Non era semplice, affatto. Anzi, potremmo dire che riportare in vita il personaggio ideato da Bob Kane e Bill Finger nel 1939 era dannatamente difficile, soprattutto dopo la trilogia di successo di Christopher Nolan e il tragico passaggio di mano a Zack Snyder. Matt Reeves ci ha voluto provare, ha creduto fin dal primo momento di poter realizzare qualcosa di grande e degno del personaggio dell’Uomo Pipistrello. Alla fine, possiamo dirvelo: Gotham è viva e pulsante, Bruce Wayne è oscuro e tormentato, l’Enigmista enigmatico come il suo nome. Insomma, Matt ce l’ha fatta e ci ha regalato uno dei cinecomic migliori degli ultimi anni e al pari de Il Cavaliere Oscuro. Ecco a voi la nostra recensione (no spoiler) di The Batman.
The Batman recensione: un compito (quasi) impossibile
Come vi dicevo, il compito di Matt Reeves non era affatto semplice. Doveva avvicinarsi o quantomeno eguagliare i capolavori di Tim Burton e Christopher Nolan (Il Cavaliere Oscuro su tutti), e far dimenticare i non indimenticabili Batman di Val Kilmer, George Clooney e, soprattutto, Ben Affleck. Il tutto, a distanza di pochi anni da quel Justice League che non convinse nessuno, per poi convincere pochi con la versione Snyder Cut. Il regista de Il pianeta delle scimmie, però, non si è tirato indietro e, da grande appassionato del personaggio, si è lanciato in una sfida tanto intrigante quanto ai limiti dell’impossibile: arrivare al livello dei capolavori del passato e far cadere nell’oblio i capitoli tragici del franchise. E, ve lo dico subito, ci è riuscito.
Senza perdere tempo, The Batman è un film che incarna perfettamente l’oscuro supereroe DC, un film che trasmette il senso di solitudine di un uomo (ragazzo) che vuole cambiare la città corrotta in cui abita ma che vede, dopo ogni sua azione, la situazione peggiorare costantemente. Un film che parla di rabbia, una rabbia simile a quella dell’adolescenza che però deriva da traumi del passato mai realmente superati, ormai trasformatisi in pezzetti di vetro in frantumi che si incastonano sotto la pelle e, piano piano, la scavano, deteriorano. Un film alienato, simile ma al contempo diverso da quel Joker tanto apprezzato da critica e pubblico, nonché la conferma della buona strada intrapresa da DC dopo un inizio non proprio all’altezza delle aspettative. Una pellicola dal forte stampo autoriale, che incarna alla perfezione l’oscurità del personaggio grazie ai dialoghi serrati, alle atmosfere stagnanti di una Gotham City mai così viva, a musiche totalmente perfette per il contrasto messo in scena, a un villain, quello di Paul Dano, ricco di sfaccettature e capace di richiamare alla mente il caso del Joker di Heath Ledger.
La scelta di Matt Reeves di non mostrare nuovamente la morte dei genitori di Bruce e la sua caduta nel pozzo è importante ed evita di far rivedere qualcosa che ormai tutti conosciamo, con il rischio di essere ridondante. Questa scelta, inoltre, ci permette subito di essere nel vivo dell’azione, grazie anche a un inizio in crescendo che ci mostra il Cavaliere Oscuro in tutto il suo decadente splendore.
The Batman recensione: trama e cast
The Batman è un film del 2022 diretto da Matt Reeves, su soggetto ideato da Bob Kane e Bill Finger e basato sulla sceneggiatura di Matt Reeves e Peter Craig. Warner Bros. Pictures, DC Entertainment e 6th & Idaho Productions sono le case di produzione, con distribuzione targata Warner Bros. La fotografia è affidata a Greig Fraser, il montaggio a William Hoy, le musiche a Michael Giacchino e gli effetti speciali a Dan Lemmon e Dominic Tuohy. James Chinlund ha curato la scenografia, Jacqueline Durran i costumi mentre Mike Marino e Naomi Donne il trucco.
Il cast di The Batman è composto da: Robert Pattinson (Bruce Wayne / Batman), Zoë Kravitz (Selina Kyle / Catwoman), Paul Dano (Edward Nashton / Enigmista), Jeffrey Wright (Detective James Gordon), John Turturro (Carmine Falcone), Colin Farrell (Oswald Cobblepot / Pinguino), Con O’Neill (Tenente Mackenzie Bock), Peter Sarsgaard (Gil Colson) e Andy Serkis (Alfred Pennyworth).
Bruce Wayne è ormai diventato Batman da due anni, e ora è pronto ad addentrarsi nelle profondità di Gotham City. Contando su pochi e fidati alleati, il Cavaliere Oscuro naviga nella rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, affermandosi come incarnazione della vendetta. Quando un serial killer che sembra essere a conoscenza di alcune verità scottanti si palesa prendendo di mira l’élite di Gotham, Batman dovrà indagare per scoprire chi si cela dietro gli omicidi e fermare la scia di morte.
The Batman recensione: la nostra analisi
Gotham, sei tu!
Gotham è viva, come mai prima d’ora. Solo Tim Burton, nei due film usciti nel secolo scorso, è riuscito a riportare fedelmente lo squallore e il marciume di una città corrotta nelle ossa, con le fondamenta sporche di sangue dal primo giorno in cui sono state poggiate. Tralasciando gli altri film, la trilogia di Nolan ha reso protagonista la città solo nel primo capitolo, per poi trasformarla in una metropoli molto più realistica e poco caratteristica. In The Batman, Gotham è la protagonista assoluta, grazie anche alla fotografia ispiratissima di Greig Fraser che, con il sapiente utilizzo di luci e contrasti, ci catapulta in un mondo crepuscolare, malato, avido e, proprio per questo, corrotto. Proprio la fotografia, in questo film, è un elemento fondamentale al servizio del racconto, e non solo un gioco di stile. Infatti, The Batman ci regala sequenze iconiche, stralci di pura poesia estetica, inquadrature ai limiti dell’apoteosi visiva che entreranno di forza nell’immaginario comune legato al personaggio. Il tutto, sempre, al servizio della storia.
Gotham non è una città ma un personaggio dal cuore pulsante, le cui arterie sono intasate e pronte a scoppiare. Tridimensionale e asfissiante, è il simbolo della decadenza dell’uomo e del suo essere pronto a tutto pur di ottenere denaro. Un luogo dove tutti, anche i procuratori distrettuali e i poliziotti, frequentano locali notturni, girovagano con fare losco per le strade di un posto distopico, pronti a vendersi per il potere. Un potere che Batman non può contrastare, che avanza come un fiume in piena senza che lui possa cambiare realmente le cose. Infatti, dal primo all’ultimo minuto, si ha come una sensazione di pietà nel guardare il nostro eroe combattere il male, per vederlo tornare più forte di prima. Un’oscurità totale e agghiacciante che, forse, non esige giustizia ma vendetta, perché è difficile combattere il male se non si sceglie di abbracciarlo. La pioggia è una metafora perfetta di tutto questo, incessante e opprimente sui corpi dei personaggi che diventano sempre più pesanti, come le loro anime dirette alla perdizione.
Bruce Wayne non è Batman, è Vendetta
Una vendetta con cui lo stesso protagonista si identifica, investito da quei traumi mai dimenticati e da una rabbia da sfogare. Robert Pattinson indossa perfettamente i panni dell’Uomo Pipistrello, e ci regala una delle sue rappresentazioni cinematografiche più convincenti. Senza l’ausilio di grandi linee di dialogo, essendo tutto il film molto stringato da questo punto di vista, il lavoro dell’attore si è basato sulle espressioni, sui movimenti e sulla fisicità del Cavaliere Oscuro. Ne è risultato un lavoro mastodontico che, tramite il viso scavato dell’attore britannico, ci ha permesso di vedere un eroe non così forte e risoluto, quanto più dubbioso, tormentato e arrabbiato. Insomma, non il classico ereditiero che, seppur sempre torvo, giocava a fare il playboy filantropo.
Sì, arrabbiato: The Batman è un film violento, probabilmente il più violento di sempre sul supereroe DC. Sono due anni che l’eroe agisce a Gotham e non è ancora il grande detective e risolutore che tutti si aspettano. È tormentato dalla morte dei suoi genitori e dal peso del suo nome, dalle bugie che gravano sulla sua testa e sulla vita che ha vissuto. È un Batman ai limiti, quello di Matt Reeves, che spezza le ossa dei suoi avversari e li colpisce con una furia mai vista, pur sempre rispettando il motto “non uccidere”. Sorprendente, anche grazie agli effetti sonori, quanto ogni colpo assestato venga percepito dallo spettatore, capace di sentire il dolore e la sofferenza di ogni combattimento. Un lavoro impressionante che, da questo punto di vista, fa svettare The Batman al di sopra di qualsiasi altra trasposizione passata. Mai si era avuta questa percezione in un film sull’Uomo Pipistrello, e molto del merito va riconosciuto a Pattinson, capace inoltre di rappresentare al meglio un eroe non ancora maturo ma nemmeno troppo inesperto.
Sull’attore britannico vorrei spendere qualche parola: quando fu confermato come protagonista di questo reboot della saga, in moltissimi storsero il naso. Questo perché molti di loro sono rimasti a Twilight, a quel Robert Pattinson vampiro in una storia adolescenziale facilmente dimenticabile. Invece, l’attore, dopo quel paragrafo che gli ha permesso di essere conosciuto al grande pubblico, ha intrapreso una carriera di tutto rispetto lavorando a tantissimi film d’autore realizzati da registi immensi. Il talento di Pattinson è reale, cristallino e impossibile da non vedere. E The Batman lo conferma come uno dei migliori di sempre a vestirne il costume nero.
Il Batman di Reeves e Pattinson, inoltre, si cala finalmente nelle vesti di detective: mai come in questa pellicola il Cavaliere Oscuro ha sfoderato le sue doti (sapientemente scritte nei fumetti) di investigatore che indaga, analizza la scena del crimine e agisce muovendosi con arguzia. Infatti, questo Batman, non è solo un eroe tutta azione che quando combatte lo fa con brutalità, ma è anche un personaggio riflessivo, che si prende il suo tempo per scrutare nel migliore dei modi la situazione. Una qualità che sarà molto apprezzata dai fan della versione cartacea.
L’enigma dell’Enigmista, i graffi della Gatta
Non esisterebbero grandi eroi se non ci fossero grandi cattivi: orfani di quel Joker indimenticabile valso a Heath Ledger un Premio Oscar postumo, in The Batman troviamo l’incredibile e magnetico Enigmista di Paul Dano. Un avversario temibile, molto simile al pazzo affrontato da Bruce Wayne ne Il Cavaliere Oscuro, ma altrettanto originale, imprevedibile e portatore del caos. L’interpretazione di Paul Dano è magistrale e ci regala uno dei villain migliori nella storia dei cinecomic, talmente spaventoso da terrorizzare fin dalla sua prima apparizione. Un individuo dimenticato dal mondo che negli indovinelli ha trovato il suo luogo sicuro, la sua ancora contro un destino da dimenticare. Un individuo capace di muovere le masse con il potere del caos e dell’oratoria, così tagliente ed efficace. Sono molto curioso, avendolo visto in lingua originale, di sentire il doppiaggio italiano: il lavoro di Paul Dano sulla voce e sulle movenze che la accompagnano è stato letteralmente mostruoso, e non sarà facile per i nostri doppiatori replicare quanto fatto.
Nota d’onore anche per gli altri villain del film: Pinguino, interpretato da un irriconoscibile Colin Farrell, riesce perfettamente nell’intento di farci provare ribrezzo per lui e farci capire quanto Gotham sia corrotta. Anche Carmine Falcone, nonché John Turturro, è un buon personaggio, nonostante non si discosti molto dai canoni del genere e, alla lunga, risulti prevedibile e un po’ macchietta.
Tra gli alleati di Batman, in questa pellicola troviamo Catwoman, interpretata dalla bellissima Zoë Kravitz. L’attrice riesce perfettamente a dare linfa vitale all’iconico personaggio e la chimica con il Batman di Pattinson è perfetta dal primo all’ultimo minuto, sempre in bilico tra attrazione fisica e poetica. Un personaggio a tutto tondo che viene approfondito nel migliore dei modi, con una storyline davvero ben orchestrata.
Il tenente James Gordon di Jeffrey Wright è perfetto per impostazione e fisicità, vero punto di riferimento di Batman in questa pellicola. Sì, molto più di Alfred, lo storico maggiordomo che a questo giro ha i connotati di Andy Serkis. Rispetto alle altre pellicole sull’Uomo Pipistrello si perde un po’ il rapporto tra lui e Bruce Wayne, e le scene insieme, nonostante siano dirette magistralmente e abbiano linee di dialogo davvero ben scritte, sono relativamente poche. Questo non toglie nulla a Andy Serkis, capace di calarsi perfettamente nel personaggio del maggiordomo che aiuta Bruce Wayne nelle sue imprese.
La violenza della musica, la poetica del dolore
Un film non sarebbe un buon film senza una buona musica, e The Batman non fa eccezioni: il lavoro di Michael Giacchino è maestoso e ci fa calare perfettamente nelle atmosfere cupe e lugubri di questo capitolo. Su una cosa, io impazzisco: vedere delle scene violente accompagnate dalla calma e poetica della musica classica. In The Batman, spesso, la colonna sonora si scontra con le immagini a schermo, in un contrasto davvero catartico e ricco di sfumature. Vedere l’Enigmista picchiare a morte qualcuno su un delicato cantico cristiano è qualcosa di sublime per il palato cinefilo, tanto quanto le musiche di accompagnamento alle varie scene d’azione e agli effetti sonori ben inseriti.
The Batman si fa portatore della poetica del dolore, della vendetta come mezzo di redenzione e strumento per trovare sé stessi, per far sì che Bruce Wayne, ragazzo cresciuto troppo presto e ancora inesperto, arrivi a comprendere il suo passato e, infine, sé stesso. Un film che riesce a racchiudere tantissime chiavi di lettura differenti grazie anche al suo corposo minutaggio di tre ore, che scorrono via ad una velocità impressionante.
The Batman recensione: conclusioni
The Batman è il film che tutti stavamo aspettando, quello che meritavamo. Il Cavaliere Oscuro non è mai stato così dark, tormentato, straziato dal passato e dalla decadenza di una città, Gotham, incapace di abbandonare la corruzione e il potere. The Batman è, a mani basse, uno dei migliori cinecomic degli ultimi anni, forse tra i migliori mai realizzati. Sicuramente, lo è tra quelli dedicati al personaggio DC, paragonabile a quel secondo capitolo diretto da Nolan che seppe conquistare il mondo e il box office. Matt Reeves riesce nella non facile impresa di ridare vita al franchise, creare dei personaggi tridimensionali e carismatici già iconici, dare vita a un Enigmista davvero spaventoso e affascinante. Le musiche accompagnano perfettamente ogni scena, a volte struggenti e altre volte esplosive. La fotografia ci regala una città unica, inquadrature destinate a diventare storia del Cavaliere Oscuro. Insomma, per concludere: Batman è tornato a danzare col diavolo nel pallido plenilunio, e ballare non è mai stato così bello.
Recensione in breve
The Batman
The Batman è un film impressionante, capace di regalarci uno dei migliori capitoli dell'eroe DC. Robert Pattinson indossa i panni di Bruce Wayne grazie al suo talento cristallino e a una buona fisicità, mentre tutti i comprimari si divincolano bene. L'Enigmista è un villain come non se ne vedevano da tempo, capace di incutere timore. La fotografia riesce a farci vivere una Gotham City mai così cupa, violenta e corrotta, mentre le musiche ci accompagnano durante l'ascesa di un mondo crepuscolare. Un piccolo grande capolavoro, nell'universo dei cinecomic
PRO
- The Batman è Batman
- Cast stellare all'altezza delle aspettative
- Fotografia ispirata e musiche coinvolgenti
- Gotham non è mai stata così cupa e corrotta
- L'Enigmista di Paul Dano tra i migliori villain di sempre
- Scena post credit da Oscar
CONTRO
- Un finale leggermente tirato per le lunghe