Opera, nella fattispecie quella di Kiev, è il luogo in cui si svolgono le primissime scene del film e in cui Il Protagonista viene salvato per la prima volta da Neil (Robert Pattinson) e in cui vediamo per la prima volta uno dei 9 algoritmi di cui parlerò dopo.
- Rotas è la società di Freeport in cui Sator tiene il disegno compromettente di Arepo e in cui ha costruito i Portelli rotanti con cui inverte il tempo. Se ci fate caso Rotas e Sator sono la stessa parola, letta in modo palindromo.
Quindi, come si evince da questa spiegazione e dalla trama di cui andrò a parlare tra poco: il seminatore (Sator) lavora (Opera) per governare (Tenet) le ruote (Rotas che sono anche i Tornelli dell’inversione, appunto circolari) del carro celeste (Arepo è la parola più misteriosa, perché potrebbe essere riferito alla costellazione del Grande Carro). Ossia, Sator fa in modo che la ruota del destino giri per compiere l’opera.
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Ora è il momento di approfondire la trama di Tenet per procedere con la spiegazione. In realtà Tenet è molto più lineare di quanto Christopher Nolan voglia farci credere. Infatti omette un sacco di spiegazioni, rende criptiche quelle poche che dà e dice al pubblico di arrangiarsi a mettere insieme i pezzi del puzzle. Ci mancava solo che venisse in sala a prenderci a schiaffi mentre vedevamo il film, poi il casino sarebbe stato compiuto.
In un futuro, l’umanità si trova sull’orlo dell’estinzione perché ha esaurito le risorse che la Terra ci offre. L’unica soluzione che riesce a trovare è nuclearizzare l’umanità del passato prima che si superi il punto di non ritorno. Siccome nel futuro sono tecnologicamente avanzati hanno scoperto i viaggi nel tempo e soprattutto un algoritmo in grado di vaporizzare l’umanità facendo un lavoro pulito. L’inventore di questo algoritmo, proprio per evitare l’olocausto, lo divide in 9 frammenti (i 9 Algoritmi al centro della caccia del film) e li sparge nel tempo e nello spazio per evitare che si raggiunga quell’obiettivo.
Sator ne trova uno e, facendolo funzionare, comunica con l’umanità del futuro dalla quale viene incaricato di riassemblare il tutto per compiere la missione.
Il Protagonista, entrato in contatto con Tenet e con un agente di nome Neil, cerca di fermare Sator.
Alla fine Sator riesce a unire i 9 Algoritmi e programma la distruzione in modo che coincida con la sua morte, mentre il Protagonista e Neil, sfruttando Kat, mettono su un piano per fermalo. Ovviamente ci riescono e il Protagonista capisce come funzionano i viaggi nel tempo, partendo dall’inversione dell’entropia dei singoli oggetti e si erge a guardiano del tempo, fondando, sempre nel futuro, Tenet.
Visto? Non era così difficile. La cosa difficile è riuscire a districarsi nella messa in scena che è davvero complessa, ma Nolan ci dà degli indizi a cui aggrapparci per riuscire a capire come funzionano le cose. Innanzitutto dobbiamo capire che Tenet si divide in due parti principali. Quella dall’inizio fino a metà in cui il tempo scorre in modo lineare, come lo conosciamo noi e in cui si imbastisce, anche se in modo enigmatico, la trama. La seconda parte, da metà fino alla fine del film, va a coprire tutti i quesiti della prima parte facendoci rivedere gli avvenimenti della prima parte del film, ma al contrario, cambiando il punto di vista con un’inversione temporale.
La chiave di lettura della spiegazione di Tenet viene spiegata alla fine, quando il Protagonista, coadiuvato da Ives (Aaron Taylor-Johnson), crea un attacco a tenaglia temporale per impedire a Sator di innescare l’algoritmo. Ecco, Tenet è un Attacco a Tenaglia Temporale, in cui il presente viene attaccato dal Passato e dal Futuro per essere cambiato. Sempre nel finale, capiamo che lo scorrere del tempo normale è caratterizzato dal colore Rosso, mentre quando il tempo è in inversione il colore dominante è il Blu. Infatti, nella scena in cui il Protagonista assiste a un Sator invertito che spara a Kat, le due situazioni sono illuminate proprio da una luce Rossa e una luce Blu.
E arriviamo finalmente al Paradosso del Nonno, ossia quel paradosso temporale che vuole che: se io torno indietro nel tempo e uccido mio nonno prima che si riproduca, non posso nascere per tornare indietro nel tempo per uccidere mio nonno. E in Tenet questo paradosso è fondamentale, in quanto se l’umanità del futuro distrugge quella presente, ossia del loro passato, non ci potrà mai essere un’umanità nel futuro. Quando il Protagonista chiede a Neil numi su questa cosa, lui gli risponde semplicemente: “Se ne fregano”.
Ma in realtà il viaggio nel tempo di Tenet non funziona esattamente così. Partiamo dal presupposto che è tutto una semplice teoria, basata su calcoli matematici e simulazioni di fisica quantistica perché in realtà nessuno è mai riuscito a viaggiare nel tempo, almeno per quanto ne sappia io, ma credo che se fosse successo davvero ne avrebbero parlato su Focus. In Tenet il tempo è un loop infinito, in cui passato, presente e futuro si influenzano a vicenda. Infatti Neil (che si riconosce all’inizio e alla fine del film dal laccetto rosso con il pendaglio attaccato allo zaino) conosce bene il Protagonista. Infatti il Protagonista nel futuro (rispetto al presente del film) è tornato indietro arruolando Neil in Tenet. Di conseguenza Neil:
- Ha potuto salvare il Protagonista all’Opera di Kiev all’inizio del film.
- Ha potuto guidarlo nella sua scoperta dell’inversione temporale.
- È tornato indietro nel tempo salvandolo alla fine, quando doveva recuperare l’Algoritmo nell’Ippocentro prima della distruzione dell’umanità, frapponendosi tra il Protagonista e l’omicida, in un sacrificio estremo. Il Neil che vediamo andare via, è il Neil del presente che ha invertito il suo flusso temporale quando si è accorto che qualcosa stava andando storto durante l’assalto e che, di conseguenza, non è ancora morto.
- Ha permesso al Protagonista di continuare a vivere così che, nel futuro, possa fondare Tenet e tornare indietro nel tempo per arruolare Neil.
Tutto chiaro, no?
In parole povere, il Paradosso del Nonno non esiste, perché il presente esiste proprio in funzione del passato e del futuro e niente che può avvenire domani o ieri può influenzare l’oggi, cambiando il flusso del tempo. Il tempo, inteso come serie di avvenimenti, mantiene sempre uno status quo, un equilibrio che non può essere scalfito o modificato in alcun modo: l’Entropia, intesa come disordine intrinseco di ogni sistema, sia micro che macro, rimane costante e si auto preserva in tutti i modi.
Tenet la spiegazione: la tecnologia del viaggio nel tempo
Una delle cose difficili da capire di Tenet, poi, è la collocazione degli avvenimenti e dei personaggi nel tempo e nello spazio. Ossia, come fanno a esistere due Kat in vietnam e nessuna delle due ha la mascherina?
La spiegazione, una volta che si ha chiaro il meccanismo, è piuttosto semplice: i Tornelli del Tempo creati da Sator.
In pratica, i Tornelli del Tempo servono a invertire il tempo intorno alla persona. Uno entra in un tornello ed esce dall’altro, trovandosi nello stesso tempo, ma potendolo navigare al contrario. Il che comporta alcuni problemi, per esempio l’ossigeno va al contrario rendendo impossibile respirare, motivo per cui serve una bombola con dentro dell’ossigeno che viene dallo stesso flusso temporale. Pensate a cosa succede se qualcuno decide di mangiare una banana invertita temporalmente, in pratica la estrude dalla bocca, ribucciandola. Non oso immaginare le tragiche conseguenze di uno che sente l’impellente e bruciante necessità di andare in bagno durante l’inversione temporale… che brutta immagine!
Quindi i Tornelli non fanno altro che spostare le persone nei flussi temporali e, grazie a questo principio, possono essere usati anche per riallineare con il flusso del tempo, chi ci entra. Quindi ecco spiegato tutto, finale compreso.
In pratica, quando Kat racconta al Protagonista del viaggio in barca in Vietnam con Sator, racconta un avvenimento passato. Alla fine del film, vediamo questo avvenimento e scopriamo che, contemporaneamente, esistono due Kat e un Sator del futuro. Mentre la Kat giusta di quel flusso temporale va a fare un giro in barca col figlio, la Kat del futuro, risincronizzata nel flusso temporale, deve impedire al Sator del futuro, anche lui risincronizzato, di suicidarsi fino a che il Protagonista e Neil non riescono a trovare e disinnescare l’Algoritmo durante la battaglia finale in Russia.
Ma a questo punto uno potrebbe chiedersi che cosa c’entri e chi sia Priya (Dimple Kapadia). Priya è un agente di Tenet, nonché trafficante d’armi che fa da Deus Ex Machina instradando e spiegando al Protagonista cosa deve fare per fermare Sator. Alla fine del film, Priya vuole uccidere Kat perché è a conoscenza dei viaggi nel tempo e delle sue meccaniche, ma il Protagonista le impedisce di farlo, salvando Kat.
Tenet la spiegazione: conclusioni e considerazioni
Come si evince da questo lungo articolo, Tenet ha una spiegazione molto complessa perché è strutturato in modo complesso, quando in realtà è tutto abbastanza lineare. Christopher Nolan si è messo di buzzo buono per intricare il tutto, tralasciando alcune spiegazioni che, a mio avviso, avrebbero reso il film più comprensibile.
Il che per alcuni potrebbe essere un problema, mentre per altri una cosa apprezzabile. Personalmente l’ho apprezzata perché mi sento stimolato a ripensare e a risolvere enigmi, cercare di capire le cose, far lavorare un po’ il cervello, piuttosto che avere sempre la pappa pronta e sorbirmi spiegoni ogni 5 minuti. Oggi le case di produzione tendono a produrre film che prendono per mano lo spettatore e lo portano a capire ogni cosa, anche in modo forzato. Hanno troppa paura che qualcuno esca dalla sala pensando di essere stupido e quindi evitano di lasciare cose in sospeso, evitano che il pubblico possa pensare e soprattutto, possa dire sui social che il film è incomprensibile.
È anche vero che viviamo in una società che si limita a leggere il titolo di un articolo e non si disturba ad aprirlo per leggerlo, condividendo la qualunque senza alcun tipo di criterio e senso critico. Stessa cosa succede con i film, che, oltre a essere studiati a tavolino per l’obiettivo che devono raggiungere (incassi al botteghino o Oscar), spesso sono superficiali e poco approfonditi per evitare di indispettire un pubblico sempre meno esigente e sempre più propenso a farsi imboccare, per non fare quel minimo di sforzo necessario per collegare i puntini da A a C, se non gli viene detto dove è stato messo B.
Ovviamente il mio è un discorso generale e non rivolto a qualcuno in particolare, però sono contento che ci siano registi come Christopher Nolan che hanno la possibilità di annientare l’andazzo generale e proporre qualcosa di rischioso, nel bene o nel male, tirando fuori film che si prendono il rischio di non piacere.
E Tenet ha diviso il pubblico a metà: chi l’ha apprezzato e si è sforzato di capirlo e chi invece si è trovato disarmato davanti al film, disprezzandolo. A me è piaciuto, per quanto sia uscito dalla sala spiazzato con in testa i pezzi di un puzzle da ricomporre. Ma la cosa mi ha stimolato.
E voi, cosa ne pensate del film e della nostra spiegazione di Tenet?
Mi e
Mi è piaciuto molto il film, e soprattutto ho trovato interessante la spiegazione, farcita anche di ironia gradita. In effetti dopo aver visto il film alcune cose non mi erano chiare. Credo che lo vedrò un’altra volta per ritrovare e collegare i punti, dopo questa spiegazione. Grazie!😉