La prima serie tv comedy dell’anno sta per arrivare: si tratta di The Afterparty, prodotta dalla premiata ditta Oscar Lord-Miller per Apple Tv+ e vista in anteprima per la nostra recensione. Il prossimo 28 gennaio il divertimento della commedia si unisce alla curiosità del mistero da risolvere, con una trama che di base ricalca il grande classico ma facendo in modo che il pubblico riscopra il genere con elementi stuzzicanti e originali. Ma sarà sufficiente per passare indenne la nostra analisi? Scopritelo, senza spoiler, con le nostre osservazioni.
The Afterparty Apple TV+ recensione: introduzione
Un luogo chiuso, un gruppo di persone. Tanto divertimento, tanti ricordi. Poi, il tragico avvenimento, che porta la serata a un livello imprevisto e non voluto. Almeno, non da tutti. The Afterparty ha queste premesse: il desiderio di passare una serata più o meno piacevole per sprofondare, tra bizzarre dinamiche, nel mistero più totale. A chi non capita di avere l’amico celebrità che si è fatto nel tempo qualche nemico? Ma le prospettive cambiano di testa in testa, così come le intenzioni che hanno portato ad agire in un preciso modo.
Ma come si può trovare la verità? Come si scovano i bugiardi? Il progetto creato dall’esplosiva coppia Chris Miller e Phil Lord è ambientato durante una serata tipica americana e propone al pubblico una sfida: unirsi alle indagini per scoprire il colpevole prima che sia troppo tardi. In che modo? Cambiando continuamente prospettiva.
The Afterparty si unisce al sempre più crescente gruppo di serie comedy su Apple TV+, tra cui Ted Lasso, Dickinson (vincitore dei Peabody Award nel 2020), oltre a Mythic Quest e alla britannica Trying. La serie è stata annunciata dal servizio di streaming nel giugno del 2020 così come il relativo cast che avrebbe preso parte al progetto. Le riprese sono partite a novembre dello stesso anno concludendosi a febbraio 2021. Finalmente, tra poche settimane, la serie tv verrà resa ufficialmente disponibile al pubblico.
The Afterparty Apple TV+ recensione: una festa con un morto di troppo
Quello delle reunion scolastiche può essere un evento estremamente piacevole quanto assolutamente detestabile. Parteciparvi è come guardarsi allo specchio e fare mente locale su ciò che abbiamo ottenuto nella vita da quando abbiamo lasciato i nostri compagni il giorno del diploma a oggi. «Quali obiettivi ho raggiunto? Ho realizzato quello che mi ero prefissato? A che punto sono della mia vita? ». E tanti altri tormenti. Ve lo dice una che a luglio “festeggerà” dieci anni dal suo, di diploma. E no, non c’è nulla da festeggiare.
Comunque, immaginate di convincervi a passare la serata in compagnia delle conoscenze di un tempo e di dirigervi a Belvedere, presso la proprietà di uno di quelli che ha avuto realmente successo. Facciamo così la conoscenza di Xavier, un vero uomo di spettacolo che recita, partecipa a show televisivi e vive nel lusso più sfrenato. Tanto amato dal pubblico… quanto apparentemente odiato da chi l’ha conosciuto in gioventù.
Sì, perché non passa nemmeno un minuto e subito assistiamo al suo omicidio: il corpo, ora, giace in fondo a una scogliera e analizzato a dovere dalla scientifica. È qui che fa la sua comparsa la detective Danner, che si prende carico insieme all’assistente Culp di indagare e trovare il colpevole. La casa viene messa sotto sequestro trattenendo tutti gli invitati, che si guardano con sospetto, accusandosi silenziosamente. Tutti sanno degli altri segreti che non dovrebbero mai essere svelati ma che potrebbero far capire alla polizia chi ha ucciso Xavier e perché. Si simpatizza subito con il timido Aniq e l’irriverente Yasper, mentre si guarda con sospetto il tronfio Brett e l’ambigua Chelsea. Un turbinio di opinioni così, per tutti i personaggi che rimangono volenti o nolenti coinvolti dalla faccenda.
The Afterparty Apple TV+ recensione: un mix interessante di generi
La serata, così, viene vista a più riprese da ogni singolo personaggio, ripercorrendola dal personale punto di vista che passo dopo passo aggiunge un tassello prezioso al quadro completo che corrisponde alle dinamiche dei fatti. Perfino i più insospettabili possono nascondere un movente e ogni indizio porta verso una strada non indagata in precedenza. In base al personaggio che la Danner si ritrova a interrogare in quel momento, la puntata assume un tono differente, dalla commedia romantica al musical, dal thriller all’action.
Il duo Lord-Miller ha dichiarato che l’originalità della serie The Afterparty sta nel ribaltare il punto di vista episodio dopo episodio. Io invece penso che sia proprio il cambio di genere e della prospettiva di ciascun personaggio a rendere la serie così dinamica e curiosa. Lo spettatore è portato non solo a scovare gli indizi della trama ma anche a scoprire in quale genere di storia si ritroverà da un episodio all’altro. La rotazione della focalizzazione interna di una storia è un tipo di narrazione già indagata – si veda il recente Knives Out, per intenderci -, ma i creatori riescono a reinventarla in un modo perfettamente adatto a una serie mistery e comedy.
Viene fatto implicito riferimento ad Agatha Christie ed effettivamente la serie tv basa le sue fondamenta sui gialli classici della Regina, ancora una volta reinventandosi e costruendo una trama tutta sua. Fin dal primo episodio mi è sembrato di respirare le atmosfere dei racconti investigativi letti da bambina, racconti che traggono la loro forza non tanto dalla serietà quanto dalla mescolanza tra la tranquillità tipica di una serata tra amici e i frammenti di suspense provocati dal fatto misterioso.
The Afterparty Apple TV+ recensione: quanto può incidere?
Qui arriviamo finalmente alla domanda fatidica: ma quindi The Afterparty merita di essere vista? Per quanto mi riguarda sì, per tutti i pregi descritti precedentemente. È una serie di cui non ho trovato buchi di trama né cali di narrazione, si mantiene stabile dall’inizio alla fine con un filo conduttore logico ma non scontato, quindi sorprendente. È vero anche, però, che sarà facilmente preda di serie tv ben più note e apprezzate, perché pur non avendo a primo sguardo difetti è da ammettere la sua mancanza di smalto e incisività, sia nella trama che nelle emozioni che lascia.
Come commedia fa sorridere, ma senza arrivare alla risata (tranne per un brevissimo cameo al minuto 6 del primo episodio. L’attore cinematografico che hanno deciso di coinvolgere mi ha fatto davvero sghignazzare di gusto. Fateci caso!) e come investigativa porta sinceramente a voler scoprire il colpevole, ma senza quella foga che fa desiderare di sapere tutto e subito.
È una storia tranquilla e godibile, che non delude i fan del genere e che nel suo piccolo riesce a essere originale e innovativa. Il timore è che venga in poco tempo scalzata da altro, perché punta solo al narrare una storia carina senza avere le potenzialità per diventare capolavoro. Ma solo il tempo ce lo dirà e dal 28 gennaio scopriremo il suo impatto nel concreto.
The Afterparty Apple TV+ recensione: i dettagli tecnici
Come già detto in questo articolo, The Afterparty è realizzata dal duo premio Oscar Chris Miller e Phil Lord e prodotta da TriStar TV e Sony Pictures Television. Oltre a Lord-Miller troviamo Carl Herse alla fotografia, Bruce Hill per le scenografie, Trayce Gigi Field ai costumi, Daniel Pemberton come il compositore delle musiche e Joel Negron al montaggio.
La serie sarà disponibile sulla piattaforma streaming di Apple TV+ dal 28 gennaio. Verranno pubblicati contemporaneamente i primi tre episodi e a seguire uno alla settimana ogni venerdì, per un totale di otto. La durata media degli episodi è di circa mezz’ora, tranne il primo che dura circa 48 minuti. The Afterparty vede come protagonisti degli attori degni di nota: Tiffany Haddish, Sam Richardson, Zoë Chao, Ben Schwartz, Ike Barinholtz, Ilana Glazer, Jamie Demetriou e Dave Franco.
The Afterparty Apple TV+ recensione: conclusioni
The Afterparty è una di quelle serie che rimane nel mezzo, per quanto riguarda la mia scala di apprezzamento. So che è riuscita a intrattenermi, ma la sua narrazione, gli indizi e gli intrighi sono sufficienti per riuscire a conquistare il grande pubblico? Questa serie ha il pregio di rientrare in quel gruppo di prodotti poco impegnativi ma in grado d’intrattenere per il tempo dell’intrinseca durata.
È bello che si continui a volere produrre opere di questo tipo, che in generale rappresentano una ventata di aria fresca a cui dedicarsi quando non si ha voglia di qualcosa di più impegnativo. Ecco, questa è una serie che lascia la curiosità a ogni episodio e tutto sommato è soddisfacente vederne lo sviluppo.
Guarderete “The Afterparty”? Siete fan delle serie tv comedy? Fatecelo sapere nei commenti!
Recensione in breve
The Afterparty
Una serie tv che unisce bene commedia e mistero in una sorta di Cluedo su piccolo schermo. Intrattiene, col forte rischio però di essere dimenticata facilmente.
PRO
- Attori perfettamente calati nella parte
- Una serie che diverte nonostante si parli di omicidio
- Una serie che incuriosisce sullo sviluppo delle indagini
- Sigla orecchiabile
CONTRO
- Probabilmente poco incisiva